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Autore: The Dreams Factory    21/05/2009    4 recensioni
Direttamente da casa Malfoy-Potter ecco a voi una piccola avventura notturna, che inizia con il piccolo Antares sveglio alle tre di mattina e un cielo davvero mozzafiato... Fa parte del mondo de "La nostra famiglia", "Scaramucce" e "A.A.A. Befana cercasi" (per il compleanno di LunaM)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Our little family'
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Ovviamente dedicata ad una delle persone più belle e delle autrici con più talento che io abbia conosciuto qui: LunaM! Tantissimi auguri tesoro, che questo compleanno ti regali un mondo di felicità! Ti conosco relativamente da poco, ma sai cosa penso di te...sei una persona splendida e un'autrice di raro talento! Sono orgogliosa di averti conosciuta! Spero che il mio piccolo pensiero ti piaccia, io te lo regalo con tutto il cuore e l'affetto possibile!

Come sempre grazie alla mia meravigliosa e insostituibile beta Narcissa63, senza la quale non sarei qui a scrivere!

 

VOGLIO UNA STELLA

Quando su questo globo, nel suo languore ozioso,
lascia a volte in segreto scivolare una lacrima,
un poeta pietoso nemico del sonno, raccoglie

nel cavo della mano quella lacrima pallida,
iridata come un frammento d'opale, e la ripone
nel suo cuore, lontano dagli sguardi del sole. *

 

“Antares, amore…che stai facendo?”

La voce roca ed ancora impastata dal sonno di Harry Potter risuonò nella stanza, catturando l’attenzione del piccolo che si voltò verso di lui, accantonando per un attimo la sua precedente occupazione. Corrucciò lievemente la bocca ed arricciò il nasino in una smorfia che Harry riconobbe immediatamente come “made in Malfoy”. Il bimbo infatti odiava, al pari di Draco, essere interrotto mentre era tutto intento nello svolgere una piccola, ma fondamentale impresa.

“Telle papà!” rispose infine il bambino, indicando con un dito la grande finestra dalla quale s'intravedeva l’oscurità della notte, illuminata da un intenso chiarore. Harry si avvicinò al figlio che era in piedi nel suo lettino, con le manine aggrappate alle sbarre di protezione ed i cui occhi erano effettivamente rivolti verso cielo. Sorridendogli lo sollevò delicatamente, mentre il bimbo gorgogliava soddisfatto e si appendeva al collo del suo forte papà, ed insieme si accostarono al vetro, schiudendo completamente le tende. Antares saltellò gioioso tra le braccia del genitore, mentre lo splendido spettacolo di quella notte limpida e stellata si stagliava davanti a loro, lasciando entrambi senza fiato. Il cielo privo di nuvole, infatti, lasciava campo libero alla luna ed alle stelle, per risplendere e illuminare il mondo. La luna in particolare sembrava talmente grande e vicina da poterla quasi toccare. Il piccolo allungò una manina verso di essa, nel vano tentativo di catturarla, per poi portarla nella sua cameretta e tenerla lì per sempre.

“Luna papà!” protestò Antares quando quella grossa palla dispettosa non ne volle sapere di essere presa, rimanendo al proprio posto nonostante i suoi sforzi.

“Sì, tesoro…la luna! Hai visto com’è bella?” lo assecondò il moro.

“Mia!” decretò perentorio l'ometto in pigiama.

Harry non potè fare a meno di ridere, al broncio che suo figlio aveva messo su. Guardandolo con dolcezza, scompigliò affettuosamente i nerissimi capelli che adornavano quell’adorabile ed ostinata testolina, che amava più di qualunque cosa al mondo.

“Amore, non puoi prendere la luna e tenerla tutta per te!” gli spiegò paziente.

Antares, se possibile, s'imbronciò ancor di più.

“E pecchè?” chiese incredulo.

“Perché poi come farebbero gli altri bambini senza di lei?” rispose Harry, accarezzando con un dito le labbra ancora corrucciate del piccolo.

