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Autore: reila_guren    12/12/2016    3 recensioni
-Tesoro- disse Magnus avvicinandosi cautamente -Ti senti bene?-
Alec aggrottò le sopracciglia -Io sto benissimo, sei tu che non stai bene visto che mi hai scambiato per il tuo ragazzo. E per l'Angelo, non chiamarmi tesoro, mi fai senso!-
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Clarissa, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano poche le serate che Alec e Magnus potevano passare insieme. Solitamente Alec stava fuori fino a tardi a caccia con Jace, Clary e Isabelle e quando tornava era troppo stanco o troppo malconcio per poter fare qualcosa che non fosse avvinghiarsi a Magnus con braccia e gambe e addormentarsi. Questo a lungo andare l'aveva stressato un po'. Vedere Magnus solo per poche ore lo faceva sentire sempre irritato e sul punto di scoppiare, un po' come era stato un tempo insomma, per questo Isabelle l'aveva convinto a prendersi una serata libera da trascorrere in compagnia dello stregone.
Alec aveva accolto l'idea con gioia e aveva passato tutto il giorno a pensare a come poter trascorrere la serata. Aveva pensato a cinema, ristorante, aveva addirittura cercato indizi su google su come le normali coppie trascorrevano le serate, finendo anche per scoprire un'oscura pratica chiamata scambismo, ma alla fine era giunto alla conclusione che il modo migliore di impiegare il prezioso tempo che era stato concesso loro, era ordinare cibo cinese e starsene sul divano a fare assolutamente niente. E questo era quello che avevano fatto, tranne per il fatto che qualcosa sul divano stavano effettivamente facendo.
Le lunghe dita bianche di Alec si erano fatte strada sotto alla maglia di Magnus e accarezzavano il suo liscio petto d'ambra. Adorava sentire la sua pelle liscia e completamente priva di imperfezioni sotto le mani e spesso si era chiesto come facesse Magnus a trovare eccitante accarezzarlo. Il suo corpo era un intricato reticolo di cicatrici per niente piacevoli al tatto o alla vista e nonostante Magnus gli ripetesse continuamente che era bellissimo, lui aveva ancora qualche difficoltà a credergli.
Magnus si sollevò e si tolse velocemente la maglia, poi attirò Alec su di lui e unì le loro labbra in un bacio infuocato.
Avevano ordinato la cena al ristorante cinese di cui erano clienti abituali e dopo essersi seduti sul divano a parlare di quello che avevano fatto durante il giorno, le mani di uno si erano misteriosamente ritrovate nelle mutande dell'altro.
Chairman Meow li fissava in un angolo con un'espressione che vagava dall'incuriosito, allo scocciato, fino all'arrabbiato. Si sentiva messo in disparte. Per tutta la sera, i due umani di sua proprietà non l'avevano degnato di uno sguardo. Non avevano diviso il loro cibo con lui, cibo che dal profumo sembrava davvero buono, e come se non bastasse quando era saltato sul divano per acciambellarsi tra di loro, era stato scacciato. I suoi due umani erano dei mostri senza cuore e ora facevano cose strane proprio dove lui voleva andare a dormire. Decise che era ora di prendere in mano la situazione. O nella zampa, nel suo caso.
I due umani sembravano molto presi da ciò che stavano facendo, quindi doveva per prima cosa attirare la loro attenzione. Con un balzo atterrò agilmente sul tavolo davanti al divano, facendo cadere il telecomando. Alec e Magnus si voltarono verso di lui, ma dopo un attimo ritornarono alla loro occupazione. Chairman Meow non si diede per vinto e si guardò attorno. Sul tavolo c'erano tante cose che poteva usare per fare i dispetti: c'erano due cellulari, un mazzo di chiavi, cartoni di cibo cinese, vari libri e diverse provette di vetro contenenti liquidi di tanti colori brillanti. Con una zampa rovesciò il cartone che conteneva i residui della loro cena, che si sparse sul tavolo in una pozza unticcia su cui galleggiavano residui di pollo in agrodolce. Non ottenendo la benché minima reazione decise di passare al piano B. Si acquattò e si preparò a saltare, ma quando spiccò il salto scivolò sull'olio che ricopriva il tavolino e fece volare tutto per aria. Le chiavi finirono per terra, così come il cartone di cibo cinese e le provette di vetro, che si infransero producendo fumo e scintille e schizzando il loro contenuto dappertutto. Chairman Meow scappò terrorizzato.
