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Autore: NeroNoctis    22/11/2016    2 recensioni
Jane, conosciuta anche come Principessa Cinerea, è una strega americana vissuta nel 1500. Quando qualcuno la tradisce, consegnandola alle autorità, viene messa a morte, promettendo comunque di ritornare e vendicarsi di coloro che l'hanno tradita e uccisa.
Passano i secoli, ma il piano di rinascita di Jane non ha mai luogo, almeno fin quando il suo diario non viene mai ritrovato.
Ambientato tra presente e passato, The Diary of Jane narrerà le vicende di diversi protagonisti che si troveranno a far fronte ad una minaccia comune, aiutati da un misterioso ragazzo che sembra conoscere bene quella minaccia oscura che sta per abbattersi sul mondo.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Inghilterra, 1470

La guerra tra gli York e i Lancaster continuava ad imperversare: morti, complotti e tradimenti facevano da sfondo a quel periodo, vissuto con estrema tensione ed ansia dai vari cittadini. Varie casate sia avviavano verso l'estinzione ed altre iniziavano ad acquisire potere.

La sera era il momento di maggior tensione, dove tutti si richiudevano in casa e speravano di vedere l'alba del giorno dopo. Il silenzio di quelle sere fu tuttavia spezzato da dei vagiti di una neonata, nata in quel periodo così difficile, l'alba di una nuova era agli occhi della famiglia.

Una donna tamponava la fronte della madre, spostandole i neri capelli dalla fronte, mentre i suoi occhi azzurri erano lucidi sia per lo sforzo che per l'emozione. La bambina appena nata fu lavata, mentre la madre si addormentava, esausta, dopo averla osservata per qualche secondo.

Finalmente il sole attraversò le finestre, segnando l'inizio di un nuovo giorno. Gloria, ormai riposata a dovere, si avvicinò alla figlia. La osservò, notando il Marchio delle Streghe nel suo piccolo corpo. Non seppe bene se esserne felice o meno, dal momento che la vita delle Streghe era fatta di nascondigli e fughe, da sempre. 

Gloria lo sapeva bene, aveva passato la sua intera vita in questo modo, lo stesso faceva la sua congrega, una delle più potenti di quell'epoca: le Streghe Ember. Il gruppo di donne si era stabilito a York, trovando una momentanea pace tra le vie di quelle città, pace che si tramutò in paura durante la guerra delle Due Rose.

«E' bellissima» esclamò una donna anziana, la più vecchia della Congrega. 

«Si, lo è» ammise Gloria, ancora in preda a mille pensieri. Avrebbe cresciuto la figlia da sola, insieme alla donne della sua famiglia. Non avrebbe mai avuto un padre, ucciso durante la guerra... non che questo fosse necessariamente un male, dato che Gloria era rimasta incinta durante uno stupro di quell'uomo che passava le giornate tra vino e prostitute. Non si fidava più degli uomini, ne era schifata, per questo si rese conto di iniziare a provare dell'affetto verso la sua amica... per la Congrega questo non era un problema, ma per il resto del mondo era visto qualcosa di impuro, demoniaco.

«Hai già scelto il nome?» chiese l'anziana, destando Gloria da quei pensieri.

«Dawn» rispose secca, la madre.    

«Dawn» ripetè l'altra, annuendo. 

Dei colpi arrivarono dalla porta, esattamente quattro ripetuti ad intervalli regolari, segno che poteva essere una sola persona. Gloria si precipitò verso l'entrata, abbracciando Dahlia e baciandola ripetutamente, cosa che la ragazza ricambiò. 

«Dov'è lei?» chiese Dahlia, sorridendo.

Gloria afferrò la sua amante per la mano e la trascinò verso la piccola, mentre si promettevano piani per il futuro.


1482


«Così la mamma mi ha cucito questo vestito!» esclamò Dawn, che camminava mano nella mano con Dahlia, che ascoltava divertita ed interessata le storie della bambina, che ormai aveva 12 anni compiuti. Passavano molto tempo insieme, tra le vie della città ormai tranquilla dopo che la Guerra stava volgendo al termine.   

«Lo so, ha talento la mamma» rispose Dahlia con enorme dolcezza nella voce. L'aveva amata sin dal primo momento, l'aveva sempre fatto e l'avrebbe fatto per sempre.

Dahlia e la piccola Dawn giunsero finalmente davanti casa, ma rimasero entrambe ferme, mentre il sangue si gelava nelle loro vene. La casa era in fiamme.

Dahlia si precipitò dentro, estinguendo le fiamme con la sola imposizione delle mani. Dawn entrò con lei, inciampando sulla mano dell'anziana, ormai ridotta ad un mucchio di ossa carbonizzate.

