Fugio, fugis, fugi, fugitum, fugere...
La stanza buia era vuota, fredda e silenziosa, le persiane serrate, la porta chiusa a chiave. Le spalle premute contro il muro, si rannicchiò in un angolo, portandosi le ginocchia al petto.
Fugio, fugis, fugi, fugitum...
Teneva il mento nascosto tra le ginocchia sporgenti e gli occhi color grano spalancati nel buio, come a cercare chi, ormai, non c'era più.
Fugio, fugis, fugi...
Le loro voci, le loro urla, i loro schiamazzi, le loro battute, le loro risate... Tutto risuonò nelle sue orecchie; un'eco demoniaca e nostalgica; la sua punizione per aver peccato di codardia.
Fugio, fugis...
Si tappò le orecchie con le mani, e, in un improvviso e violento scatto d'ira, tirò una testata al muro e gridò con quanto fiato aveva in gola.
Fugio...
Perché sorprendersi? In fondo, il suo destino era già stato scritto. Non miglior nome poteva essere scelto per lui: Fugo, dal latino fugio, prima persona del verbo transitivo di terza coniugazione fugere, ovvero "fuggire".
Quanta ironia.
NOTE DELL'AUTRICE:
Non so se sia vero, se Araki l'abbia espressamente dichiarato o meno, ma io sono fermamente convinta della mia ipotesi, ovvero che il nome di Fugo derivi dalla prima persona del verbo latino "fugere"; se così fosse, si spiegherebbero molte cose.
Avevo già scritto una fanfiction one-shot su Fugo ("Codardo"): be', credo che questa flash-fic si possa considerare un suo piccolo piccolo piccolo seguito.
Grazie per la lettura e alla prossima! ^^