Questi sembrò riflettere attentamente su quanto detto dal suo papà.

“Ma dopo io faccio vedere a tutti!” affermò sorridendo, mostrando con orgoglio i pochi dentini già cresciuti, soddisfatto della soluzione trovata. Gli occhi grigi brillarono di gioia, mentre incontravano quelli verdi del padre.

L'uomo scosse la testa. Quella testardaggine e quella convinzione di poter ottenere qualsiasi cosa, di sicuro non erano merito del suo lato Potter. I geni Malfoy, in quel campo, erano decisamente predominanti.

“Lo so, piccolino, che tu poi la mostreresti a tutti, ma... senza luna come farebbe la notte ad essere illuminata? Sarebbe sempre tutto buio ed a noi non piace il buio, vero?”

Antares aggrottò la fronte deluso. Riportò l’attenzione al cielo e notò come, a dire il vero, non ci fosse solo la luna appesa lassù.

“Alloa voio una tella!” dichiarò solennemente. Il suo papà era un eroe... una stella poteva pure regalargliela, no?

Un tenero sorriso si aprì sul volto di Potter a quella richiesta. Adorava suo figlio, ma quando si metteva in testa una cosa non c’era verso di uscirne indenni.

“Una stella, amore? E quale vorresti?”

“La mia tella… Io tono tella, papà Draco dice sempre” rispose sicuro il bimbo, mentre allungava il collo per poter trovare la sua stella e sbuffando, immediatamente dopo, poiché ce n'erano troppe per capire quale fosse. Sì, decisamente troppe stelle.

“Me la trovi tu, papà?” chiese con quel tono quasi implorante al quale Harry non riusciva a resistere.

“Tesoro, io non me ne intendo… Lo sai che papà Draco è più bravo di me in queste cose.”

“Oh oh… Ho per caso sentito il grande Harry Potter ammettere che un Malfoy possa essere migliore di lui?”

Il Prescelto si girò immediatamente verso la fonte di quella voce, leggermente strascicata, osservando attentamente un fisico snello e seducente avanzare verso di loro.

“Malfoy, ho specificato chiaramente: migliore in queste cose…Non farci l’abitudine…” replicò, sorridendo all’amore della sua vita prima di baciarlo leggermente sulle labbra.

“Papà Draco!” esclamò Antares, cercando di attirare l’attenzione dell'altro genitore, agitando le braccine verso di lui.

Il biondo gli regalò una carezza affettuosa,  poi lo prese tra le braccia e si affiancò al marito.

“Allora: mi spiegate cosa state facendo, voi due, svegli alle tre di notte?”

“Telle papà!” ribadì il piccino, indicando anche all’altro papà lo spettacolo che offriva quella notte illuminata dalla luna piena e da un’infinità di stelle.

A quella vista, anche Draco restò a sua volta senza parole... quel cielo notturno, che sembrava voler rivaleggiare col chiarore del giorno, era di una bellezza mozzafiato. 

In silenzio, quasi timoroso di rompere quell'incanto, Harry si accostò al compagno e lo abbracciò, poggiando il proprio torace alla sua schiena ed il mento sulla sua spalla.

Perso in quell'attimo fuori dal tempo, l'ex Serpeverde si accorse a malapena della manina che gli tirava la maglia del pigiama per catturare la sua attenzione. Distolse quindi lo sguardo dalla finestra per perdersi in quello di suo figlio.

“Dimmi amore…”

“Mia tella papà! Voio vedere mia tella!”

"Ah, ecco in cosa non ti ritieni all'altezza!” esclamò con aria trionfante, rivolto al moro “ Scusa, ma tu dov'eri quando studiavamo Astronomia a scuola?” continuò con un accenno d'ironia. Lui aveva sempre adorato quella materia e fin da piccolo gli era stato insegnato a leggere e ad osservare il cielo, riconoscendo stelle e costellazioni.

