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Autore: rainbowpastels    10/12/2016    0 recensioni
"Devi osare un po' nella vita Scarl!" Mi sprona Lia.
E per una volta le do ragione. Lei parte per prima, scavalca la paratia esultando con i ragazzi dall'altra parte.
"Forza ce la puoi fare!" Mi incoraggiano dall'altra parte.
Faccio un respiro e corro, corro verso quel muro precario e in qualche modo so già che la mia vita cambierà.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Ashton appena senti questo messaggio richiamami per favore!" chiusi la chiamata e lanciai distrattamente il telefono sul letto.
"Scarlett, la smetti di andare avanti e indietro come una pazza?! Mi stai facendo venire il mal di mare!" sbottò Lia.
Non le avevo ancora detto della pseudo-lettera di Michael e non sapeva nemmeno della mia intenzione ad andare alla sua festa quella sera.
"È che..." 
"È dall'altro giorno che sei strana, cosa non mi hai detto che ti turba in questo modo?" Chiese la mia migliore amica.
Estrassi quei fogli rovinati dalla tasca posteriore dei jeans e li tirai a Lia, "Quando smetterai di leggermi come un libro aperto?!"
"Cosa dovrebbe essere?" chiese.
Il mio telefono aveva preso a squillare nella mia stanza, "Tu leggili e basta!" spiegai velocemente a Lia.
"Scarlett, tutto a posto? Ho visto adesso le chiamate, stai bene vero?!" chiese Ashton tutto d'un fiato.
"Si, sto bene, è che avrei bisogno di sapere un paio di cose per questa sera!"
"Verrai davvero?" chiese stupito. "Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
"Io... Mi ha semplicemente convinta ad ascoltarlo..."
"Oh, davvero e cos... Aspetta un momento Scarl. HO CAPITO CALUM, ARRIVO!" Disse prima di allontanare il telefono dall'orecchio e mettere una mano davanti al microfono "Ascolta, devo andare a registrare un pezzo di batteria adesso... Vieni qua allo studio, tanto sai già dov'è!"
"C'è anche lui?" chiesi in un sussurro.
"Uhm... No, è andato via dieci minuti fa!"
"Ok, allora a tra poco!" riattaccai.
Recuperai la borsa che avevo abbandonato accanto al letto buttandoci dentro telefono e chiavi prima di imbattermi nello sguardo accusatorio di Lia.
"Quindi lo hai perdonato?" Chiese lei.
"Sto considerando tutte le opzioni possibili... Ma credo proprio di si..."
"Lo sai che è un coglione, vero? Ma penso che..."
"Lo so Lia, lo so... Ma-"
"Fammi finire Scarl!" Ridacchiò "Il fatto che abbia tentato così tante volte di farsi perdonare dovrebbe farti capire quando tiene a te... D'altronde è un maschio e si sa che hanno due neuroni, uno nascosto e l'altro che spende la propria vita a cercarlo, ma credo abbia già patito abbastanza... Quindi su, muovi quel culo e vai riprenderti ciò che è tuo!"
"Ti voglio bene!" Le saltai al collo.
"Muoviti!" Rise lei sciogliendo quell'abbraccio disordinato.

Il tragitto fino allo studio di registrazione fu a dir poco straziante, il mio cervello stava ipotizzando tutti gli scenari apocalittici possibili facendo aumentare il mio nervosismo esponenzialmente.
Girai la chiave nel cruscotto spegnendo la macchina, se ero in quelle condizioni per andare a parlare con Ashton, Calum e Luke, non oso immaginare in che status mi sarei ritrovata quella sera.
Uscii dalla macchina con la mia piccola borsa al seguito e andai a passo spedito verso la porta.
"Ehm, ciao Frank... Ashton ti ha avv-.." esordii quando l'ormone mi aprii la spessa porta.
"Si, entra. La strada la ricordi?" Chiese richiudendo.
"Uhm... Credo di sì..." risposi prima di prendere il corridoio che portava alle sale di incisione.
Sentii il suono del basso di Calum e il vociare degli altri due che scherzavano sull'espressione super concentrata che il moro assumeva mentre suonava.
Bussai lievemente contro lo stipite per attirare la loro attenzione "Ehm... È permesso?".
"Esse!" Mi corse incontro Luke "Pensavo ti fossi stancata di me!" Proseguii stritolandomi in un abbraccio.
"Ehi! Lasciala salutare anche a me!" Si lamentò Ashton.
"Aspetta che tiriamo fuori Mr concentrazione da lì dentro!" Disse Luke prima di attaccarsi al microfono per comunicare con il ragazzo all'interno della sala insonorizzata "Cal, prenditi una pausa, abbiamo visite!"

