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Autore: Tony Stark    27/11/2016    1 recensioni
Quella fu la notte in cui il Sole vegliò sulla Luna per proteggerlo dalla Morte…
Ma quella fu anche la notte in cui la Luna cominciò ad odiare il Sole.
Genere: Angst, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XIX, XIII, XVIII
Il sole, la morte e la luna
Quando il Sole diventò la Morte
 
8 Novembre 1520-Stoccolma


La figura, l’immortale, davanti a loro poteva essere definito solo come splendente. Il Sole stesso incarnato.


Erano gli stessi raggi del sole che gli incorniciavano il viso sotto forma di fili dorati, modellati per essere la copia di un una corona di raggi.
Gli occhi d’un azzurro splendente, brillavano di gioia, entusiasmo così vivi e luminosi da far sembrare una volgare roccia anche la pietra preziosa più pregiata.
Il Sole avanzava con la gendarmeria danese, il Sole avanzava con un alabarda stretta fra le mani e un sorriso ch’avrebbe gelato lo stesso inferno.


Il Sole avanzava nel salone e gli ospiti del re Cristiano II, tutti funzionari e alte cariche svedesi, erano nel panico.
La gendarmeria danese si sparse per la sala, trattenendo e portando via gli illustri ospiti.
Il Sole sorrideva, oscillando l’alabarda come se già saggiasse di calarla sul collo di qualcuno, spargendo il rosso sanguigno sul pavimento di pietra della sala. Ma rimase immobile di fronte all’ingresso della sala. Mentre la Luna in un angolo della sala fremeva di rabbia.
<< Jag glömmer inte, Danmark. Du ska betala för detta1 >> ringhiò la Luna sottovoce.
Mentre il Sole, Danimarca, iniziava a muoversi dirigendosi verso di lui.
E quando lo raggiunse si chinò verso di lui e sorridendo, disse:
<< Sverige, Sverige, sverige ... Tror du, at dine "løfte" Jeg skræmte?2 >>


Svezia guardò il danese con rabbia omicida negli occhi, ma non disse alcun altra parola. Mentre ciò che pensava era ”Avevamo un armistizio, Danimarca… Non riesco a credere che tu l’abbia spezzato senza alcun motivo”



 
Dalla Mezzanotte del 9 al 10 Novembre 1520


Svezia era tenuto immobile da quattro gendarmi danesi, due dei quali tenevano rigide le catene che aveva ai polsi.


L’arcivescovo Trolle condannò a morte per eresia tutti gli uomini che erano stati catturati, e tutti i vescovi anti-unionisti svedesi.


La nazione fu costretta a guardare mentre ognuno di loro veniva trascinato di fronte al boia, la stessa nazione di Danimarca, che sorrideva crudelmente a Svezia.


Il primo uomo venne trascinato al ceppo del boia. Danimarca, il Sole, oscillò una volta l’alabarda bipenne ed a seguire la calò con forza sul collo dell’uomo.
Un urlo risuonò nell’aria, quello della Luna, Svezia che sentì su di se il taglio della lama, ma senza la Morte a sopirlo, perché in quel momento la carta del Sole era capovolta, il Sole era diventato la Morte.


Un secondo e poi un terzo uomo vennero portati al ceppo. Svezia urlava ad ogni morte, ad ogni suo figlio che perdeva la vita e del cui corpo veniva spinto sulla piazza lastricata di pietra e sangue con un irrispettoso calcio da parte della nazione bionda, Danimarca, il Re del Nord.
La strage continuò per tutta la notte sotto lo sguardo ormai gelatosi di Svezia, l’alabarda di Danimarca ormai rossa su entrambe le affilature.


E proseguì ancora nel giorno seguente, Svezia ormai quasi non reagiva più alla sofferenza che gli veniva inflitta. E lo stesso Danimarca pareva improvvisamente afflitto, come se si fosse reso conto solo ora di ciò che stava compiendo… Le menzogne del suo sovrano che lentamente fluivano nella sua mente3.


La colpa appesantiva le sue spalle, incurvando la sua postura fiera. Danimarca, la Morte era appena tornato il Sole.








