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Autore: darkroxas92    10/12/2016    0 recensioni
Un universo finisce… un eroe si sacrifica per salvarlo… e Pikappa sparisce nell’oblio… O forse no?
Paperinik stavolta si ritroverà ad affrontare un nemico del tutto inaspettato! Con nuovi alleati e pericoli dietro ogni angolo, questa potrebbe rivelarsi la più difficile di tutte le sua avventure.
Dopotutto, come potrebbe mai affrontare Pikappa?
Seguito di “L'ultima avventura di Fantomius”
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Paperina aka Paperinika, Paperino aka Paperinik, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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08: Destino Capitolo 08: Destino
“Non mi lascerai libero, eh?” Ripeté Vendor, ridacchiando. “Abbiamo già avuto questo discorso, Pikappa… E alla fine mi hai lasciato andare.”
“Vedi Vulnus… c’è una cosa che non sopporto oltre a quando i miei amici vengono coinvolti… ed è quando i miei parenti vengono tirati in ballo!” Replicò Pikappa. “E tu hai fatto entrambe le cose.”
“Ma allora… sei davvero lo zio Paperino?!” Esclamarono assieme i tre gemelli, guardando con ammirazione l’eroe.
“Tecnicamente sono io.” Rispose Paperinik. “Ma credo valga anche per lui. Dopotutto, siamo la stessa persona.”
Vulnus sorrise. “Quindi ormai non tenti nemmeno più di nasconderlo, eh?”
Paperinik lo guardò con puro odio. “Hai rapito i miei nipoti, hai trasformato mio cognato in una brutta copia di Paperzilla, hai rivelato i miei segreti senza problemi… e questo è quello che hai fatto solo a me! Da quello che il mio falso gemello ci ha detto, la tua lista è molto più lunga!”
“E credici… siamo tutti sufficientemente infuriati con te da non farci troppi problemi di morale.” Aggiunse Paperinika.
“Personalmente, non mi sono mai posto simili problemi.” Commentò il Razziatore, ghignando. “Sarò anche un criminale, ma ho pur sempre il mio orgoglio. E per esperienza personale, non rapisco bambini.”
“Già. Ti limiti a rubare praticamente tutto quello che ti trovi sotto mano.” Replicò divertita Dolly.
“Da che pulpito…”
“Ehi! Noi scegliamo solo i gioielli più belli, rari e costosi! Non rapiniamo il primo che ci capita o nostra madre!”
“Lei l’ho derubata che avevo solo tre anni… com’era orgogliosa di me!”
“Questi sono discorsi che preferirei non sentire con mia sorella coinvolta…” Mormorò Paperinik, sconsolato, per poi scuotere la testa. “Ma riparleremo dopo dei lavori di famiglia! Ora Vendor, ti darò un’unica possibilità per arrenderti… Non ci sarà un bis.”
Lo scienziato scoppiò a ridere. “Sono onorato!” Esclamò. “Io, Vulnus Vendor, sono riuscito a portare al limite per ben due volte il supereroe della Terra! Qualcosa che nessuno è mai riuscito a fare!”
“Io non me ne vanterei.” Replicò Paperinika. “Paperino sarà pure facile preda dell’ira, ma per quanto fino a poco fa non lo avrei mai ammesso, Paperinik è tutta un’altra storia. S’infuria molto raramente e mai senza motivo. Tu, come abbiamo già detto, sei riuscito a far arrabbiare i due principali eroi di Paperopoli!”
“Non c’era anche quel tale… Paperbat se non sbaglio?” Domandò il Razziatore.
“Per com’è imbranato, potrebbe tranquillamente essere Papero-”
L’eroe di Paperopoli si zittì alla sua realizzazione, mentre Pikappa lo guardò incredulo. “Ti prego, dimmi che il cugino non si è davvero messo a inseguire criminali vestito con calzamaglia e mantello…”
“Beh, uno dei nostri colleghi indossa un pigiama rosso come costume…” Osservò Paperinika.
