Anime & Manga > Captain Tsubasa
Ricorda la storia  |      
Autore: Sanae77    29/11/2016    5 recensioni
E se i nostri amati personaggi s'incontrassero nella realtà per affrontare un problema che li affligge?
*sproloqui da chat*
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come nasce questa shottina da ridere?
Semplice, sono i nostri continui sproloqui in chat che ogni tanto fanno tirar fuori queste 'coglionate', ma che servono a far ridere.
Oggi ne avevo un po' bisogno così mentre rileggevo qualcosa di scritto vecchio ho trovato questa che neppure mi ricordavo, così ho deciso di pubblicarla per regalare un sorriso a tutte voi.
Baci
Sanae77




Morti di fica

 
“Dobbiamo trovare una soluzione!”
“Ma proprio tu parli Genzo; sei l’unico a cui, alla fine, danno pure qualche donna oltre che uomini…”
Era così che Mamoru alzandosi in piedi e girando in loop per la stanza era sbroccato.
Sì, letteralmente sbroccato perché non ne poteva più, talmente tante erano le autrici che si erano buttate nello yaoi, che oramai tra tutti si consideravano: “MORTI DI FICA.”
Non che gli dispiacesse, ma cavolo: sul fandom ultimamente spuntavano fanfic come funghi, ed erano tutte yaoi.
Taro e Tsubasa parlottavano fitto… Il centrocampista era arrivato di fronte a loro con braccia serrate al petto, labbra tirate e così aveva iniziato a urlare.
“Avete poco da sghignazzare voi due eh! Oltretutto mi pare che ultimamente siete tornati in voga o sbaglio?”
Izawa era uno stronzo patentato e quando voleva colpire nel segno ci riusciva in pieno.
La Golden Combi si era alzata di scatto e lo aveva fronteggiato. “Vabbe, ma che te frega, Mamoru, scusa è soltanto una storia…” Avevano parlato in sincronia, Izawa li guardò perplessi inarcando un sopracciglio.
“Toglietemi una curiosità: ma quando andate a pisciare ve lo reggete l’un l’altro?”
“Imbecille!” Tsubasa lo aveva spinto via mentre lo superava per raggiungere Sanae seduta vicino a Yuzo.
Tutti gli altri erano scoppiati a ridere.
“Parlate bene – aveva gesticolato ancora Izawa in mezzo alla palestra – bene o male alcune volte qualche fica vi tocca!”
“Sai che culo sempre con Anego…”
Lo scappellotto che lo aveva colpito da dietro era stato talmente secco che lo schiocco si era udito per tutta la palestra.
“Ozora, vuoi vedere se riesci a fare il prossimo campionato in ottima forma?” Aveva precisato con sguardo omicida. Sguardo che ovviamente il Capitano non aveva minimamente colto nel suo possente significato.
E niente… Tsubasa a certe cose proprio non ci arrivava… Fu Ryo a intervenire per colmare la mancanza visto che gli occhi del Capitano erano ancora persi nelle parole della compagna.
“Tsubasa, non te la darà più per tutto il prossimo campionato… chiaro ora?”
“Ma che cazz…”
“E non dire parolacce…” un altro schiocco era risuonato per la palestra.
Ryo aveva passato il dito sotto al naso per far sfumare la risatina che spontanea era salita dalla gola e Genzo si era girato all’altro lato per non ridere in faccia all’amico… era sempre il capitano dopotutto. Ma ‘sticazzi s’era sposato Anego che se la sopportasse lui, per quanto lo riguardava, stava beatamente e felicemente da solo. Che poi le autrici lo accoppiassero con chicchessia a lui fregava il giusto, ma capiva anche i compagni che erano vessati da questa continua storia dello yaoi.
Era lui che aveva iniziato a soprannominarli Morti di Fica, e quando Kojiro gli aveva detto: “Dobbiamo parlare di queste storie”, lui aveva accettato; dopotutto, il tempo per tirar su due risate era sempre ben accetto.
Poi al gruppo si erano aggiunti praticamente tutti. Perché oramai era noto in ogni luogo e lago che le storie colpivano inaspettatamente ovunque.
Dopo le due stoccate di Anego al capitano e le risate nascoste era calato un imbarazzante silenzio.