«Dahlia...» sussurrò Gloria, ancora in vita. Era tenuta sollevata dalla ragazza, mentre la piccola si rialzava e si avvicinò alle due donne più importanti della sua vita. Gloria si voltò verso la figlia, mentre una lacrima bagnava il suo viso completamente bruciato e nero per via delle cenere. «Amore mio...» disse alla figlia, che iniziò a singhiozzare.

«Non morirai qui» sibilò Dahlia, tentando di trattenere le lacrime.

«Non prendiamoci in giro... promettimi che ti prenderai cura di lei, promettimelo.»

«Te lo prometto» rispose Dahlia, mentre una lacrima scese sulla sua gote.

«Ti amo» continuò infine, non ricevendo comunque risposta da Gloria, che aveva ormai esalato l'ultimo respiro.


Oggi


«Che storia commovente» ghignò Mikael, osservando Dahlia che stava fissando un falò ormai prossimo alla morte. Il Witcher era poggiato su un albero, mentre con il suo enorme potere magico stava deliberatamente facendo una gita nei ricordi di Dahlia, scoprendo il suo lato umano, trovandolo estremamente divertente.

«Basta» tagliò corto Dahlia, che si alzò e si diresse verso il suo Cavaliere, con aria minacciosa.

«Ehy rilassati! Sono solo annoiato mia Signora! E dimmi un po', cos'è successo a Dawn?»

«Siamo scappate. Gli anni passarono e lei purtroppo morì per colpa di una brutta malattia, non prima di dare alla luce una bambina con un enorme potere magico...»

«Jane» rispose sicuro Mikael, mentre Dahlia annuiva.

«E adesso Jane è in preda all'agonia pre-morte, con il mio piano apparentemente infranto» continuò Dahlia.

Mikael si staccò dall'albero. «Apparentemente. Ho assorbito il potere di Jane, tutto quello che ti serve è incanalare il mio potere magico. Il punto è: per un incantesimo così forte, ti serve un luogo pieno di magia»

«Il Santuario dei Gemelli, andremo lì. E' tempo che la Congrega degli Ember torni a  calpestare questo mondo. E' tempo che Gloria torni tra le mie braccia.»


 

 

«Se mi unisco a Jane io... scomparirò» disse Will, in preda ai dolori.

«Si, è così» rispose Erik «ma morirai comunque se non la salviamo»

William osservò Jane, la sua ferita aperta dalla quale sgorgava rosso sangue, i suoi respiri sempre più deboli. Si voltò verso David e Kristine, che avevano pagato con la vita quella guerra che non apparteneva a loro. Sarah, Noah e Jacob, stretti l'un con l'altro. Julian e Paul... Erik. 
Chiuse gli occhi, sentendo i suoni sempre più distanti: stava morendo e ne aveva una paura tremenda. Non voleva morire, non voleva, ma ormai il suo destino era segnato. C'era una sola cosa da fare: scegliere il modo in cui andarsene.

«Lo farò» esclamò William, afferrando la mano di Jane e recitando un incantesimo che aveva, quasi ironicamente, ricordato come per magia.

Il tempo passava, lasciando i presenti col fiato sospeso, ma non stava succedendo un bel niente. 

«E' troppo debole, moriranno entrambi» affermò Erik, mordendosi il labbro «serve una Strega che canalizzi i loro poteri»

«Ehy tu, piccoletta» fu Julian a parlare, rivolgendosi a Sarah che iniziò a tremare ancor di più, mentre Jacob la guardò perplesso.

«Io?» chiese Sarah.

«Si tu, so riconoscere una Strega. Alza il culo e vieni a dare una mano»

«Perchè dovrei?» sbottò Sarah, alzando la voce «lei ha ucciso mia madre! Ha sterminato la famiglia di Jacob, ha distrutto le vite di tutti noi! Perchè dovrei tenerla in vita?»

Julian si avvicinò alla ragazza, chinandosi di fronte a lei. «Perchè se non lo fai, tutti qui faremo una brutta fine» Julian si alzò, dando le spalle alla ragazza e a Noah e Jacob «e poi non è stata Jane ad uccidere. E' stata Dahlia, Jane non era in sé. Quindi, se vuoi vendicare tutta questa gente, è meglio che tu ti dia una mossa»


 

 

Dahlia e Mikael erano ormai al Santuario, pronti per l'Incantesimo. Mikael iniziava ad odiare quel posto così verdeggiante, trovando persino fastidiosa quella statua che rappresentava l'unica opera artificiale di quel luogo così naturale. Dahlia aveva preparato un classico pentacolo su tutta l'area, disponendo alle punte dei sacchetti di tela al cui interno vi erano alcuni oggetti che la Strega non aveva voluto nominare.