“Sapete che una volta che questa storia sarà finita avremo parecchie domande per voi, vero?” Intervenne Qui, ricevendo un assenso dai due fratelli.
“Nota presa in carico.” Rispose Paperinik, alzando lo scudo Extrasformer. “Dopo risponderemo a tutte le domande. Ora preoccupiamoci di mettervi in salvo.”
“Vostro padre sarà preoccupato da morire, non appena potrà tornare a pensare normalmente.” Disse Dolly, sorridendo ai figli, che spalancarono gli occhi.
“Mamma?!”
“E così siete davvero decisi ad affrontarmi, eh?” Ridacchiò Vendor. “Tuttavia, vedo che siete cascati nello stesso trucco dove cadono tutti quanti…”
Dopo aver detto ciò aprì una mano che aveva tenuto dietro la schiena fino a quel momento, lasciando cadere a terra una siringa, dal cui ago era possibile vedere ancora qualche goccia.
Pikappa sgranò gli occhi. “Cos’hai fatto, Vulnus?!”
Lo scienziato a quel punto scoppiò a ridere come un folle. “Ho deciso di evolvermi.”
Mentre diceva questo alzò un braccio, il quale aveva cominciato a gonfiarsi, provocando i primi strappi sulla camicia. “Ho capito che non potevo continuare a fare affidamento su esseri indegni di un simile dono…”
“Costui è decisamente pazzo.” Commentò il Razziatore, il cui volto mostrava la serietà di quelle parole. “E questo lo rende decisamente pericoloso.”
Vendor si piegò all’indietro, in una posizione del tutto innaturale. Dal suo petto uscirono di colpo sei spuntoni d’ossa, i quali sembravano quasi delle spade.
“Dolly, i ragazzi!” Esclamò Paperinik, ricevendo un assenso dalla sorella, che approfittando di quella trasformazione, si diresse dai figli, mentre gli altri restarono in attesa, pronti a intervenire in qualsiasi momento. Attaccarlo ora poteva essere pericoloso, e non potevano rischiare l’incolumità di Qui, Quo e Qua.
Della tirò fuori da una tasca un coltello, con cui recise subito le corde che tenevano legati i bambini, che l’abbracciarono subito.
“Uno, ci senti?” Chiamò ad alta voce Pikappa. “Vai, sono liberi!”
Prima che i tre paperotti potessero dire o fare qualcosa scomparvero nel nulla.
“È inutile…” Fece Vendor. “Li ritroverò facilmente… E mi vendicherò anche su di loro! Dicendo ciò lo scienziato sembrò scoppiare.
Dal suo corpo uscì una nuvola di fumo che lo avvolse, riempiendo in breve tempo l’intera stanza.
Ma prima mi occuperò di voi stolti!
Senza che nessuno se ne rendesse conto, un pugno gigantesco colpì in pieno il Razziatore, facendolo letteralmente volare contro il muro, che cedette sotto l’urto.
I due possessori dell’Extrasformer si fecero più attenti, pronti a tutto. Ma quello che uscì dal fumo li lasciò a becco aperto.
Lì, di fronte a loro, c’era quello che si poteva definire solo un mostro.
Alto quattro volte rispetto a prima, Vendor li guardò con un sorriso spaventoso, dovuto al fatto che il suo volto ormai era totalmente scheletrico, a dispetto del suo corpo, che invece era diventato decisamente più muscoloso, tanto che probabilmente avrebbe fatto diventare rosso d’invidia Urk.
L’ossuto cranio rendeva il tutto ancor più inquietante a causa della sua trasparenza, che metteva in mostra la materia cerebrale del mostro in cui lo scienziato era mutato.
Sul petto erano rimaste le sei ossa appuntite, due delle quali vennero subito afferrate dalle grosse mani di Vendor, che le tirò fuori come se niente fosse, impugnandole.
