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Autore: Tony Stark    29/11/2016    2 recensioni
Aprile 1521, villaggio di Brunnbäcks qui la Svezia aveva fatto il primo passo verso la sua liberazione dal dominio danese.
Genere: Angst, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Danimarca, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Slaget vid Brunnbäcks färja
La battaglia di Brunbäcks färja
 
Aprile 1521, villaggio di Brunnbäcks




Non voleva crederci, Mathias Køhler, Danimarca, non riusciva a credere che Berwald, Svezia, volesse lasciare la loro Unione. Come poteva voler abbandonare la loro famiglia?


Dopo tutto quello che aveva fatto per lui come poteva abbandonarlo?! Quel maledetto ingrato….
Un sussurro nei suoi pensieri gli ricordò che il suo comportamento era troppo imperialista… Non si comportava da alleato ma da Re, sovrano e imperatore dei suoi alleati.


Ma il danese non sembrava notare quanto il suo comportamento fosse diventato oppressivo e violento verso i suoi ”alleati”, sembrava credere di trovarsi nel giusto.


Danimarca strinse la presa sulla sua alabarda, mentre pensava nuovamente a quel traditore svedese, voleva la sua indipendenza? Prima sarebbe dovuto passare sul suo cadavere!


Lui e la sua gente, il suo esercito, raggiunsero Brunnbäcks nei pressi della Delälven. Onestamente Mathias non vedeva l’ora di fronteggiare quell’arrogante svedese per costringerlo a colpi d’ascia a tornare a casa e per convincerlo a smetterla con queste fastidiose ribellioni.
Svezia aveva davvero bisogno di essere rimesso in riga…








Poté definire solo strano il fatto che non c’era un singolo gruppo di ribelli nel villaggio… in realtà non c’era niente di niente lì intorno…


Come se fosse… un’imboscata…


Danimarca non ebbe il tempo nemmeno di avvisare i suoi uomini che una fitta tempesta di frecce si abbatté su di loro. La nazione riuscì ad evitare di venire colpita e una parte dei suoi uomini, ma… anche se non ne era stato personalmente investito riusciva a sentirle. Le punte di ferro uncinate che trapassavano la cotta di maglia e affondavano fra le carni dei suoi figli…


Le ferite che sbocciavano come atroci fiori di sangue sul suo corpo… ma l’immortale riuscì a non ”soccombere” al dolore che gl’infiammava ogni nervo. Mentre la rabbia gli montava dentro, furiosa e assordante come una tempesta.


<< Sverige! >> ringhiò la nazione ferita, un ringhio che pareva essere quasi parte dello stesso vento che soffiava dalla Danimarca fino nei territori svedesi.


Qualche istante più tardi dalla prima pioggia di frecce il cielo venne oscurato nuovamente. Danimarca ringhiò freneticamente l’ordine di ritirarsi, non potendo sopportare di perdere altri uomini per una trappola tanto subdola.
<< Trække tilbage!1 >>


Danimarca non sapeva con esattezza quanti dei suoi uomini fossero morti sotto le scariche di frecce… Ma sapeva che avrebbe fatto pagare Svezia per ognuna di quelle morti.




Si erano ritirati fino a Sonnbohed e lì finalmente trovarono le forze svedesi, capeggiate dalla loro nazione.


Danimarca lo fissò, rabbioso, stringendo la presa sull’alabarda… incurante delle ferite che gli costellavano il corpo e del gelo che si stava facendo prepotente sotto l’influsso dell’umore di Svezia.
Ma gli uomini del Re del Nord non avevano timore del freddo o dei loro nemici, incoraggiati dalla presenza della loro nazione, del loro generale immortale.




Il biondo sollevò l’alabarda, mentre Svezia faceva lo stesso con la sua spada,
<< Pålægge!2 >> gridò il danese, seguito dallo svedese che ordinò la stessa cosa nella sua lingua.
Le loro voci si persero nel boato di voci dei loro uomini iniziavano la carica guidati da loro.


Mathias sapeva che la sua gente era molto più capace degli svedesi negli scontri frontali… avrebbero vinto loro.
Avrebbe schiacciato Berwald e lo avrebbe costretto a tornare a casa con lui… sarebbero tornati una famiglia, lui, Lukas, Tino e Emil.




Lui non era un imperialista come dichiarava Svezia, semplicemente teneva alla sua famiglia… e non poteva permettere che lui li lasciasse.


I danesi si fecero strada fra le file svedesi, colpo dopo colpo, fendente dopo fendente.
L’aria s’era fatta satura dell’odore ferruginoso del sangue.