-Chairman!- Esclamò Magnus tirandosi su. Vide il gatto correre in camera ad una velocità che non credeva possibile.
-Ahi!- Gemette Alec e Magnus preoccupato concentrò la sua attenzione su di lui. Una delle pozioni cadendo aveva schizzato tutto il suo contenuto sul suo petto, proprio sulla sua runa parabatai, su cui ora faceva mostra di sé una vistosa ustione.
-Alexander, stai bene?- Domandò Magnus, preoccupato e Alec annuì. -Sì, ma brucia.-
-Ora ci penso io.- Mise le mani sul petto di Alec, le dita che brillavano di luce blu, e piano piano la sua pelle iniziò a guarire. Quando ebbe finito la sua runa parabatai era solo leggermente arrossata.
-Direi che il Presidente si sente un po' ignorato.- Commentò Magnus guardando il disastro che aveva combinato il gatto. Il pavimento sembrava bruciato dell'acido e produceva ancora del fumo.
-Ci faremo perdonare più tardi.- Rispose Alec sorridendo e tornò sulle sue labbra.


Magnus emerse lentamente dal sonno. La luce del sole entrava dalla finestra e gli colpiva le palpebre in modo fastidioso, quindi tenne gli occhi chiusi. Sentiva il braccio di Alec attorno alla vita e il suo respiro caldo solleticargli il collo.
La sera prima, dopo l'attentato da parte del Presidente, avevano fatto buon uso del tempo che avevano avuto tutto per loro e ora Magnus sentiva una piacevole stanchezza pervaderlo. Accarezzò distrattamente la mano di Alec sul suo addome, ne sfiorò le nocche con le dita ripensando alla sera prima. Dovevano assolutamente ritagliarsi più tempo da passare insieme regolarmente.
Alec iniziò a muoversi dietro di lui. La presa attorno alla sua vita si fece più salda e iniziò a mormorare parole incomprensibili, ancora più addormentato che sveglio. Magnus si lasciò sfuggire un sorriso intenerito e si voltò verso di lui. Alec aveva ancora gli occhi chiusi. Adorava guardarlo mentre dormiva, mostrava una rilassatezza e una tranquillità che durante il giorno non aveva. Gli sfiorò le labbra in un bacio leggero e lui fece le fusa.
-Mmh- Mormorò Alec con un sorriso compiaciuto, gli occhi ancora chiusi e un'espressione beata dipinta sul volto. Le sue mani andarono sotto la maglia di Magnus. -Questo sì che è un buongiorno.- Mormorò con voce impastata dal sonno e le sue dita iniziarono a salire lungo il suo addome. -Mmmh...- Si sporse e lo baciò mentre le sue mani salivano verso il petto. -Mmmh... Clary...-
Magnus fece un salto talmente alto che avrebbe dovuto assicurargli la partecipazione alle prossime olimpiadi.
-Woah, Alexander da quando hai certe fantasie su Clary?- Esclamò lo stregone sconvolto. Ok, Clary era molto carina, ma le mancava qualcosa che Alec aveva dimostrato di apprezzare molto solo poche ore prima.
-Ma che diavolo...- Alec aprì gli occhi e il suo viso assunse rapidamente diverse espressioni: sorpresa,  confusione e per finire orrore. -Che diavolo ci fai nel mio letto?!- Si guardò attorno e sembrò ancora più confuso di prima. -No, aspetta... che diavolo ci faccio io nel tuo letto?-
-Tesoro- Disse Magnus avvicinandosi cautamente -Ti senti bene?-
Alec aggrottò le sopracciglia -Io sto benissimo, sei tu che non stai bene visto che mi hai scambiato per il tuo ragazzo! Per l'Angelo non chiamarmi tesoro, mi fai senso!-
Magnus lo fissò confuso. Possibile che anche questa stranezza fosse colpa di Ragnor? Ormai aveva la tendenza ad incolpare il suo amico stregone di tutte le cose strane che gli succedevano. Cosa aveva fatto questa volta? Aveva mangiato il suo ultimo strudel e lui per vendicarsi aveva reso etero il suo ragazzo? Sì, era perfettamente in linea con il macabro senso dell'umorismo di Ragnor.