Allora, che ne dite del mio nuovo aspetto? Domandò con la sua nuova voce gracchiante.
“Dico che sto seriamente pensando di dare le dimissioni dopo averti sistemato…” Mormorò Pikappa, deglutendo.
Oh, sarebbe inutile, visto che il tuo stupido gruppo non esiste più. Come il nostro mondo. Cancellato, riscritto. Ma questo ormai l’hai capito anche tu, vero?
Il Guardiano della Galassia distolse lo sguardo.
“Pikappa?” Chiese Dolly, guardandolo.
“Sì, è vero. Dopo averti rivisto, ho cominciato a ricordare… probabilmente la caduta mi ha causato uno shock che mi ha fatto dimenticare gli ultimi eventi… Gli Evroniani hanno riscritto l’intera storia, cancellando fin dalla nascita noi Guardiani.”
“Che cosa?! Vuoi dire che hanno vinto?”
Oh, no. Rispose per lui Vendor. A parte il gruppo che ha riscritto il tempo, tutti gli altri Evroniani hanno subito un destino ben diverso. Juniper ne ha accennato all’altro me.
“Sì. Non avendo nemici, nel mio universo gli Evroniani hanno scelto la pace. Non hanno attaccato nessun pianeta, anzi, sono molto cordiali e aiutano a evitare guerre, succhiando tutte le emozioni negative che possono provocarle.” Spiegò Pikappa. “Ho ordinato io stesso al nuovo Paperino di colpire l’ultimo Evroniano malvagio rimasto. Uno è riuscito a salvarmi in tempo, pare.”
Così ora noi due siamo gli ultimi sopravvissuti del nostro mondo. Riassunse Vulnus. Ma presto resterò solo io!
“Okay, hai avuto il tuo discorsone da cattivo doc.” Intervenne Paperinika, per poi alzare una mano verso di lui. “Ora direi che è arrivato il momento di menare le mani.”
Detto ciò il suo palmo s’illuminò, per poi lasciar uscire un’onda d’energia che colpì in piena faccia il mostro, che arretrò di qualche passo infastidito.
Cosa-?
“Pensavi davvero che saremmo venuti qui impreparati?!” Esclamò Paperinik. “Non ho solo lo scudo Extrasformer a disposizione… e questa crisi giustifica a sufficienza l’uso di qualche altra invenzione pericolosa.”
Mentre diceva ciò Paperinika mostrò che indossava un guanto di piume sintetiche.
“Te lo abbiamo detto: questa sarà la nostra ultima battaglia contro di te, Vendor!” Gridò Pikappa. “Non uscirai vivo da qui!”
Il mostro li fissò con evidente rabbia, anche se era possibile capirlo solo grazie all’espressione della sua bocca, visto che sembrava non aver più bisogno di occhi per vedere.
“Proprio così. Anch’io ho le più che valide motivazioni per fermarti.” Intervenne il Razziatore, rialzandosi. “Dopotutto, non posso farti distruggere il futuro!”
“E hai già ferito a sufficienza la mia famiglia.” Concluse Della, per poi battere le mani. Immediatamente le sue braccia vennero circondate da dei fasci d’energia, mentre la papera chiudeva le mani a pugno. “La tua storia finisce oggi!”
Stolti! Io non perderò contro di voi! Ruggì Vendor, lanciandosi verso gli avversari.
Paperinik e Pikappa caricarono subito i raggi laser dei loro scudi, lanciandoli contro il mostro, in contemporanea al fascio d’energia del Razziatore.
Tuttavia Vulnus riuscì a respingerli grazie alle due ossa che teneva in mano, le quali tuttavia si ruppero poco dopo, disgregandosi nel nulla.
“Sembra che la tua formula non fosse poi così stabile.” Lo prese in giro Pikappa, evitando un suo pugno, che provocò un piccolo cratere nel pavimento. “Forse sei stato troppo frettoloso nel prepararla?”
