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Autore: vereor cruz    10/12/2016    1 recensioni
Primo tentativo di Drarry su questo sito.
"Era pronto a dimostrare a chiunque che non aveva cattive intenzioni, che non intendeva comandare il mondo, che non intendeva assoggettare l'umanità come alcuni suoi predecessori avevano fatto, e che no, non gli interessava neppure essere adorato come nuova divinità new age.
Non che avesse niente in contrario all'adorazione."
Draco scopre di essere un 'tipo caliente'. Nel vero senso della parola.
Drarry, se continuo.
Genere: Angst, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Coincidenze? Forse, e forse no


 

Guardandosi allo specchio un'ultima volta, Blaise Zabini decide che quei jeans e quella camicia insieme non stanno male, e si volta, indossando la giacca che veleggia verso di lui. Il suo riflesso nello specchio continua ad annuire, compiaciuto, non visto dal Blaise originale, e commenta a mezza voce: -Oh, sì, mi sta proprio bene quel completo... Proprio bene. Decisamente una buona idea, quei jeans, Vero Me-

-Grazie, Finto Me- risponde con un sorriso divertito Blaise.

-Prego-

Blaise Zabini va fiero del proprio aspetto. Non bisogna certo possedere particolari doti di osservazione, per rendersene conto. Persino all'interno del Trio Super Ego composto da lui, Theodore e Draco, Blaise è probabilmente il piu' vanitoso. No, è sicuramente il più vanitoso. Beh, è anche il più bello, pensa, sorridendo al nulla mentre percorre i corridoi della villa e scende le scale.

Normalmente, non avrebbe bisogno delle rassicurazioni dello specchio incantato, il cui senso estetico e dello stile probabilmente superano persino quelli del Blaise originale (fatto più unico che raro), e si preparerebbe con la massima tranquillità e sicurezza. Il fatto è che un invito con una delle donne più belle del mondo, in uno dei ristoranti più famosi del mondo, non è cosa da tutti i giorni nemmeno per il bellissimo, curatissimo Blaise Zabini.

Ha ponderato a lungo sulla scelta di quei jeans, di quella camicia, di quella giacca, di quelle scarpe. Di colori e di materiali. Ha valutato incarnato, luci ed ombre del locale, del posto dove vuole portare la sua ospite dopo la cena, dell'ingresso della villa per il dopo-dopo cena, quando, se tutto va bene (e dovrebbe proprio andare cosi'), se la porteraà a casa e le darà una spiegazione estesa riguardo il perchè le ragazze che escono con lui solitamente smaniano per il bis.

La sua ospite è molto bella, molto ricca, molto intelligente. Anche piuttosto divertente, cocciuta, orgogliosa, e certamente vanitosa tanto quanto lui. Se il ristorante dove vuole portarla è un posto esclusivo, ciò non toglie che presentarsi in completo lo farebbe apparire pretenzioso, spocchioso, più arrogante di quello che vuole sembrare, e probabilmente insicuro. L'idea è farle capire che, se a lei piace giocare alla gran dama, signora dell'eleganza, lui non è da meno, e può permettersi di presentarsi in un posto del genere, in compagnia di una donna come lei, anche vestito in modo quasi casual.

Perchè, anche se tra tutti e tre, Blaise può sembrare quello meno attento, più distratto, e sì, diciamolo, anche più stupido, non è affatto così. Soprattutto quando ci sono di mezzo delle belle donne.

Pensare alle belle donne gli fa venire in mente Potter, alias Lis, la bella donna mora attualmente domiciliata a Villa Malfoy. Blaise non trattiene un sogghigno: Draco è assolutamente perso per la bellezza dagli occhi verdi, non ci vede più. Non vede più nulla, al di fuori di Lis, nemmeno quella gran sventola di Astoria, con la quale Blaise ormai dava per scontato avrebbe finito per sposarsi. Non che gli si possa dare torto: per quanto per i gusti di Blaise Lis sia un po' troppo bassa, e abbia un seno forse un po' troppo poco abbondante, non si può negare che la versione femminile del Salvatore del Mondo Magico sia una gran strafiga di tutto rispetto. I tratti del viso, che pure non sono tanto diversi da quelli di Potter nel suo corpo maschile, sulla facca di Lis hanno qualcosa di assolutamente perfetto, etereo, meraviglioso. Certo, se ti piacciono le tipe con l'aria eterea, perfetta, e delicata, come evidentemente piacciono anche a Draco (visto che anche Astoria condivide quella caratteristica). A Blaise piacciono le donne di una bellezza più terrena. Non per forza in senso sessuale, beninteso.

