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Autore: Heihei    22/11/2016    1 recensioni
TRADUZIONE
La storia è stata scritta da Alfsigesey e pubblicata su fanfiction.net in lingua inglese.
Bethyl post-finale della 4 stagione
"Nulla sarà più facile di nuovo. Scappare da Terminus, sconfiggere una mandria di vaganti, cercare provviste. Ma niente di tutto ciò sarà difficile come innamorarsi e provare a costruire una vita insieme in mezzo a tutto questo."
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beth Greene, Carol Peletier, Daryl Dixon, Un po' tutti
Note: Traduzione, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Angolo traduttrice:
Ho deciso di tradurre questa storia perché mi è piaciuta particolarmente e volevo condividerla con voi! :)
E' una Bethyl ambientata dopo il finale della 4 stagione. Beth non è stata rapita dai poliziotti del Grady e le storie di tutti gli altri che stanno andando a Terminus si intrecciano con la sua.
Ovviamente ho cercato di tradurla nel modo più fedele possibile, anche se ho dovuto modificare leggermente qualche frase per renderle più gradevoli nella lettura in italiano.
Nel caso vi trovaste a leggere l'originale e doveste individuare qualche errore di comprensione fatemelo sapere e correggerò immediatamente.
I capitoli non sono lunghissimi, quindi non passerà molto tempo tra la pubblicazione di un capitolo e quella di un altro, cercherò di essere abbastanza costante.
Detto ciò, buona lettura! :)

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Nota dell'autrice (Alfsigesey):
"Questa ff è stata scritta per puro divertimento e per combattere la noia mortale di queste prime settimane di vacanze estive. Detto ciò, sarà molto dark. Quindi, se ciò vi potrebbe disturbare, fermatevi.
Avvertimento: VIOLENZA. Di solito non faccio avvertimenti sulla violenza, soprattutto se si tratta di Walking Dead - voglio dire ragazzi, insomma, che serie guardate?! Ma penso che in questo caso potrebbe essere una buona idea. Quindi, vi avverto che la storia sarà violenta e che accadranno brutte cose ai personaggi che amate.
Ho messo su la trama usando teorie e speculazioni sulla 5 stagione che io ho ritenuto "interessanti, ma non verosimili". Siccome non credo che le vedremo compiersi, le ho messe insieme tramite situazioni in cui loro potrebbero trovarsi, se così desiderano gli eccelsi scrittori di twd. Mi sono divertita parecchio a giocare con questi personaggi. Sono una Bethyl accanita, e di conseguenza questa è una Bethyl, in gran parte narrata secondo il punto di vista di Beth. Enjoy! :)"

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RAPIMENTO



"Oh."

Nella cucina di un vecchio obitorio, posto alla fine di un cimitero, Beth e Daryl condividevano l'ennesimo pasto rubato. Avevano appena cominciato la loro conversazione, una importante. A primo acchito, sembrava che Daryl si stesse nascondendo dietro i suoi capelli, ma dalla prospettiva di Beth era perfettamente visibile il modo in cui le sue iridi azzurre la stavano cercando oltre la sua lunga, incolta frangia.

Come avrebbe reagito se si fosse avvicinata a scostargli quelle ciocche dalla fronte per guardarlo meglio?

Probabilmente gliel'avrebbe lasciato fare. Quindi, tese il collo, ma pensò che non era sicura di avere bisogno di guardarlo meglio. Anche con tre strati di vestiti, macchie di sporcizia e i capelli unti, lei aveva imparato a leggerlo come un tabellone.