-Alexander, tesoro, tu sei il mio ragazzo. Da diversi anni, aggiungerei.-
Alec fece un passo indietro. Sembrava davvero spaventato. -Ok, forse sei ubriaco.- Si guardò attorno come se stesse cercando qualcosa, forse un'arma da usare nel caso lo stregone fosse diventato pericoloso. -Ma dove diavolo è Alec?- aggiunse tra sé e sé.
Ora anche Magnus era davvero spaventato. Non solo Ragnor l'aveva reso etero, ma l'aveva completamente rimbambito.
-Alexander, sei proprio davanti a me.- Gli parlava con lo stesso tono accondiscendente con cui ci si rivolge ai pazzi.
Se Magnus era preoccupato per la salute mentale di Alec, Alec sembrava altrettanto preoccupato per quella di Magnus. Si disse che era il caso di chiamare aiuto. Si guardò attorno in cerca del cellulare e fu in quel momento che vide il proprio riflesso allo specchio e un'espressione di puro orrore si dipinse sul suo volto.
-Cosa cazzo...- Si avvicinò inorridito allo specchio e rimase a fissare incredulo il proprio viso riflesso sulla sua superficie.
Magnus era in parte preoccupato per il suo comportamento e in parte stupito. Era la prima volta che sentiva Alec pronunciare una parolaccia. -Alexander...-
-Non sono Alec- Rispose piano lui senza staccare gli occhi dallo specchio. Si toccava il volto come se non credesse a ciò che vedeva. -Non ho idea di cosa sia successo... sono nel corpo di Alec... Io sono Jace.-
Silenzio. Magnus sentì nella sua testa una musichetta molto simile alla quinta sinfonia di Beethoven che aggiunse drammaticità alla situazione. Si guardò attorno in cerca di telecamere. Forse si trattava di un'enorme scherzo. -Alexander, se non ti conoscessi bene e non sapessi che sei completamente privo di senso dell'umorismo, penserei che tu ti stia prendendo gioco di me.-
Alec si voltò seccato verso di lui -Non ti sto prendendo per il culo, io sono Jace!-
Decisamente quel linguaggio era più da Jace che da Alec. A Magnus fu risparmiato il dover replicare ulteriormente a quella sorprendente rivelazione dallo squillo del telefono. Rispose senza nemmeno guardare chi era.
-Pronto?- Disse atono. Non riusciva a smettere di fissare Alec. O Jace. O chiunque esso fosse.
-Magnus!- Dall'altro capo del telefono rispose la voce piena di panico di Jace. Magnus aggrottò le sopracciglia. -Alexander?- Chiese titubante.
-Grazie al cielo!- Esclamò con evidente sollievo Jace. Anzi, Alec. -Sì, sono io! Non capisco, mi sono svegliato e c'era Clary che dormiva addosso a me e, per l'Angelo, era nuda! Non avevo mai visto una ragazza nuda, a parte Izzy quando era piccola e facevamo il bagno insieme, e per l'Angelo non credo di sentirmi bene! Perché diavolo sono nel corpo di Jace?!- Alec sembrava in preda ad un attacco di panico. Vedere per la prima volta dei seni doveva averlo traumatizzato.
Magnus lanciò un'occhiata a Jace che scrutava con aria inorridita un vistoso succhiotto che faceva bella mostra di sé sul suo collo. O meglio, sul collo di Alec. La situazione lo stava confondendo...
-Alexander, cerca di stare calmo. Jace è qui con me, dentro al tuo corpo. Ok, detta così suona davvero molto male. Non è dentro al tuo corpo in quel senso, nessuno entrerà nel tuo corpo in quel senso a parte il sottoscritto...-
-Magnus!- Esclamarono Alec e Jace contemporaneamente e lo stregone tornò a concentrarsi sul problema principale. -Sembrerebbe uno scambio di corpi, anche se non ho la più pallida idea di come sia potuto succedere.-
Alec emise un pigolio di disperazione. -Ma puoi fare qualcosa, non è vero?- Domandò. Sembrava vicino alle lacrime.