A proposito di bellezze che piacciono a Blaise, il ristorante dove deve incontrarsi e cenare con Gabrielle Lioncoeur compare nel suo campo visivo, appena si materializza nel punto di apparizione più vicino. Il locale e' al secondo ed ultimo piano di un elegante edificio settecentesco progettato da un architetto italiano le cui origini, secondo la leggenda, erano babbane, e che si sarebbe trasferito qui per sfuggire al clima ostile che si era creato attorno a sè, nel Bel Paese. Il posto è elegante e frequentato da personalità di un certo livello. Blaise scorge, tra gli altri, l'ex Ministro della Magia, che esce accompagnato da una donna che non gli risulta essere sua moglie. Il capo del Dipartimento degli Auror invece sta entrando in quel momento, con al braccio la bellissima collega e consorte. Quando il cameriere lo precede lungo le scale, dopo avere controllato la sua prenotazione, Blaise riconosce parecchi volti tra i clienti seduti ad i tavoli, la maggior parte maghi e streghe purosangue con un conto alla Gringott alto (quasi) quanto il suo, ed un pedigree (quasi) altrettanto stimabile.

Il capo maitre dall'aria rigida e severa lo accompagna fino al tavolo dove Gabrielle lo sta aspettando da qualche minuto. La bella donna, alta nonostante sia seduta comodamente, le lunghissime gambe accavallate, porta i capelli castano scuro raccolti in una coda alta, semplice a curatissima, e indossa, da quello che Blaise puo' vedere, un abito rosso rubino, attillato ma elegante, decollte' nere ai piedi e un unico braccialetto sottile in argento. Il vestito è la cosa che fa sorridere Blaise di più, perché è della stessa tonalità di rosso della sua camicia, sotto alla giacca. Quando si siede, sfilando la giacca ed esibendo appunto la camicia, Gabrielle ridacchia e sorride, nascondendo le belle labbra dal rossetto molto chiara dietro ad una mano dalle unghie smaltate della stessa tonalità di rosso del vestito.

-Mi hai copiato tu, o ti ho copiato io?- ammicca Blaise, portando il calice di vino verso il suo e brindando.

Gabrielle sorride, un bellissimo sorriso di donna potente, oltre che bella, e Blaise prova quell'inspiegabile brivido che lei gli fa sempre provare: -Tu, ovvio. Sii cavaliere-

La cena va esattamente come Blaise ha programmato, anzi, sperato, anche se il termine non gli piace perchè gli suona troppo disperato. E lui non lo è. Lui è Blaise Zabini: le donne smaniano dalla voglia di accompagnarlo da qualsiasi parte, e di intrattenersi con lui per un dopo cena. Tutte. Tranne Gabrielle, di solito, che ha stranamente accettato un suo invito a cena, dopo averne rifiutati tre negli anni passati. Ma Blaise è cocciuto tanto quanto lei, se ne vale la pena... E lei, decisamente, la vale.

È tutto così gratificantemente perfetto, che non gli sembra vero, quando si accorge di un dettaglio importante. È tutto così bello che, quando se ne accorge, non riesce a mascherare la sorpresa, e l'espressione di rifiuto che gli sale immediata, tanto che Gabrielle per un istante lo guarda, sorpresa a propria volta, un sopracciglio sollevato.

La donna, da brava ragazza sveglia, nota la schiena rigida di Blaise, la velocità con cui l'aria rilassata abbandona il suo volto, e capisce altrettanto in fretta di non potere essere la causa di quel cambiamento di espressione. Perciò continua a mangiare come niente fosse, a sorridergli con lo stesso sorriso invitante e divertito, e abbassa la voce ad un sussurro.

-Se hai sentito qualcosa che non avresti dovuto, dovresti mascherarlo meglio, Blaise- gli consiglia.

Blaise sbatte le palpebre e riporta l'attenzione sulla donna più grande di lui, seduta al suo tavolo. Deglutisce, sorride, lascia le posate e beve un sorso di vino: - Scusami, mi è venuto in mente una cosa- commenta, a tono normale. Poi abbassa ulteriormente la voce e sorride ammiccante: -Mi sono appena accorto di un dettaglio non irrilevante, che avrei proprio dovuto cogliere prima. Sono davvero un idiota-

Gabrielle sorride di rimando, a sua volta scindendo le espressioni facciali ed il tono della voce dal contenuto della conversazione: -Hai sentito qualcosa di così brutto?- chiede.

