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Autore: _Lady di inchiostro_    02/12/2016    3 recensioni
Tutti sanno che in inverno è meglio coprirsi per bene. Tutti tranne Rufy, per questo Law è costretto a prestargli qualcosa di caldo. O forse sarà altro a scaldare il nostro piccolo capitano di gomma?
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«Se ti do questa, poi la smetti?»
Il moro non sapeva cosa fare prima, se imbarazzarsi per aver appena visto qualcosa che non doveva vedere – insomma, il loro rapporto non era ancora arrivato a quel punto! – o stupirsi per il gesto in sé.

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{Always LawLu. Non posso stare senza di loro ♥} {Fluff} {Headcanon che si realizzano} {Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!}
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ALL I WANT IS YOU
 
 
[Prompt: A presta una felpa/maglione a B]




«Rufy... Per caso senti freddo?»
Il ragazzo sbatté gli occhi color ossidiana, cercando di arrestare il tremore dei denti, che producevano un suono sordo in quella stanza semi buia, accompagnato dal rumoreggiare della televisione accesa. 
«No, affatto!» rispose.
Trafalgar, la persona che aveva parlato prima, alzò un sopracciglio, un mezzo sorriso a far capolino sulle sue labbra sottili. «Allora mi spieghi perché sei abbracciato al termosifone?»
Rufy non si era neanche accorto di essere praticamente appiccicato alla superficie bianca e lisca che emanava calore, rannicchiato per terra come un povero disperato.
«Okay,» sbuffò. «forse sento un po' freddo, ma tu non mi avevi detto che a casa tua la temperatura era così bassa!»
«No, io te l'avevo detto» replicò Law, sporgendosi oltre il bracciolo del divano. «Ma come al solito tu non mi ascolti.»
Rufy si imbronciò giusto un po', prima di tornare a fare i capricci come un bambino. «Toraoooo, mi scaldi tu?»
«Per me puoi morire di freddo, colpa tua che sei uscito con addosso solo una camicia.»
Ebbe appena il tempo di girarsi per tornare a guardare la televisione, prima che qualcosa gli si catapultasse di sopra. 
«Che diavolo...?»
«Dai, sto congelando!» Rufy gli stringeva la vita, mentre Law si dimenava per cercare di liberarsi. Continuarono così per un decina di minuti buoni, Law che intanto aveva piazzato una mano sulla faccia di Rufy e cercava di spingerlo via, e quando finalmente ci riuscì, si ritrovò a sospirare sonoramente, mentre l’altro lo fissava dalla parte opposta del divano. 
Gli occhi del minore si sbarrarono quando videro uno strato della pelle scura di Law, quest'ultimo che si era tolto la sua felpa con una strano smile stampato sopra per porgerla a Rufy.
«Se ti do questa, poi la smetti?»
Il moro non sapeva cosa fare prima, se imbarazzarsi per aver appena visto qualcosa che non doveva vedere – insomma, il loro rapporto non era ancora arrivato a quel punto! – o stupirsi per il gesto in sé. 
Law soffriva il freddo quanto Rufy, se non peggio: lui lo detestava, gli lasciava addosso una brutta sensazione. Eppure era lì, il viso serissimo e una mano tatuata che gli porgeva la sua preziosissima felpa.
«E tu?» chiese dopo, accettando comunque con titubanza la felpa e indossandola. Trafalgar, in fondo, sarebbe rimasto solo con una maglietta.
«Sto bene» asserì, sperando di poter ascoltare finalmente quali novità c'erano al notiziario serale. 
Tornò a sospirare di nuovo, Trafalgar, perché Rufy si era disteso per metà su di lui, la guancia posata sul braccio. 
«Sei caldo...» constatò.
«E tu togliti, sei gelido!»
«Torao, posso dirti una cosa?» sbottò poi, come se non avesse minimamente sentito le proteste dell’altro. 
«Ora ti preparo la cena, se questo è il problema.»
Rufy rise. «Mi conosci troppo bene!»
Ci fu un attimo di silenzio, in cui Law scrutò quel corpo che stava disteso sopra di lui con una certa perplessità.
«Ti amo» gli sentì sussurrare, e le orecchie e il cuore di Law rischiarono di esplodere. Non ebbe nemmeno il tempo di realizzare che la sua faccia assomigliava a quella di un totale idiota, che il ragazzo si era già girato ed era scoppiato a ridere, ciuffi color ebano che solleticavano le gambe del giovane che lo stava guardando con gli stessi occhi di un pesce palla.
«Non volevo metterti in crisi, scusa!» Rufy continuò a ridere. «Solo... Nami mi ha detto che si dice così quando si prova qualcosa di strano per una persona. Con te è sempre stato diverso, anche quando eravamo amici. Era diverso da quello che sentivo per gli altri del gruppo o per i miei fratelli.» Si grattò la testa con l'indice, sorridendo ancora. «Scusa ancora, forse non c'entrava nulla, mi sa che mi sono sbagliato...»
Riuscì a dire solo questo, poi le labbra di Law incontrarono le sue e tutte le parole sparirono, portate via dalla neve di dicembre. Gli occhi di Rufy erano totalmente spalancati, e rimasero tali anche quando Law si staccò e si posizionò in modo tale che le punte dei loro nasi si toccassero. Riuscì a intravedere solo un occhio grigio, che lo fissava con aria grave. 
Trafalgar non replicò, quella volta non fu necessario. Quello sguardo valeva più di tutte le parole che sarebbero servite a esprimere quello che sentiva veramente, perché se in altri casi riusciva a cavarsela con un qualche discorso, quando si trattava di quel ragazzino che portava un cappello di paglia in testa anche d’inverno tutte le certezze che aveva crollavano come un fortino fatto di neve. 
Si rimise seduto come prima, aspettando una reazione da parte del più piccolo, che non tardò ad arrivare.
Rufy si alzò di scatto, abbracciandolo con slancio, la felpa troppo grande per la sua piccola statura. 
Quando sentì le braccia di Law che lo stringevano, gli sfuggì un sospiro, poi un sorriso dolceamaro, e ammise a se stesso che gli sarebbe piaciuto rimanere così per sempre.



