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Autore: the beast02    23/11/2016    1 recensioni
Immaginate, se potete, un mondo come il nostro, ma fermato al medioevo, senza polvere da sparo, ma con una chiesa accondiscendente e al tempo stesso violenta. Questo è il mondo di Alessandro e di Lucia, lui un fedele combattente cristiano, lei "un'infedele" come la chiama la chiesa, un'eretica.
Genere: Azione, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitotolo 1

Un altro mondo

Immaginate, se potete, un mondo come il nostro, ma fermato al medioevo, senza polvere da sparo, ma con una chiesa accondiscendente e al tempo stesso violenta. Questo è il mondo di Alessandro e di Lucia, lui un fedele combattente cristiano, lei "un'infedele" come la chiama la chiesa, un'eretica.

Ci fu un violento scontro tra la chiesa e gli eretici, i primi erano di più e più aggressivi. I cristiani vinsero, non senza perdite, la battaglia, Lucia e molti dei suoi furono fatti prigionieri per farli convertire. Appena Alessandro la vide se ne innamorò perdutamente, così appena scoprì che la ragazza sarebbe stata condannata al rogo se non si fosse convertita entro il giorno dopo, il cristiano si precipitò nelle prigioni per scoprire che la ragazza era già scappata, uccidendo le guardie e i suoi stessi compagni convertitia alla santa chiesa per scrivere con il loro sangue: morte agli oppressori cristiani.

Quando suonò l'allarme la ragazza era già lontana, e gli dispiaceva solo un po' per quel bel ragazzo che non gli aveva mai staccato gli occhi di dosso. "Devo aver fatto colpo " pensò tra se ridendo.

Alessandro entro nella chiesa riccamente decorata, chiedendosi come le persone non volessero amare quella religione. Avvicicnandosi al prete notò che questo era molto preoccupato, nervoso. Il ragazzo chiese che cosa ci fosse di tanto pericoloso da spaventare perfino un prete, il prelato indicò tremante una stanza dalla quale fuoriuscivano urla indemoniate. "Chi è che urla così?" chiese Alessandro, Don Giovanni rispose quasi tra le lacrime "La fine del mondo.... La ha predetta Don Paolo. Ha detto che gli eretici e i cristiani marceranno insieme per sottomettere i padroni."

Alessandro si allontanò confuso, richiamato da un ufficiale di grado pari al suo. Gli eretici chiedevano udienza. Il ragazzo si avviò fuori dalla chiesa e la vide, Lucia era bella, come sempre. Aveva però uno sguardo più duro, scrutava una per una tutte le guardie, e quando i loro sguardi si incrociarono il tempo sembrò fermarsi. L'ufficiale lo richiamò alla realtà, strattonandolo per il braccio.

"Arrivo subito al punto." Disse deciso il re degli eretici, "uno dei nostri avamposti è stato attacato dai barbari, loro sono troppi, e non sono nè cristiani ne eretici." Il Papa ascoltava con gli occhi fissi nel vuoto e la mente concentrata sulle parole di Don Paolo.

"Ciò che chiediamo è di mettere da parte le divergenze e collaborare per scofiggere il nemico comune, se lavoriamo insieme possiamo..."

Il Papa alzò la mano per frenare la lingua rapida e veloce dell'imperatore Giustiniano.

"Va bene, accettiamo"

Tutti i presenti atterirono. Perfino l'Imperatore, che di certo si aspettava una più dura resistenza da un Papa come poteva essere Leone IV.

"Bene allora, noi ci accamperemo fuori dal castello e spero che insieme potremo far fronte al nemico comune."

Gli eretici uscirono dalla tenda, e Alessandro, in assoluto il suddito più devoto, si avvicinò a Leone IV e, una volta che fu rimasto solo con lui disse:

"Sua santità, perchè mai a fatto un accordo con gli eretici?"

"Perchè mai un peccatore fa notare il peccato al Papa? Tranquillo figliolo, so tutto."

Alessandro, ora cupo in volto disse solamente "Chi?"

"Non serve occhi in più quando il segreto è sugli occhi di tutti, ho visto come la guardavi, prima quando era prigioniera e ora da ragazza libera. Attento però, l'amore è l'unica cosa che ci può salvare da questo mondo, ma sta attento lei è, e rimane, un'eretica, non farti contagiare."

"Non ha ancora risposto alla mia domanda"

"Mio buon figliolo per il tuo coraggio meriti una risposta, mi sono alleato con gli eretici solo per fare in modo che la profezia di Don Paolo si avveri, se i barbari sono i padroni, secondo la profezia noi ci dovremmo unire agli eretici per uccide i padroni ed è proprio ciò che succederà. Ora và, tutti i tuoi peccati sono perdonati."

Alessandro si prostrò in ginocchio facendo il segno della croce, quindi si alzò in piedi e uscì dalla tenda. Gli eretici se ne erano andati tutti, il ragazzo si avviò verso il suo alloggio, pronto per il giorno dopo, che sarebbe stato molto impegnativo.

Alice seguiva il suo re, fino a che lui non gli parlò

"Mi serve un favore" La ragazza era sorpresa, si avvicinò lo stesso, "Cosa c'è, mio signore?"

"Devi infiltrarti tra i Cristiani, scoprirne i segreti" La ragazza era ora incurisita, "Ma come posso fare?" Il re allargò le labbra come in una risatina sommessa e disse "Quell'ufficiale che non ti ha mai staccato gli occhi di dosso, quello è il tuo lascipassare, gli fai la corte, scopri i segreti dei cristiani e i loro punti deboli" Alice sarebbe stata disposta a tutto fino, però il tradire la fiducia, andava contro ttutto quello a cui credeva, la sua stessa fede si basava sulla fiducia. Quindi prese un respiro e disse "Accetto"

Il re fu colpito da quell'atto di fede, e pensò quindi a una giusta ricompensa. "Allora è deciso, a lavoro compiuto avrai la tua ricompensa"

La ragazza guardò il re dritto negli occhi "Se mi vuole dare veramente una ricompensa" cominciò lei "Non mi facci uccidere degli innocenti" quindi rallentò il passo, andando nelle ultime file. Il re era stupito, sembrava che la ragazza gli avesse letto la mente, come se già sapesse che gli avrebbe ordinato di uccidere il Papa. "Quella ragazza non è stupida, se riesco a incanalarla nella giusta direzione potrebbe anche diventare la nuova regnante di Roma" disse l'imperatore tra se e se.

Così, mentre entrambe le parti si preparano a una difficile convivenza a un giorno di distanza cavalcano rapidi e veloci i barbari.

Mentre nella giungla tenbrosa vicino a Roma, dentro un tempio sperduto un libro si apre, e una voce tenbrosa comincia a dire una strana cantilena, come fosse una preghiera. Al suono di queststa tutta la natura si agita, tutto il mondo trema

   
 
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