Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: Nena Hyuga    05/12/2016    1 recensioni
“Yo, Tsukki!”
Tsukishima finse di non averlo sentito, non gli sarebbe nemmeno stato difficile simulare dato che aveva le cuffie sulle orecchie e l’aria stanca di chi aveva appena finito un intenso allenamento.
Non era affatto normale, si ripeteva il middle-blocker.
Non gli aveva detto che sarebbe venuto a trovarlo, e Tsukishima Kei odiava quel genere di sorprese.
Per vedere Kuroo Tetsurou, il biondo aveva bisogno quanto meno di un giorno intero di preparazione psicologica a ciò che avrebbe dovuto sopportare.

[KuroTsuki] [BokuAka]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Keiji Akaashi, Koutaro Bokuto, Tetsurou Kuroo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shortcake e fluff


 
 
Capitolo 3 – “È un arrivederci.”
 
 
Avevano finito di pranzare velocemente e Kuroo si stupì di quanto Tsukishima potesse essere attirato dai dolci. Non se lo aspettava da un ragazzo come lui, dacché sembrava che il biondino guardasse anche l’estetica del dessert.
Si trovò a ridacchiare tra sé e sé quando lo scorse ad analizzare tutti i tipi di dolcetti presenti nella vetrina di una pasticceria, ma fece finta di nulla, portando le mani dietro la schiena e guardandosi intorno disinteressato non appena l’altro posò uno sguardo accusatore su di lui.
“Che hai da guardare?”
“Sembra che tu stia scegliendo una cosa di vitale importanza.” spiegò Kuroo mantenendosi sul vago, scrollando le spalle al tono irritato di Kei.
Tsukishima non era la prima volta che riceveva un commento simile, anche per il fratello maggiore era abitudine farglielo notare.
“Lo è. Con questa mi gioco tutto il viaggio di andata verso il fiume con te al seguito, devo avere buona compagnia.” lo liquidò, sogghignando malignamente.
“Mi vendi per un pezzo di torta, Tsukki? Potrei offendermi.”
Ma alla fine l’ossessione per la shortcake alla fragola ebbe la meglio e si fece dare una vaschetta per poterla mangiare strada facendo.
Inoltre era offerto da Kuroo che aveva preso l’impegno di comprargliela ogni qualvolta avesse accettato di uscire con lui.
Quella torta aveva il sapore di due vittorie ed iniziò a gustarla con lentezza, dando occhiate annoiate ai negozi che si paravano loro davanti. Kuroo osservava come Kei sondava il dolce con la forchettina, dando dei colpetti sulla panna e tastandone il sapore con circospezione, poi, una volta appurata la bontà della stessa, affondò i rebbi per un primo boccone.
Tsukishima notò, però, che Tetsurou non aveva preso nulla per sé.
“Devi stare attento alla linea, Kuroo-san?” nonostante fosse una frecciatina, quella volta era stata detta per scherzare e non per offendere.
Le varie sfumature dei toni del centrale della Karasuno iniziarono ad essere più chiare per il capitano della Nekoma, che sorrise a sua volta.
“Se voglio bloccare le tue schiacciate o quelle di Bokuto , devo mantenermi leggero.”
“Ah, sì.” ingoiò un altro pezzo di dolce, stando particolarmente attento a non sporcarsi per evitare il ripetersi della scena del giorno precedente.
“Non credere di scamparla, parteciperai agli allenamenti extra anche a questa sessione d’allenamento.”
“Mi darò per malato.” replicò istantaneamente, botta e risposta.
“Cosa scriverai sulla giustificazione? Febbre d’amore?”
Tsukishima sentì la tempia pulsare per un istante all’ennesima allusione a qualcosa di romantico che per lui non esisteva e di certo non avrebbe visto durante il training camp. Detestava quelle sessioni di allenamento infinite proprio perché non poteva riposarsi, quasi preferiva studiare inglese, la materia che meno lo allettava, piuttosto che stare ore ed ore a bloccare le schiacciate di Bokuto e Kuroo.
