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Autore: DiamanteLightMoon    04/12/2016    11 recensioni
-FANFICTION INTERATTIVA- ISCRIZIONI CHIUSE-
Vi siete mai chiesti come sia possibile che un'intera civiltà scompaia da un giorno all'altro? Vi siete mai chiesti che fine hanno fatto i Cretesi? Vi siete mai chiesti che cosa li avesse travolti di così tanto violento da farli estinguere? Io sì ed era una di quelle domande a cui pensavo di non trovare mai risposta, almeno finché non ho scoperto questo.
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Hermia è figlia di Poseidone ed è la principessa di Atene. Enea è suo fratello, ma è figlio di Zeus. E il loro destino sarà deciso dalla volontà di un pazzo.
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Enea correva nei corridoi del Palazzo, i piedi scalzi e il petto ancora sudato dall'allenamento. Non riusciva a comprendere le parole del messaggero.
-Padre- urlò attraversando l'imponente porta aperta. Con passo veloce si avvicinò alle sorelle in piedi accanto al re e alla regina.
- Akakios non può fare una cosa del genere. È un suicidio per il suo popolo-
-No- disse il padre- Non se fa questo-
E gli mostrò la condanna a morte di due anime innocenti.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Semidei Fanfiction Interattive, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ARCADIA


Era una giornata fantastica, almeno secondo gli standard di Hermia, che però era abituata al peggio. La principessa di Atene osservava il fratello mentre questi si allenava con il suo migliore amico. Seduta sul cornicione della finestra, appoggiata a una delle colonne che l'adornavano, assaporava il vento al sapore di salsedine che delicato le sfiorava il viso agitandole le trecce più nere degli abissi marini. Le sembrava che niente potesse rovinare quel momento, la pace era rara nel mondo di Hermia. Ancora una volta i suoi occhi verdi come le onde si posarono sul corpo del fratello, quello stesso corpo di cui sentiva ogni singolo muscolo quando l'abbracciava con affetto.
Assottigliò lo sguardo, cercando di capire se le sue supposizioni fossero vere. Hermia, infatti era piuttosto sicura che Enea trovasse molto più attraente il fisico scolpito dei ragazzi che si allenavano con lui anziché le snelle figure, avvolte da sottili strati di abiti, delle sue pretendenti. Tuttavia le sembrava scortese chiederglielo, trovava molto più logico ed adeguato che fosse lui stesso a confessarle il suoi sentimenti. Un'immagine le attraversò la mente e il solo pensiero la fece distendere in un sorriso dolcissimo; uno dei suoi pochi desideri che avevano la possibilità di avverarsi era la felicità del fratello, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederlo tranquillo e sorridente. Con un sospiro Hermia si alzò dal cornicione sul quale era accoccolata.
L'abito bianco le scese fino ai piedi scalzi, a sfiorare le cavigliere dorate che le cingevano entrambe le caviglie; una morbida fascia verde le stringeva la vita, sorreggendole il seno, a spezzare quel mare di purezza idilliaca. Un ciuffo di brillanti capelli color carbone le ricadde sulla fronte, unico fuggitivo dalla prigionia delle trecce. Con un fluido movimento della mano provò a rinfilarlo nell'acconciatura senza doverla sciogliere. Mentre era impegnata a sistemarsi la chioma, si incamminò verso la porta delle sue stanze con il nobile obbiettivo di sgraffignare qualche frutto dalla dispensa, la gamba destra messa in mostra dallo spacco laterale della tunica. Purtroppo non riuscì nel suo intendo perchè la porta si aprì all'improvviso, mancandola di un soffio.
Una bambina di non più di undici anni entrò correndo; Hermia aprì la bocca per rimproverare la sorella, ma l'espressione sul suo viso le fece morire le parole in gola. Il viso trafelato e il respiro corto esprimevano tutta l'angoscia che la ragazzina provava in quel momento. Fu questo a turbare Hermia, il sorriso mancante su un volto sempre pieno di allegria e voglia di vivere. La figlia di Poseidone era sempre stata convinta che solo un tragedia avrebbe potuto spegnere la scintilla nei suoi occhi, e fu proprio la consapevolezza di ciò che la spaventò a morte. Afferrò la sorellina per le spalle, Argyro (si legge Arghirò) sussultò. La fissò dritto negli occhi cercando di carpire il perchè di tutto quel terrore che leggeva chiaro in quelle iridi torbide.
La bambina la prese per mano, ma non era una stretta rassicurante, era una morsa gelata. Argyro la tirò fuori dalla stanza, corsero lungo i corridoi del castello, schivando gli schiavi che lavoravano per loro. Erano entrambe senza fiato quando arrivarono alla sala del trono. Entrarono ansimano, per trovare il re e la regina, i loro genitori o meglio quelli di Argyro, parlare sommessamente. Tra le mani del re vi era una grande foglia, una di quelle enormi che possedevano gli alberi di fico sull'isola di Creta. Le espressioni che mostravano i due sovrani in quel momento non avevano niente da invidiare a quella di Argyro, in fatto di gravità. Hermia iniziò a preoccuparsi sul serio.


