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Autore: Paloma    28/11/2016    1 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Un anno dopo Blaise Zabini percorreva con un dito il profilo delle labbra di Isobel, da qualche mese sua moglie. Lei nel sonno portò una mano sul viso, spostando i capelli scuri della frangetta dagli occhi. Blaise sorrise e la baciò delicatamente. Isobel aprì gli occhi contrariata e confusa per essere stata svegliata. Quando mise a fuoco la figura che sedeva al suo fianco, saltò a sedere spaventata.

Che cazzo stai facendo? Chi sei'” domandò con astio ritraendosi più che poteva verso la testata del letto.

Blaise non si scompose. Il Medimago che la famiglia Lovett aveva pagato profumatamente per formulare una diagnosi – e soprattutto tacere – li aveva avvertiti: la sua memoria era stata cancellata in modo errato e in realtà non troppo profondamente. Né Lucius la prima volta, né Blaise quella successiva, erano stati abbastanza forti e capaci da lanciare un incantesimo di memoria permanente. La loro incapacità aveva creato delle falle nella memoria della ragazza. Falle che avevano trovato modo di compromettere tutto il resto.

La mente di Isobel era stata ripetutamente violata e quindi irrimediabilmente danneggiata. Oltre a non ricordare nulla degli ultimi avvenimenti, aveva iniziato a non riconoscere neanche le persone che la circondavano. Alternava momenti di lucidità a momenti di buio totale. La confusione regnava sovrana in lei, soprattutto alle prime luci dell'alba, quando puntualmente Blaise tentava di svegliarla.

L'aveva sposata convinto che quel momento magico avrebbe aggiustato le cose, ma fin dalla mattina successiva alle nozze, Isobel lo aveva guardato come un perfetto conosciuto. Aveva rovinato tutto. Cancellandole la memoria di nuovo e, pochi mesi dopo, ricorrendo disperato ad un incantesimo di impianto di nuovi ricordi, falsi come il sorriso che lei gli rivolgeva a metà giornata, quando iniziava a familiarizzare con il suo volto.

Izzie, sono io Blaise. Tuo marito” provò a dirle con fare paziente.

Io non sono sposata. Col cazzo che mi sposo!” esclamò lei contrariata.

Tuttavia puntualmente i sui occhi cadevano sull'anulare sinistro della mano, dove brillava un diamante. E puntualmente se lo sfilava schifata gettandolo in fondo alla stanza.

Quella mattina, dopo averla vista scomparire nuovamente in bagno, Blaise raccolse l'anello caduto sotto il comò e lo infilò in tasca con un sospiro. Era stanco e tremendamente in astinenza. Isobel non si concedeva a lui da troppo tempo, dalla notte di nozze a voler essere precisi. E lui l'aveva già violata abbastanza in quell'ultimo anno per costringerla anche ad andare a letto con lui.

Da un po' di tempo però, un'idea gli balenava in testa; un'idea troppo rischiosa, che avrebbe potuto rovinare definitivamente la mente di Izzie. Ma dopo l'ennesimo oblio di quella mattina, Blaise decise che sarebbe andato a fare visita a qualcuno di non troppo piacevole.

 

Sta arrivando un ospite sgradito. Ti pregherei di abbandonare questa stanza, ragazzo.”

Il ragazzo in questione attese qualche secondo prima di alzarsi con fatica dalla poltrona sfondata dove era solito giacere tutto il giorno e sparire oltre la porta.

Con tempismo perfetto Severus Piton sentì bussare con decisione. Andò ad aprire, evitando accuratamente di sembrare anche solo vagamente gentile.

Zabini” biascicò con disprezzo, facendosi da parte per farlo entrare.

Grazie per avermi ricevuto con così poco preavviso.”

Piton liquidò la cosa con un gesto della mano e gli fece cenno di sedersi.

Cosa vuoi?” gli chiese sbrigativo, rimanendo in piedi.

Blaise non sembrava essere a disagio per la freddezza. “Deve leggere nella sua mente” spiegò altrettanto pratico.

Severus alzò un sopracciglio con perplessità. “Dovrei sapere di chi stai parlando, Zabini?” domandò piccato.

Blaise strinse i pugni irritato. Aveva immaginato che non sarebbe stato facile.

Isobel...” sussurrò poi.

Piton esalò un sospiro stanco.

Facciamo finta che io non sappia cosa tu e quella feccia della sua famiglia avete fatto a quella ragazza. Anzi diciamo che farò finta di essermene dimenticato.”

Blaise iniziò ad agitarsi sulla sedia.

Detto ciò, ti verrà a costare molto caro” concluse, avvicinandosi alla porta e spalancandola con fare mellifluo.

 

L'uomo aspettò che il ragazzo fosse sparito oltre la porta per avvicinarsi alla credenza e prendere una grossa bottiglia dal liquido scuro e torbido. Si diresse lungo il lungo corridoio fino al piccolo bagno. Draco, come aveva previsto, stava vomitando. Aspettò che il ragazzo sollevasse la testa e si appoggiasse con le spalle alle piastrelle per porgergli il bicchiere colmo di pozione.

Hai sentito tutto?” gli domandò poi accovacciandosi al suo fianco.

Draco annuì, gli occhi chiusi, la testa contro il muro. Respirava piano e profondamente. Bevve un sorso nauseabondo, trattenendo un altro conato.

Un anno prima Severus Piton aveva accolto nel suo salotto un Draco Malfoy dallo sguardo spento e ormai clinicamente depresso. L'aveva guardato scomparire giorno dopo giorno sulla poltrona davanti al camino. La bacchetta abbandonata infondo al baule.

Farò tutto ciò che è in mio potere per salvarla, Draco” lo rassicurò azzardando una leggera carezza sul capo. Un moto di affetto che aveva riservato solo a Lily prima di lui.

Era la prima volta che Piton accennava ad Isobel ed una nuova ondata di nausea costrinse Draco a infilare nuovamente la testa dentro il water. Severus lo lasciò fare, ma quando lo vide piegarsi su se stesso, le dita strette fra i capelli sporchi, il corpo scheletrico scosso dai singhiozzi, lo afferrò per le spalle stringendolo a sé con decisione. Draco si abbandonò totalmente alla disperazione che non era riuscito ad esternare fino a quel momento. Rimasero così per qualche minuto, poi Piton chiosò: “Ciquanta punti in meno a Serpeverde, Signor Malfoy, per avermi sbavato sulla giacca”.

Strano ma vero, Draco non poté fare a meno di accennare un sorriso.

 

  
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