Optò quindi per una reazione passiva e finì il dolcetto, gettando la vaschetta in un cestino.
“Che fai? Mi ignori?”
“Read-block. Leggo le intenzioni dell’avversario e mi creo una strategia, che nel tuo caso è ignorarti.” rispose vittorioso, ghignando in direzione del capitano avversario.
Kuroo si lasciò sfuggire una risata, mentre la mano scivolava sulla testa di Tsukishima, scompigliandogli i capelli biondi e dandogli un affettuoso buffetto.
Sul viso spigoloso del moro apparve il sorriso che disarmava Kei, quello che sapeva essere genuino e non di scherno, tanto che gli ricordava Hinata per quanto puro ed innocente fosse. Con certa gente lui non sapeva averci a che fare, lo metteva in difficoltà, ma se si trattava di Kuroo aveva delle riserve.
“Non ti azzardare ad utilizzare le cose che ti ho insegnato contro di me, uhm?Lo puoi fare solo in partita.”
“Saranno affari tuoi quando tutto ciò ti si rivolterà contro.”
“Beh, suppongo di sì, ma non ci sarebbe gusto, no?”
Tsukishima si accorse di aver appena confermato Kuroo come suo senpai da cui aveva tratto dei benefici, non gli aveva mai dato credito di ciò che effettivamente aveva imparato ed appreso durante la settimana sfiancante estiva.
Strabuzzò gli occhi sconvolto dalle sue stesse parole e dal fatto che il moro le avesse bypassate così alla leggera, come se non volesse fargli pesare di essersi dedicato ad un avversario. Quello sarebbe rimasto uno dei quesiti di Kei, domanda che aveva anche posto apertamente al capitano avversario stesso in occasione dell’allenamento a squadre e da cui non aveva tratto nessuna risposta soddisfacente.
Camminarono lungo la stradina che affiancava il fiume arginato da dei muretti facilmente scavalcabili –ricordava che da piccolo Akiteru lo portava a giocare lungo quelle sponde-  e gli sfuggì un sorriso nostalgico che gli si disegnò sulle labbra proprio nel mentre in cui Kuroo stava parlando.
Kei non gli aveva dato retta, si stupì infatti di come era riuscito ad essere sovrappensiero, non badando a ciò che lo circondava; era lo strano segno che indicava il suo essere rilassato, ma ignorare addirittura Tetsurou poteva rivelarsi fatale.
“Che ne dici, Tsukki?” la voce del moro fece capolino tra i suoi pensieri, cogliendolo in fallo.
“Uhm?” Tsukishima scosse la testa, voltandosi verso il suo interlocutore e non sapendo cosa rispondere “Non ho seguito il discorso, mi sono distratto.” ammise infine.
“E’ raro che accada, sei sempre così sulla difensiva, è difficile coglierti di sorpresa.”
“Sono umano anch’io, ti vorrei ricordare.” si infastidì, scoccando la lingua contro il palato.
“A che pensavi?” ignorò la sua lamentela, fissando le iridi feline in quelle nocciola di Kei, mettendolo alle strette.
Decise che per una volta l’essere sincero non poteva  essere poi tanto male.
“Mio fratello mi portava qui a giocare, quando eravamo piccoli. Nulla di importante.” spiegò brevemente, conciso, così da far capire a Tetsurou che non voleva gli si facessero domande inopportune. E così accadde. Kuroo rispettò la privacy di Tsukishima, invadere i suoi spazi equivaleva ad indietreggiare nel loro rapporto, e concluse la conversazione con un sospiro affranto per non essere riuscito a cavare qualcosa di interessante al biondo.
“Vorrei che fossi sempre così rilassato in mia presenza.” azzardò.
“Lo ritengo impossibile.”
“Già, lo sospettavo~”  cantilenò, soddisfatto di per sé dalla  mezza chiacchierata.
 