Un leggero pizzicotto lo fece sobbalzare.

“Draco... pensa a rispondere a tuo figlio invece di blaterare!” ribattè Harry piccato.

Malfoy rise leggermente per il tono usato da suo marito. Poteva dire quello che voleva sull’orgoglio della sua casata, ma quello dei Potter non era da meno ed in tutti quegli anni passati insieme lo aveva imparato a sue spese.

Avvicinò il volto alla vetrata portando il bimbo con sé. Scrutò a lungo il cielo e poi, quando finalmente individuò il corpo celeste che cercava, sorrise al piccolo che aveva seguito attentamente tutti i suoi movimenti.

"Allora, angioletto…Per prima cosa dobbiamo cercare la costellazione di cui fa parte la tua stella… ti ricordi cos’è una costellazione?”

Antares annuì deciso.

“Tì papà! Ciono tante telle tutte insieme!” rispose orgoglioso di sé. Lui ricordava sempre tutto quello che i suoi papà gli dicevano!

“Bravissimo tesoro! La costellazione a cui appartiene la tua stella si chiama Scorpione e si trova tra la Bilancia ed il Sagittario…” gli spiegò il biondo, sorridendo all’espressione corrucciata ed attenta del figlio, che cercava di comprendere ed immagazzinare ogni singola parola che udiva.

“Dove papà?”

Draco tese un braccio e gli mostrò, prima di tutto, la costellazione della Bilancia, seguendo con il dito le tre linee che ne formavano la figura.

“Questa è la Bilancia e questo” proseguì, indicando una figura più complicata  “è il Sagittario”

Antares assentì alla spiegazione del genitore ed attese in silenzio, completamente rapito, che questi proseguisse.

“In mezzo a queste due costellazioni, c’è quella dello Scorpione” continuò Draco e con l'indice ne tracciò i contorni che effettivamente riproducevano, in modo stilizzato, il piccolo animale. “E proprio al centro” riprese indicando una stella ben precisa “c’è Antares, la tua stella”

Un piccolo Oh di stupore uscì dalle labbra del bimbo, mentre fissava incantato quella stella che sembrava brillare e risplendere più delle altre.

“E lo sai perché si trova lì, amore?” domandò il biondo, guardando sorridente suo figlio e quest'ultimo si limitò a scuotere la testa aspettando impazientemente la spiegazione.

“Perché è il cuore dello Scorpione, ciò che lo fa vivere” rispose Malfoy, incatenando gli occhi a quelli del marito, il quale s'illuminò di gioia e rafforzò la presa del suo abbraccio.

“Proprio come lo sei tu per me e papà Harry” continuò Draco, la voce leggermente spezzata dall’emozione del momento. “Tu, tesoro, sei la nostra ragione di vita” proseguì stringendo forte a sé quella piccola peste che incasinava le sue giornate, ma senza la quale nulla avrebbe più avuto lo stesso senso. Antares era l’unione perfetta tra lui e Harry. Confusionario, coraggioso e testardo come Potter, ma determinato, intelligente e fiero come Draco.

Mai avrebbe pensato che l’amore sarebbe stato in grado di cambiare radicalmente la sua vita. Certo, amare Harry e decidere di condividere la vita con lui era stata una scelta importante e non si era mai pentito di averla compiuta. Quel sentimento di appartenenza e di completezza non lo aveva mai abbandonato, anzi si era rafforzato giorno dopo giorno. Poi, però, aveva compreso come quello fosse stato semplicemente il primo passo per aprire il suo cuore e prepararlo ad accogliere un sentimento ancora più forte, ancora più intenso ed assoluto.Solo quando aveva abbracciato per la prima volta quel caldo fagottino, si era sentito finalmente perfetto e completo. Ogni pezzo della sua anima era andato finalmente al posto giusto. E nel momento in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli di suo figlio aveva avuto la certezza che, se fosse servito, avrebbe dato senza timore la vita per quella creatura, perché era già parte di sé. Diventare padre era stata la gioia più grande della sua esistenza ed ogni volta che abbracciava il suo bimbo ringraziava Merlino, Dio o chi per loro di avergli donato quel raggio di sole che aveva reso tutto perfetto.