Magnus sospirò -Devo prima scoprire cos'è successo. Facciamo così, tu adesso vieni qui così cerchiamo di capirci qualcosa. E speriamo che tu non scopra un'improvvisa attrazione verso le forme femminili...- Aggiunse tra sé e sé dopo aver chiuso la chiamata.

Alec e Jace si fissarono sbalorditi. In effetti poteva sembrare una scena abbastanza bizzarra quella che si stava svolgendo nel soggiorno del Sommo Stregone di Brooklyn, ma il padrone di casa era tutt'altro che divertito. Alec e Jace si scrutavano guardinghi, girandosi attorno reciprocamente come avvoltoi, e per tutto il tempo Clary era rimasta seduta sul divano in preda al più profondo imbarazzo per essere stata vista completamente nuda da Alec. Era una scena che Magnus si sforzava disperatamente di non immaginare. Chairman Meow intanto fissava i due ragazzi con sospetto, li annusava e poi lanciava sguardi interrogativi al suo padrone, come se capisse che c'era qualcosa di molto strano e si aspettasse spiegazioni. Magnus era già esausto. Erano solo le dieci del mattino e si sentiva già stremato, ma considerando che di solito non si alzava prima di mezzogiorno, che non aveva ancora bevuto il caffè e che il suo ragazzo si trovava misteriosamente nel corpo del suo parabatai, era perfettamente comprensibile che non fosse proprio fresco come una rosa.
-Beh la situazione è interessante.- Disse per rompere il ghiaccio -Sapevo che il rapporto tra parabatai era molto stretto, ma scambiarsi i corpi mi sembra un tantino esagerato. Bastava scambiarsi le maglie o...-
-Magnus, evita le battute di spirito e toglimi subito dal corpo di Alec!- Esclamò Jace.
Era strano vedere quell'espressione risoluta e altezzosa sul viso di Alec, ma ancora più strana era la confusione e l'incertezza che trasparivano dal volto di Jace. Magnus sentì improvvisamente tutti i suoi quattrocento anni piombargli addosso. Era troppo vecchio per affrontare tutto ciò, aveva bisogno di una vacanza. Magari una volta risolta la situazione avrebbe potuto fare un viaggio con Alec, giusto un paio di settimane. Sarebbero potuti andare per prima cosa a Parigi, ad Alec era piaciuta molto la prima volta che c'erano andati, poi magari sarebbero andati un paio di giorni a Londra e poi a Firenze. Se fosse avanzato un po' di tempo sarebbero potuti andare anche in Perù. Ah no, lui era stato bandito dal Perù. Allora magari avrebbero potuto scegliere una meta più insolita, tipo lo Zimbabwe. Magnus non era mai stato nello Zimbabwe...
-Terra chiama Magnus.- Disse Jace con tono scocciato -Ehi abbiamo bisogno di aiuto qui.-
Magnus si riscosse dai suoi pensieri sulle vacanze. -Ok, direi che abbiamo tutti bisogno di un caffè.- Fece magicamente comparire quattro tazze di caffè bello forte e si sedette sul divano. Clary sembrava stesse cercando il coraggio di affogarsi nella sua tazza. Jace sospirò esasperato e si lasciò cadere vicino a lei. La ragazza gli lanciò un'occhiata di sbieco, come se ancora non riuscisse a credere che dentro al corpo alto e slanciato di Alec ci fosse davvero Jace, e in effetti anche Magnus faceva fatica a crederlo. Alec si sedette vicino a lui e si accartocciò su sé stesso in preda alla disperazione. Faceva quasi impressione vedere l'altezzoso e sempre sicuro di sé Jace che cercava di scomparire dentro al suo stesso corpo.
Chairman Meow annusò le gambe di Jace, o meglio, le gambe del corpo di Alec dentro al quale c'era Jace, e lo guardò indignato, poi si  andò ad acciambellare sulle ginocchia di Alec.
-Come se fosse colpa mia!- Esclamò incredulo Jace.