Non perderei tempo a prendermi in giro, eroe. Replicò l’altro. Sono sempre più forte di voi!
“Davvero?” Domandò Della, saltando contro di lui e colpendo con un pugno il punto in cui si sarebbe dovuto trovare il naso, provocando una piccola crepa nel cranio. “Io rifarei i calcoli, al tuo posto!”
Non credo proprio. Dicendo ciò Vendor si colpì da solo sullo stomaco, e con sorpresa di tutti, dai fori rimasti dall’estrazione delle ossa fuoriuscì un liquido verde, che mancò per poco Paperinika e il Razziatore.
Notarono subito che il pavimento da esso colpito cominciò a sfrigolare, facendo uscire una piccola nube dall’odore nauseabondo.
“Acido!” Riconobbe Della, deglutendo. “Questo mostro non si fa mancare nulla…”
Ve l’ho detto! Sono superiore a tutti voi!
Vendor tornò a sorridere, per poi muoversi a una velocità maggiore rispetto a prima, riuscendo ad afferrare Paperinik e sollevandolo per il collo.
“Paperinik!” Chiamarono tutti quanti, mentre Pikappa alzava lo scudo, pronto a colpire il nemico.
Credi davvero di potermi fermare? Chiese derisorio lo scienziato. Il tuo colpo non mi fara’ troppo male, e io avrò tutto il tempo per ucciderlo.
Pikappa digrignò il becco.
“N-Non fermatevi…” Balbettò Paperinik, cercando di respirare. “Non p-potete lasciarlo v-vincere…”
“Ma lui potrebbe-” Cominciò Della, salvo venire interrotta subito dal fratello.
“Sapevo c-cosa rischiavo. N-Non mi pento d-di nulla…” Riuscì a prendere un profondo respiro. “Sarò più che felice se il mio sacrificio salverà la vita a voi e a tutti gli altri!” Gridò.
“Suvvia Paperinik, non ti credevo così arrendevole.” S’intromise una voce.
Cosa- Cominciò Vendor, salvo interrompersi quando una lama recise di netto il braccio che teneva Paperinik, facendolo urlare per il dolore.
L’eroe scivolò dalla presa, ma prima di toccare terra venne preso al volo da uno scooter volante, guidato nientemeno che da Archimede, con seduta dietro Lyla, che aveva afferrato giusto in tempo l’amico.
Chi osa-
“Ehilà.” Fece la voce di prima, costringendo il mostro ad abbassare lo sguardo.
Lì, con il suo costume addosso, Phantom stava facendo roteare con nonchalance una spada, sorridendo.
“Spero che non sia stato troppo indolore.” Continuò il ladro, fermando la rotazione. “Dopotutto, io non sono per la vendetta a piatto freddo.”
Come? Tu non dovresti essere qui! Dovresti essere una delle mie creature!
“Temo di essere in parte responsabile di ciò.” Confessò Archimede, atterrando e lasciando che i suoi passeggeri scendessero. “Ma direi che sono i vantaggi di essere un tecnico di fiducia scelto dalla Tempolizia. Ti possono fornire subito l’antidoto a un sacco di veleni e altre sostanze. E pare che il tuo gas fosse nel loro archivio.”
Tu chi sei?
“Archimede Pitagorico. Inventore e aggiustatutto. E anche… il tecnico personale di Lyla Lay.” Rispose l’aquilotto, sorridendo. “E devo dire che è un dispiacere vedere che un altro collega ha scelto di usare il suo genio contro il benessere del pianeta… Sono sempre di più, di recente.”
Maledetti- Esordì Vendor, cercando di muoversi, ma rendendosi conto di non riuscire a fare un solo passo.
“Oh, perdonami. Temo di essermi dimenticato di pulire la spada da un veleno paralizzante che mi è caduto sopra poco fa. Spero non ti dispiaccia.”