Gabrielle Lioncoeur non è un'idiota, e non è certo nata ieri. Non è arrivata ad occupare uno dei posti più ambiti all'interno del Ministero, più pericolosi e rispettati, alla giovane eta' di ventotto anni, solo per il suo buon nome, il suo bel faccino, le gambe lunghe e le conoscenze familiari. Se è diventata una delle migliori streghe del servizio segreto del Mondo Magico, è perché è maledettamente brava nel suo lavoro. Sa capire quando la situazione si mette male, e, se il suo accompagnatore, bello e piu' giovane, ha reagito a quel modo, deve essersi imbattuto in qualcosa di grosso. Merlino sa che le coincidenze sono quello che sono, coincidenze, ma, se per una volta il caso volesse che...

-Il tavolo alle mie spalle, sulla destra- spiega Blaise, tagliando con cura un boccone della carne che ha nel piatto.

Circe, ma dovrebbe essere proibito essere sexy come Blaise Zabini, mangiare carne con quella bella bocca (una delle fisse personali di Gabrielle, che ci volete fare), e intanto contribuire, forse, ed inconsapevolmente, ad una delle indagini piu' difficili della carriera della giovane strega.

Gabrielle annuisce.

Blaise sorride come se, anzichè parlare di qualcosa di potenzialmente pericoloso, stessero flirtando.

-Hanno appena menzionato una cosa che devo andare a dire ad un amico-

Gabrielle ammicca: -Chi?-

-Un tuo conoscente. Conosci l'Auror Denver?-

Gabrielle sorride e ridacchia, sorseggiando il suo vino.

Conosce Kadmius Denver.

E' una delle pochissime persone che, anche all'interno del Ministero, e' a conoscenza della vera natura dellindagine di cui si sta occupando, il caso Potter. Le sue fonti le hanno detto che Potter avrebbe subito un incantesimo che ne ha alterato le fattezze, e la memoria.

Cosa diamine ha sentito Blaise Zabini?

-Sai di cosa si sta occupando al momento?-

-Sono una delle persone che gli ha suggerito di fare collaborare il tuo amico, Nott, con Ginny Weasley. Decisamente lo so- risponde, a voce decisamente bassa, e sempre fingendo di starla abbassando per ben altro motivo.

Blaise annuisce.

Gabrielle sa dell'indagine?

Gabrielle sa di Theo e Ginny Weasley?

Deve sapere anche che Ginny Weasley è stata rapita, allora. Era convinto che la strega lì con lui fosse semplicemente un auror, per quanto la professione risulti sempre strana, se esercitata da una donna, giovane, bella e di quel lignaggio, per di più. È abbastanza ovvio che sotto alla facciata di bella, ricca e potente donna, c'è altro. Non che scoprirlo gli dia fastidio, anzi. La rende, se possibile, ancora più attraente. Poi ricorda quello che ha sentito, e improvvisamente pensare a quanto sia sexy Gabrielle torna in secondo piano.

Anche se sembra un crimine.

-Vedi la donna al tavolo con quei due tizi?-

Gabrielle annuisce: -Che sia un uomo sotto copertura ci vuole poco ad arrivarci. Con quelle scarpe, nessuna donna si presenterebbe in questo locale-

Blaise sogghigna al commento.

In effetti, quelle scarpe sono la prima cosa che ha attirato anche la sua attenzione.

-Eri qui da prima di me, e loro dovevano essere qui prima che arrivassi tu. Hai sentito di cosa parlavano?-

-Miss Scarpe Sospette mi ha insospettito subito, e scusa il gioco di parole- Gabrielle si avvicina e appoggia la scollatura sull'abito. Prende una mano di Blaise nella propria e si china sulle sue dita aperte, accarezzando il palmo. L'espressione che fa è la classica che solitamente Blaise si vede rivolgere a questo punto, da una qualsiasi delle donne con cui esce, e che gli dimostra che la serata (ed il dopo cena) sono andati in porto. Dalla bocca di Gabrielle, dette nello stesso tono così usuale per Blaise, escono parole che decisamente non si è mai sentito rivolgere.

-Trafficano persone. Schiavi. Hanno menzionato sacrifici umani-

Blaise ricambia con un'espressione che non stoni, sopprimendo l'insicurezza che lo porta a chiedersi se Gabrielle abbia passato l'intera cena ad origliare il trio sospetto, o se ha veramente prestato attezione alla conversaione tra loro due.