Enea si stava allenando, come tutte le mattine, nell'arte della spada. Duellando con il suo migliore amico, cercava di migliorare la sua prestazione per evitare di dover morire per mancanza di abilità nel momento in cui fosse stata necessaria l'uso dell'arma. Sentiva lo sguardo della sorella gemella su di lui, i suoi occhi indagatori a cerca di indizi. Sapeva benissimo che Hermia sospettava che a lui piacessero molto di più gli uomini, ma non le aveva ancora confermato i suoi dubbi. Enea si sentiva una carogna, ma non aveva ancora trovato l'occasione per rivelarglielo. Il clangore delle spade lo riportò in sé, appena in tempo per impedire alla lama del suo avversario di fargli un bel taglio lungo il braccio con cui impugnava le armi. Parò il colpo, prima di fermarsi e guardare verso le finestre delle stanze di Hermia. La sorella non era più seduta sul cornicione, vedeva la sagoma del suo corpo sottile, avvolto dal bianco dell'abito allontanarsi dalla sua visuale. Quando riportò l'attenzione a ciò che gli avveniva intorno notò che vi era una persona in più rispetto a prima.
Agapios, il messaggero di suo padre, era in piedi, le mani sui fianchi, accanto al generale dell'esercito. Il bel viso di Enea si accigliò, per quanto ne sapeva, l'uomo doveva trovarsi ad Eleusi in quel momento intento a comunicare i suoi abitanti che il re di Atene, avrebbe provveduto alla sua difesa nel bisogno, in cambio di forniture di prodotti agricoli. Si avvicinò al trio, nel frattempo anche Kosmas, colui che considerava il miglior amico che avesse mai avuto, si era aggiunto ai due. Quando Agapios vide il principe, gli corse in contro, ma non vi era felicità sul suo viso. Enea comprese la gravità della situazione dall'angoscia che percepiva nell'aria. Ciò che gli fu comunicato confermò il suo stato di allerta.
Lasciò cadere la spada che ancora teneva in mano, per fiondarsi lungo i corridoi del palazzo. Sentiva l'aria lambire il suo petto nudo e sudato, i piedi scalzi percepivano il freddo marmo a malapena, tanto correva veloce. Non riusciva a comprendere le parole del messaggero, tanto sembravano assurde alle sue orecchie. Arrivò alla sala del trono un paio di minuto dopo Hermia e Argyro.
-Padre- urlò urlò attraversando l'imponente porta aperta. Con passo veloce si avvicinò alle sorelle in piedi accanto al re e alla regina.
- Akakios non può fare una cosa del genere. È un suicidio per il suo popolo-
-No- disse il padre, l'espressione grave sul volto scuro- Non se fa questo-
E gli mostrò la condanna a morte di due anime innocenti.