Come osate?! Io sono Vulnus Vendor! Non potete sconfiggermi!
Pikappa restò in silenzio, per poi cominciare a toccare qualche tasto nascosto del suo scudo.
“Voi tutti… allontanatevi.” Disse a bassa voce. “Vi ringrazio per l’aiuto, ma è compito mio mettere la parola fine a questa storia.”
Come se non sapessi che non puoi farmi davvero del male. Lo prese in giro Vendor.Quel tuo scudo è impostato solo per disabilitare gli esseri viventi, non per distruggerli! Altrimenti tutti gli Evroniani da te colpiti non resterebbero semplicemente paralizzati!
“Vero… questa è la sua funzione di base… Tuttavia, devi sapere una cosa. C’è un codice segreto in grado di disattivare gli inibitori. L’ho già usato una volta, ricordi? Quando per colpa tua Lyo è morto. Sei rimasto vivo solo grazie all’intervento di Lyla, che ha deviato il colpo per impedirmi di ucciderti.”
A quelle parole il mostro restò in silenzio.
“Oggi… non c’è lei a salvarti. La Lyla di questo universo è tanto simile quanto diversa da quella che conoscevo io…”
Non puoi farlo! Urlò Vendor, con una vena di panico nella sua voce. Sei un eroe!
“Ti do una brutta notizia! Ho appena dato le dimissioni!” Replicò Pikappa. “E questa volta, la frase è vera.”
Nessuno dei presenti disse nulla. Nessuno se la sentiva di fermarlo. Ognuno di loro si sentiva come lui.
“Addio, Vulnus Vendor. E stavolta, per sempre.” Detto ciò dallo scudo di Pikappa partì un raggio rosso, che colpì in pieno il mostro, passando da parte a parte il suo petto e andando a scontrarsi contro il muro alle sue spalle, lasciando una macchia nera.
Vendor avrebbe spalancato gli occhi se ne fosse stato ancora in possesso. Portò lentamente una mano sul buco da cui stava uscendo un liquido viola, poi, cogliendo tutti di sorpresa, cominciò a ridere.
Eh, eh, eh... così alla fine... ce l’hai fatta... Pikappa...Mormorò.Tuttavia, la tua vittoria... è nulla... Ho preso in considerazione... anche questa possibilita’...
Tutti quanti lo guardarono, temendo le sue prossime parole.
Il mio nuovo sangue... è un potente esplosivo... a contatto con l’aria... si da’ il via al conto alla rovescia... Vulnus Vendor sorrise un’ultima volta. “Per me è la fine, ma vi porterò con me!”
Pikappa corse in avanti, togliendosi lo scudo, che s’ingigantì proprio mentre il corpo del suo vecchio nemico esplodeva.
 
Fuori dall’edificio, Gastone passeggiava tranquillo, ripensando agli eventi di poche ore prima.
“Chissà cos’è successo… forse stavano facendo una Candid Papera… Ma sì, certo, era senza dubbio così! Figuriamoci se una cosa del genere poteva essere reale! Dopotutto, io sono senza dubbio uno dei personaggi più famosi di Paperopoli. E la mia fortuna di certo non mi lascerebbe mai coinvolgere in qualcosa di pericoloso e potenzialmente-”
Le sue parole non uscirono mai tutte dal becco.
L’edificio che aveva appena superato esplose di punto in bianco, facendolo volare in avanti e distruggendo i vetri delle macchine e dei palazzi vicini.
Gastone rotolò per qualche metro, per poi fermarsi e alzarsi poco dopo, guardando il fuoco e il fumo alzarsi verso l’alto, mentre dell’edificio esploso non erano rimaste nient’altro che macerie.
Prima che il papero fortunato potesse dire o fare qualcosa, qualcosa cadde lentamente a terra.
Il mantello di Paperinik, ancora in fiamme, atterrò di fronte a lui.
   
 
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