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Autore: astra238    25/11/2016    3 recensioni
"Victor sedeva accanto a lui, mentre l'auto sfrecciava tra il traffico notturno, ma non aveva il coraggio di guardarlo. Al solo pensiero di voltarsi, il cuore iniziava a battere forte, incontrollabile, emozionato. Era così felice! Ma... Quell'azzardo cosa gli sarebbe costato? Aveva involontariamente sancito il patto per un nuovo Yuri con quel quadruplo flip..." [PARTE DALLA FINE DELL'EP 7 :D]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Victor Nikiforov, Yuuri Katsuki
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Yuri On Dream
 
                                          
 
Non poteva crederci! Non poteva assolutamente crederci! Si passò una mano tra i capelli, cercando di controllarsi e non scoppiare a piangere come un bambino... Beh, non che la cosa fosse così strana, dato che si era messo a gridare e frignare davanti a Victor appena mezz'ora prima. È vero, non aveva mai pianto prima di una gara, ma quella prova, quella coreografia, quei tre minuti scarsi erano troppo importanti, preziosi a tal punto da infischiarsene bellamente della figura che avrebbe fatto se avesse fallito di nuovo. No... L'aveva fatto per lui. Erano così importanti e preziosi per lui. Come avrebbe potuto deludere Victor? Non se lo poteva permettere...
Quell'argento pesava più di qualunque oro avesse mai ambito di ottenere... Quella medaglia se ne stava ben nascosta dentro il giacchetto, custodita accanto al suo cuore come il più bello, il più raro gioiello sulla faccia del pianeta. Inconsciamente, vi poggiò sopra la mano, stringendo tra le dita i bordi appena percepibili sotto i numerosi strati di vestiti che gli aveva imposto di indossare Victor, con la solita ed esagerata premura.
Sorrise.
Victor sedeva accanto a lui, mentre l'auto sfrecciava tra il traffico notturno, ma non aveva il coraggio di guardarlo. Al solo pensiero di voltarsi, il cuore iniziava a battere forte, incontrollabile, emozionato. Era così felice! Ma... Quell'azzardo cosa gli sarebbe costato? Aveva involontariamente sancito il patto per un nuovo Yuri con quel quadruplo flip... Uno Yuri che aveva agito di testa propria e... ed ora ne avrebbe dovuto pagare le conseguenze. Aveva già avuto un assaggio di quello che il pubblico... (ma che dico?) che tutto il mondo si sarebbe aspettato da lui!
Mentre la gioia e l'esaltazione cedevano il posto ad una nuova paura, si sentì sfiorare la mancina che teneva sul sedile.
Deglutì.
“Yuri?”
Il pensiero fu piuttosto diretto e soprattutto lecito: Victor-bacio-davanti a tutti!
Si voltò lentamente, cercando di sfuggire allo sguardo del coach, ma fallì miseramente.
“Sono orgoglioso di te”
“Vic...” tentò di dire, ma desistette.
“Perché quella faccia? Non sei contento?” continuò, sorridendo.
È proprio bello...
“Uhm?” scosse il capo “No, no sono contento, anzi contentissimo!”.
“Mmm... Non ti credo” disse, avvicinandosi a lui “Dimmi la verità”.
Sarebbe sembrato anche minaccioso, se non fosse stato per quell'espressione decisamente poco maligna e così divinamente intensa.
“È che...” provò di nuovo, ma Victor si chinò ancora di più su di lui, allungando la mano e raggiungendo le sue labbra.
Yuri trattenne il fiato.
“Non dirmi che... Quello che ho fatto ti ha 'sorpreso' più di quanto pensassi” mormorò.
Yuri fece per ribattere, ma davanti al cristallo degli occhi dell'allenatore, perse letteralmente la facoltà di elaborare una frase o un pensiero sensato.
“Ah! Ci ho preso!” esclamò esultante Victor, allontanandosi e scoppiando in una clamorosa risata.
“Lo hai... lo hai fatto solo per sorprendermi?” riuscì a biascicare dopo qualche minuto nel quale Victor aveva iniziato a fantasticare su quale cibo farsi portare in camera quella sera, o meglio notte.
“Eh?”
“Niente” borbottò, quasi sollevato che l'altro non avesse afferrato la domanda.
“Okay! Allora... Pensavo di prendere quel riso saltato in padella con...”
Yuri lasciò andare la testa sul sedile, volgendo lo sguardo verso la città che correva sotto i suoi occhi delusi.
 