-La donna ha appena menzionato Ginny. Ha chiesto ad uno dei due uomini quando può liberarsi di lei-

Gabrielle sorride, e scuote la testa: - è proprio da loro, fare le cose a questo modo. Tutto praticamente perfetto, e poi cadono rovinosamente in dettagli del genere. Dire il nome della nostra rossa, per esempio...- gli occhi scuri di lei si fissano su Blaise: -continuiamo a parlarne fuori?-

Blaise spreca qualche secondo prima di rispondere, per ricordarsi che, purtroppo, anche se il tono, la posizione, lo sguardo della donna lasciano pensare proprio a quello, la donna non lo sta invitando a letto.

Poi si chiede che senso abbia andarsene, quando, se restassero, potrebbero carpire più informazioni. Tuttavia, qualcosa gli suggerisce di obbedire alla strega, evidentemente piu' esperta in spionaggio, e acconsente, seguendola fuori dal ristorate.


 

Escono camminando piano, mano nella mano, tutti sguardi carichi e allusivi, la mano di lui che scende possessiva molto in basso sulla schiena di lei.

Gabrielle controlla dallo specchio sulla parete che il trio al tavolo non li abbia notati andarsene. La donna sospetta è ancora impegnata a cercare di ribadire qualcosa, e i due uomini sembrano annoiati e contrariati. Quando sono sufficientemente lontani, e gli incantesimi di controllo di Gabrielle non rivelano spie nei paraggi, Blaise la segue, apparendo entrambi fuori dall'ufficio dell'Auror Kadmius Denver, al Ministero.

-Tipico da Puri, cadere sul dettaglio in questo modo. C'è da chiedersi come abbiano fatto a sopravvivere per tutto questo tempo senza farsi sterminare- commenta Gabrielle a bassa voce, bussando con determinazione alla porta dell'ufficio davanti a loro.

Kadmius Denver non nasconde la sorpresa alla vista della giovane donna. È la sua reazione a fare capire a Blaise che, quando ha sospettato che Gabrielle fosse più di quello che sembrava, ci ha preso davvero. Soprattutto perché Gabrielle e lui hanno sentito la donna sospetta menzionare Ginny Weasley, ma non il posto dove la tengono nascosta, e lui ancora si sta chiedendo che senso abbia avuto perdere la pista del trio, anziche' seguirlo.

-Gli ho piazzato addosso un incantesimo depistante- spiega Gabrielle all'auror: -non raggiungeranno mai qualsiasi posto dove abbiano in mente di andare. Possiamo descriverteli, Kadmius, e tu e Bright potete prenderli facilmente-

-Ottimo lavoro, Lioncoeur. Come sempre- commenta Denver, cominciando a pensare ad un piano.

Bright, nello stesso ufficio, si lascia andare in un'esclamazione esultante: -Merlino, dai che li prendiamo! Non sei contento, ragazzo?- si rivolge con entusiasmo ad una terza figura vestita di nero, più bassa di lui, seduta sul tavolo dell'auror brizzolato.

Blaise sgrana gli occhi, non trattenendo la sorpresa alla vista di Theo, lì. Che collabora alle ricerche di Ginny Weasley, di cui, a rigore di logica, la stessa logica tanto amata da Theo, non dovrebbe fregargliene niente. E che invece sogghigna con un'aria feroce decisamente sinistra sul suo volto pallido e affilato: -Eccome, Auror Bight. Eccome-


 


 

Diciamocelo.

Come primo giorno di convivenza forzata con Potter che ricorda di essere Potter, e consapevole di avere sembianze decisamente diverse da quelle a cui è abituato, non è proprio strepitoso.

Potrebbe anche essere peggio, cerca di ripetersi Draco, proponendosi un atteggiamento propositivo.

Dopo avere assistito al risveglio di Lis, che adesso è definitivamente il caso di chiamare nuovamente Harry, visto che sa di non essere una ragazza e non risponderebbe volentieri ad un nome femminile, c’è stato un attimo in cui Draco ha temuto di ricevere un pugno sul naso. L’espressione allibita e sconvolta di Potter, cioè Lis, cioè Harry, lo lasciava temere, del resto, quindi non è lui che è paranoico.

Draco se l’è filata dalla stanza, uscendo abbastanza di fretta a borbottando qualcosa del tipo ‘ti lascio un po’ di privacy’, ed è sparito. Non si vergogna ad ammettere che è scappato, ad essere sincero, anche se ‘ritirata strategica’ suona meglio.

