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Autore: Master_Chief    01/12/2016    1 recensioni
Max & Chloe sono a un passo dal risolvere finalmente il mistero di Arcadia Bay manca solo un ultimo passo ma, purtroppo, nonostante i poteri di Max, sembra che Chloe non riuscirà mai a superare questa notte. Riuscirà Max, grazie all'aiuto di un' "amica" inaspettata, a salvare di nuovo Chloe?
Genere: Azione, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chloe Price, Max Caulfield, Nathan Prescott, Warren Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Smith & Wesson sembra così piccola nelle mie mani eppure pesa una tonnellata mentre sposto la canna da Nathan a Warren e poi di nuovo verso Nathan; ho ancora un proiettile nel caricatore, un solo proiettile...un solo bersaglio. Ma qual è quello giusto?
Nathan?
Warren?
Potrei semplicemente provare e vedere come andrà a finire ma questa volta vorrei potere scegliere la cosa giusta subito, senza dovere usare il mio potere che si sta dimostrando così inutile.
< Decidi alla svelta Max! > urla Nathan premendo la lama del coltello sulla gola di Clohe. La mia amica urla proprio mentre una goccia di sangue comincia a scivolare lungo il suo collo dalla pelle delicata < SPARA A WARREN! > continua Nathan con gli occhi sgranati iniettati di sangue < SPARA A WARREN E LA LASCERO' ANDARE! >
< Non ascoltarlo, Super Max! > mi consiglia Warren che non ha nessuna intenzione di abbassare il fucile a canne mozze che tiene puntato contro Clohe e Nathan < Sparagli! Una pistola è un filo più precisa di un fucile a canne mozze...sparagli o dovrò farlo io! >
< Ucciderai anche Clohe! > replico con gli occhi gonfi di lacrime.
< C'è una buona probabilità che succeda... > dice Warren senza esitazione < ...ma questa storia finisce qui, questa notte...in qualsiasi modo debba andare! >

Cosa devo fare? Cosa? COSA?
Credevo di avere sistemato tutto questa volta.
Mentre noi quattro siamo sul tetto del dormitorio, in una riedizione teenagers di Mezzogiorno di Fuoco, David si sta occupando di Mr. Jefferson; grazie alle nostre indagini, siamo riusciti ad incastrare quel brutto figlio di puttana ma non siamo riuscite a fermare anche Nathan...e ora quel ragazzo instabile e spaventato è come un animale ferito pronto a giocare tutte le sue carte pur di cavarsela.
Basta che riesca a raggiungere il suo potentissimo padre e ne uscirà candido come una margherita a meno che io, Warren e Clohe non fossimo riusciti a renderlo inoffensivo, portandolo di forza alla polizia con le nostre prove schiaccianti.
Peccato che Clohe si sia fatta prendere dalla foga e abbia rovinato tutto finendo come ostaggio nelle mani incerte e tremanti di Nathan.
Dove avevo sbagliato? Quando di preciso avevo sbagliato? Non avrei dovuto chiamare Warren per aiutarci? O forse avrei dovuto mettere in guardia Clohe dall'essere avventata?
E' troppo tardi ora per queste domande...anche se non vorrei, dovrò provare.
Una pallottola.
Due bersagli.

Non è difficile scegliere chi sarà il mio primo tentativo.
Punto la canna della pistola proprio verso la testa di Nathan e sfioro il grilletto sensibile dell'arma. Lo scoppio improvviso fa sobbalzare Warren che, inavvertitamente spara un colpo dal fucile che manda in frantumi la porta.
Ho come l'impressione di vedere al rallentatore la traiettoria della pallottola che si avvicina alla fronte di Nathan, il rumore delle ossa che si spezzano sotto la pressione del piombo e...Nathan che, con un ultimo, inconsulto guizzo della mano infila 5 centimetri di lama nella gola di Clohe. Io urlo < NOOOO!!! >
Warren si precipita a sostenere il corpo di Clohe che annaspa con occhi terrorizzati mentre con una mano tampona la ferita nel tentativo di contenere i fiotti di sangue che escono con lo stesso ritmo dei suoi battiti cardiaci.
TUMP...TUMP! TUMP...TUMP! TUMP...
Warren adagia al suolo delicatamente il corpo senza vita di Clohe che mi guarda con occhi vitrei.