“Ma di che vi lamentate! Almeno qualche volta vi prendono in considerazione…” Hajime lo aveva borbottato alzandosi dal materasso della palestra, aveva allungato una mano e così aveva aiutato anche la sua metà in campo. C’era la Golden Combi e c’era la Silver Combi, l’affiatamento era inscindibile.
Amici, compagni, complici fin dalla più tenera età e quando in campo c’era stato bisogno, loro avevano tirato fuori tutte le loro doti calcistiche. Avevano sempre giocato con grande dedizione e rispetto dei compagni aiutando l’intera squadra.
“Hajime ha ragione, alla fine bene o male siete sempre i protagonisti delle storie a noi considerano poco.” Aveva ribadito Teppei affiancando il compagno e scuotendo i pantaloni, come se ci fosse stata polvere.
Polvere che non c’era ovviamente, ma lui era noto per la sua perfezione.
“Veramente ultimamente anche voi siete molto bersagliati!” Il sorrisetto stronzo sulla faccia di Kanda non era certo passato inosservato.
“In che senso?” Chiese Hajime avvicinandosi incuriosito.
Ma la risposta non era stata data, anzi tutto era stato ingigantito ponendo invece un’altra domanda.
“Quant’è che non entrate in Efp scusa?”
Alla domanda del boxer la Silver Combi si scambiò degli sguardi perplessi pieni di apprensione. Chi mai poteva occuparsi di loro? Infatti, solo un’autrice, dal nick name di Kara, ogni tanto scriveva di loro, ma lo faceva raramente e non era deleteria, poi la Melanto li aveva utilizzati in Elementia, ma lì si capiva indirettamente che cosa sarebbe accaduto… quindi di cosa dovevano in realtà preoccuparsi?
Teppei lo aveva preceduto. “Tanto, perché?”
Kanda snudò i denti in un sorriso bastardo e incrociando le braccia al petto parlò: “Siete in un paio di storie…”
La buttò lì, lasciando volutamente la frase in sospeso per creare suspense, affinché i pesci abboccassero. Solo dopo il tempo che aveva ritenuto necessario continuò: ora si che aveva la loro attenzione!
“Una è finita, ed è quella degli zombi della Melanto.”
“Uh fico gli zombie! Mi piace e che faccio?”
“Niente di che, siete in Corea a trastullarvi tra mogli e figli.”
“Ah… allora vedi che non viene scritto solo yaoi!” Aveva ribattuto Hajime tutto soddisfatto.
Ed era lì che Koshi lo aspettava, con passo strafottente si avviò verso l’uscita battendo con la mano sulla spalla del malcapitato.
“Ho detto in una Taki… in una soltanto; nell’altra v’inculate che è un piacere grazie alla nuova autrice Guiky80…”
E aveva proseguito la sua strada smezzando il sorriso stronzo nato dall’anima.
“COSA?!” aveva tuonato girandosi di scatto.
“Tranquilli eh, ma vi amate tanto… Vi lascio ai vostri problemi; io vado, tanto a me non mi calcola mai nessuno. Anzi, sì! In quella della Mel faccio una parte strabella, sono stronzo, sono strafico e so le cose… e scopo da dio, ovviamente, sia chiaro!”
E con un’altra risata bastarda si era dileguato al di là della porta lasciando tutti nello sconcerto più totale.