Tutto quello che avrebbe voluto dire perse ogni significato dopo che il ragazzo lesse quelle righe dipinte con inchiostro rosse sullo sfondo verde della foglia. Alzò gli occhi verso i genitori, troppo stupito anche solo per emettere un suono. Hermia strinse forte la mano di Argyro prima di dire:
-È una mossa studiata apposta, Akakios deve averci riflettuto molto e deve essere giunto ad una conclusione che gli sembrava adeguata a far compire il suo obbiettivo. “Vuole dichiarare guerra a tutta la Grecia, che lo faccia pure! Creta è da sola, noi siamo in centinaia.” Vorrei poter dire questo, ma se il suo re ha inviato questo messaggio, allora un motivo ci deve essere.-
-Chissà perchè, ma non lo voglio sapere- sospirò la regina Galatìa, posando una mano sulla spalla della figlia.
-Non possiamo permettere che ciò che Akakios vuole si avveri- esclamò Enea con rabbia, stringendo il pungo sinistro vicino al petto.
-No- concordò il re- ma non possiamo neanche lasciare che il terrore si impadronì delle nostre terre, dovremo per forza dargli quello che vuole o la guerra distruggerà il tutto quello che vale la pena difendere. Come re non posso, e non voglio, nemmeno pensare ad un panorama del genere- aggiunse stringendo la foglia così forte che il latte al suo interno gli bagnò la mano.
-Saremmo un fallimento come famiglia reale se chiedessimo di nuovo agli ateniesi di estrarre a sorte chi dei loro figli andrà a morire, non dopo il giuramento che hanno fatto i nostri predecessori. Ma non abbiamo il potere per fermare questa guerra se non accontentando la richiesta di quel pazzo del re di Creta- Hermia parlò con voce dura osservando il latte di fico gocciolare sul pavimento dalle mani del re. Quel ricatto era un'arma a doppio taglio, esattamente come il materiale che componeva il messaggio con il quale esso era stato comunicato. Tra non molto la mano di Makis si sarebbe gonfiata e lui non avrebbe potuto usarla per giorni.
-Sta architettando qualcosa di grosso, altrimenti non avrebbe aggiunto che vuole solo i figli degli dei- la voce di Enea controllava a stento la rabbia che il ragazzo provava in quel momento. Argyro accarezzò il polso sinistro di Hermia, posando la mano sul simbolo che la identificava come figlia di Poseidone. Il piccolo tridente iniziò a bruciare sulla pelle della ragazza, il dolore alleviato dalla freschezza delle dita della sorella. Con gli occhi cercò il marchio del fratello. Lo trovò subito, una folgore scura sulla pelle del bacino, poco prima che la “V” formata dai muscoli scomparisse nel chitone fissato in vita. E le venne un'idea, un'idea folle, ma proprio per questo efficace. Lo sguardo del fratello incontrò il suo, annuì.
-Una soluzione ci sarebbe- iniziò Hermia, stringendo ancora più forte la mano di Argyro nella sua.
La sorella capì, capì ciò che stava per fare e provò a farle cambiare idea, ma ormai non si tornava indietro.
-Ci andremo noi, io e Hermia, non vedo altra soluzione. Molti dei semidei in questa città non sanno nemmeno di esserlo, nascondendo un segno che credono maledetto. Sia io che lei sappiamo chi siamo, conosciamo le nostre capacità, abbiamo una possibilità in più di sopravvivere- finì Enea per lei. Makis e Galatìa fecero entrambi un passo indietro come a voler allontanare quelle parole tanto vere quanto dolorose.
-Non posso chiedere ai miei sudditi di sacrificare due giovani innocenti, pensi che gli permetterò di avere i mie figli?- urlò la regina, la voce le si spezzò sulla parola “figli”.
-Vostra madre ha ragione, Hermia sei una delle donne più brillanti che io abbia mai conosciuto, diventerai una grande sovrana e saprai guidare tuo marito nella gestione del vostro regno al meglio; Enea, tu sei l'erede del mio trono, se muori Atene rimarrà senza un successore- disse il re a coloro che considerava come figli, nonostante sapesse che erano i discendenti di due degli dei più potenti dell'Olimpo. Si avvicinò a loro, posando le mani sulle spalle di entrambi.
-Allora vorrà dire che avremo un motivo in più per tornare vivi e vegeti- fu la pronta risposta di Enea. Galatìa seguì il marito posizionandosi accanto a lui.
-Non c'è un modo per farvi cambiare idea vero?- domandò nonostante conoscesse già la risposta.
-Teseo non si è tirato indietro quando ha deciso di partire- Hermia le rispose con dolcezza, abbracciando quel corpo sottile di cui aveva ereditato la forma. Argyro si aggrappò alle vesti dei fratelli, come per pregarli a restare. Enea si abbassò fino alla sua altezza.
-Ti affido il futuro del regno e i nostri genitori- gli occhi azzurro torbido della bambina si riempirono di lacrime.
-Torneremo te lo prometto- le giurò il fratello. Argyro gli tracciò un segno sul petto. “Promesso?”.
-Promesso. Lo giuro sullo Stige- le risposero a voce alta sia Enea che Hermia. Sopra le loro teste il cielo tuonò a suggellare le parole dei gemelli.