Decisamente, sparare a Nathan non è la scelta giusta quindi non mi resta che una possibilità.
Una pallottola.
Due bersagli.
Riavvolgo il tempo assistendo al contrario all'ennesima morte di Clohe...quante volte l'ho persa? E quante volte sono riuscita a salvarla?

<....ma questa storia finisce qui, questa notte...in qualsiasi modo debba andare! >
< Mi spiace...Warren... >
Faccio compiere alla bocca della pistola un arco di 45° fino a puntarla in mezzo al petto del ragazzo dai capelli castani...chiudo gli occhi mentre l'indice della mia mano destra schiaccia esitante il grilletto. Addio Warren...riapro gli occhi spaventata quando il mio sparo è seguito da un altro scoppio: il proiettile che ha raggiunto Warren gli ha trapassato il cuore e mentre il suo corpo cade a terra, il suo dito ha premuto involontariamente il grilletto del fucile che...
La rosa dei pallini centra in pieno Clohe e Nathan...non potete immaginare l'effetto di un colpo di fucile a canne mozze sparato a bruciapelo: i corpi di Clohe e Nathan vengono praticamente segati in due dal piombo del proiettile. Sono già morti nel momento in cui toccano terra.

Non ho più scelte!!! Qualsiasi cosa faccia, Clohe morirà.
Una pallottola.
Due bersagli.
Non mi do per vinta e continuo a riavvolgere il tempo nel tentativo disperato di trovare una soluzione a quell'enigma. Senza risultato.
Non importa quello che dico o faccio...se sparo a Nathan o a Warren...ogni volta, l'epilogo di quella scelta è la certa, inesorabile morte di Clohe.
La vedo morire decine di volte davanti ai miei occhi impotenti quando ad un tratto...Nathan è spalle al muro e tiene stretta Clohe di fronte a se come scudo umano verso la canna del fucile di Warren che è in piedi a meno di due metri da loro. Alla destra di Nathan, la porta che dal tetto del dormitorio porta ai pieni inferiori; nel suo tentativo di fuga, Nathan era andato a cacciarsi in un vicolo cieco e se Clohe non fosse stata così avventata da finire suo ostaggio, l'esito di quel duello non sarebbe stato così difficile.
La vedo.
La vedo chiaramente.
Una presenza che incombe su Clohe e solo ora mi rendo conto di averla già intravista sin dal mio primo incontro inconsapevole con Clohe, giù nei bagni della scuola.
Questa volta è più della semplice sensazione di una presenza estranea...questa volta riesco a scorgere perfettamente i contorni di quell'Ombra incappucciata e ammantata di nero.
< PERCHE'? > comincio ad urlare rivolta verso l'Ombra < PERCHE' VUOI PARTARMELA VIA? E' COSI' IMPORTANTE PER TE? TI PREGO...DIMMI COSA DEVO FARE! TU PUOI FERMARE TUTTO QUESTO! TU... >
Il tempo si ferma ma in un modo diverso da quando sono io a fermarlo. Tutto piomba nel silenzio, la brezza che spazza Arcadia Bay si cheta all'istante ma tutto rimane perfettamente definito come in un'istantanea scattata dalla mia polaroid.
< Maxine Caufield... > mormora l'Ombra mentre si stacca da Clohe e si avvicina a me come se galleggiasse sospesa a mezz'aria assumendo mano a mano corporeità. Non riesco a scorgere le fattezze del suo viso nascoste dal cappuccio che tiene calato sulla testa ma sento che mi sta guardando < ...ti rendi conto, vero, di quanto sia stupido chiedere alla Morte di risparmiare una vita? Io ci campo su queste cose...è il mio lavoro! > La sua voce sembra provenire da ogni luogo, è fredda ma stranamente calma e confortante. < E questa volta, sembra proprio che ti ho fregato! > aggiunge con una specie di risata.
< Bastarda! > impreco impotente < Non ho scelta! Questa volta non ho scelta! Tu...maledetta... > con un gesto inconsulto, punto la pistola contro di Lei e premo il grilletto subito prima di lanciare l'arma contro la sua figura.
< Quando hai finito con questa scena madre, fammelo sapere. > dice spazientita < Mi sembra che hai un'ampia rosa di possibilità... > continua, avvicinandosi a Warren < ...puoi fare un macello e sopravvivere oppure... > aggiunge indicando Nathan < ...puoi decidere di risparmiare il tuo cow boy con il quale cavalcherai verso il tramonto come piace tanto a voi americani, musica romantica, The End, titoli di coda. Cosa scegli? >
< NON MI INTERESSA DI WARREN O DI NATHAN O DI ME...COSA POSSO FARE PER SALVARE...LEI???? DIMMELO!!!! >
< Non lo so. > confessa candidamente e io me la immagino mentre si stringe nelle spalle con un'espressione buffa dipinta sul volto < Spetta a te capire cosa devi fare. >
< Ho provato ogni cosa ma il risultato non cambia...Clohe muore...qualsiasi cosa io faccia, Clohe muore questa notte! Nonostante il mio potere...lei muore! Come puoi chiedermi di scegliere? Come? >

