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Autore: Raven626    25/11/2016    0 recensioni
Il titolo parla da sé (per chi non lo sapesse, gaikotsu significa scheletro).
Premetto inoltre che questa è una raccolta di storie ognuna a sé stante, quindi non aspettatevi una continuità tra i capitoli.
(Ebbene sì, non avevo la più pallida idea di cosa scrivere come trama...)
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Banri Watanuki, Karuta Roromiya, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Erano quasi le dieci di notte quando tre bambini fecero il loro ingresso nel parco del quartiere.
Due di loro cantavano euforici in un coro che non aveva nè testo, nè un ritmo vero e proprio, l'altro invece si limitava a seguirli, sempre con quel suo sorriso stampato sul volto.
I due canterini marciavano uno dietro l'altro, portando sulle spalle un bastone al quale avevano legato per mani e piedi un piccolo esserino marrone, il quale si dibatteva nel vano tentativo di sfuggire alla sua fine imminente.
 - Soushi, ti prego! Non stare lì a guardare! Fà qualcosa! - Supplicò il piccolo tanuki con le lacrime agli occhi.
 - Mi dispiace Watanuki, ma il padrone mi ha ordinato di non immischiarmi. - Rispose la volpe senza mutare minimamente la sua espressione, segno che aveva assistito a quella scena ormai tante di quelle volte da non provare più neanche un briciolo di compassione dei confronti del povero malcapitato.
 - Se... Se mi lasciate farò qualsiasi cosa! - Propose allora speranzoso, ma allo stesso tempo già sapendo come sarebbe andata a finire.
Zange e Kagerou si fermarono guardandosi per qualche istante, come se stessero valutando l'offerta, allora si scambiarono uno sguardo d'intesa e si voltarono verso il tanuki.
 - Allora? - Chiese lui sempre più speranzoso.
I due lo fissarono seri ancora per qualche istante e poi, quando sembrava che Kagerou stesse finalmente per prendere la parola, nel medesimo istante scoppiarono in una grande risata.
 - Sei proprio uno spasso, Banri. - Lo derise Kagerou asciugandosi gli occhi dalle lacrime che gli erano salite per le troppe risate.
 - Sai, ho sentito dire che l'acqua del fiume è particolarmente piacevole a quest'ora della sera. - Disse Zange facendo rabbrividire la "vittima".
 - No! Il fiume no! L'ultima volta mi è venuta la febbre per due settimane! - Supplicò Watanuki, ma i due avevano già ricominciato a marciare, ignorando completamente le sue proteste.
 - Sei proprio un sadico! - Esclamò Kagerou all'amico dandogli una pacca sulla spalla.
 - Anche tu se è per questo. - Disse il coniglio chiedendosi perché l'amico fosse così fissato.
 - Hai proprio ragione! - Concordò. - Watanuki invece direi che è decisamente un masochista! -
 - Concordo in pieno! -
 - Non è mica colpa mia se voi mi tormentate! - Sbuffò il tanuki.
 - Sì, ma non ce lo impedisci. - Disse Kagerou.
 - E ci credo! Mi avete legato mani e piedi! -
I due si scambiarono un'occhiata per poi voltarsi verso Watanuki ed esclamare nel medesimo istante: masochista.
 - Soushi invece? - Chiese Zange.
Kagerou si voltò verso la volpe e dopo averlo osservato per qualche secondo rilasciò la sua sentenza.
 - Sicuramente sadico, lo vedi come ci guarda e sorride? -
Zange lo osservò a sua volta e non poté fare a meno di annuire con aria grave.
"Se continuano così, magari si dimenticheranno di me!" Pensò Watanuki, ma per sua sfortuna, non appena i due ebbero valutato Miketsukami, ripresero a marciare verso il fiume, ricominciando anche con quel loro canto senza senso.
 - Arrivati! - Esclamò Natsume ammirando il fiume.
Kagerou si avvicinò all'acqua e immerse una mano, subito la tirò fuori rabbrividendo e la strinse al petto per farla tornare a una temperatura sopportabile.
 - L'acqua è fantastica. - Disse avvicinandosi a Watanuki, il quale, sempre legato al bastone, era stato posato per terra.
 - Non essere avventato! Possiamo parlarne! - Squittì il tanuki tremando al solo pensiero di quanto dovesse essere fredda quell'acqua.
 - Ti stiamo per buttare in acqua e tu non puoi fare nulla per fermarci. - Intervenne Zange. - Ecco, ora ne abbiamo parlato! -
 - Preparati! - Esclamò l'altro allungando le mani verso l'esserino.
 - Ehm... Kagerou... - Lo interruppe Natsume picchiettando sulla spalla dell'amico.
 - Che c'è? Non vedi che sono impegnato? - Ribatté l'altro cercando di sciogliere i nodi che legavano le zampe di Watanuki al bastone.
 - C'è...  c'è qualcuno che ci fissa... - Mormorò il coniglio, la voce ridotta a un sussurro.
 - Cos'hai detto? - Chiese Kagerou voltandosi e non appena vide ciò che stava guardando l'amico, subito impallidì a sua volta.
 - Che state guardando? - Domandò Banri agitato: se quei due si erano spaventati, allora significava che doveva esserci qualcosa di davvero terrificante!
 - Si salvi chi può! - Gridò Zange sfrecciando via a una velocità allucinante.
