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Autore: Adhafera    26/11/2016    3 recensioni
Lui era condannato alla solutidune perché troppo diverso, troppo eccentrico da risultare sempre nel posto sbagliato agli occhi dei suoi coetanei, che si accontentavano di conoscere il mondo tramite le pagine aride di quei libri ai quali lui doveva solo un terzo di ciò che aveva imparato della vita.
Lei era condannata alla solitudine perché invece troppo giusta, troppo perfetta e troppo pura per quel mondo
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Newt Scamandro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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DOES SHE LIKE TO READ



E a Leta piace leggere?


La domanda di Tina rimbombava nella sua testa da quando aveva fatto ritorno a Londra qualche mese prima. Tina, la coraggiosa e solitaria Tina, che lo aveva tirato fuori dai guai durante quel suo soggiorno a New York, assieme alla sua incompresa sorella che gli aveva sondato la mente scrutatndo i suoi ricordi più nascosti, più dolorosi che riguardavano sempre e solo lei, la compagna bellissima, discreta nelle parole e nelle emozioni, che sorrideva sempre ma non rideva mai...quasi mai.

Leta Lestrange era stata il principale motivo che aveva reso ai suoi occhi e al suo cuore la scuola come il periodo più bello e più terribile di tutta la sua vita.

Lui era condannato alla solutidune perché troppo diverso, troppo eccentrico da risultare sempre nel posto sbagliato agli occhi dei suoi coetanei, che si accontentavano di conoscere il mondo tramite le pagine aride di quei libri ai quali lui doveva solo un terzo di ciò che aveva imparato della vita.

Lei era condannata alla solitudine perché invece troppo giusta, troppo perfetta e troppo pura per quel mondo, terzogenita di una delle più importanti famiglie Europee ci si aspettava che mantenesse una media soddisfacente e che non disonorasse la sua casata, niente di più perché Leta era troppo, troppo tutto per quel mondo, che senso aveva quindi che lei lo conoscesse, che senso aveva mischiarsi a cose alle quali era destinata ad essere superiore? Newt aveva sentito Roland, uno dei due fratelli maggiori, dirle quelle esatte parole, era il terzo anno e lei aveva deciso di continuare lo studio di cura creature magiche a discapito di Rune Antiche, e Roland lo sapeva che non lo faceva per sé stessa ma solo per avere qualche ora in più da passare assieme al suo amico tassorosso e la cosa lo disgustava. A Leta leggere non piaceva particolarmente, no, però le piaceva imparare e quell' aria di superba saccenza che contraddistingueva i membri della sua casa le permetteva di farlo senza mostrare al resto del mondo entusiasmo o fatica, curiosità o caparbietà, lasciava che il mondo la dipingesse come una piccola perfetta creatura annoiata priva di interessi ma ricolma di talento. Newt aveva deciso che sarebbero diventati amici proprio quando, custode gelosa della sua solitudine, l' aveva sorpresa a leggere da sola la notte cercando di consultare manuali dell' ala proibita che non avrebbero dovuto interessare né lei né studenti più grandi e più capaci.


Attenta” le aveva detto

Potresti scoprire un po' di mondo così...e potrebbe venirti la tentazione di viverci dentro”


Era una sfida quella che le aveva lanciato, una che lei non aveva avuto alcuna riserva a raccogliere, gli aveva sorriso quella volta, ma non come sorrideva agli altri. Queenie l' aveva definita una che sa solo prendere e con quel sorriso Leta aveva iniziato a prendere anche da lui. Agli altri sorrideva per cortesia, per non incuriosire ed essere lasciata in pace in quella fortezza sicura al riparo dalle emozioni che si era costruita sin dai primissimi anni della sua vita, ma a lui aveva sorriso in un modo che gli aveva toccato l' anima, mai più dopo quel giorno i suoi occhi così scuri gli sembrarono tanto trasparenti da poterci scorgere quelli che erano i suoi reali desideri. Si era convinto, Newt che sarebbero rimasti insieme per sempre, eppure avrebbe dovuto capirlo che non erano destinati a durare.

Dopo tanti anni e tante avventure si era convinto che la compagnia delle sue creature fantastiche fosse preferibile a quella delle persone, quando gli uomini ti deludono e ti tradiscono viene quasi naturale pensarla così, eppure dopo tanti passati a viaggiare, dopo le innumerevoli avventure vissute e le straordinarie creature incontrate, alcune di loro pure umane...alcune di loro pure babbane, Londra senza di lei gli sembrava ancora cupa e vuota e tutti gli sforzi fatti inutili, aveva speso i due mesi successivi alla pubblicazione del suo libro a vagare da solo per Diagon Alley, c' erano certi giorni in cui non permetteva manco a Pickett di accompagnarlo e quel mattino uggioso era uno di quelli.

Si era rinchiuso nel suo eccentrico mondo nuovamente rassegnato alla solitudine, poi un giorno, mentre passava distrattamente accanto al Ghirigoro la scorse, scura come sempre ma con uno strano bagliore negli occhi, quello i Lestrenge ancora non erano riusciti a spegnerlo, si allontanò sperando di non essere visto e cercando di non guardarla troppo a lungo, notò distrattamente anche Cadmus Nott, il motivo del loro allontamento e ragione principale per la quale aveva, da un giorno all' altro, visto il sorriso di Leta spegnersi e le sue mura farsi ancora più alte e insormontabili, troppo pure per lui che non sapeva più chi era. Una fitta che lo morse dal cuore al basso ventre gli impose di continuare a camminare, di non riflettere oltre sulla morbidezza dei suoi capelli che più di una volta gli avevano solleticato il collo, di non riflettere su quanto fosse liscia la sua pelle dalla punta delle dita, all' ombelico perfetto e un po' allungato che aveva accarezzato delicatamente quando aveva solo sedici anni...quella era un' altra cosa che Leta si era presa di lui ma una delle pochissime che anche lui da lei aveva ricevuto, a discapito del disgusto di Roland e del fidanzamento forzato con Nott, si impose di non sentire di nuovo il profumo di fresia che le scivolava addosso e che segnava il suo passaggio, un profumo così dolce che Nwet si ritrovò a chiedersi se le appartenesse ancora dopo tutti quegli anni e quei sorrisi spenti, se lo impose ma fallì, era certo di essere cambiato, era certo che New York e chi la abitava lo avessero cambiato, ma non era così.

Leta in Swhaili significava portatrice di gioia, e mai nome fu più azzeccato perché mai nessuno gli donò più gioia di quella che ricevette da Leta durante gli anni della loro adolescenza, ironico come quei ricordi di gioia adesso gli causassero solo dolore e rimorso, si concesse di guardarla un' ultima volta prima di passare dritto e con sua grande sorpresa il libro che teneva tra le mani sottili e allungate era proprio il suo, la osservò mentre lo reggeva e lo sfogliava odorandone le pagine quasi a cercare tra esse un pezzeto di lui e per un attimo Scamander fu certo di rivedere quegli occhi neri di nuovo trasparenti come tanti anni prima.

Animali fantastici e dove trovarli, chissà se lo immaginava la sua Leta che la creatura più fantastica che aveva trovato non era descritta nel suo libro, chissà se fosse riuscita scorgerci almeno una piccola ombra di quello che era diventato. Si girò col volto triste e rassegnato, questa volta per non guardarsi indietro, per non guardare lei che comunque vedeva come si vede il sole, anche senza guardare.


A Leta Lestrange piace leggere?
No a Leta non piaceva leggere, non particolarmente, ma aveva comunque deciso di leggere del suo mondo, nel quale non sarebbe mai riuscita a vivere.

   
 
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