L'Ombra torna ad avvicinarsi, torreggiando su di me con la sua inquietante figura < Tu pensi che sia solo grazie al tuo potere se puoi scegliere...continui a chiederti 'se avessi fatto quello Ma non avessi fatto quest'altro' oppure 'avrei potuto fare così invece che cosà'. Ti tormenti e non ti rendi conto che le tue scelte hanno condizionato la tua vita prima ancora che tu scoprissi il tuo potere. >
< Forse... > ammetto titubante < ...ma è solo nell'ultima settimana che ho potuto cambiare davvero le cose. >
< E guarda a che punto siamo arrivati...sei davvero convinta che non avresti potuto cambiarle PRIMA, le cose? >
< Non...capisco... >
< Max, questa è solo la realtà frutto delle scelte che hai fatto ma esistono infinite altre realtà dove tutto avrebbe potuto essere diverso se solo in un determinato momento avessi scelto diversamente. > mi spiega bonaria e paziente.
E' strano come essere al cospetto della Morte non mi crei nessuna paura; ho come l'impressione di conoscerla da sempre o forse, semplicemente, l'ho vista all'opera talmente tante volte ultimamente da non provare più soggezione.
< E ho scelto...giusto? >
< Giusto, sbagliato...che termini obsoleti! Hai scelto e ora sei qua...e con una bella gatta da pelare se mi permetti. >
< Se solo potessi vedere cosa avrei potuto cambiare... > mi lascio scappare tra me e me.
< Credi che vedere come sarebbe stata la tua vita se avessi scelto diversamente potrebbe aiutarti in questo momento? > domanda interessata e bonaria.
< Penso di sì. >
< Va bene, Maxine...allora, andiamo. >
< E loro? > dico indicando i tre immobili sul tetto del dormitorio.
< Loro non andranno da nessuna parte, fidati...resteranno qui ad aspettarci. >

___________________________________

Improvvisamente, con un cambio di scena degno del miglior sceneggiatore di Hollywood, il tetto del dormitorio sparisce per lasciare il posto a un luogo che conosco molto bene.
E' fine estate e mio padre sta caricando la macchina di tutte le nostre cose; mamma gira per la casa attenta a non essersi dimenticata nulla e io...o meglio la me di quando avevo 13 anni...sto salutando Clohe prima del mio definitivo trasferimento a Seattle. Fu un giorno molto triste quello...per me ma soprattutto per Clohe.
< Perchè mi hai portato qui? > domando funerea alla mia accompagnatrice.
< Tuo padre aveva ricevuto un'offerta di lavoro appetitosa, di quelle che 'non si possono rifiutare' e così decideste di traferirvi. Clohe aveva appena perso suo padre e con la tua partenza si sentì abbandonata da tutti, tradita...sai poi come sono andate le cose. >
< E cosa avrei potuto fare? Avevo solo 13 anni, non potevo oppormi al volere dei miei genitori! >
< Ne sei sicura? Indietro... > dice l'Ombra e al suo ordine, il tempo comincia a scorrere al contrario in un REW che mi fa venire le vertigini < ...avanti! > così come il nastro si era riavvolto, a quella semplice parola il tempo torna a scorrere normalmente.
La scena è cambiata e ora ci siamo solo io e i miei genitori seduti sul divano, impegnati in una serrata discussione.
La me bambina di 13 anni piange a dirotto cercando di spiegare ai miei genitori quanto fosse importante in quel momento per me e per Clohe che io non me ne andassi...che le restassi vicina. Una scena che non era mai avvenuta.
< Alla fine, facendo leva sul loro buon cuore, riuscisti a convincerli a posticipare la partenza. Prima di un anno, poi di due e infine non vi trasferiste mai a Seattle. >
< Sarebbe stato sufficiente...parlargli? E come sarebbe andata a finire? >
Il tempo cominciò a scorrere in avanti, velocemente...così velocemente da non riuscire a focalizzare nessuna immagine fino a quando si fermò, proprio all'interno della Blackwell.
Come in uno specchio, riesco a vedermi seduta al banco nella classe di arte mentre Jefferson sta spiegando il concetto di 'chiaroscuro' e, seduta accanto a me, una ragazza che non ha più i capelli azzurri, nessun tatuaggio a coprirle le braccia e nei suoi occhi, la stessa gioia di vivere che avevo imparato a conoscere sin da bambine.
< Clohe... > esclamo con gli occhi umidi cercando di sfiorarla, inutilmente.
< Ci avresti messo parecchio, sai? Settimane...mesi...ma saresti riuscita a tirarla fuori dalla depressione per la morte di William. Clohe non avrebbe mai conosciuto Rachel. Tu, non avresti mai conosciuto Warren...e Jefferson avrebbe continuato a fare i suoi 'servizi' fotografici. > Termina la frase proprio mentre lo scenario cambia ancora e ci troviamo catapultate al cimitero di Arcadia Bay.
< No! > esclamo leggendo i nomi sulle tombe < NO! >
< Kate...Victoria...Dana... >
< ...Clohe...21 dicembre 2015...l'avrebbe uccisa anche in questa realtà! > esclamo sfiorando con le dita le lettere scolpite sulla lapide.
< A quanto pare il destino della tua amica è scritto nero su bianco. >
< No! Io posso salvarla...ne sono sicura! >