Quella stessa notte la grande nazione, il Re del Nord, si diresse nelle segrete dove la nazione piegata(ma non spezzata, mai spezzata) era stata condotta, perché quella sofferenza ristagnasse nella sua mente e lo portasse con la sua afflizione a spegnere l’ardore e la forza del suo popolo.


Danimarca aveva il passo lieve adesso, mentre si avvicinava alla cella di Svezia. Quasi spaventato da quello che avrebbe potuto vedere.


Svezia era acquattato in un angolo, la ferita al collo ancora aperta, sanguinante, ma la nazione non faceva nulla per fermare il flusso di sangue che ne sgorgava… come… come se volesse morire fu quello che pensò Danimarca con orrore.


Entrò nella cella senza un secondo pensiero, fiondandosi al fianco di Svezia e cercando di tamponare la ferita con una striscia di tessuto rosso che aveva stappato in fretta e furia dal suo mantello, Svezia girò appena la testa per guardarlo ma non si mosse oltre.
<< Sve, m-mi dispiace… Io dovevo… Dovevamo farlo, rischiavamo l’interdizione… Perdonami, Sve >> cominciò a scusarsi Danimarca, lasciando che le sue parole scivolassero come un fiume, la colpa che gli stringeva il cuore.
Svezia ancora una volta non disse nulla e il Re del Nord temette davvero che questo massacro avesse spezzato del tutto l’altra nazione.


<< Dì qualcosa, Sve , qualsiasi cosa… Dimmi che mi odi, dimmi che vorresti uccidermi… Dimmi qualsiasi cosa tu pensi di me, ma ti prego parla >>


Il sangue dello svedese gli macchiava le mani, ma al danese non importava, non ora che stava cercando di salvarlo.
Perché non stava guarendo? Per Dio, Svezia non poteva essersi arreso così, non dopo tutte le volte in cui avevano combattuto fianco a fianco, non dopo avergli dimostrato quanto poteva essere determinato e testardo, questa non era la prima volta che qualcuno della sua gente veniva ucciso… e… e allora perché, perché non stava guarendo?




Quella fu la notte in cui il Sole vegliò sulla Luna per proteggerlo dalla Morte…


Ma quella fu anche la notte in cui la Luna cominciò ad odiare il Sole.


<< Ti ucciderò… >> sussurrò Svezia. << Ti giuro sulla mia terra, su Stoccolma, il mio cuore, che un giorno ti ucciderò Danimarca >>
Ma quella promessa non fu udita dal danese che dopo aver vegliato su di lui per l’intera notte, si era addormentato sulla fredda pietra, le spalle avvolte dal mantello che ora aveva l’orlo frangiato.
E le mani coperte dal suo sangue.






















































Note dell’Autore
Questa piccola Historytalia mi è stata ispirata da un mio amico di Skype che mi ha mandato queste due parole chiave e una coppia da usare per la storia:”Tarocchi, Stockholms blodbad(Bagno di sangue di Stoccolma, in svedese)” e “SuDen” come coppia.


Spero che vi piaccia.
Note:
1)=”Jag glömmer inte, Danmark. Du ska betala för detta” in svedese: Non me lo dimenticherò, Danimarca. Me la pagherai per questo.
2)= “Sverige, Sverige, sverige ... Tror du, at dine "løfte" Jeg skræmte?” in danese: Svezia, Svezia, Svezia... Credi che questa tua "promessa" mi spaventi?
3)= “Le menzogne del suo sovrano che lentamente fluivano nella sua mente”, Cristiano II usò due versioni della storia per giustificare il massacro che aveva fatto compiere, agli svedesi disse che onde evitare una interdizione papale era stato costretto a fare ciò che aveva fatto, mentre al papa chiedendo il perdono per aver fatto decapitare dei vescovi disse che l'evento era accaduto a causa dell'impulsività delle sue truppe in quel momento.
Ma è alla prima “versione della storia” che Danimarca fa riferimento, mentre si scusa con Svezia.


-Anthony Edward Stark




 
   
 
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