La stazione di Miyagi era caotica a quell’ora, si riusciva a malapena a camminare l’uno accanto all’altro ricevendo spintoni dai passanti ed essere travolti dalla calca.
Per loro fortuna avevano già annunciato il treno per Tokyo ad un ben preciso binario e potevano andare direttamente ad aspettarlo in quel settore, il tutto grazie all’accortezza di Tsukishima di essere arrivato in anticipo.
“Se avessimo aspettato ancora un po’ avresti perso il treno.” lo rimproverò il biondo, non vi era alcun significato nascosto dietro tale affermazione, ma Kuroo ne approfittò ugualmente.
“Mi sarei fermato a casa tua a dormire, no?”
“Non dire cose così sfrontate, Kuroo-san, non è educato. Non ti inviterei mai a casa mia, non sono ammessi animali.”
La frecciata di Tsukishima zittì Tetsurou, ma solo perché il moro era soddisfatto ed impegnato a godersi le risposte soddisfacenti dell’altro, più che per la mancanza di parole in sé.
Camminarono fianco a fianco, attirando gli sguardi di numerose persone, proprio come nel cortile della scuola il giorno precedente.
“Mi rendi onore addirittura della tua compagnia fino alla salita del treno, Tsukki?”
“Voglio essere sicuro che salirai su quel treno e che non tornerai indietro come un gatto randagio, seguendomi fino a casa.”
Una risata cristallina proruppe dalle labbra di Kuroo che non si trattenne dal dare una pacca sulla spalla a Kei e biascicare un “Buona questa!” che sapeva tanto di presa in giro.
Il biondo sospirò rassegnato, ormai ogni volta che faceva una battuta, sembrava che il capitano avversario avesse sviluppato una sorta di anticorpo in grado di combattere la sua acidità.
Cadde un rovinoso silenzio che impedì a Tsukishima di continuare il discorso, nemmeno si ricordava cosa voleva dire o fare, ma una delle tante cose che apprezzava di Kuroo era la sua capacità di far tesoro dei silenzi. Non era una persona che necessitava di riempire gli spazi vuoti con parole altrettanto inutili e prive di significato, era un punto a favore del moro.
Si sedettero su una panchina in disparte, quasi alla fine del binario, poiché entrambi avevano continuato a camminare a testa bassa assaporando la compagnia reciproca.
Tsukishima si aspettava  qualche battuta su un probabile bacio d’arrivederci, era pronto a replicare, aveva la risposta sulla punta della lingua, ma Kuroo  non fece alcun commento sconveniente.
Il biondo alzò lo sguardo confuso, incapacitato dalla mancanza di reazione dell’avversario che in un momento del genere avrebbe dovuto prendere le redini della situazione.
Schiuse le labbra per controbattere ad un silenzio, per poi richiuderle per rendersi conto di quanto fosse stato sciocco anche solo a pensare di prendersela per un mancato punzecchiamento.
“Quando ci troveremo la prossima volta...”
“Non lo so, come puoi chiedermelo ora?”
“Non era una domanda, hai interrotto il discorso, Tsukki.” gli fece notare con un sorriso gentile.
Tsukishima si era messo subito sulla difensiva quando Kuroo aveva iniziato a parlare, rompendo il silenzio che si era venuto a creare.
Vedere Kei così sull’attenti lo fece ghignare vittorioso,  il biondo non si lasciava sfuggire nulla.
“Quando ci troveremo la prossima volta vorrei che...” titubò per un istante, lasciando morire la frase.
“Continua.” lo esortò pacatamente il biondo, inarcando un sopracciglio.
“Vorrei che fosse una specie di post-scuola, capisci? Un appuntamento dopo le lezioni della mattina.” si salvò in corner dato che quella non era l’idea originale che aveva in mente,  ma a quanto pareva Tsukishima l’aveva bevuta o non se ne era accorto.
“...intendi in divisa scolastica?”
“Perché no?”
“Kuroo-san, i tuoi kink strani tieniteli per te, io non ho intenzione di partecipare alle tue fantasie.” brontolò scocciato, immaginando di dover portare la divisa anche in un normale pomeriggio senza scuola. Era assurdo per la concezione di Kei.
“Certo, certo, mi immaginavo una risposta del genere.” cantilenò l’altro e lasciandosi sfuggire un sospiro esasperato, come se avesse appena mandato in fumo un suo desiderio recondito.
A Kei però era rimasto un dubbio.
“Perché? Quando ci potremo vedere ancora?”
La domanda posta da Tsukishima era incalzante ed il biondo stesso non si era reso conto di aver enfatizzato la richiesta, come se fosse speranzoso in una data vicina.
Kuroo stesso ne rimase scioccato tanto che sgranò gli occhi ambrati e indietreggiò di un passo.
Subito riprese il controllo delle sue facoltà, il suo cervello macchinò una risposta che avrebbe inchiodato Tsukishima e lo avrebbe obbligato ad esporsi.
“E’ un modo per farmi dire una data lontana in modo che tu possa trarne un respiro di sollievo, oppure speri che non passi troppo tempo dal nostro prossimo appuntamento?” gongolò Kuroo, dando di gomito a Kei per spezzare la tensione.