< Va bene...cambiamo scena e andiamo a soli 5 giorni fa. Ricordi? Finita la lezione di Jefferson, vai in bagno a rinfrescarti e quel giorno scopristi i tuoi poteri. >
< Non potevo fare altrimenti! Nathan era armato...se non avessi fatto suonare l'allarme, Clohe sarebbe morta! >
< Forse...indietro...avanti! >
Mi guardo mentre scatto la foto alla farfalla blu, nascondendomi quatta come una gatta quando sento entrare qualcuno dalla porta del bagno; arriva Clohe e comincia a bisticciare con Nathan che estrae la pistola e...la me di quella realtà afferra lo scopettone posto accanto a se e si fionda fuori dal suo nascondiglio come una fottuta Comanche!
Fa calare il manico dello scopettone sulla testa di Nathan mentre Clohe lo raggiunge con una ginocchiata all'inguine, liberandosi di lui e fiondandosi fuori dalla porta. Nathan è stordito ma impugna ancora la pistola e l'altra me, per sicurezza, lo colpisce ancora alla testa; Nathan stramazza svenuto a terra non prima di fare partire un colpo di pistola che richiama immediatamente l'attenzione di David.
< Un vero gesto da eroe, vero? > dice la Morte affascinata < Saresti diventata l'eroina della scuola: Super Max! Nathan era stato colto in flagranza di reato e, messo alle strette dalla polizia, sarebbe crollato confessando molto più di quanto i poliziotti credevano di scoprire. Jefferson sarebbe stato arrestato, David avrebbe aiutato la polizia mettendoli al corrente delle sue indagini. Kate non avrebbe cercato di suicidarsi. Un finale perfetto, non ti sembra? >
< Dov'è la fregatura? > domando sentendo come il suo tono di voce non combaciasse con le parole che stava pronunciando.
< Tu non avresti più incontrato Clohe...saresti stata troppo presa dalle interviste dei giornalisti e dal turbine di eventi scioccanti che si sarebbero abbattuti sulla Blackwell. Avresti continuato a rimandare il vostro incontro fino a quando te ne saresti semplicemente dimenticata. Ti saresti fidanzata con Warren e avreste avuto una vita felice...quel ragazzo ti avrebbe amata come mai nessuno prima o dopo di lui. Vi sareste sposati...vi sareste trasferiti in California...avreste avuto 3 figli. >
< E...Clohe? >
< Il ritrovamento del cadavere di Rachel le avrebbe dato il colpo di grazia. Sarebbe fuggita di casa, cominciando a vagare senza meta fino a quando, 4 anni dopo, un'overdose di eroina non l'avrebbe stroncata nel cesso di un drugstore nei pressi di Biloxi, Mississippi. Morta nel suo vomito, dimenticata forse non da Dio ma sicuramente dagli uomini. Non avresti mai saputo della sua morte. Avresti continuato la tua vita. Felice con Warren e la tua famiglia. >