 

Nascondiglio segreto di Diamante

Salve gente; questa è la prima interattiva che posto e non ha nemmeno una trama semplice.... che persona complicata che sono. Va buono, taglio corto che è meglio. Vi lascio alle regole, prchè si le regole ci sono sempre:

 

Regolamentazione degli OC:
1- la storia è ambientata nell'Antica Grecia, per cui gli OC devono essere coerenti. Quindi il nome, gli interessi, la storia ecc. devono adeguarsi al periodo storico.
2- l’OC si prenota via recensione, siete pregati inoltre di scrivere nella recensione SESSO, ETA’, DISCENDENZA DIVINA E LA CITTA' DI PROVENIENZA
3- Ho bisogno di 12 semidei, figli di tutti gli dei maggiori, Ade ed Estia compresi, a eccezione di Zeus e Poseidone. Vi consiglio di buttare un occhio alle recensioni altrui per vedere quali dei hanno già dei figli e quali città sono già state prese, dato che per ogni città mi servono un maschio e una femmina
4-Per Estia, Era e Artemide accetto sacerdotesse e cacciatrici, la cui età può essere maggiore dle limite posto nella scheda.
5-In questa storia i semidei hanno un segno, tipo marchio, che li identifica come tali.
6- invierete l’OC SOLO dopo il mio ok
7-Non c’è un limite di schede che potete mandarmi
8-Gli OC saranno sottoposti a SELEZIONE perciò non arrabbiatevi se scarterò il vostro OC.
9- Mi servono femmine e maschi in pari quantità, quindi non inviate solo ragazze.
10-Accetto coppie di ogni tipo: w i gay, tenete conto che anche se un maschio è attratto da altri maschi dovrà comunque sposare una donzella soprattutto se di alto rango e viceversa, quindi sono ben accetti promessi sposi e promesse spose, nelle loro storie personali.
11- Se il vostro OC dovesse essere scelto, vi prego di non scomparire; non dico di recensire ogni capitolo, perchè non sempre è possibile, ma se mi sparite per troppo tempo.... beh, quattro dei vostri bellissimi OC tanto devono morire a prescindere....
12-Le iscrizioni scadono il 9 dicembre, alle ore 18:00. NON UN GIORNO OLTRE. Potete inviarmi le schede fino al giorno dopo, alla stessa ora. Cercherò di postare il capitolo di scelta domenica 11.
13-Quando mi manderete la scheda siete pregati di scrivere come oggetto “ scheda OC di nome+figlio di Y+provenienza”
14-Questa storia andrà avanti anche se non avessi abbastanza OC creati da voi o per mancanza di tali o perchè giudicati inadeguati. Gli OC mancanti verranno creati dalla sottoscritta

Vi lascio la scheda.