I barattoli attaccati al filo che avevano avvolto attorno alla casa per avvisarli di un eventuale arrivo dei vaganti tintinnarono, sentirono gli abbai e i lamenti di quel cane avvicinarsi alla porta.
"Darò a quel dannato cane un'altra chance."
Daryl si alzò in piedi, allontanandosi dalla tavola. Dietro al suo gilet di pelle erano cucite due ali angeliche che i suoi occhi seguirono fin quando non sparirono nella stanza di fronte. Entrambi indossavano i loro stivali, entrambi avevano le borse pronte. Erano sempre pronti a scappare in caso di emergenza; dovevano essere pronti.
Quel cane randagio era già venuto fuori al "loro" portico, Daryl aveva provato a farlo entrare, ma era scappato via.
Dal momento che era rimasta sola in cucina, due cose tenevano il suo sguardo inchiodato allo spazio in cui quelle due ali d'angelo s'erano librate per mezzo secondo: la prima era che Daryl sembrava quasi sollevato dal fatto che erano stati interrotti prima che potesse rispondere alla sua domanda, la seconda era che questo le aveva fatto capire che tipo di uomo era veramente, aveva imparato a comprenderlo.
Lui non parlava molto dei suoi sentimenti; infatti, non aveva mai condiviso praticamente nulla con lei, l'aveva fatto eccezionalmente solo perché lei lo aveva messo in condizione di aprirsi... o forse perché era ubriaco.
Ma lei lo conosceva.
In quel casino apocalittico, Daryl era un sopravvissuto, e nella maggior parte dei casi era il più adatto, tra tutti quelli che aveva incontrato fin'ora, a vivere nel nuovo disordine mondiale. Quello stesso uomo che aveva capito l'uccidi o sarai ucciso, che sapeva prendersi cura di se stesso senza alcuna comodità moderna, che non aveva alcuno scrupolo nell'invadere la proprietà di qualcun'altro -e l'aveva fatto così frequentemente, senza mai scusarsi- , era ancora il tipo di uomo che condivideva le sue preziose e limitate scorte di cibo con degli animali (perlomeno con quelli che non cacciava). Se questo non riusciva a fornirle un quadro completo della sua personalità, null'altro avrebbe potuto.
"BETH! BETH!"
Con le sue urla, udì un improvviso e ringhioso coro di gemiti agghiaccianti e familiari: il cane era stato seguito.
Merda. Merda!
Immediatamente, sollevò la balestra di Daryl e corse nella stanza di fronte. Arrivata zoppicando, vide Daryl che si stava sforzando a barricare la porta col suo stesso corpo.
Mani putrefatte sporgevano dall'infisso: i vaganti li avevano trovati.
Gli lanciò la balestra e lui, afferrandola abilmente, si girò di scatto, lasciando che la porta si aprisse.
"Corri!", gridò sparando il primo colpo, "corri!"
Scappò rapidamente da quella folle lotta, ignorando la sua caviglia slogata. Se non avesse fatto quello che lui le aveva detto di fare, sarebbe diventata cibo per zombie.
Nel frattempo, riusciva a sentirlo correre per la casa, spingendo via i vaganti.
"Beth, esci dalla finestra! Datti una mossa!" ordinò.
Una tempesta di sentimenti si agitava in lei tra un battito e un altro.
"Non ti lascerò!", gli rispose.
No. No. No!
Le sembrava sbagliato. Voleva fare qualcosa, qualsiasi cosa. Voleva aiutarlo, non voleva lasciarlo lì.
"Va' via, vai in strada! Ci vedremo là."
Più di una dozzina di vaganti irruppe in casa alle sue spalle.
Gridando in silenzio, dentro di sé, approfittò della situazione per fuggire. Il cuore le batteva all'impazzata e sembrava ripetere quel no, no, no a ritmo costante.
Era l'unico modo per far sopravvivere entrambi. Aveva senso: Beth era ferita e non era una forte combattente come Daryl, specialmente contro tutti quei vaganti messi insieme. Se lei si fosse trovata nei guai lì dentro, Daryl avrebbe consumato tutte le sue energie per proteggerla. Se lei fosse scappata, si sarebbe concentrato a salvare se stesso. Le aveva dato un'opportunità, le aveva ordinato di seguirla. Lei fece come aveva detto, anche se non aveva una bella sensazione a proposito.

... "Ci vedremo là."...

"Vai!"
Una volta fuori, un vagante apparve sul prato, barcollando verso di lei.
"Da questa parte!", gridò. E, all'improvviso, il tempo si fermò. 
I vaganti non parlano.
Non era morto, la pelle non gli si staccava da dosso. Infatti, quell'uomo che visto meglio sembrava giovane e in salute, tentava di convincerla a entrare in una macchina.
Nel tempo di quei due pesanti, inciampanti passi, si era resa conto che quell'uomo non era morto, ma allo stesso tempo non le era piaciuto il modo in cui era apparso o il modo in cui la guardava, come se fosse pronto ad avventarsi su di lei se non avesse fatto quello che diceva.
Si voltò per sfuggirgli, così come sarebbe fuggita di fronte a qualsiasi altra minaccia. Ma la sua caviglia slogata l'aveva resa troppo lenta: l'afferrò da dietro e la colpì in testa.
Il suo zaino cadde sull'erba dietro di loro.
Scombussolata e ancora in preda al panico, pensò di aver sentito la portiera di una macchina sbattere e Daryl urlare il suo nome. Sentì il rumore dell'auto mentre veniva messa in moto, e gridò con tutta la forza che aveva in corpo. Si rese conto di essere nel bagagliaio senza essere sicura di come ci era finita.
"BETH!"
La voce di Daryl si faceva sempre più lontana.  

   
 
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