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Autore: nigatsu no yuki    06/12/2016    2 recensioni
Raccolta di nove oneshot a tema natalizio, ognuna su una coppia diversa e con prompt diversi. Spero possano piacervi :3
1) Silent night | Ukatake
2) Brithday night | Kagehina
3) Warm night | Tsukkiyama
4) Bitter night | Iwaoi
5) Santa Claus' night | Asanoya
6) Funny night | Levyaku
7) Lonely night | Kuroken
8) Endless night | Daisuga
9) Magic night | Bokuaka
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Queste storie partecipano al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!
[All'interno link dell'evento]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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One shot | Ukatake | 1100 parole | Prompt 5 "Nevicata notturna"
Qui il link del contest.




 


Silent night




L'aria gelata dell'ultima settimana aveva ben predetto la nevicata che aveva iniziato a ricoprire tutta la prefettura dalla sera prima. La stagione in fondo era quella giusta - e il tutto sembrava accentuare ancora di più l'atmosfera natalizia.
Ittetsu al momento si trovava con le gambe calde intrecciate sotto il kotatsu, fissava fuori dalla finestra i fiocchi di neve che si intensificando ad ogni battito di ciglia e sentiva l'eco di ritornelli natalizi riecheggiare, nonostante le esagerate decorazioni musicali fossero del negozio dall'altra parte della strada.
Si ritrovò a chiedersi per quale motivo avesse permesso a tutti i fatti degli ultimi due giorni di rovinargli addosso in quel modo. Anzi a ben pensarci la situazione si era incrinata già da un mese; precipitata era un'espressione fin troppo grande.
Shimada-kun e Takinoue-kun erano già andati via, dopotutto entrambi vivevano nel quartiere di Ukai-kun quindi, armati di coraggio e di giacconi pesanti, avevano affrontato la bufera per rincasare. Invece per la sua macchina non c'era stato nulla da fare: bloccata nella neve nel parcheggio scolastico. 
Strinse le mani intorno alla tazza di tè ormai freddo mordicchiandosi un labbro, non credeva di poter reggere quella tensione ancora per molto, tutto il suo corpo era rigido e non aveva quasi la forza di voltarsi verso la porta che dava nel corto corridoio e che collegava la sala al resto della casa.
«Sensei non hai ancora finito di bere quel tè?» Ukai-kun apparì interrompendo bruscamente i pensieri di Ittetsu e facendolo sobbalzare in modo fin troppo evidente.
«Ecco, sì certo... io sono...» era tremendamente teso, ogni volta che lasciava la mente viaggiare per conto suo tornava indietro di un mesetto, quando i ragazzi erano riusciti a sconfiggere la Shiratorizawa e ad accedere ai nazionali. Saeko Tanaka non ci aveva pensato due volte ad organizzare una festa per i sostenitori e gli allenatori dove l'alcol aveva inebriato ancora di più gli animi. Ittetsu stesso ammetteva a se stesso di aver esagerato quella sera, ma non capiva come da un bicchierino di sakè di troppo era arrivato a trovarsi sotto un temporale - appena fuori casa di Shimada-kun - con gli occhiali ricoperti di goccioline e Ukai-kun fin troppo vicino, che dopo avergli lanciato uno sguardo fin troppo annebbiato aveva fatto unire le loro labbra in un bacio che gli aveva completamente azzerato ogni pensiero.
E adesso era lì: bloccato a casa del coach, costretto a rimanere finché la mattina dopo sarebbe riuscito a liberare la macchina dalla neve.
«Ho preparato il futon anche per te, conviene andare a dormire perché alla fine si è fatto fin troppo tardi» le parole del coach riportarono di nuovo il professore alla realtà, lo fissava con interesse mentre prendeva un'ultima boccata di tabacco spegnendo poi la sigaretta.
«Sì... arrivo» Ittetsu si alzò sentendosi addosso lo sguardo dell'altro uomo, cercando di ignorarlo in ogni modo, sentendo il volto andare a fuoco.
 
