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Autore: Its a beautiful day    04/12/2016    0 recensioni
Dopo la partenza di Zayn che l'ha distrutta, Giorgia prova ad andare avanti.
Conosce un nuovo amico, Jacob, che diventa subito importante per lei.
Quando sembra stia per riprendersi dal baratro in cui era caduta, Zayn torna da lei, e la sua vista viene sconvolta ancora.
Proveranno a costruire qualcosa insieme, fino a quando qualcosa di terribile accade alla coppia.
È così l'inizio della fine.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov. Giorgia
Mi osservo allo specchio. Sono pronta? Sì, cazzo lo sono.
Faccio per andaremene, ma mi giro ancora una volta per guardarmi allo specchio.
No, forse non sono pronta.
Ormai sono venti minuti che sono in bagno, indecisa se andare opure no da lui.
Dopo che Zayn è tornato, circa una settimana fa, ho avuto tempo per pensare. Pensare se davvero ne valesse la pena provare, se davvero valesse la pena rischiare di provare di nuovo quel dolore.
Ci ho pensato e ripensato, ho passato notti insonne, ma alla fine mi sono semplicemente detta ' Per stare così, fanculo ci provo '.
Voglio provarci. Sì, voglio poterlo baciare quando voglio, poterlo vedere quando voglio. 
Voglio poterlo toccare, passare le mani nei suoi adorati capelli ma soprattutto voglio fare l'amore con lui.
Sì, voglio sentirlo dentro di me, voglio che mi tocchi e che mi baci.
Forse spinta da questi pensieri, finalmente lascio il bagno prendo le chiavi del motorino e sgommo verso casa sua.
Ma cosa dovrei dirgli? Dovrei dirgli tutto quello che ho pensato fino ad adesso? Oppure dovremmo affrontar un argomento alla volta, piuttosto che fare un gran casino?
Forse la soluzione migliore è aspettare, prendere tempo, per fare le cose per bene se davvero vogliamo cominciare una relazione seria.
Arrivo qualche minuto dopo e citofono, aspettando una risposta
"Chi è?" chiede 

"Ehm, Giorgia" balbetto

"Gio? Cosa? Sali" ride
Salgo nervosamente le scale, e per un attimo mi pento di essere venuta: il ricordo del dolore provato dalla scoperta del piano assurdo e insensato di Zayn mi ritorna in mente, appesantendomi il petto.
"Ehi" compare da dietro la porta, con un enorme sorriso sul volto

"Ciao" mi blocco sulla porta, non sapendo cosa fare

"Entra, vieni" si sposta per farmi passare

"Che è successo?" indico il muro crepato

"Oh, io ehm.." si strofina il restro del collo

"Sei stato tu?" sgrano gli occhi

"Forse" sorride nervosamente.
Continuo a camminare per l'appartamento, osservandomi intorno: mancano alcuni ripiani del mobile, mentre delle finestre sono momentaneamente aggiustaste con del nylon
"Non ti aspettavo" mi rapisce dai miei pensieri "Nel senso, non pensavo che saresti venuta. Mi sarei aspettato una chiamata"

"Se vuoi torno a casa e ti chiamo" rido

"Nono!" si affretta a dire provocandomi una risata

"Ehm, c'è stato qualche cambiamento dall'ultima volta che sono stata qui" indico il mobile dov'è posizionata la tv

"Diciamo" annuisce "Vuoi qualcosa da mangiare?"

"Uhm, un bicchiere d'acqua va bene" la gola mi è diventata incredibilmente secca, e mi sono completamente dimenticata tutto ciò che ho pensato nella settimana passata.
Ci sediamo al tavolo, mentre bevo imbarazzata un sorso d'acqua.
Rimango in silenzio, mentre cerco di evitare lo sguardo di Zayn, ma soprattutto evitando di pensare che i suoi occhi mi stanno osservando.
Tengo lo sguardo basso, mentre finisco il mio bicchiere d'acqua.


Pov. Zayn
Sa bene che la sto osservando, per questo non alza lo sguardo. Mi conosce fin troppo bene.
Sorrido, mentre la guardo cercare di non alzare lo sguardo, ma so che sta morendo dalla voglia di guardarmi negli occhi.
"Com'è stato il soggiorno a Melobourne?" rompe il silenzio, facendo finalmente incontrare i nostri sguardi

"Non male. Ho rincontrato un mio amico, un mio carissimo amico" 

"Davvero?" sembra un po' sorpresa

"Sì. Sono stato bene, diciamo" 

"Oh, okay" aggiunge, continuando a tenere lo sguardo basso.
Devo parlare. Devo dirle tutta la verità, ora.
Perché lei deve sapere cos'ho fatto, prima che decida di darmi una chance.
"Gio, devo parlati" le prendo la mani

"Anche io" annuisce

"Ti prego, lascia che sia io il primo a parlare" la supplico

"0kay.. di cosa vuoi parlarmi?" il panico le attraversa il viso

"Del mio passato" i suoi occhi si rlassano un po'

"Zayn, te l'ho già detto: non voglio sapere nulla" mi passa una mano sul viso

"Devi sapere. Ti aiuterà a decidere cosa fare" le riprendo la mano

"Io.."