Nome: coerente con il periodo storico, se non è adeguato la vostra scheda non sarà presa in considerazione
Cognome: che poi sarebbe il patronimico, ovvero il nome del padre+figlio di
Età: dai 14 ai 19 anni, per sacerdotesse e cacciatrici anche maggiore
Compleanno: indicata con i mesi dell'anno dell'antica grecia, che potete tranquillamente trovare su wikipedia. Potete anche dirmi: è nato il giorno della festa di primavera, cose di questo genere
Soprannome: dovrà essere un numero dall'1 al 14, in lingua greca. Potete esprimere preferenze, ma non è detto che io lo mantenga tale e quale
Città di provenienza: la scelta ricade su Sparta, Olimpia, Rodi, Micene, Tebe e Salonicco.
Aspetto fisico: DETTAGLIATO
Carattere: ovviamente ANCORA PIU' DETTAGLIATO dell’aspetto fisico e vi prego, non fatemi un elenco di qualità perché manco vi calcolo, non date al vostro oc solo aggettivi positivi perchè sono i difetti che rendono le persone vere
Prestavolto: Sì, è obbligatorio, va bene anche se non famoso o una foto che ritenete aduguata.
Rango sociale: che ne so, principe/principessa, contadino/a ecc.
Genitore divino e rapporto: siate realisti, sopratutto coerenti al rango sociale, evitate sono pappa e ciccia con il genitore divino
Famiglia mortale e rapporto: tenete conto che nell'Antica Grecia i rapporti sono molto più freddi che oggi, magari evitate di dire che sono molto confidenziali con padre/madre o chi per loro, per i fratelli è più probabile
Storia: insomma, i primi anni di vita, il ruolo nella società, cose di questo genere. Anche qui siate coerenti e soprattutto precisi
Arma: ovvero per quale tipo di scontro sono portati. Eventualmente un arma magica facilmente nascondibile.
Poteri: non esagerate e ricordatevi che non sempre possono usarli. Ho altamente bisogno di poteri legati alla natura, quindi specialmente i figli di dei legati ad essa dovrebbero averli.
Segno: ovvero posizione, aspetto e dimensione del segno che li identifica come semidei
Paure/Debolezze: tutti ne hanno almeno una e datemi anche un perché se è qualcosa di particolare. Anche qui siate coerenti, non ditemi ha paura di salire su un aereo
Difetto fatale: perchè quello ci vuole sempre. Siate fantasiosi. Va bene anche uno dei sette peccati capitali (accidia, gola, lussuria, avarizia, ira, superbia, invidia), ma se lo utilizzate siete pregati di scrivere il perchè.
Orientamento sessuale: va bene tutto, la società del tempo era molto più aperta della nostra da questo punto di vista
Relazione con gli OC: datemi il profilo delle persone con cui potrebbe andare o no d'accordo
Relazione amorosa: idem, datemi più o meno un’idea anche se leggermente più dettagliata di quella di prima. Se volete può giustamente non averne nessuna.
Cosa ama/odia: anche qui ho bisogno che siate coerenti, non potete dirmi che adora giocare ai videogiochi o detesta l'odore del fritto.
Frase che lo caratterizza: una citazione di un libro, autore, film, social, inventata da voi qualsiasi cosa che possa caratterizzare il vostro OC.
Altro: segni particolari, tic, tutto ciò che non siete riusciti a mettere negli altri campi. Coerenza pure qui.
Richiesta particolare: può essere una, al massimo due. Se desiderate che il vostro OC sappia riconoscere tutte le stelle i cielo e che lo insegni agli altri, chiedetelo qui.

Spero di essere stata chiara.
Se avete domande non esitate a farmele, sono a vostra disposizione.
Vi ricordo che la scadenza per la consegna delle schede è il 10 dicembre

Vi lascio la scheda vuota. I campi con * possono non essere compilati

Nome:
Cognome:
Età+compleanno:
*Soprannome:
Città di provenienza:
Aspetto fisico:
Carattere:
Prestavolto:
Rango sociale:
Genitore divino e rapporto:
Famiglia mortale e rapporto:
Storia:
Arma:
Poteri:
Segno:
Paure/Debolezze:
Difetto fatale:
Orientamento sessuale:
Relazione con gli oc:
Relazione amorosa:
Cosa ama/odia:
Frase che lo caratterizza:
*Altro:
*Richiesta particolare:

 

  
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