 
Dannazione erano troppo vicini.
Tra i due futon stesi al centro della camera di Ukai-kun c'erano a malapena dieci centimetri e Ittetsu li sentiva tutti addosso, a schiacciargli la testa e il petto.
«Non dormi ancora sensei?»
Sentì quel sussurro nell'oscurità, rischiarata appena dal lampione sulla strada - che filtrava comunque oltre le imposte socchiuse, espandersi per la stanza. Ittetsu si ritrovò a stringere l'angolo del cuscino «Sembra che il sonno non voglia arrivare» ammise piano.
Era l'intera situazione a togliergli il sonno, non semplicemente l'essere lì quella sera, in quella stanza. Come poteva far finta di nulla? Era da troppo tempo che cercava di nascondere a se stesso lo sfarfallio insistente e il volto perennemente arrossato quando pensava ad Ukai-kun, quando si trovavano insieme, quando lui inconsapevolmente gli sorrideva. Quel bacio era tutto ciò che aveva sempre desiderato ed insieme ciò che non sarebbe mai dovuto accadere per evitare di minare ancora la sottile patina di menzogna che nel suo cervello lo aveva tenuto lontano dall'inevitabile catastrofe.
«Sono brutti pensieri a tenerti sveglio?» gli chiese dopo qualche attimo di pausa.
«No» era la verità quella, non erano affatto brutti i pensieri che aveva, semplicemente sbagliati.
«Neanche i miei lo sono, ma ahimè continuano a ronzarmi in testa.»
«Riguardano i ragazzi? Per caso è colpa dei nazionali?» Ittetsu si voltò di scatto in direzione dell'altro uomo, spaventato ed immaginando che il coach fosse in ansia per quei ragazzi che stavano preparando il torneo con tutto l'impegno di cui erano capaci.
Lo vide sorridere appena nel buio - il suo cuore si fermò per un attimo - e scuotere piano la testa «No ho fiducia nella squadra, non dubitare di questo» gli assicurò, poi tacque e il professore era quasi sicuro che non avrebbe aggiunto altro, lasciando il discorso cadere piano, come la neve fuori dalla bolla calda che era diventata quella stanza.
Ittetsu si sistemò meglio sotto le coperte e voltò di nuovo la testa verso il muro, stropicciandosi appena gli occhi.
In quel momento lo sentì come lo schioccare di una frusta il fruscio del pesante piumino sollevato e come un colpo di cannone il battito del suo cuore quando sentì una mano afferrare la sua. Spalancò gli occhi per la sorpresa e trattene il respiro, era quasi del tutto sicuro che Ukai-kun avesse sentito come era sobbalzato quando le loro mani erano entrate in contatto.
«Ma vorrei chiederti qualcosa sensei» iniziò lui e lo sentì di nuovo sorridere e aumentare la presa «in realtà sarebbero diverse le cose che vorrei chiederti e qualcosa mi dice che è meglio se parto dall'inizio.»
Ci fu un lunghissimo attimo di silenzio o almeno fu quello che sperò Ittetsu: sperò che il battito del suo cuore non rimbombasse nella stanza come rimbombava nelle sue orecchie.
«A volte chiedo a me stesso cosa avrei fatto se non avessi accettato le tue innumerevoli suppliche per allenare i ragazzi, sinceramente non riesco a vedermi meglio in nessun posto che non sia la panchina mentre li vedo giocare, con te al mio fianco» sussurrava piano, le sue parole riuscivano comunque a raggiungere l'altro «ma poi mi ricordo che questi son pensieri troppo vecchi che hanno preso fin troppo del mio tempo e quindi penso a questa prima domanda che vorrei tanto farti e che forse stasera ho trovato il coraggio di tirare fuori.»
Ebbe paura Ittetsu, tanto che serrò le palpebre talmente forte che piccoli fiocchi di neve si illuminarono davanti ai suoi occhi.
«Cosa hai fatto quella sera, dopo la festa di Saeko-san?» domandò.
Si era alzato il vento fuori, insinuandosi tra le tegole della casa produceva suoni simili ad ululati.
Erano rimasti in silenzio su quell'argomento fin troppo, era quasi naturale che fosse venuto fuori e Ittetsu si era già preparato mentalmente un discorso: avrebbe detto che non era stato nulla di ché, che entrambi avevano bevuto troppo, che aveva già dimenticato. Avrebbe mentito bene.
In quel momento però aveva la gola secca ed era sicuro che se avesse aperto bocca, l'unica cosa ad uscirgli sarebbe stato un singulto rauco e senza significato.
«Io mi sono messo davanti a questa finestra a guardare la pioggia fino a mattina, senza chiudere occhio» ricominciò lui «c'era un silenzio terribile o forse era il troppo sakè» ridacchiò «ah perdonami è la stagione che mi fa tirar fuori questo lato strano di me.»
Stringeva ancora la mano, non l'aveva lasciata un attimo.
«Credo tu abbia più o meno inteso cosa voglio realmente chiederti, vero?»
«Ukai-kun» come aveva previsto la voce gli venne fuori raschiante e incerta «lo sai anche tu... sarebbe sbagliato.»
Era fatta: aveva appena detto di no a ciò che desiderava da quasi un anno, qualcosa che, ne era sicuro, l'avrebbe reso felice per molto tempo.
«Sensei voglio sapere la tua risposta, non quella della gente, non quella di chiunque altro» specificò il coach.
«Io... lo vorrei davvero, ma non posso, non possiamo! Questi pensieri, quello che sento non possono...»
Uno strattone forte: si ritrovò praticamente addosso ad Ukai-kun, l'aveva attirato a sé, dividevano appena il poco spazio nel futon.
«Ti tradisci da solo sensei, volevo sapere solo quello che pensavi tu, del resto non mi importa» Ittetsu si accorse che nonostante la situazione drammatica che stava vivendo in quel momento nel suo animo, l'altro uomo rideva felice «e ti ringrazio per questa risposta.»
Un calore profondo lo avvolse mentre era abbracciato al coach, sotto le coperte: era così caldo e soffice che non poté far nulla per impedire a due grosse lacrime di rigargli entrambe le guance.
«Non mi importa di nulla, tu rimani così al mio fianco» gli sussurrò ancora Keishin.
Ittetsu annuì con forza, nonostante avesse la testa premuta contro il petto dell'altro e in quel momento sembrò quasi che tutta l'ansia e la tristezza che si era sempre ritrovato ad associare a quei sentimenti, fosse sparita nel nulla, sciolta da quel calore. Si ritrovò a ridere anche lui di gusto.
«E visto che siamo in stagione sensei, puoi lasciare la tua macchina sotterrata sotto la neve, perché almeno fino a Natale* rimani qui con me.»
Il professore si ritrovò ad arrossire ancora di più, ma il buio era sicuro avrebbe celato tutto quello.






