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Autore: WhiteSkull95    10/12/2016    0 recensioni
Due rivali. Uno scontro. Un solo vincitore.
La partita tra due dei personaggi più odiosi di Dota.
[No spoiler, ma vi anticipo una guest-star che compare alla fine, decisamente sul podio dei personaggi più fastidiosi del gioco]
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vento soffiava con impeto in quel grigio pomeriggio di novembre. Il sole, che aveva superato lo zenit da diverse ore, si apprestava pigramente a calare oltre le colline. Nella foresta le farfalle si aggiravano aggraziate tra i loti del fiume, posandosi di tanto in tanto sui fiori candidi per gustare del nettare ambrosino. Traxes contemplava la bellezza della natura, la perfezione delle sue forme. Aveva pattugliato i boschi dozzine di volte ma si stupiva sempre della loro armoniosa quiete. Controllò la bisaccia; dopo diverse ore di pattuglia e caccia aveva guadagnato un bel gruzzolo, saccheggiando i campi dei centauri e degli orsi delle montagne. Si concesse ancora un istante di tregua, continuando a fissare gli alberi imponenti, gli uccelli leggiadri ed un manipolo di troll che si azzuffava per qualche sciocchezza. Madre Natura, si ritrovò a pensare, era un’artista, e tutte le creature sue opere d’arte.
Fu solo un attimo di distrazione, ma fu sufficiente. Un lieve sibilo nell’aria, un colpo di daga ben piazzato alle sue spalle, e la sua sorte era segnata. Boccheggiando, la ragazza impugnò l’arco ed incoccò le frecce congelanti, tirandole con precisione verso l’aggressore. Egli, tuttavia, riuscì a schivarne la maggior parte, per poi sparire, rapido com’era arrivato, nella boscaglia. Pochi istanti, e subito ricomparve dietro di lei, assestando un altro colpo critico. Un'altra pugnalata avrebbe segnato la sua disfatta. Drow iniziò a perdere la sua solita freddezza; come aveva fatto il suo nemico ad eludere i suoi sviluppatissimi sensi? Era impossibile, nessuno poteva avvicinarsi a lei, tranne chi fosse in grado di…
Comprendendo improvvisamente con chi stava avendo a che fare, la ragazza si lanciò in una rapida corsa, sperando di seminare l’assalitore. Sapeva che la lotta non le avrebbe lasciato scampo. Corse a perdifiato, finché, proprio davanti a lei, non esplose una bomba fumogena. Accecata, rallentata ed intontita dal fumo, venne raggiunta dal colpo di grazia. Mentre cadeva a terra, poco prima di passare all’altro mondo, fece in tempo ad avvistare il nemico. Piccolo, schivo, coda lunga e due piccole corna ai lati della testa.
«Oh you're dead. What a surprise.» disse Rikimaru
 
Nessuno lo vede mentre sgattaiola attraverso il campo di battaglia. Evita con agilità un potente Magus che si fa beffe di un troll, sollevandolo a mezzaria e scagliandolo via, solo per venire attaccato da una giovane maga del ghiaccio. Osserva compiaciuto come la sparizione di Traxes non sia stata ancora notata. Forse ha il tempo per andare impiegare i soldi che ha guadagnato.
 
Attraversa le armate di piccoli creeps senza che essi se ne accorgano minimamente. È quasi arrivato a destinazione, il negozio segreto è nella giungla, a pochi passi dalla fonte della runa. Gira l’angolo, accarezzando l’idea di un’arma poderosa… e riesce ad evitare per un soffio la lama che gli incide leggermente il corno destro.
«Rikimaru»
«Gondar»
La sua Jinada si incrocia con la sua daga, sprizzando scintille. Riki sente odore di incenso, evidentemente ci sono Sentinelle nelle vicinanze ed il suo rivale lo ha tracciato. Colpo, parata, affondo. Il cacciatore di taglie è molto più preparato di lui a questo genere di combattimenti. Non può far altro che arretrare, schivare, e cercare di aprirsi una via di fuga. Ma Gondar è esperto nel dare la caccia a quelli come lui. Poi, d’improvviso, un suo colpo trova un varco. La lancia apre uno squarcio nella sua gamba. Il Cacciatore lo osserva compiaciuto, pronto a sferrare l’ultimo colpo. Basta un solo gesto, Riki usa la sua arma fumogena. Il colpo va a vuoto e lui ha il tempo di contrattaccare. Lo prende sempre alle spalle, sempre nei punti deboli. Lo colpisce una, due, tre volte. La danza dei coltelli, così chiamano quel genere di combattimento.
Ma Gondar non è uno sprovveduto. Non appena si accorge della sua mossa esce dalla nuvola di fumo e sparisce tra le ombre. Rikimaru è ferito, e gravemente. Zoppica, cerca di raggiungere la torre più vicina. Ha bisogno di un istante di tregua. Ma Lui non gliela concede. Invisibile, gli si accosta. Un colpo, secco. La Jinada trova il cuore del giovane secondogenito dei Tahlin. Un istante è sufficiente. Ora Gondar può reclamare la taglia del giovane assassino. Se ne va. Passa dalla fonte, si accorge che c’è una runa d’oro ad attenderlo. Si avvicina, e la prende. L’esplosione che ne consegue viene udita per tutto il campo di battaglia.
«You died for science!»
   
 
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