"A cosa state lavorando?" Chiesi giocherellando con una matita abbandonata sul tavolino "Pensavo aveste finito di registrare!"
"Beh lo pensavamo tutti, Michael ha insistito per aggiungere un altro pezzo" spiegò Luke.
"L'altra notte è corso qui a scrivere la nuova canzone, non è uscito da qui per due giorni" aggiunse Calum buttandosi sul divanetto "A parte per pisciare e mangiare, ovvio..."
"Aspetta, l'altra notte?" Chiesi incrociando lo sguardo di Ashton.
"Già, proprio quella notte..." confermò.
"Ehm, ragazzi? Non ci sto campendo nulla, potreste gentilmente spiegare?" Gesticolò Luke.
"Posso sentirla?" Ignorai la richiesta del biondo. "Per favore..."
Ashton lasciò il suo posto per andare al mixer, fece partire la traccia e rimase a guardare la mia reazione.
La musica era ancora grezza, si sentiva che ci stavano ancora lavorando, ma ciò che mi colpì furono le parole.
Estrassi dalla tasca dei miei jeans logori quei fogli che avevo letto troppe volte, le parole erano praticamente le stesse.
Mi aveva scritto una canzone.
L'aveva scritta per farsi perdonare.
Probabilmente aveva deciso di inciderla perché così sarei stata obbligata ad ascoltarla, sarebbe stata indelebile.
"Continuo a non capire..." sbuffò Luke.
Non dissi nulla, allungai semplicemente i fogli al biondo che venne presto raggiunto dagli altri due ragazzi.
"Direi che la frase 'Allora fa che ti ascolti' ha colpito nel segno..." commentò Ash prima di scoppiare in una risata cristallina.

Tre ore, ero in camera mia da tre ore seduta sul letto a fissare l'armadio aperto senza troppi risultati.
"Scarlett, allora sei... NON SEI ANCORA PRONTA?!" Sbarrò gli occhi entrando in camera mia.
"Non so cosa diavolo mettermi" borbottai incrociando le braccia al petto.
"Vieni con me Cenerentola" disse sorridendo sotto i baffi.
"Mi fai paura quando fai quella faccia..." dissi alzandomi dal letto ed entrando in camera sua dove stava rovistano in un cassetto alla ricerca di non so bene cosa.
"Eccoli!" Esultò "Questi vanno sotto a quello!" Mi indicò il suo letto per poi proseguire alla ricerca di qualcos'altro.
"Ma Lia, è nuovo? Ha ancora il cartellino!"
"Si, te l'ho preso prima, è una tutina così ti senti meno a disagio! Buon non compleanno, ora sbrigati a metterlo, dove diavolo è finita quella giacca?!"
Staccai l'etichetta dall'indumento, era una tutina a fiori per nulla attillata e abbastanza sportiva e i collant neri che mi aveva precedentemente passato si intonavano perfettamente.
"Tieni, mettiti questa. Gli stivaletti che ti ho obbligato a comprare sono sempre allo stesso posto?" Chiese Lia prima di sparire nella mia stanza.
"Uhm... direi di sì..." risposi infilandomi il leggero cardigan anch'esso nero.
"Ok, trovati! Siediti alla scrivania!"
"Lia, cosa vuoi fare?"
"Sistemare il nido che hai in testa e coprirti le borse che ti ritrovi sotto gli occhi!" Spiegò "Prometto di fare la brava, parola di lupetto!" Sbuffai ma la lasciai fare.
"Ti prego, non voglio sembrare un pagliaccio!" La pregai.
"Ecco, ecco! Ho finito!" Mi rimproverò "Non capirai mai tutta quest'avversione verso tutto ciò che è femminile. Su, guardati allo specchio e ringraziami!" Ruotò gli occhi al cielo riponendo le cose che aveva tirato fuori.
"Wow, sembro così... Riposata" lo ammetto, rimasi piacevolmente stupita.
I miei capelli erano stati raccolti in una crocchia abbastanza ordinata e le mie occhiaie erano praticamente inesistenti.
"Un po' di correttore, del mascara e dell'eye-liner fanno miracoli! Beh, a dir la verità era più di un po' di correttore, le tue occhiate mi spaventano..." mi guardò perplessa "Ora andiamo o faremo tardi!"

