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Autore: Alison_Munich    01/12/2016    0 recensioni
Maya, una ragazza appena diplomata che fa la cameriera in un ristorante vive una vita normale.
All'improvviso qualcosa stravolge tutto, un virus arrivato dalla Russia distrugge chiunque incontri sul suo cammino.
Per la protagonista è l' inizio di una lotta per la sopravvivenza, ma cosa si nasconde realmente dietro quel male? è solo una malattia come tante oppure si nasconde qualcosa di più?
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era ufficialmente cominciato il periodo natalizio, quel periodo dove i bambini hanno sorrisi stampati sul volto, quel periodo dove ci chiediamo cosa regalare alle persone più care e curiosi di scoprire il nostro regalo.
Dicembre era alle porte e tutti si domandavano cosa avrebbero fatto a Natale, alla vigilia, si domandavano quale potesse essere il regalo giusto.
Era pomeriggio e Torino era invasa da persone che guardavano le vetrine e che osservavano i mercatini, come se fosse per la prima volta che festeggiavano.
Stavo tornando a casa, vivevo in un piccolo appartamento, uno di quelli accoglienti, vicino alla stazione insieme alla mia mamma. Tornata a casa accesi la TV e insieme a tutte le pubblicità con la scritta “senza olio di palma” ne apparse una che mi colpì molto così mi concentrai su quello schermo.
Era un nuovo profumo immesso sul mercato, un regalo perfetto, tutti lo desideravano. Era composto da una nuova miscela, in versione sia per donna che per uomo e con diverse dimensioni.
Si chiamava Ecstasy un nome un po' forte, ma a quanto pare aveva fatto il boom negli Stati Uniti.
Tutti erano eccitati, tutti lo prenotavano, tutti lo volevano, mi domandavo cosa avesse di così tanto speciale che tutti lo desideravano. Mia madre tornò a casa, aveva fatto la spesa, mi guardò e disse < Maya, sempre davanti alla TV? Muoviti, alzati e vieni ad aiutarmi, le buste pesano > < arrivo > risposi un po' seccata. Mi alzai ed andai ad aiutarla, aveva un sorriso così grande < come mai sei felice? Hai conosciuto qualcuno davanti alle arance? > < no, ma sai, è arrivato un invito per i ragazzi che hanno dato la maturità nel 96'. Domani devi venire con me ed aiutarmi, devo scegliere un vestito > < sì, ho capito non preoccuparti >. Mi guardava, quello sguardo da strana come lo chiamo io < cosa vuoi per Natale? > < beh, sai è uscito il nuovo gioco di The sims > < ti prego Maya, hai 20 anni, basta con questi giochi, perché non una maglia o un vestito? > < ma i giochi sono la mia compagnia >. Dopo una decina di minuti mi chiamarono al cellulare e una volta finita la chiamata mia madre mi chiese < chi era? > < il capo, ha detto che una cameriera ha avuto un contrattempo e che devo sostituirla > < mangi qualcosa prima di andare? > < no, ora vado se no poi trovo traffico > < allora ci vediamo domani mattina > < sì, a domani mamma >. Presi la borsa con dentro la divisa e scesi sotto, mi chiamavano sempre, perché c'era sempre qualcosa che non andava. Presi la macchina, la mia Diletta, una 500 che ero riuscita a comprare con i risparmi di una vita. Arrivai vicino al centro commerciale, lavoravo in un ristorante lì dentro. Parcheggiai e dopo appena scesa dalla macchina mi accesi una sigaretta, mi avrebbe fatto compagnia durante il tragitto. Una volta arrivata iniziai subito a lavorare, ultimamente c'era molto meno clientela, ma la cosa non mi preoccupava più di tanto, era normale, faceva freddo e dopo mangiato non si poteva nemmeno passeggiare. Finito il turno mi misi a parlare con un mio collega, un ragazzo carino, aveva i capelli castani e gli occhi azzurri. Quando lo sentivo, era come sentir parlare gli angeli, lui mi guardava ed ogni volta mi perdevo nel suo sguardo. Non avevo mai provato nulla di simile, era strano, i ragazzi non mi erano mai interessati eppure lui era diverso. Tornai a casa verso l'una di notte, rientrai piano per non far rumore, mi misi il pigiama e filai sotto le coperte. Il mattino seguente mentre facevo colazione guardavo le notizie sul cellulare e una mi colpì particolarmente. In Russia si era sviluppato un virus che bruciava gli organi vitali dall'interno. I giornalisti erano terrorizzati, era una di quelle cose che una volta presa ti uccideva, non esisteva alcuna cura per poter evitare il suo compito. Passarono solo un paio di giorni e quel virus era arrivato anche qui in Italia.
   
 
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