< Deve esserci una realtà...una scelta che avrei potuto fare per aiutare tutti quanti. Deve. DEVE ESSERCI! >
La Morte sembra guardarmi pietosa e compassionevole < Max, hai un grande potere ma questo potere ti permette solo di cambiare qualcosa che è già successo...non puoi conoscere le conseguenze a lungo termine delle tue scelte puoi solo sperare di avere fatto la cosa giusta. >
Come d'incanto, ci ritroviamo sul tetto del dormitorio; tutto è esattamente come lo avevamo lasciato: Clohe ostaggio, Nathan che le punta la lama alla gola, Warren che stringe il fucile, determinato e impaurito.
< Vedi... > mi dice la Morte quasi a volermi consolare < ...non puoi salvare nessuno di loro e neanche te stessa, nonostante il tuo potere. L'unica cosa che puoi fare è cercare di portare la partita ai tempi supplementari ma il risultato finale, ha sempre e solo un unico vincitore. Io. >
Ha maledettamente ragione.
Tutto quello che mi ha fato vedere non era per convincermi a lasciare morire Clohe...era solo per farmi capire che ovunque, in qualsiasi realtà sarebbe arrivato un giorno in cui l'avrei persa. Potevo solo cercare di fare qualcosa per portare la partita ai tempi supplementari ma...
< E' arrivato il momento, Max. > esclama la Morte convinta < Questa volta è per davvero e non ci saranno altre possibilità. Per l'ultima volta...indietro...avanti! >

<....ma questa storia finisce qui, questa notte...in qualsiasi modo debba andare! >
Devo pensare alla svelta...non posso sparare a Nathan e nemmeno a Warren ma allora cosa devo fare per portare di nuovo la vita di Clohe ai tempi supplementari? Cosa?
E poi...capisco...quando ho sparato a Warren, la pallottola che lo raggiunge lo fa sbalzare all'indietro, facendogli cambiare la direzione verso cui sta puntando il fucile! Certo! Warren è teso, spaventato come tutti noi ma non sta mirando a Nathan...la canna del fucile punta a destra...verso la porta. La porta che la fucilata manda in frantumi se decidessi di sparare a Nathan.
< Non devo fare niente... > esclamo sorridente alzando la pistola al cielo.
Tiro il grilletto e l'improvviso sparo fa sobbalzare Warren che lascia partire il colpo, mandando in frantumi la porta.
< Grazie...Gayrham! > esclama Nathan spingendo lontana Clohe che va ad impattare contro Warren in un contorcimento di gambe e braccia. Sfruttando il momento di confusione, Nathan ne approfitta per gettarsi giù dalle scale nel tentativo di proseguire la sua fuga. Warren cerca di liberarsi alla svelta di Clohe per inseguire Nathan giù per le scale.
< Sei impazzita, Max? Perchè non gli hai sparato? > domanda il ragazzo incredulo poco prima di mettersi in scia del suo rivale.

Io mi avvicino a Clohe e l'abbraccio. La tengo stretta a me a lungo, accarezzandole i capelli e respirando forte il suo profumo affinchè non possa mai dimenticarlo. Lei mi abbraccia a sua volta e...
< Ce l'hai fatta Maxine...mi hai fregato un'altra volta! > esclama l'Ombra accovacciandosi in modo da potermi guardare negli occhi con i suoi occhi invisibili.
< E' questo che volevi farmi vedere? Tutte le mie scelte erano nel fare qualcosa ma, a volte, la scelta migliore è non fare nulla. >
< Forse, Max. O forse ho solo voluto divertirmi un po'...l'eternità è maledettamente lunga e la mia partita non finirà mai. >
< Però non capisco...se non doveva morire nessuno, perchè tu sei qui? >
< Max...io sono ovunque...il mio lavoro non finisce mai e poi...questa storia non è ancora finita, giusto? > dice indicando la porta, divertita.

Corriamo io e Clohe...corriamo veloci giù dalle scale...la tengo per mano e il suo calore mi riempie di felicità.
< Si può sapere con chi stavi parlando prima? > mi domanda con il fiatone mentre spalanchiamo la porta del dormitorio. Warren è lontano ora e, ancora più lontano, scorgo anche la sagoma di Nathan che fugge nell'oscurità.
< Parlavo con un'amica...forse...ti prometto una cosa Clohe: farò di tutto per portare la tua partita ai tempi supplementari...anche se per farlo, non dovrò fare nulla...io ti...ti...lascia stare! Ora andiamo ad aiutare Warren: questa storia non è ancora finita! >

   
 
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