«Posizionati qui» disse la donna, indicando il centro del pentacolo, con Mikael che si ritrovò ad ubbidire. La Strega afferrò le mani di Mikael, iniziando a recitare una formula. Il ragazzo inizialmente non si curava troppo di quelle formule, fin quando non iniziò a sentirsi indebolito, risucchiato di tutto il potere magico.

«Cosa stai...»

«Assorbo il tuo potere, non muoverti, se non vuoi indebolire sia me che te»

L'incantesimo continuò, fin quando Dahlia non fu spazzata via da una forza invisibile, sbattendo la schiena contro la parete rocciosa. Mikael finì in ginocchio, osservando qualcosa alla sua sinistra e riconoscendo Jane, affiancata da Julian, Paul ed Erik. Era sicuro di aver visto anche qualcun altro correre via, sicuro che fossero Sarah con i suoi due cagnolini.

«Dovevi essere morta!» urlò Mikael, con i suoi occhi che si accesero di un debole rosso.

«Lo ero, ma non sono qui per te Mikael. Sono qui per fermare lei» disse, indicando Dahlia che si rialzava con fatica.

Mikael urlò di rabbia, scagliandosi contro Jane ma venendo bloccato dalla spada di Julian, che gli sorrise in modo beffardo. A Julian si unì Erik, che tentò di colpire l'amico a mani nude.

«Lascialo a me» disse Erik a Julian, che si tirò indietro «Ai tuoi ordini, nonno.»  

«Erik, ti prego!» continuava a ripetere Mikael, menando fendenti verso l'amico che parava tranquillamente ogni colpo. Era molto più debole dopo  che Dahlia l'aveva prosciugato, ma sentiva che se si fosse ripreso, per Erik sarebbe stata la fine.

«Sei mio fratello, non ti lascio» rispose Erik, non staccandosi dall'amico.


 


Julian si stava dirigendo verso le due Streghe, ma Dahlia aveva evidentemente anticipato quella mossa, così decise di intervenire sul Marchio del Cacciatore. L'uomo si fermò un secondo, per poi voltarsi verso Paul, che vedeva sotto le sembianze della Strega Nera. Corse verso di lui e, senza pensarci due volte, lo colpì in pieno stomaco e lo spinse all'indietro con un calcio, facendolo cadere da una piccola altura di diversi metri.

Sorrise soddisfatto, certo di aver appena colpito mortalmente la nemica del gruppo, ma non appena la manipolazione terminò, Julian vide che il corpo immobile era quello di Paul. Si sentì quasi trafiggere da una lama al cuore, non sapendo bene cosa fare. L'istinto lo fece girare verso Dahlia, che, schivando un incantesimo di Jane, colpì Julian dalla distanza, facendogli perdere i sensi.


 

 

Jane era ormai faccia a faccia con Dahlia, che tentò di colpirla con una radice spinata, che si infranse tuttavia su una barriera azzurra e cristallina. 

«Sei debole, Dahlia» Jane incenerì la radice, continuando ad incalzare verso la donna che cadde a terra. Anche lei, come Mikael, era debole dopo che il rituale fu interrotto, nonostante avesse assorbito quasi tutto il potere del Witcher.

«Questo potere... non dirmi che Will?»

«Siamo tornati ad essere quelli che eravamo prima che tu manipolassi tutto»

La Strega Nera imprecò, tornando ad attaccare la nipote della donna che aveva da sempre amato.


 

 

Mikael ed Erik continuavano il loro combattimento, con il primo che tentava di convincere l'altro ad abbandonare quella lotta, mentre Erik si premurava a far ragionare Mikael. Lo sapeva fin troppo bene: c'era ancora del buono in Mikael e lui doveva tirarlo nuovamente fuori, non poteva finire in questo modo.

«Mikael, dannazione! Uccidilo e vieni ad aiutarmi prima che ti faccio far la fine dei tuoi amichetti Matt e Jemma!» urlò Dahlia, dall'altro lato del Santuario. Quelle parole fecero desistere un attimo Mikael, che ripensò a Matt e alla sua piccolina, ricordando che era stato lui a convincerli ad andare via... ed erano morti. Non era riusciuto a salvarli come si era promesso, era caduto vittima del suo stesso errore per una seconda volta.

Erik notò il cambiamento nello sguardo dell'amico, capendo improvvisamente cosa doveva fare. Forse non tutto era perduto, c'era ancora speranza per lui. Così, deviando un ultimo fendente di un Mikael ormai incerto, afferrò la spada dell'amico e fece in modo di trafiggersi dritto al cuore, guardando per l'ultima volta gli occhi del fratello che da rossi tornarono al loro colore originale.