 - Questo si che è sadico! - Esclamò invece l'altro prima di gridare e correre via trascinandosi dietro un Soushi confuso più che spaventato.
 - Ehi! Non lasciatemi qui! Sono ancora bloccato! - Gridò il tanuki sempre più terrorizzato, non aveva idea di cosa ci fosse alle sue spalle dato che era ancora legato e non poteva quindi muoversi, ma di una cosa era certo: se non trovava al più presto un modo per liberarsi, sarebbe stata davvero la fine per lui!
Rabbrividì quando sentì dei rumori dietro di sè: qualcuno gli si stava avvicinando e dal suono dei suoi passi, doveva essere davvero enorme!
D'un tratto sentì qualcosa di freddo e duro afferrarlo e alzarlo verso il cielo, arrivando quasi all'altezza degli alberi! Quanto era grande quella creatura!?
Quando Watanuki venne fatto voltare e si trovò così faccia a faccia con il mostro, improvvisamente si ritrovò a rimpiangere la nuotata nel fiume. Quello davanti ai suoi occhi era l'essere più terrificante che avesse mai visto in tutta la sua vita!
Era un gigantesco scheletro ambulante, alto quasi cinque metri e circondato da una strana aura violetta. Lo fissava minaccioso dritto negli occhi attraverso quelle sue orbite vuote e impassibili, la bocca semiaperta, come se stesse pensando di fare del tanuki il suo prossimo pasto, sempre se gli scheletri potevano mangiare...
 - Non... Non mi mangiare! - Supplicò il bambino sull'orlo delle lacrime.
Il gigantesco scheletro lo osservò ancora per qualche istante, allora, a dispetto di ogni sua aspettativa, lo ripoggiò a terra con una delicatezza che il bambino non avrebbe mai creduto potesse appartenere ad un essere simile.
Watanuki, ora tornato nello stesso punto di poco prima, si dibatté cercando invano di sciogliere quei nodi e fu allora che vide una cosa a dir poco sbalorditiva: lo scheletro si rimpicciolì pian piano e pochi secondi dopo si trasformò in una bambina della sua stessa età dai lunghi capelli rosa. Indossava un lungo cappotto azzurro che le arrivava fino alle ginocchia e nella mano destra stringeva i manici di una piccola busta da supermercato.
Lo "scheletro" lo osservò con quei suoi grandi occhi rosati, lo sguardo a dir poco indecifrabile, un'espressione non tanto stanca, quanto sognante, come se vivesse in un mondo tutto suo.
Gli si avvicinò con calma e si chinò su di lui riuscendo in pochi istanti a sciogliere i nodi che lo legavano al bastone.
Banri sgranò gli occhi salla sorpresa quando si rese conto di essere finalmente libero e subito riacquistò la sua forma umana iniziando a massaggiarsi i polsi.
 - Grazie. - Disse alla bambina cercando ancora di capire cosa fosse successo esattamente.
 - Perché ti dovrei voler mangiare? - Chiese allora lei con un tono di voce dolce e pacato prima di tirare fuori dalla busta un piccolo lecca lecca.
 - Ecco... Io credevo che... Insomma... Tutti sono scappati... Mi hai afferrato... - Balbettò lui imbarazzato.
La bambina continuò a osservarlo senza dire una parola, dando di tanto in tanto una leccata al dolce.
 - Cosa stavate facendo? - Domandò allora. - Ho sentito delle grida... Eri tu? -
 - Ehm... Sì, ero io. - Ammise il bambino con imbarazzo.
 - Che ti stavano facendo? -
 - Ecco... Mi volevano buttare nel fiume... - Mormorò chinando il capo.
 - Come mai? -
 - Non lo so in realtà... Si divertono a tormentarmi perché sanno che non posso fare niente per impedirglielo... -
 - Perché? -
 - Mi hai visto, no? Sono solo un tanuki, non riuscirei mai a mettere paura a qualcuno, neanche se mi ci impegnassi... -
 - Allora puoi diventare qualcuno da temere quando sei in questa forma. - Propose lei scartando un secondo leccalecca.
 - Credo proprio che questa forma sia ancora meno spaventosa dell'altra... -
 - Puoi diventare un delinquente. -
 - Un delinquente? - Ripetè lui sorpreso.
La bambina annuì seria.
 - I delinquenti fanno paura a tutti. - Affermò sicura.
 - Delinquente... - Mormorò lui lentamente, come se stesse assaporando quella parola. - Non suona affatto male! - Esclamò. - Diventerò il delinquente più duro e temibile che si sia mai visto e loro non potranno più torcermi un capello! - Affermò sicuro.
 - E se non funziona, ti proteggerò io. - Aggiunse la bambina senza mutare minimamente la sua espressione pacata, come se più che una proposta quello fosse per lei un dato di fatto.
Watanuki si voltò verso di lei sorpreso.
 - Tu? Ma non so neanche chi sei. -
 - Roromiya Karuta. - Si presentò mentre tirava fuori dalla busta un altro dolcetto. - Lecca lecca? -



Allora, premetto di averla scritta alle undici di sera nel pieno di un'improvvisa ondata di ispirazione e l'ho ricontrollata solo un paio di volte, quindi se vedete errori di alcun tipo (anche nella caratterizzazione dei personaggi) ci terrei molto che me li faceste notare e ora passiamo a un avviso...


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