*
 
La camera che gli avevano dato non era un granché, ma era decisamente l'ultimo dei suoi pensieri. Al contrario, fu la prima cosa sulla quale Victor iniziò a sentenziare, non appena ebbe varcato la soglia. Sorpassò Yuri, trascinando una grossa valigia (che non aveva voluto lasciare ai fattorini) e si piazzò al centro della stanza, con le mani sui fianchi.
slishkom skromnymi” lo udì borbottare.
“Uhm?”
“Troppo modesta! Ma ce la faremo bastare!” Si voltò verso di lui, sfoderando uno dei suoi sorrisoni allegri.
“EH?” Yuri scosse il capo “In che senso 'ce la faremo bastare'?”.
Victor aggrottò la fronte, puntandogli l'indice contro: “Non avrai pensato che ti avrei lasciato solo soletto dopo quell'esibizione ?”.
Yuri si guardò attorno, fissando il grosso letto matrimoniale che troneggiava al centro della camera.
Deglutì.
“E... tu...?” cercò di balbettare, ma la risposta era così ovvia che si sarebbe sentito un perfetto cretino a porgergliela.
“Ordiniamo qual...” Victor sbadigliò rumorosamente “...cosa?”
“Io... Non ho molta fame” biascicò Yuri, senza staccare gli occhi dal letto.
“Yuri... Ma si può sapere che hai?”
Si avvicinò, poggiandogli entrambe le mani sulle spalle e scuotendolo appena.
“Tra poco si parte per il Rostelecom Cup! Mi aspetto un grande libero, Yuri” aggiunse.
Yuri prese fiato, ma ancora una volta non riuscì a dire nulla. Strinse i pugni lungo i fianchi ed abbassò lo sguardo a terra.
Credo in te” continuò Victor, lasciandolo andare.
Lo so...” mormorò Yuri “Lo so”
Cos'è che ti rende così triste? È da quando è finita la gara che sei...” tentò di dire, ma Yuri lo interruppe, scansandolo.
Niente!”
Yuri!”.
Victor l'afferrò per un braccio, impedendogli di superarlo.
Non capisci?” continuò, allentando la presa.
Uh? Cosa?”
L'altro scosse il capo.
Tu... TU SEI TUTTO!” esclamò Victor, quasi gridando.
Yuri rimase fermo, paralizzato davanti a quella reazione inaspettata. Guardò il suo coach, mentre lo scrutava a sua volta. Perché non riusciva a carpire cosa quegli occhi gli stessero dicendo...? Cosa quegli occhi gli stessero gridando dal giorno in cui si erano posati su di lui...?
Victor?”
Dormiamo. Devi essere riposato per...”
In quell'effimero lasso di tempo, Yuri si ritrovò a stringere Victor, con quanta più forza avesse in corpo. Rimase così, con il capo poggiato sul suo petto, senza osare muoversi e godendo segretamente di quel tenue calore e del suo profumo dolce.
Sentì Victor muoversi leggermente, spingendolo ad allentare la presa.
Cos'era quella sensazione?
Perché desiderava così tanto...
Victor si avvicinò, posandogli una mano sulla guancia: Yuri pensò fosse davvero morbida.
Gli sorrise.
Mi hai...” si fece coraggio “Mi hai baciato per... Insomma quel... quel bacio...?”.
Victor non smise di sorridergli, lasciandolo balbettare quella frase sofferta.
No” esclamò, interrompendo quell'imbarazzo che aveva fatto avvampare Yuri dalla testa ai piedi.
Non disse nulla.
Vi...?”
Le labbra di Victor, per la seconda volta, si concessero nella loro delicatezza sulle sue, avvolgendo il suo corpo di un calore che si diffuse veloce, incontrollabile. Quell'attimo infranse definitivamente il sigillo che teneva nascosto il sentimento di Yuri. Non avrebbe mai voluto staccarsi da quel contatto; avrebbe voluto rimanere tra quelle braccia per tutta la vita, schiavo dell'Agape, suo più profondo ed incondizionato Eros.
Come la musica ruba il cuore dell'arte di un pattinatore, così Yuri si lasciò imprigionare da quel desiderio incontrastato: strinse Victor, imprimendo un nuovo bacio, con decisione.
Io sono l'Eros, Victor. È questo che volevi?” pensò, sentendo la stretta dell'allenatore ricambiare quella veemenza.
Si sentì spingere indietro: seguì quei movimenti imposti.
Ad ogni bacio, ne seguì un altro, sempre più deciso, sempre più bramoso di volere altro. Yuri si ritrovò al limitare del letto, cadendo sotto il peso del corpo di Victor.
Le mani stringevano la schiena scolpita, mentre il respiro dell'altro s'infrangeva sul suo collo, salendo affannato sul viso, continuando a sfiorare con quelle labbra di rosa la sua pelle. Il corpo reagì d'istinto: voleva che lo facesse suo. Perché lui apparteneva a Victor ed a nessun altro.
Ti voglio” sussurrò.
Victor si scansò appena, lasciando l'opportunità a Yuri di toccarlo ovunque avesse voluto.
Il cuore del ragazzo stava per scoppiare. Lo sentiva. Lo bramava. Era suo.
Victor continuava a muoversi con decisione sul corpo di Yuri: l'uno sentì il Piacere d'altro, alimentandosi a vicenda.
Sei tutto, Yuri” sussurrò il coach “Everything...
Victor...” sussurrò, lasciandosi scappare un gemito.
Yuri...”
Vi...”
Yuri!”
Io ti am...”
YURI!”
Riaprì gli occhi di colpo, ritrovandosi Victor a scuoterlo violentemente.
Siamo arrivati! Ad un certo punto ho pensato fossi svenuto!” esclamò, aprendo lo sportello del taxi “Spero ci diano una camera decente!”.
Yuri si passò una mano sul viso, sconvolto.
Andiamo?” l'incitò ancora una volta.
Uh...? S... sì!”.
C'era qualcosa che non andava... Abbassò lo sguardo ai pantaloni e...
Baka! BAKA!
 
 
 
 
   
 
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