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Autore: gietzeng    20/05/2009    2 recensioni
La fortuna aiuta gli audaci.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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DULCE ET DECORUM EST
scritta da gietzeng, tradotto da Alessia Heartilly

"È una missione suicida." Mattison, l'eterno pessimista.

"Può funzionare!" Rains, il bastione delle fiducia incrollabile.

"Conosciamo i rischi." Conyers, robusto e risoluto, il leader ufficioso del triumvirato.

Gli altri ascoltano ma tacciono, lasciando che a discutere siano i tre ufficiali. Nessuno vuole un secondo Grande Scisma, quindi evitano di prendere le parti dell'uno o dell'altro.

"Non parlo di rischi, parlo di suicidio."

"Saremo leggende!"

"Saremo cadaveri."

"Si sta tirando indietro."

"È così? Ti stai tirando indietro?" Cade il silenzio, la voce di Conyers echeggia. Mattison percepisce l'accusa implicita della domanda. Qualcuno degli altri si stiracchia: sentono l'odore della loro occasione.

"Volevo solo far notare che è pazzesco." La frase di Mattison esce sfilacciata, sull'orlo di un mormorio.

"Funzionerà. Il piano è a prova di cretino."

"Anche gli altri lo erano." Come un ripensamento. Un'obiezione disinteressata mirata a salvare la faccia.

"L'ho considerato da centinaia di punti di vista. Non c'è niente che possa andar storto."

"Di nuovo." Molto simile a un ordine.

"Giusto," annuisce Rains, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Manderemo il nostro capotruppa qui, con un uomo a far da palo per neutralizzare qualsiasi nemico nelle vicinanze. Nel frattempo, mandiamo delle unità qui e qui, isolando l'area per prevenire l'arrivo di rinforzi e difendere l'uscita. Questo ci permette di avere una squadra extra a controllare la folla. Chiunque cercasse di fare l'eroe verrà neutralizzato."

Conyers annuisce, con un movimento lento, quasi di contemplazione.

Mattison si acciglia. "Feriti?" chiede, la preoccupazione per il costo umano di questa missione che emerge dal suo profondo cinismo.

"Io non-"

"Un'operazione così grande avrà danni collaterali. Non c'è altro modo."

I loro occhi si incrociano, momentaneamente instupiditi. Entrambi guardano Conyers.

"Lui... ha ragione."

Mattison si siede di nuovo. Una lunga pausa, poi Mattison suggerisce, "e se prendessimo due o tre persone che fanno la guardia ai punti d'uscita, e le mettessimo a formare una squadra per occuparsi dei feriti?"

Rains si morde l'interno di una guancia. "Funzionerebbe. Avremmo meno margine di quello che vorrei, ma funzionerebbe."

"Chi è il palo?" chiede Conyers.

Rains fa un grosso sospiro. "Everhart."

"Non se ne parla!" esclama Mattison. "Non puoi nemmeno pensare-"

"Everhart ha le più grandi possibilità di successo. Una perfetta storia di copertura. Deve essere Everhart."

"Non possiamo chiedere-"

"Permesso di parlare?" si intromette una giovane voce dal lato.

Il triumvirato si volta come un sol uomo per guardare la persona che ha parlato, e che si è alzata in piedi.

"Accordato, Everhart. Sentiamo," comanda Conyers.

"Conosco i rischi. Ma credo in questa missione, credo in questo ideale. Sarei onorato se sceglieste me per questa missione. Mandate me e vi renderò orgogliosi. E se fallirò, lo farò con piacere."

Mormorii di approvazione, soprattutto dai più giovani, sempre impazienti di provare il loro coraggio ai più anziani.

"A favore?" chiede Rains, alzando la mano. Conyres la segue a ruota. Tutti gli occhi si volgono su Mattison.

Guarda Everhart, che sta sull'attenti, il viso luminoso d'entusiasmo.

Mattison annuisce il suo assenso. La stanza esplode nella frenesia dei preparativi.

Conyers abbaia ordini e le persone si danno da fare per ubbidire. Rains attira Everhart a sé mentre partono, già diretti alla loro missione, Mattison subito dietro di loro.

"Ricorda, concentrati solo sull'obiettivo. Noi penseremo a tutto il resto, quindi concentrati."

"Sì!"

"Nessun piano sopravvive al primo contatto," avverte Mattison, "ma abbiamo molti contingenti sul posto. Sta' calmo, e non fare l'eroe. Se ti servono rinforzi, chiama."

"Capito!"

Arrivano al sito della missione in gruppo ed entrano in maniera disinvolta, per non attrarre l'attenzione.

"Pronto, ragazzo?" chiede Mattison. "Tutto è pronto, ma puoi tirarti indietro, se vuoi."

"No, signore!" esclama Everhart. "Posso farcela!"

"Sappiamo che puoi," aggiunge Rains, dando una pacca sulla spalla al ragazzo. "Vai."

Everhart si alza, pugni chiusi lungo i fianchi.

"Nervi d'acciaio," borbotta qualcuno.

Attraversa la mensa e si sente migliaia d'occhi addosso che lo fissano mentre conta i passi verso il suo obiettivo.

Tre... due... uno...

"Uhm, mi scusi, Professoressa Trepe, mi chiedevo se io... se lei... se noi..."

Un sopracciglio si inarca lentamente e Everhart sente il sangue che gli romba nelle orecchie mentre tutto si fa buio.

Non sa, mentre perde i sensi, che più tardi - molto più tardi, durante la convalescenza - che lo premieranno con la Medaglia al Valore del Trepe Fan Club. Commosso da questo onore, non farà cenno al fatto che la scambierebbe volentieri con un'altra possibilità.

*****
Nota della traduttrice: questa storia mi ha prima letteralmente spiazzato (chi se lo aspetta quel finale XD?) e poi mi ha distrutto dalle risate XD Spero vi sia piaciuta^^
La traduzione è stata betata da DefenderX.
Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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