"Ti prego ascoltami" annuisce, dopo aver pensato qualche secondo "Allora sai benissimo che mi dorgavo, fin lì c'eri arrivata da sola" annuisce di nuovo "Louis ed Harry mi hanno portato dentro il mondo della droga. Io mi ci sono ritrovato dentro senza volerlo. Non che questo mi giustifichi, ma non pensavo di arrivare fino a quel punto. Divenni dipendente dalla cocaina"

"E io dall'eroina" ride ironica

"Possiamo completarci" una risata nervosa esce dai nostri corpi "comunque, i miei mi portarono in una struttura di disintossicazione dove stetti tre mesi. Dopo frequentai una psicologa, per beh, 'aiutarmi a superare questo trauma'' " faccio il verso alle parole che mio padre mi ha ripetuto per mesi

"Conobbi qui Giusy. Era una ragazza fantastica. Era bellissima, intelligente e simpatica" non noto alcun cambiamento di espressione da parte di Giorgia "Mi piacque fin da subito. Così ci provai" sorrido leggermente

"Uscimmo insieme, perecchio anche. Ci divertimmo davvero molto nella prima fase della nostra relazione. Poi le chiesi di mettersi con me, e così diventammo una coppia. Sì, eravamo carini dai, nulla in confronto a noi due" sottolineo, e un sorriso le curva le labbra "Facemmo la pazzia di andare a vivere insieme, dopo solo sei mesi. Avevemo diciotto anni. È stata un pazzia, ma all'inizio funzionò" 

"Poi la cosa degenerò. Cominciai a diventare paranoico: lei lavorava, mentre io no. Perciò quando tornava tardi dal lavoro, le chiede sempre dove fosse stata e con chi. Cominciai a starle addosso, perché non volevo che frequentasse nessun'altro. Quando usciva con qualunque ragazzo, davo di matto. Allora cominciò a mentirmi. Fu lo sbaglio peggiore che potesse fare" gli occhi di Giorgia mi rivelano la preoccupazione che sta scuotendo il suo corpo

"Odiavo il fatto che mi mentisse, così cominciai.." stringo i pugni. Mi poggia una sua piccola mano sulla mia, prendendola e intrecciando le dita "cominciai a picchiarla" sento la sua presa allentarsi.
Ora, ha paura.
Paura di me.
"La picchiavo, perché odiavo che mi mentisse, perché odiavo il fatto che uscisse con qualcun'altro. La picchiavo perché ero solo un fallito" gli occhi mi si inumidiscono. 
Lei non dice una parola. Fissa il tavolo, ma non esprime ciò che sta pensando

"Io, non so che cosa mi fosse preso in quel periodo, ero toltamente impazzito. Non farei mai del male ad una donna, almeno penso. Cazzo, non lo so nemmeno io. Per questo motivo ero così riluttante nel cominciare una storia con te: la paura di farti del male, era più forte di qualsiasi altra cosa, e tuttora è così" stringo i pugni

"Non, non so cosa dire" aggiunge, rompendo quel silenzio che mi stava uccidendo

"Dimmi tutto quello che pensi, per favore. Voglio saperlo" la supplico

"Non me lo sarei mai immaginato. Cioè, sapevo che eri un ragazzo che perde la pazienza molto velocemente, ma non pensavo che potessi arrivare fino a questo" ha lo sguardo perso. Mi giro dall'altra parte "ma è una cosa buona no? Significa che non hai l'aria da 'picchiatore di donne ' " cerca di scherzare

"Che vuoi dire?" cerco i suoi occhi

"Che non ho paura di te Zayn" mi prende il volto tra le mani

"Cosa?" sgrano gli occhi

"Hai sentito, non ho paura di te" i suoi occhi sono bagnati da piccole lacrime "Ciò che hai fatto, fa parte del vecchio Zayn. So che questo Zayn" poggia il suo lungo indice sul mio petto "Questo Zayn, non farebbe mai nulla del genere" mi sorride

"Come fai a saperlo?" 

"Perché mi fido. Mi fido ciecamente di te" tiro un sospiro di sollievo

"Avevo paura che dopo che l'avessi scoperto, avresti avuto paura di me" ammetto

"Non ne ho motivo" mi sorride "Non piangere" aggiunge.
Sorrido alle sue parole: la situazione si è invertita. Ora è lei quella che asciuga le mie lacrime

"Ti amo tanto, lo sai?" annuisce prima di asciugarmi ancora una volta il viso.
Cerco di rilassarmi, mentre fisso il pavimento. Non ho il coraggio di guardarla negli occhi, per paura di poterci leggere il disgusto nei miei confronti. 
Chissà cosa starà pensando ora.
Che idea si sarà fatta di me? Odio non poter sapere esattamente cosa pensa. Oppure è meglio così?
Forse è meglio che io non sappia cosa stia pensando.
Ma vorrei solo sapere se davvero lei non ha paura di me.È la cosa che più mi importa.
Sarei distrutto se lei avesse paura a starmi vicino.

   
 
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