[*in Giappone le festività natalizie sono diverse rispetto alle nostre: l'ultimo dell'anno è una festa importante in cui ci si ritrova con la famiglia, il Natale di per sè, essendo una festa d'importazione occidentale, è un giorno da condividere con il proprio ragazzo/a per scambiarsi i regali.]











Angolino

Buonasera gente, ritorno qui come minacciavo promettevo :3
Parto subito con qualche precisazione, giusto per spiegarvi un pochino questo contest: ho scelto nove prompt quindi questa raccolta avrà nove os! Le coppie saranno tutte diverse, perché mi sarei annoiata a scrivere sempre sulla stessa (e perché amo le sfide... speriamo di riuscire a rendere bene tutti ç_ç) e tutte avranno un tema natalizio di sottofondo! Perché non ne avevamo abbastanza di luci, alberi, "buon natale" già a metà novembre... vabbè non odiatemi vi prego T_T
Siamo all'inizio quindi: coach e sensei. Giuro che qui ho trovato tanto difficoltà per il nostro Ukai-kun, spero con tutta me stessa che non sia troppo OOC e nel caso segnalatemelo perché come sapete ci tengo davvero tanto a rendere i personaggi il più coerenti possibile çwç
Questa cosina è stata frutto di un'ispirazione del momento, spero di non aver combinato i soliti pasticci >_>
Bene ho detto tutto, vi ringrazio se l'avete letta e se vorrete lasciarmi un vostro parere :3
Potrei spoilerarvi quale sarà la prossima coppia... ma non lo faccio, io sono anti-spoiler :D
Ok dopo questa mi dileguo, grazie a tutti! Alla prossima :3
   
 
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