Danimarca roteò l’alabarda bipenne colpendo almeno quattro soldati svedesi. Non si chiedeva che fine avesse fatto Svezia… se era tanto codardo da abbandonare i suoi uomini a Danimarca non importava.
Avrebbe schiacciato, distrutto l’opposizione svedese e poi Berwald sarebbe stato costretto a tornare da lui, da loro.


Ma all’improvviso ogni sicurezza danese venne spazzata via, le forze svedesi si ritirarono e si compattarono in un fronte unico.
Mathias per una sola volta ebbe il terrore che forse Berwald era davvero divenuto un nemico da temere.


Lo avrebbe sconfitto in ogni caso, era il Re del Nord! Non si sarebbe fatto sconfiggere da Svezia, mai!








Così la nazione aveva pensato… non si sarebbe mai aspettato che le sue forze venissero sbaragliate dalla nuova formazione svedese. Non si sarebbe mai aspettato di perdere i suoi uomini, di sentirli morire, tutti… ogni loro ferita che diventava sua.
Ma Danimarca non crollava, rimaneva lì da solo sul campo, l’alabarda stretta in una mano mentre con l’altra cercava vanamente di fermare il sangue che colava da una ferita sul suo fianco.


Svezia lo guardava con un cipiglio critico, sembrava del tutto inconsapevole del sangue che macchiava i suoi abiti e delle ferite che gli erano state inflitte ad ogni suo uomo massacrato dai danesi.


Per qualche istante calò il silenzio, mentre le due nazioni si guardavano negli occhi.
Danimarca si scagliò contro Svezia con le sue ultime forze
<< Die, Sverige!3 >> gridò sollevando l’alabarda con ambedue le mani e con fatica. I suoi occhi cerulei che splendevano d’odio.


Svezia evitò il fendente con semplicità e osservò quasi con piacere come Danimarca fosse crollato in ginocchio dopo quell’ultima, disperata mossa.
Mathias puntò il suo sguardo nel suo, orgoglioso anche ora che era in ginocchio di fronte alla nazione che aveva tentato di piegare ancora una volta al suo dominio.


Berwald si spostò lentamente in cerchio, osservando il Re del Nord che era ai suoi piedi… avrebbe potuto fargli qualunque cosa, Danimarca era debole non poteva difendersi.
Avrebbe potuto fargliela pagare per il bagno di sangue di Stoccolma, avrebbe potuto…


Svezia sorrise malignamente, mentre trascinava la punta della spada lungo la schiena del Re in ginocchio.


Avrebbe potuto farlo, avrebbe potuto… era vero… ma poi non sarebbe stato meglio dell’essere che aveva di fronte.


Danimarca si era paralizzato… aveva davvero creduto che stesse per fargli qualcosa di simile?


Portò una mano a quei fili d’oro inzaccherati di sangue e stringendoli in una morsa ferrea lo costrinse ad inclinare la testa all’indietro… Così avrebbe avuto un taglio pulito.


Ma il danese doveva davvero aver inteso male le sue intenzioni in quanto aveva cercato con quel poco di forza rimastagli di fargli perdere la presa.


<< Non hai ancora sofferto abbastanza, Dänmark… Ma questo non significa che mi abbasserei ad un livello tanto infimo per infliggerti la sofferenza che ti meriti >> sussurrò lo svedese in modo che solo il Re del Nord lo sentisse.
<< Anche se questo non significa che non mi godrò lo sguardo sul viso del tuo regnante quando troverà il tuo cadavere steso nel fango con la gola tagliata >> aggiunse.


E con un rapido gesto, prima che il danese cercasse di liberarsi ancora una volta, fece scorrere la lama lungo il collo della nazione, incidendovi una profonda linea rossa da cui il sangue cominciò a fiottare con la stessa forza dell’acqua d’un torrente di montagna.


Danimarca urlò, ma la sua voce si perse in un gorgoglio bagnato, mentre inutilmente si portava le mani alla ferita come a cercare di impedire l’inevitabile.


Svezia torreggiò sul Re mentre questo si contorceva nel fango, annegando nel suo stesso sangue.
E pensando che dopo tutto Danimarca non aveva ancora pagato il suo debito, non dopo quello che gli aveva fatto.









 
La Svezia aveva fatto il primo passo verso la sua liberazione dal dominio danese.
























Note di traduzione:
1)=” Trække tilbage”
in danese: ”Ritirata!”
2)=”Pålægge!” in danese: ”Carica!”
3)=”Die, Sverige!” in danese: ”Muori, Svezia!”
   
 
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