Ancora una volta, Tsukishima reagì in modo inaspettato rimanendo in silenzio a guardare morbosamente le mattonelle scure della stazione, la punta delle proprie scarpe e le mani congiunte nella sua classica posizione di quando si sentiva a disagio o titubante, la ricordava dalla sessione di allenamento estivo.
Kuroo si guardò attorno, notando come ci fosse una colonna posta davanti a loro che fungeva da schermo per gli altri passeggeri: erano davvero distanti da tutti quanti, pareva si fossero imboscati nell’angolo più recondito del binario di proposito per avere un po’ di privacy, ed anche se così  non era, il moro non poté non approfittarne.
Si puntellò con la mano sulla gamba di Tsukishima mentre l’altra andava a carezzargli la nuca, sospingendolo verso di sé, tirandolo per dargli l’input ad avvicinarsi e non rimanere fermo come un ameba.
Non volle accelerare i tempi, non affrettò il momento in cui avrebbe annullato le distanze fra loro, poggiando le labbra su quelle di Kei e dandogli un casto, dolce bacio di arrivederci. Non vi fu alcun rumore, era stato per l’appunto delicato, rispettoso del bisogno di Tsukishima di riservatezza e mantenendo tutt’attorno a loro quella bolla soffice di silenzio.
Fece per appoggiare la fronte su quella di Tsukishima, azzardando ad un secondo bacio che non sarebbe arrivato dato che lo stesso indietreggiò con il capo, sfuggendo alla presa sulla sua nuca della mano dell’avversario.
Kuroo rimase al suo posto, paziente; non era finita lì.
L’attesa valse la candela quando Tsukishima, svuotato dai suoi razionali ed innumerevoli pensieri, si avvicinò di nuovo per ricevere un secondo assaggio delle labbra fredde e morbide di Kuroo che mai avrebbe immaginato di apprezzare per la loro consistenza, il loro sapore dolce –merito della shortcake, probabilmente- e la carezza veloce che gli diede alla fine.
Si staccò dopo qualche attimo, respirando piano a labbra schiuse, mentre Kuroo valutava se risvegliarlo con una battuta sagace oppure lasciarlo crogiolare nei suoi pensieri che lo avrebbero investito entro pochi minuti.
Tsukishima non pensava più.
Per la prima volta era stato messo a tacere e l’idea non gli dispiaceva.
“Ehi, Tsukki, la prossima volta che ci vediamo cerca di essere preparato perché il bacio dell’arrivederci non sarà l’unico.”
Quello era l’avvertimento originario che avrebbe voluto dire, ne aveva avuto l’occasione, e gli occhi sconvolti di Tsukishima gli diedero la conferma che era ancora scioccato, che non lo aveva ascoltato e che gli aveva dato credito, probabilmente, si sarebbe nascosto pur di non farsi vedere alla prefettura di Miyagi.
“La prossima volta sarà la settimana prossima all’accademia Fukurodani per un weekend da suicidio all’insegna dell’allenamento. Vedi di essere in forma, ok?” lo esortò, tornando il solito Kuroo estroverso ed entusiasta, il capitano di pallavolo fissato con gli allenamenti pesanti e distruttori.
Alzò finalmente la testa e ghignò sardonico per permettersi un’ultima battuta.
“Lo dirò a Sawamura-san se oserai tormentarmi oltre il consentito.”
“Ah, sì? E da quando ci sarebbe un limite?”
La risata di scherno del moro lo accompagnò per quei secondi in cui il treno si fermò esattamente davanti a loro, e Kuroo venne inghiottito dalle porte scorrevoli salutando con la mano il biondo.
Tsukishima, qualsiasi cosa succedesse, non perdeva mai le sue buone maniere e fece un inchino formale per salutare il capitano avversario, sciogliendosi poi in un gesto poco convinto della mano.
Si voltò verso l’uscita, sospirando e calciando all’aria qualcosa di inesistente, per poi trovarsi a contare inconsciamente i giorni che mancavano al successivo training-camp.
“Ancora una settimana, uhm?”
 
 
 

 
 
 
Angolo dell’autrice
 
Mi rendo conto che sono in ritardo di un anno...? Bene. Ma ho promesso che l’avrei finita, e così farò. Non ho molto tempo per me per via dell’università,purtroppo ho praticamente smesso anche di scrivere ed il mio umore ne risente, btw voglio comunque portare a termine tutto ciò che ho in ballo <3
Il titolo si riferisce ovviamente al fatto che ci sarà una prossima volta in cui interagiranno, una prossima sessione di allenamento, un prossimo bacio...libera interpretazione~
Non ho molto da dire, se non che questo è l’ultimo capitolo che vede i due relazionarsi così liberamente perché l’ambientazione si sposterà e finalmente compariranno anche gli altri miei due pulcini, Bokuto ed Akaashi <3 Oh, sì, la foursome KuroTsukiBokuAka è vincente <3

 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Nena Hyuga