Se non fosse per il Fuoco che lo ha aiutato a mantenere la calma e controllare che il suo ospite in vesti femminili stesse bene, fosse vivo e non fosse morto per infarto nelle dodici ore appena trascorse, Draco sospetterebbe che Lis, cioè Potter, si sia tirato un colpo, aperto le vene, buttato giù dal balcone, perchè non è uscito da quella stanza, non ha detto una parola, niente.

Ha passato la maggior parte della giornata, o almeno così è sembrato al suo occhio vigile, ogni volta che sbirciava attraverso le fiamme nel camino, piegato su sè stesso, seduto per terra, contro la parete.

Draco non sa onestamente cosa fare.

Si sente un idiota, questo è certo.

A parte quello, però, ha poche idee.

Ginny Weasley, metà del suo team di genii e cervelli malefici, è scomparsa, abbattendo, come aveva temuto, la metà rimasta, cioè Theodore. Che adesso non si prende la briga di negare l’evidenza solo ed esclusivamente perchè Draco sa di rischiare la vita, se gli facesse allusioni e battutine proprio adesso. Ciò non toglie che sia ovvio, che Theo è preoccupato per la collega dai capelli rossi, e che, quindi, abbia un debole per lei.

Non che pensare al debole di Theo per la Weasley gli consenta di dimenticare di avere lui stesso un debole per Potter, nel suo corpo femminile, che adesso probabilmente lo odia.

“Come sei negativo, Draco” lo sfotte il Fuoco.

Come sei stronzo, ribatte Draco.

“Oh, andiamo, che problema c’è se adesso Lis è un po’ più uomo?”

E’ un discorso che non mi va di fare, grazie.

“No, sul serio”

Senti, tu non capisci.

“U-hu”

Lei mi odia, adesso. Potter mi odia. Probabilmente si sta pure deprimendo perché non sa cosa sia successo. O sta pensando a quello che le hanno fatto. Anzi, che gli hanno fatto.

“E lasciarlo da solo ad affrontare il peso degli eventi è un’idea geniale.. In quale universo?”

Senti, sbuffa Draco, So che non è una buona idea. Ma che alternativa ho?

“Smetti di comportarti come un bambino, per cominciare, e vai di là a parlargli. Per la miseria, quando la trattavi come una donna ti comportavi in modo molto piu’ adulto di così!” lo rimprovera l’entità nella sua testa.

Draco sbuffa, ma non può dargli torto.

Sospirando, afferra con due mani il bordo del tavolo nello studio di suo padre,e si concentra nuovamente sulle fiamme nel camino della stanza di Lis. Cioè, Potter.

Il suo ospite è alla finestra, capelli folti e lunghi sulle spalle, e guarda con aria affranta i giardini della Villa.

Il cuore di Draco ha un tuffo.

I giardini!

Quasi correndo, Draco sale le scale e bussa alla porta di Lis. Il suono sommesso delle sue nocche contro alla parete sorprende tanto lui quanto la ragazza oltre la porta.

Giunge un leggero ‘avanti’ detto con titubanza, come fosse una domanda.

Lis, il vestito color lavanda del giorno prima sulle calze nere, è ferma dove l’ha vista l’ultima volta, alla finestra balconata della sua stanza, e ha una mano sottile appoggiata alla cornice di legno.

-Malfoy- dice, con la sua voce bella, sensualmente roca, la voce che Lis ha sempre avuto, e che pero’ non e’ la voce di Potter.

Draco prova il fortissimo impulso di voltarsi e correre il più lontano possibile, poi si rimprovera da solo.

Comportati da adulto.

Gli sembra di sentire il Fuoco lanciarsi nella versione mentale di una standing ovation. Lo ignora, e si schiarisce la voce. Sorride, un sorriso piccolo per nascondere il nervoso, e ammicca: -Di sicuro, se adesso ti chiamo per cognome anche io mi evito il dubbio di quale nome usare-

Lis, o Potter, non trattiene un sorrisetto: -Già-

Niente panico, niente panico, niente panico…

Draco guarda per terra, e poi riporta gli occhi sulla bella donna alla finestra.

Bellissima, e non vera.

Non è triste la vita, quando le cose più belle sono ingannevoli e finte?

-Spero che tu non ce l’abbia troppo con me per avere giocato con i tuoi ricordi. Mi dispiace, ma Ginny Weasley è scomparsa, e la cosa mi ha forzato la mano…-

Potter si volta verso di lui con le spalle: -Draco,- lo interrompe.