Erik cadde a terra, privo di vita, mentre Mikael si diresse meccanicamente verso Dahlia, che continuava a resistere ai colpi di Jane. Il Cacciatore colpì violentemente Jane, facendola rotolare, e afferrò per il braccio Dahlia, che gli sorrise.

La Strega assorbì l'ultima goccia di potere di Mikael, ma prima che potesse lanciare l'incantesimo, Mikael la trafisse con la sua spada di cristallo, osservando la vita che iniziava a svanire dallo sguardo della Strega. Sentì anche la mano di Dahlia che aveva estratto il suo cuore nello stesso istante, sapendo che quello era ormai il suo ultimo momento sulla terra e che si sarebbe riunito con suo padre e con Erik. Era la fine adatta, probabilmente. Entrambi caddero a terra, Mikael con un sorriso, Dahlia mentre pronunciava delle ultime, incomprensibili, parole.


 

 

Passarono tre giorni, tutti ormai erano tornati alla vita normale, sempre se normalità era il termine esatto. Julian si era diretto nel Regno Unito insieme a Paul, finito in coma dopo quel colpo mortale. L'uomo conosceva un paio di ottimi dottori e voleva provare qualunque cosa per salvare il suo amico.

Erik e Mikael furono seppelliti al Santuario, insieme, chissà, forse adesso avevano ritrovato la tanto ricercata pace. Il corpo di Dahlia fu bruciato e le sue ceneri sparse nello stesso luogo della sua morte. Al momento della morte la Strega era comunque riuscita a lanciare un incantesimo: nessuna Ember tornò in vita, ma il mondo tornò a popolarsi di Streghe, dato che la donna aveva risvegliato il potere latente di tutti. Stava per iniziare un nuovo periodo, un mondo popolato da gente con poteri magici e gente normale, solo il tempo avrebbe dato le risposte a tutte le domande che stavano per sorgere.

Sarah, Noah e Jacob ripresero la loro vita, con i due -ormai- orfani che decisero di vivere insieme, ristrutturando casa di lui. Jane aveva deciso di lanciare un incantesimo che avrebbe fatto dimenticare a tutta la cittadina di Lawrence gli ultimi eventi, modificandoli a dovere per renderli più... dolci, tuttavia il trio decise di tenere memoria di quei giorni, come monito per il futuro, mentre la giovane Sarah iniziava ad esercitarsi con la magia, promettendo di usarla a fin di bene.

Jane tornò nel suo tempo, riuscendo finalmente a leggere gli incantesimi cancellati dal suo Diario. Prima di partire mantenne la parola, modificando i ricordi dei cittadini di Lawrence, incantesimo che si manifestò come una nevicata cinerea.

I giorni ormai passavano abbastanza tranquilli nel 1516, anche se la ragazza, per ovvi motivi, si ritrovò a dover cambiare cittadina, annotando nel suo Diario quegli ultimi giorni vissuti così intensamente.

Dietro di lei, la porta si aprì, mostrando William che era tornato con diverse provviste, mentre un uomo lo salutava da lontano, identificandolo come signor Ember.

Will si avvicinò a Jane, osservando il Diario, per poi concentrarsi sulla ragazza «Hai fame, sorellina?»

Jane annuì e, chiudendo le pagine di quel Diario, si diresse con William in cucina, iniziando così una nuova vita con il fratello.

 

Note dell'autore
 

E' stato un bellissimo viaggio e ringrazio tutti voi per avermi sempre seguito. Ammetto di essermi molto divertito a scrivere delle vicende di Jane e Will e mi rendo conto di aver forse sbagliato in alcuni punti della storia, introducendo cose che non ho approfondito più di tanto (qualcuno parla di Kristine?)

Comunque, non sono qui per parlare di questo, sono qui per dirvi grazie. GRAZIE! 
Tenevo anche a ringraziare in modo particolare Melz e Blankit per aver recensito ogni piccola storia e per avermi tenuto compagnia durante la stesura di questa storia. Tra teorie, discussioni e tutto ci siamo divertiti! Siete i migliori amici che EFP poteva regalarmi!

Ringrazio chi ha seguito, preferito e ricordato la storia. Ringrazio chi mi ha contattato in privato e chi ha letto in silenzio. Spero che tornerete nel sequel di questa storia, che prometto sarà la miglior cosa che abbia mai scritto!

Stay tuned and non fate incavolare gente che potrebbe rivelarsi qualche Strega!

Marco / NeroNoctis

 
 
☩   Julian tornerà in The Diary of Jonathan   
 

 
   
 
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