Yuzo sghignazzava dal cavallo su quale si era seduto borbottando un: “Anche modesto mi sembra.”
“Già” aveva confermato Sanae ancora vicina al secondo portiere.
Teppei si era precipitato in mezzo al gruppo sbracciando.
“Ehi, fermi tutti, che diavolo diceva mister simpatia scusate?”
Ma gli sguardi che passarono tra i compagni non erano affatto rassicuranti. Izawa gli andò vicino e gli circondò le spalle trascinandolo due passi più in disparte. “Vedi… quando dico che abbiamo un problema devi fidarti.”
“Mamoru, dimmi che diavolo c'è scritto in quella fottuta storia… mi sto incazzando.”
“Teppei calmati, tanto non serve a niente, non ci puoi far nulla è la legge della natura, la leggerai quando arriverai a casa stasera, posso solo dirti che è yaoi.”
L’amico si passò una mano su tutto il volto imprecando a bassa voce Mamoru gli scrollò le spalle con forza attirandolo verso di sé.
“Forza, forza per una volta siete anche protagonisti no? Guarda il lato positivo.”
“Eccerto… come no! Immagino…”
“E di cosa parla esattamente questa storia?” Taki era intervenuto dalla sua posizione originaria, a lui era stato sufficiente quello che era stato appena detto.
Morisaki lasciò il cavallo e a lenti passi si mise a girellare all’interno del cerchio di amici.
“La storia è ambientata nel medioevo…”
“Fico.”
“Sì, fico se non fosse che le autrici hanno fatto un gran casino… Sanae e Tsubasa sono il re e la regina…”
“Vabbè stanno insieme anche nella realtà dove sta il problema?” Teppei con qualceh domanda cercava d’indagare sempre più a fondo.
“Vero, il problema è che La regina se la fa con uno dei cavalieri: che in questo caso è Genzo! Mentre Tsubasa e Taro… beh, stanno anche loro in yaoi pieno, come me e Mamoru, ma noi dopotutto ci siamo abituati ormai.”
“Come Sanae se la fa con Genzo?” Il Capitano era arrivato a passo di carica nel centro vicino a Yuzo, dopo aveva deviato e l’aveva fronteggiata.
“E tu! Avevi detto che era tutto regolare Sanae, sei tu che segui l’andamento delle fanfic…”
Sanae aveva prima sbuffato, poi sollevato le braccia al cielo e stancamente aveva dichiarato: “Perché, anche se te lo avessi detto sarebbe cambiato qualcosa? Sono storie; che posso farci se mi mettono con ognuno di loro?” il braccio era passato su quasi tutti i compagni di squadra di Tsubasa.
“Allora io cosa dovrei dire che mi appioppano quasi sempre quella scorbutica di tua moglie?”
Il primo portiere si era alzato e sistemato il cappellino sulla fronte, dopo anche lui aveva iniziato a muovere i primi passi verso l’uscita.
“Ehi, Wakabayashi, vacci piano, tu te la sogni una come lei.”
“E per fortuna: mica la sopporterei! Vi saluto ho altro da fare io…”
“Sì certo… a lui piacciono le storie dove lo accoppiano con Kojiro o Karl.” Ryo lo aveva stuzzicato di proposito, adorava farlo incazzare, ma Genzo era furbo, era cresciuto e non era certo più un bamboccio che litigava per il campo.
Con fare suadente tornò indietro mettendosi di fronte a Ryo. L’indice passò sotto al mento dell’amico con fare sensuale…
“Potevi dirmelo che eri così geloso, la prossima volta se vuoi facciamo una cosuccia a quattro, ti raccomando di portare un sacco di vasellina però.”
Inorridito aveva scacciato la mano del portiere e si era pulito velocemente sotto al mento.
“Che schifo, Genzo, fottiti” gli aveva urlato Isizaki balzando all’indietro.
Wakabayashi s’era di nuovo sistemato il cappello sugli occhi e aveva esclamato: “Paura eh?”
Dopo era esploso in una fragorosa risata accompagnato da tutta la squadra. Poco prima di scomparire dalla porta aveva gridato: “Se mai troverete una soluzione fate un fischio…” e con quest’ultima frase anche lui si era tolto velocemente da quella riunione inutile. Tanto lo sapeva benissimo che sulla trama delle autrici non ci potevi metter becco.
“Tze, e poi dice a noi Morti di Fica…” Aveva ribadito Kojiro.
“Ahhh, basta con queste cazzate, voglio sapere della storia.” Hajime si era spazientito, e si vedeva benissimo dal passo collerico con cui continuava a percorrere il cerchio.
“C’è poco da sapere, Medioevo, Re, Regina, Regno, cavalieri e Stop.” Il secondo portiere era stato categorico.
“E allora dov’è il problema?” Aveva domandato insistendo.
“Il problema è che la maggior parte dei cavalieri sono omosessuali.” Mamoru lo aveva detto così stancamente che a Yuzo aveva dato fastidio. Quindi si era girato e lo aveva guardato dritto negli occhi.
“Perché hai qualche problema rispetto al partner della storia Izawa?”

