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Autore: Sunshiner    20/05/2009    2 recensioni
Aspettando il tempo e la concentrazione per terminare "Giugno"-e aspettando la sesta stagione!-, ho scritto questo racconto brevissimo. House, le sue paure e le sue sensazioni in quel ritaglio di mondo che è il Mayfield Psychiatric Hospital. "Stanno arrivando. Mancano cinque minuti, forse qualcosa meno. Sento le loro voci nel corridoio, stanno preparando le dosi di oggi. Testano gli elettrodi, aggiornano la cartella. Sono gentili. Brave persone che fanno un brutto lavoro. Sento la loro penna graffiare la carta, o forse è solo un ologramma mentale, un pensiero che diventa forma sensibile, qualcosa che posso vedere e sentire. Quello che dovrei allontanare, mandare via, lontano, ricacciare nell'inconscio. .."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, James Wilson, Lisa Cuddy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Angeli Custodi


Stanno arrivando.

Mancano cinque minuti, forse qualcosa meno. Sento le loro voci nel corridoio, stanno preparando le dosi di oggi. Testano gli elettrodi, aggiornano la cartella. Sono gentili. Brave persone che fanno un brutto lavoro.

Sento la loro penna graffiare la carta, o forse è solo un ologramma mentale, un pensiero che diventa forma sensibile, qualcosa che posso vedere e sentire. Quello che dovrei allontanare, mandare via, lontano, ricacciare nell'inconscio.

Ma non posso chiudere te, lì dentro. Qui dentro. E' che mi resta solo questo. L'unica parte di te che ho avuto: quella che ho creato. E ho bisogno di averti qui, quando la cicatrice grida la sua agonia notturna, ho bisogno di saperti con me. Anche solo come immagine, fantasma mentale.

La verità è che ho paura del buio. Mi circondo di voi tutti, quando non posso più resistere. Non mi credereste mai, ma ci siete sempre. E tu sei l'unica a cui permetto di restare, quando vengono a prendermi. Ogni volta è come un salto nel vuoto, la scossa viene e poi più niente, il totale annullamento della percezione. Solo tu rimani, in silenzio, a custodire quello che resta di me, a tenermi ancorato alla speranza di incontrarti ancora, sotto cieli migliori. Vorrei poterti promettere che accadrà, prima o poi.


– Buongiorno dottore. Come sta? E' pronto? Faremo in un momento. Vedrà, non se ne accorgerà neppure. –

Sembrava proprio Jimmy nei suoi momenti migliori: mancava solo che gli prendesse la mano. Pensò alla battuta, che gli morì in gola. Non era Jimmy. Non avrebbero fatto in un momento. E se ne sarebbe accorto. Eccome.

Si sentì solo.

Collegarono i macchinari. Una procedura vecchia, quanto efficace.


– Non può credere che gli serva davvero. –

– Lui non sbaglia mai. –

– Ultimamente, non direi. –

– James, non ce la faccio. Non di nuovo. – Si voltò di scatto.

Lui le circondò le spalle. Nella sala sottostante, visibile attraverso la vetrata a specchio, l'uomo sul lettino sobbalzò.

Wilson e Cuddy non poterono vedere il foglietto appallottolato che cadde dal palmo aperto di House e rotolò, silenzioso, sul pavimento della stanza.


Del resto, scrivere lettere è una cosa d'altri tempi. E da pazzi, soprattutto se non puoi avere contatti col mondo dei vivi. Ci vediamo questa notte.

House

   
 
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