Lis lo ha già chiamato per nome.

Adesso, però, è Potter, pienamente consapevole di quello che sta facendo, e lo sta comunque chiamando per nome.

La cosa non può non colpirlo.

Draco si zittisce in un istante, e resta a guardare la bella donna.

Che sospira, come rendendosi conto di quello che ha fatto, e maledicendosi anche a sufficienza.

-Hai fatto tantissimo per aiutarmi. Ti sono debitore. Non scusarti-

-Stai bene?- chiede Draco, onestamente preoccupato.

Potter annuisce: -Ci ho messo un po’, onestamente, ma adesso sto bene. È solo… vederti, e riconoscerti, all’improvviso, e rendermi conto che adesso sono… questo- fa un gesto ampio con la mano per indicarsi: -è stato un po’… Difficile da digerire, ma adesso sto bene-

Draco annuisce.

-Grazie per avermi salvato la vita- mormora Potter.

Una frase ed un tono molto da Grande Eroe, Draco non può fare a meno di notare. Sogghigna, e ad alta voce commenta: -Questa sì che è una cosa da Potter, più che da Lis. Lis mi avrebbe ringraziato sorridendo, sarebbe venuta più vicino, e non l’avrebbe detto con tutta quella serietà- lo punzecchia.

Contro ogni previsione, Potter arrossisce ma gli restituisce il sogghigno: -E ti sarebbe piaciuto decisamente di più, eh?-

-Beh, ovvio- ammette Draco, senza difficoltà.

Le guance della ragazza si tingono ancora di più.

-Senti…- comincia Draco, le mani nelle tasche dei pantaloni scuri: -visto che tu sei ancora intrappolato in una forma diversa, e che le cose sono cambiate così radicalmente… e che adesso ti ricordi…-

Il fatto è che prima Draco era consapevole di stare accompagnando Harry Potter nei giardini di Villa Malfoy, ma Potter no. E questo fa un’enorme differenza.

-ti va di venire a fare due passi nei giardini? Con me? Così parliamo un po’-

Merlino, ti prego, fa’ che non stia arrossendo adesso.

“Tranquillo, capo, si vede alla grande. A giudicare dalla sua espressione, se ne è pure accorta. Però tranquillo, ho il sospetto che ti trovi tenero”

Se tu avessi un corpo, ti starei strangolando.

“Ingrato”

Potter sorride e annuisce: -Ok- si avvicina.

Draco, improvvisamente colto alla sprovvista (deve prenderla per mano? Può prenderla per mano? Fino al giorno prima l’avrebbe presa per mano. Ma adesso è Potter!), sorride e si sposta di lato, facendole cenno di precederlo con il braccio.

Lei gli passa davanti e si avvia sule scale. In pochi passi Draco la raggiunge e le si mette a fianco.

Nonostante avesse temuto di fare venire un infarto a Potter, alla fine è la ragazza a farlo venire a lui. Senza dire niente, senza guardarlo in faccia, a metà scale la sua mano abbronzata cerca quella pallida di Draco e la stringe con decisione.

Draco, dopo un secondo di infarto, ricambia la stretta, e la conduce nei giardini.

Non parlano, senza sapere se è perché non osano o perché sono imbarazzati o non sanno cosa dire. Nel silenzio, passeggiano lungo i giardini, occhi verdi persi a guardare e ammirare con devozione la natura circostante, occhi grigi persi a guardare e ammirare con devozione la natura in una sua forma particolare.

Quando arrivano gli auror, e con loro Zabini, Nott, Weasley e la Granger, Draco e Lis sono ancora nel giardino, ancora mano nella mano, ancora in silenzio. E, nota Draco, Lis non si prende la briga di lasciare andare la stretta di Draco così in fretta, nonostante si trovi improvvisamente di fronte la Granger, che squadra quelle mani con aria sospetta, e Weasley, che balbetta incredulo vedendo il suo migliore amico sotto quell’aspetto.


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Eccoci!

Siamo ufficialmente a meno due capitoli dalla fine. A questo punto un mezzo capitoletto dedicato a Blaise potevo anche farlo, no? Gabrielle, nel caso a qualcuno venisse in mente, è completamente inventata. Niente relazioni con Fleur Delacoir (o Delacoeur?).

Ditemi cosa pensate della storia. Spero che l’editor non mi crei i soliti problemi (ho finalmente sistemato i capitoli precedenti, adesso sono tutti leggibili), altrimenti, se lo fa, abbiate pazienza.

A presto!

VQA

   
 
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