[817 parole]




Delucidazioni:
Lo vedete il prompt scritto là sopra? Senza saperlo, riguarda un mio headcanon su questi due. Perché sono convinta che, nella loro relazione di coppia, Law presti le sue felpe a Rufy. E che a Rufy piace farsele prestare, perché sanno dell’odore di Law <3 
*la menano*
Qui la questione è un po’ diversa, poiché loro due non stanno assieme… ancora. Nel mio immaginario, Law e Rufy sono sempre stati amici, almeno finché non hanno capito che tra di loro c’era qualcosa di più di una semplice amicizia e hanno cominciato a frequentarsi. Ma niente che facessero intendere che fossero una vera coppia, ecco perché Law rimane sconvolto dalla dichiarazione di Rufy, non glielo aveva mai detto.
Non vorrei che i personaggi risultassero troppo OOC, soprattutto Rufy: non so, ce lo vedete ad essere un po’ imbarazzato? 
(nella mia testa, Rufy è una ragazzo dalla personalità instabile, perciò ce lo vedevo ad arrossire per aver appena fatto dei pensieri sul suo amico… *sorride perversa*)
Il titolo della storia è – ovviamente – inspirato alla canzone di Mariah Carey, che potete gentilmente trovare qui. E la scena di Rufy appiccicato al termosifone rappresenta ME: dico sul serio, arrivo seriamente ad abbracciarlo nelle fredde giornate d’inverno, e sono per giunta del sud, quindi non lo soffriamo poi tanto. Io sì, purtroppo. 
Insomma, fatemi sapere che cosa ne pensate! <3 
Oh, e se siete curiosi e volete partecipare al contest, ecco qui il link dell’evento ;)
Che dire, ci si vede al prossimo sclero su questi due bimbi bellissimi *w*
Vi delizio con un link che vi fa vedere quanto sono sposati <3
*le danno fuoco*
_Lady di inchiostro_

P.S: l’artista dell’immagine è SpigaRose *applaude* <3 
P.P.S: lo so, sono un essere orribile e devo rispondere a una MAREA di recensioni… *va a piangere per la vita*
  
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