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Autore: Mimi18    28/11/2016    3 recensioni
«Hajime-chan, dormi con me?»
Oikawa è un piagnucolone sin dalla più tenera età.
{ IwaOi | Childhood Memories | Fluff }
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lost in a daydream

 

 

 

Il buio non rende facile agli occhi vedere.

Hajime si solleva appena dal materasso, scostando le coperte, il rumore di singhiozzi che riempie la sua camera da letto e disturba il sonno solitamente quieto del bambino. Assottiglia appena le palpebre, le maniche del pigiama troppo lunghe cadono oltre le dita sottili, e cerca di tastare nell’oscurità quella che dovrebbe essere la figura minuta e piangente del suo migliore amico.

«Tooru?» Domanda, incerto, quando la mano piccola affonda in una chioma di morbidi capelli. Tooru Oikawa sussulta, cacciando un singulto più forte degli altri, e solleva il mento cercando la figura di Hajime. Non trovandola, la mano umida di lacrime va a stringere quella dell’altro, tirandola con veemenza.

«Hajime-chan, ho fatto un brutto sogno!» I singhiozzi, se possibile ancor più rumorosi, ricominciano a sfuggire dalle labbra del bambino. Tooru porta il pugno chiuso agli occhi, stropicciandoli ed irritandoli, consapevole di quanto Hajime odi vederlo piangere.

Iwaizumi, dal canto proprio, sospira. Non ricorda affatto cosa stesse sognando, prima che il pianto di Tooru lo svegliasse, e non finge nemmeno di curarsene. Scivola dal letto, facendo attenzione a non calpestare l’amico, superando la barriera di coperte di lana del futon e sentendo la figura calda di Tooru vicino a sé.

Allunga le manine coperte dalle maniche del pigiama, andando ad afferrare quelle che crede siano le spalle di Tooru, stringendole con tutta la forza di cui un bambino può essere dotato all’età di sei anni. Sono grandi, dicono sempre le loro mamme, hanno già comprato la prima palla da pallavolo e imparato come si tira e riceve. Iwaizumi è molto più bravo di Tooru, a quei tempi, eppure trascorre con l’amico tutte le ore dopo la scuola, ad allenarsi perché entrambi vogliono entrare in squadra il prima possibile. Insieme.

«Smettila di piangere,» la voce di Hajime è quasi scorbutica, eppure cerca di contenere il tono cattivo che utilizzerebbe solitamente con Oikawa, quando durante i pomeriggi di giochi lo fa arrabbiare per questo o per quello. «Ci sono io.»

Tooru inspira profondamente, tossisce appena e, inaspettatamente, si butta tra le braccia aperte di Hajime, cercando conforto nel suo calore.

Se tutto fosse stato più luminoso, Iwaizumi avrebbe potuto vedere il pigiama con il disegno di un alieno completamente bagnato di lacrime, invece si limita a provare quella sensazione contro di sé. La sua stessa maglietta si inumidisce, tuttavia limita la sua bocca ad una smorfia, evitando di gridare contro Tooru ed il suo comportamento infantile.

«Hajime-chan, dormi con me?»

Hajime solleva appena un sopracciglio, può percepire il rossore affluire alle gote, l’imbarazzo che gli stringe le viscere. Ha sei anni, da quattro non dorme più con i suoi genitori. Quella non è la prima volta che Tooru stende il futon nella sua stanza, ma non hanno mai davvero condiviso un materasso. A scuola, se si sapesse, li prenderebbero in giro.

Tuttavia Hajime può immaginare le guance arrossate di Tooru, i suoi grandi occhi marroni lucidi di lacrime ed il naso bagnato. Non lo vede, eppure ricorda ogni dettaglio perfettamente, quasi avesse speso anni ad asciugare le guance del suo migliore amico e costringerlo a sorridere con la pressione delle dita agli angoli della bocca.

«Va bene,» sbotta e, senza dire nulla, si sdraia nel futon.

Oikawa rispetta il silenzio, andando ad accucciarsi contro il petto magro dell’amico, stringendo nei piccoli pugni la stoffa del pigiama. Struscia appena il viso contro di lui, concentrandosi sul battito cardiaco oltre il costato di Hajime, contando così che il sonno torni a cullarlo.

Hajime sospira appena – i capelli di Tooru gli solleticano il naso, ben presto avrà caldo con lui addosso e sente di dovere andare in bagno. Nonostante ciò, quando il respiro dell’amico diventa regolare, decide di rimanere immobile ad ascoltare, attento che nessun incubo lo attacchi ancora una volta.

 

*

 

( Qualche anno dopo… )

 

«Iwa-chaaan

Hajime calcia nel vuoto. Può vedere l’alta figura di Oikawa troneggiare sulla propria, prima che il letto si pieghi sotto il peso del suo corpo. Anticipando ogni parola che potrebbe sfuggire alle labbra secche, la gola arida a causa del lungo sonno, si ritrova ad abbracciare le spalle dell’amico, il rossore alle gote inevitabile poiché il profumo di dopobarba che lo stuzzica è la costante della sua vita che, così difficilmente, riesce a tenere lontano da sé.

«Cresci, Oikawa

«Lasciami dormire con te, ho fatto un brutto sogno!» Protesta Tooru, con voce infantile e lamentosa, ingarbugliando le loro gambe così che Hajime non possa scappare.

Non l’ha mai fatto, eppure Tooru ha sempre paura che possa abbandonarlo da un momento all’altro, come se gli anni non gli avessero insegnato nulla sull’affetto che Iwaizumi, dietro i colpi duri e le parole affilate, prova per lui.

«Io ti ammazzerò, un giorno,» la minaccia di Hajime è vuota, poiché le sue mani affondano nei capelli castani di Tooru, mentre lo attira maggiormente al proprio petto, facendo più spazio per lui nello stretto letto che hanno condiviso così tante volte, che il ragazzo pare ormai aver perso il conto. Eppure, la pelle reagisce allo stesso modo di sempre quando il respiro di Oikawa lo sfiora in una carezza involontaria, il brivido che gli percorre la schiena traditore. Può immaginare quale tipo di sorriso incurvi ora la bocca dell’amico, e le mani affondano maggiormente nelle sue spalle, in cerca di supporto.

È una continua vertigine, quella vicinanza.

Lo stomaco è stretto in una morsa piacevole quanto lo è il calore emanato dal corpo di Tooru, quanto lo è la sua voce arrochita nel buio.

«Come sei crudele, Iwa-chan

Affonda il naso nei capelli castani, gli solleticano le narici, eppure rimane immobile.

«Taci e dormi, Shittykawa

Sono quelle le notti in cui Hajime non sogna e si limita a lasciarsi cullare dall’odore di Oikawa.

 

 

 

 

N/a: l’esordio in un fandom è sempre qualcosa di… ansiolitico. Almeno per me.

Ho iniziato con una cosa semplice, semplice, sulla mia OTP. Personalmente adoro il fatto che loro siano amici di infanzia ed un piagnucoloso Oikawa era assolutamente adatto ad entrambe le situazioni. Povero Hajime, quanto ha dovuto sopportare nella sua breve vita.

Grazie per essere arrivati fin qua!

 

   
 
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