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Autore: Elisa Stewart    22/11/2016    1 recensioni
AU - Zombie Apocalypse.
Loro sapevano. L’avevano sempre saputo, dal modo in cui Camila guardava Lauren durante le interviste. Dall’improvvisa necessità di mordersi il labbro che assaliva la più giovane ogni volta che lei ricambiava lo sguardo e sorrideva.
Era così ovvio, Camila. Perché non te ne sei accorta? Come hai fatto a non renderti conto dei sentimenti che provavi?
Genere: Azione, Malinconico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologue

 

 

 

 

Non avrebbe dovuto.

Sarebbe dovuta rimanere dove cazzo era e lasciar perdere, cominciare una nuova vita, dimenticare tutto. Sarebbe stato da codardi, ma almeno non si sarebbe trovata in quella situazione ora.

Rimpiangeva tutto, il giorno in cui aveva deciso di tornare al teatro, quando aveva visto la scritta sul muro, quando aveva preso a camminare verso la nuova meta.

Stupida, come aveva potuto credere di essere in grado di affrontare un simile viaggio? A piedi, con solo uno stupido tubo di ferro e solo un pacchetto di patatine da sgranocchiare. Niente acqua, niente medicazioni, nessuna scorta. Debole e dolorante.

Era stato un gesto da idioti, avventato, dettato dalla speranza di rivederle vive. Se solo avesse ragionato, se solo si fosse fermata un attimo per pensare e comprendere che era una missione suicida. Ora sarebbe ancora in quella maledettissima cantina, al riparo da tutto e tutti.

Ma che ne sarebbe stato della sua integrità mentale? Il senso di colpa e impotenza l’avrebbero divorata dall’interno, trascinandola in un oblio buio e senza fine. Specialmente sapendo che c’era anche solo una piccola possibilità che quattro delle persone che più le stavano a cuore potessero essere ancora vive.

Avrebbe perso il senno, ne era certa. Perché sapeva che razza di persona era, e di certo non sarebbe stato da lei arrendersi senza nemmeno provare a ritrovare le altre.

Ma a quest’ora non sarebbe bloccata lì, sul tetto di quell’autobus, con un braccio sanguinante e un’orda di vaganti affamati intorno al veicolo.

Che cosa sarebbe stato peggiore? Oh, quella sì che era un’ardua scelta. Il suicidio o la morte per mano di centinaia di morti viventi? Meglio impiccata o dilaniata? Sarebbe stato uguale comunque. Perché anche se non fosse stata lei a mettere fine alla sua insignificante vita, era sempre stata sua la scelta di partire così, allo sbaraglio.

Era stata incosciente e infantile. Aveva trascurato la prima regola che lei stessa si era imposta sin dal primo giorno: fare di tutto per sopravvivere. Aveva mandato tutto a fanculo, siglando così la sua condanna a morte.

Ben fatto, Lauren. Davvero. Per un momento ero arrivata a credere che saresti durata a lungo, che ad ucciderti magari sarebbe stata la vecchiaia.

Stronzate.

La verità è che lo sapeva meglio di chiunque altro che quel tentativo disperato di non essere più sola l’avrebbe portata alla fine. E nonostante questo si era buttata senza paracadute.

Ora che, per la prima volta nella sua vita, i pensieri sovrastavano i rumori che la circondavano e che guardava il cielo, riusciva a vedere nelle stelle i profili delle sue migliori amiche. Loro le sorridevano, le parlavano e la salutavano con la mano.

Era così patetica.

Avrebbe dovuto piangere, lottare per rimanere viva ma tutto ciò che riusciva a fare era osservare i loro visi, sentendo la gioia cominciare a pervaderle il petto.

 Sorrise, Lauren, consapevole che tutto il sangue che aveva perso e la stanchezza cominciavano a darle alla testa. Però era felice così, perché se fosse morta, l’avrebbe fatto con Normani, Dinah, Ally e Camila che cantavano per lei e le stavano vicino.

Sapeva che non erano reali. Quanto avrebbe dato purché tutto quello fosse vero. Avrebbe finto per un attimo, però, di aver perso completamente il senno e si sarebbe abbandonata ai ricordi felici che le rimanevano di loro.

Rise quando le tornarono in mente i litigi di Normani e Dinah e i tentativi di Ally di metterle a tacere.

Rise ancora più forte richiamando le stupide battute che faceva Camila e come, puntualmente, lei era l’unica a ridere. Ancora ora era l’unica a trovarle divertenti. Le altre sottolineavano sempre, quando la più piccola era presente, come Lauren ridacchiasse in maniera civettuola alle sue freddure. Solo per il gusto di metterla in imbarazzo.

Ma Camila era così innocente che non se ne rendeva nemmeno conto e prendeva le loro parole come un insulto al suo senso dell’umorismo.

Era così ovvio, Camz. Perché non te ne sei mai accorta?

Rise ancora, stavolta con un pizzico di amarezza. Quella scritta al teatro riportava la sua firma. Era stato quel piccolo dettaglio a farle perdere completamente la testa, a spingerla a mandare tutto a fanculo.

Quante stupide cose aveva fatto per lei. Quella era la più cazzata di tutte. Ma ne era valsa la pena, giusto? Lei ci aveva provato, aveva cercato di tornare da loro, di tornare da lei. Dalla sua Camz. Era stato tutto inutile ma ora che le vedeva splendere nel cielo come tante stelle attorno alla luna si sentiva meglio. La circondavano, la abbracciavano.

Perché lei si rivedeva nella luna. E Ally, Dinah e Normani erano le sue stelle. E Camila... Camila era il suo sole, il suo drago.

Si abbandonò alla stanchezza con un largo sorriso stampato sulle labbra screpolate. E chiuse gli occhi, lasciando che le lacrime le rigassero il volto per l’ultima volta.

Era così ovvio, Camz.
   

 

 

N.d.A

Questo prologo è una sorta di esperimento. L'ho scritto di getto un paio di giorni fa dopo aver visto l'ultima puntata della seconda stagione di Fear The Walking Dead. Non ho mai scritto roba di questo genere, e questa è la seconda fanfiction che scrivo in questo fandom, quindi non sono sicura che io riesca a realizzare ciò che ho in mente per la storia. Però non sarà lunghissima, 4 o 5 capitoli massimo. Ma se andrà bene magari scriverò un sequel un po' più lungo. E' ancora tutto da vedersi.
Per quanto riguarda il capitolo, qui si intravede un po' la situazione della nostra Lauren ma ho optato per tenervi ancora allo scuro dei dettagli più importanti. Giusto per tenervi un po' sulle spine. Spero vi sia piaciuta. Ovviamente, se volete, lasciate una recensione per farmi sapere che ne pensate, se dovrei continuare, se è un'idea pessima e dovrei lasciar perdere. Fate voi, accetto di tutto!

A presto,
Elisa.

 

  
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