“Papà Draco…pecchè piangi’?” la voce incerta di Antares lo raggiunse, risvegliandolo dai suoi pensieri. Fissò il suo sguardo in quelle iridi argentee che lo stavano osservando preoccupate e sorrise, cercando di tranquillizzarlo.

“Piango perché sono felice, amore. Perché ho una famiglia meravigliosa e non la cambierei con nessun’altra al mondo!”

Diede quindi un buffetto all’angelo che teneva tra le braccia e si voltò per baciare le labbra del suo uomo, che lo stringeva forte a sé. Antares annuì, per poi voltarsi ancora verso la finestra a scrutare il cielo. Dopo un momento, il piccolo appoggiò la testa sul petto forte del padre e, messo il pollice in bocca, chiuse gli occhi cedendo infine al sonno.

Draco lo cullò lentamente, godendo della visione di suo figlio che si abbandonava completamente e fiduciosamente a lui. Lo osservò per un tempo che sembrò infinito, finchè la voce di Harry lo fece sobbalzare appena.

“Vieni amore, mettiamolo a letto…”

Malfoy annuì ed insieme raggiunsero il lettino al centro della stanza, vi depositarono il loro cucciolo, coprendolo per bene, e gli misero accanto il cervo di peluche senza il quale non riusciva a dormire.

Ancora legati nell’abbraccio, Harry e Draco guardarono il loro bimbo dormire sereno, incapaci di distogliere gli occhi da lui.

“Dimmi, Harry…cos’ho fatto per meritare tutto questo?” chiese l'ex Serpeverde all’improvviso.

Potter posò un lieve bacio sulla testa bionda che tanto amava.

“Tesoro…Tu meriti tutta la felicità che questo mondo ti può dare. Ed Antares ed io siamo fortunati ad averti nelle nostre vite…” rispose sicuro il Salvatore del Mondo Magico.

“Ed io lo sono ad avere voi. Siete la mia famiglia, la mia sola ed unica famiglia…” ribattè il compagno, sollevando lo sguardo dal piccolo per posarlo sulle iridi verdi del marito. “Ti amo, Harry, vi amo entrambi immensamente…”

L’ex-Grifondoro sostenne quell'occhiata carica d’amore, prima di abbassarsi e baciare l’uomo della sua vita, cercando di fargli capire senza parole quanto anche i suoi sentimenti fossero forti ed intensi.

Quando si separarono, Potter prese una mano di Draco, la intrecciò alla sua e lo tirò leggermente.

“Dai, andiamo a letto anche noi, ora…lo sai, vero, che domani nostro figlio ti chiederà la storia del suo nome? O credi che la sua curiosità sia stata soddisfatta così facilmente?” lo canzonò uscendo dalla stanza del bambino, per dirigersi verso la loro.

Malfoy scosse la testa con fare divertito.

“Certo che no…E’ anche un Malfoy, d’altronde, mica solo uno stupido Potter!” ribattè, lasciandosi poi andare ad una sonora risata quando si sentì prendere e sbattere sul letto, assaltato a colpi di solletico, in nome dell’orgoglio Potter.

Di sicuro il giorno dopo avrebbe dovuto raccontare quella storia... Antares non si sarebbe certo arreso, accontentandosi di una spiegazione frettolosa!

Ma al momento un altro Potter aveva bisogno di lui e, per i suoi due Potter, Draco era davvero disposto a fare qualsiasi cosa…

 

FINE

 

 

* La citazione viene dal sonetto di Charles Baudelaire "Tristezze della luna"

Ovviamente gli auguri sono anche da parte di Antares, piccola peste! ^^

  
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