Allarme!
Allarme!
Allarme!


Uh-Uh i suoi sensi si stavano agitando in ogni centimetro del corpo. Tanto che gli era venuta la pelle d’oca, poi il freddo, poi il caldo ed era lì che aveva capito di aver detto la cosa sbagliata nel momento peggiore. E a giudicare da come si era girato imbufalito Yuzo… Beh, doveva averla fatta davvero grossa.
Se poi si considerava che lo aveva chiamato IZAWA.

… IZAWA
… IZAWA
Il Cognome…
CO_GNO_ME.


Quindi ogni senso gli aveva lanciato il segnale di allarme. Erano coppia fissa da diverso tempo oramai lui e Yuzo e quando usava il cognome erano cazzi amari, se poi si considerava che era stato proprio lui a indire la riunione e che Yuzo non era per niente d’accordo, ecco che il danno era stato fatto.
Rimediare ora? Forse.
Tentare il depistaggio? Probabile.
Ammissione di colpa? Impensabile, cioè, no! Proprio fuori discussione. Per uno come lui poi… da escludere proprio.
Serviva però una soluzione veloce e pure intelligente, perché il portiere non era affatto uno stupido e più tempo passava e più fumo spuntava dalle sue narici.
Poi il genio.
“Assolutamente no, però immagina che bello se almeno nella fantasia di qualcuno ogni tanto ci scoppiassero per vedere come ce la caveremo l’uno senza l’altro… Ovviamente solo per ipotesi.”
Ovviamente.” Aveva precisato Morisaki. Il tono, però, era troppo stizzito per pensare di aver salvo il culo.
Si erano scrutati per minuti infiniti, poi Yuzo lo aveva superato sbattendo la spalla contro la sua volutamente per poi bisbigliare: “Stasera a casa mi spieghi meglio queste tue fantasie!”
Mamoru aveva inghiottito un “va bene” strozzato e lo aveva visto sparire dalla stessa porta dove si era dileguato Genzo.
“Tanto che non c'è soluzione si sapeva, la seduta è tolta…” il Capitano si era alzato seguito dagli altri decretando la fine del tutto. Izawa era da prima rimasto un po’ spaesato, dopo a lenti passi aveva raggiunto l’uscita anche lui. Forse Ozora non aveva tutti i torti; a cosa era servita quella riunione?  A nulla. Se non a far incazzare Yuzo; bel guadagno c’aveva fatto. Bravo, bravo davvero! Ora non gli restava che andare a casa e affrontarlo, e per farsi perdonare doveva studiare qualcosa di davvero efficace stavolta… l’aveva fatta grossa!
 
“Teppei aspetta…”
Dopo quella frase aveva rallentato l’andatura per aspettare il compagno.
“Dimmi.”
“Riflettevo: non sarebbe meglio controllare le storie?”
“Stavo proprio pensando la stessa cosa, infatti stavo andando a casa per farlo; vieni con me?”
“Certo, volentieri.”
Quanti anni era che si conoscevano? Tanti, troppi, per confessare certi sentimenti; chissà: magari le storie delle autrici stavolta avrebbero aiutato.



Un grazie di cuore a tutte le bimbe del manicomio <3
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Sanae77