"No Lia, non lo voglio fare." Confessai stringendomi nel cardigan.
"Scarlett, è da dieci minuti che continui a cambiare idea..."
"Lo so, però cosa gli dico quando mi presento lì?! Ehi, ciao come butta?! Buon compleanno, scusa se non ti ho preso un regalo, ma ehi l'ho buttato dopo che mi hai trattato assolutamente di merda!" Dissi tutto d'un fiato "Sempre che mi voglia vedere."
"Smettila di farti tutte queste paranoie..." roteò gli occhi al cielo prima di rispondere al cellulare.
"Chi era?" Chiesi dopo che aveva riattaccato.
"Era Ash che mi chiedeva dove fossimo, Michael è già dentro" spiegò "E stanno arrivando i rinforzi, anzi, sono già qua" appena finì la frase si aprì la portiera dal mio lato e nella mia visuale apparvero Luke, Ashton e Calum.
"Vi prego, aiutatemi a tirarla fuori di qui!" Li pregò Lia che era uscita dall'auto e li aveva raggiunti.
"Dai, esci da lì" mi sorrise Ash allungandomi una mano.
"Ti promettiamo che se qualcosa va storto ti portiamo via subito!" Sorrise Luke.
"Ottimo lavoro Luke, così è sicuramente invogliata ad entrare!" Lo rimproverò Calum con uno scappellotto.
Sbuffai un risolino ed afferrai la mano di Ashton per uscire dall'auto di Lia.
"Andrà tutto bene, ne sono più che sicuro!" Mi abbracciò.
"Scarlett? Sono davvero le tue gambe quelle? O sono solamente ubriaco?" Chiese stupito il biondo.
"Si Luke, sono le mie gambe e si, sei anche ubriaco!" Ridacchiai "Va bene, andiamo..."

Non era esattamente l'idea di festa con pochi intimi che mi ero fatta, la casa, che presumo fosse di Ash e Cal, era piena di gente che non conoscevo assolutamente. Il lato positivo è che erano praticamente tutti ubriachi quindi non prestarono troppa attenzione né a me né a Lia quando entrammo.
Senza pensarci troppo andai verso la zona adibita a bar e presi uno dei tanti bicchieri già pronti con non si sa bene cosa dentro. Ammettiamolo, un po' di alcool in questi casi fa sempre bene, soprattutto se si tratta di me.
Mi appoggiai allo stipite osservano la massa di persone che rideva, scherzava, ballava, beveva nella stanza che intuii fosse il salotto, di Michael neanche l'ombra.
Avevo ormai esaminato a fondo quella stanza per almeno dieci volte, quando la mia attenzione cadde su una porta a vetri leggermente socchiusa dalla quale si vedeva l'ampio giardino.
Buttai giù quello che era rimasto nel bicchiere facendo una smorfia da quanto fosse amaro e mi diressi a grandi passi verso quella piccola uscita alla ricerca di un po' d'aria.
Richiusi la porta alle mie spalle soffocando dentro a quell'ampia stanza tutto il resto del mondo.
Mi sedetti sui gradini della veranda che portavano al rigoglioso e soffice prato all'inglese cominciando a sentire un gran caldo, non so se per l'alcol o per il fatto che fossimo quasi a fine novembre.
Mi persi come al solito nei miei pensieri facendo vagare lo guardo tra la piscina e tutto ciò che la circondava, compreso il piccolo gazebo. Strizzai gli occhi per cercare di vedere chi fosse seduto al tavolino, ed era lui, era proprio lui.
Mi alzai dal mio gradino e avanzai affondando nella soffice erba ricoperta da qualche gocciolina d'acqua, probabilmente dovuta all'irrigazione, avvicinandomi sempre di più.
Michael era seduto di spalle con il capo chino e stava giocando distrattamente con una bottiglia di birra.
"Ashton vattene, non ho intenzione di tornare là dentro!" Borbottò.
Allungai una mano toccandogli appena una spalla facendolo voltare verso di me.
"Ciao..." sussurrai abbassando lo sguardo sulla punta delle mie scarpe.
"Sei davvero qui?" Bisbigliò in quel silenzio assordante che si era creato.
Non dissi nulla, annuii semplicemente spostando lo sguardo sul suo viso.
Non si era ancora spostato di un millimetro da quella sedia, allungò un braccio titubante prendendo la mia mano e avvicinandomi a se, come per assicurarsi che fossi davvero reale.
Mi abbracciò affondando il viso nel mio ventre e prendendo a singhiozzare come un bambino.
"Ehi, va tutto bene..." cercai di rassicurarlo "Sono qui, non vado da nessun'altra parte Mikey..."
"Scusami... Sono stato un idiota" biascicò.
"Oh questo lo so, credimi!" Lo presi in giro lasciandogli un lieve bacio tra i capelli. "Comunque buon compleanno e scusami se non ti ho portato nulla..."
"Sei già tu il più bel regalo che potessi ricevere oggi" confessò abbassando lo sguardo e tirando su con il naso.
Sorrisi intenerita da quella situazione, gli sollevai il viso lasciandogli un piccolo bacio a fior di labbra che lo portò a stringermi più a se e a sorridere come un bambino il giorno di Natale.


//SPAZIO AUTRICE
Dopo due mesi eccomi qua! Scusatemi per questa assenza inaccettabile...
Purtroppo tra lezioni, parziali e viaggi improvvisati il tempo per scrivere era svanito.
Spero ci sia ancora qualcuno che aspetta questo aggiornamento...
Beh, cercherò di aggiornare il prima possibile (esami permettendo)!!
Fatemi sapere cosa pensate del capitolo!:)
A presto!:)
Besos
  
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