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Autore: avalon9    29/11/2016    3 recensioni
Una maschera in faccia; una spada in pancia; una dedizione costata troppo.
Damian Wayne. La morte.
Sublime. E terribile.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damian Wayne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Avalon9

Genere: Introspettivo, Missing Moments

Personaggi Principali: Damian Wayne

Altri personaggi:Bruce Wayne aka Batman; Tim Drake; Jason Todd; Alfred Pennyworth; Selina Kyle; Barbara Gordon; Dick Grayson di sfuggita (?)

Rating: sarebbe verde; ma visto che si parla della morte di un bambino (anche se eroe e fumetto), metto arancione

Disclaimer: i personaggi presenti sono proprietà di DComics e dei loro creatori. L’idea no. È tutta mia.

Note: Falshfic; missing moments

Cose: L’ho scritta tempo fa; e oggi, per molti motivi, ho scelto di pubblicarla.

Non ha pretese. E’ solo una riflessione. Su Damian Wayne, e sulla tragicità della sua morte. Visti i tempi attuali, la morte di Damian mi è sempre apparsa come la possibile degenerazione di tante cause di divorzio in cui, al centro del contenzioso, ci sono i figli. Con ogni elemento portato all’estremo, sia chiaro! Junghianamente, Damian potrebbe essere/è la vittima di un rapporto naufragato. Ma è anche di più: è un ragazzino sballottolato fra idee che all’inizio non gli appartengono, con tanta voglia di farsi accettare e modi sbagliati per farlo.

È un bambino che trova per inciampo due padri e tre fratelli. Che si finge adulto anche quando vorrebbe sicurezze.

Ed è un soldato. La tragicità di un bambino soldato morto per un’ideale che condivideva, ma forse non comprendeva. Non ancora. Non se sei ancora un bambino.

Non puoi. Puoi fare l’eroe. Ed è figo. Molto. Ma la morte è il game over del videogioco; e non una realtà. Perché a dieci anni hai davanti il mondo e alle spalle delle certezze intoccabili. E non ci pensi che dopo, dalla morte, non si ricomincia a giocare.

 

 

 

 

Dieci anni

 

 

 

 

Avevi dieci anni.

La rabbia nel cuore e una speranza feroce intrappolata in fondo agli occhi.

Avevi dieci anni; e hai combattuto. Graffiando alla vita per avere anche solo un istante di orgoglio, strappato con testarda determinazione.

Avevi dieci anni.

Quando tuo padre ti ha stretto; quando tua madre ti ha rinnegato. Quando Drake ti ha pianto e Todd ha masticato il tuo nome imprecando.

Avevi dieci anni, quando a Pennyworth è rimasto un serraglio e Selina ha raccolto nella caverna un gattino che conosceva come te la diffidenza.

Avevi dieci anni, quando Gordon ha soffiato aria fra i denti e Grayson ha dimenticato cosa significasse sorridere. Soprattutto per coinvolgere te.

Avevi dieci anni. E non ti hanno salvato.

Dalla rabbia di una donna abbandonata; dalla follia di un’utopia costruita sul sangue. Da una spada conficcata nel ventre e la stramaledetta certezza di aver fallito. Fino all’ultimo dannato secondo.

Avevi dieci anni.

E non ti hanno salvato.

 

  
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