-Sicuro che non sia colpa tua?- Domandò Magnus mescolando lo zucchero nel suo caffè -Dopotutto il corpo di Alexander è molto bello, è perfettamente comprensibile che...-
-Io giuro che lo ammazzo. Non me ne frega niente degli Accordi o del fatto che è il fidanzato di...-
-Nessuno ammazzerà nessuno.- Intervenne Alec. Clary non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia -Manteniamo la calma e cerchiamo di capire cos'è successo. Magnus, ti viene in mente qualcosa?-
-Beh di norma penserei a Ragnor.- Rispose lo stregone -È molto permaloso e molto fantasioso nelle sue vendette, ma non mi viene in mente niente che io possa aver fatto per offenderlo.-
-Non era stato lui a trasformarmi in un bambino di sette anni?- Domandò Alec pensieroso, come cercando di ricordare un sogno particolare che aveva fatto.
Magnus annuì. -Sì, ma sono certo che non si tratti di quello. Io e Ragnor abbiamo risolto quella faccenda subito dopo che tu sei tornato normale.- Avevano parlato dei bei vecchi tempi davanti ad una tazza di tè e Magnus aveva ammesso che l'incendio che aveva distrutto il suo prezioso libro era stato causato accidentalmente da lui, e Ragnor aveva promesso che le vendette sarebbero finite, perché aveva ottenuto ciò che voleva, ovvero la sua confessione scritta.
-E allora perché sono nel corpo di Jace?- Domandò con voce disperata e Clary venne scossa da un brivido freddo.
-Non ti preoccupare Alexander, troveremo una soluzione.- Lo rassicurò Magnus accarezzandogli i capelli.
Jace gli lanciò un'occhiataccia. -Non prenderti troppe libertà, quello è pur sempre il mio corpo e hai approfittato già abbastanza di me stamattina!-
Alec spalancò gli occhi e Magnus si affrettò a tranquillizzarlo. -Non ti preoccupare, ero mezzo addormentato e pensavo di stare baciando te. Beh in un certo senso io stavo davvero baciando te...-
Alec tornò a piegarsi su sé stesso come un riccio. Forse sperava di scomparire o di implodere. -Beh io non posso dire niente...- Clary emise uno squittio e le andò di traverso il caffè.
-Io... non voglio sapere niente.- Disse Jace chiudendo gli occhi. Anche lui iniziava ad agognare la dolce liberazione conferita dalla morte. Forse avrebbero potuto tutti provare ad annegarsi nel caffè. Sarebbe stato un caso curioso per la polizia, quattro cadaveri dentro a una stanza chiusa dall'interno. Un caso degno di Agatha Christie.
-Ma che diavolo è successo qui?- Chiese dopo un po' Jace indicando il pavimento corroso dalle pozioni che Chairman Meow aveva rovesciato la sera prima. Magnus non aveva ancora avuto tempo di sistemare il danno.
-Niente, il Presidente ha...- Lo stregone si bloccò di colpo con occhi spalancati. Possibile che... -Aspettate un attimo.- Esaminò le provette di pozioni rotte e ripensò alla sera prima e finalmente ebbe un'illuminazione. Quindi aveva ragione, non era colpa di Ragnor, era colpa di... -Chairman Meow!-
-Come?- Chiese Alec confuso stringendo il gatto al petto.
-Credo di aver capito cos'è successo. Alexander, ti ricordi di che colore era la pozione che ti ha colpito ieri? Quella che ha fatto cadere il Presidente.-
-Non lo so, verde mi sembra.- Rispose Alec scrollando le spalle.
-Come pensavo.- Annuì Magnus -Quella pozione serve a cambiare il proprio aspetto, ma siccome ti ha colpito proprio sulla tua runa parabatai e siccome tu sei un Nephilim ha agito diversamente e vi siete scambiati i corpi.-
Tutti lo fissarono sbalorditi, poi Jace disse: -Mi stai dicendo che è colpa del tuo gatto?-
-Non l'ha fatto apposta!- Esclamò Magnus indignato, ma Jace lo ignorò e disse: -Io lo do in pasto a Simon.-
-Ehi ehi manteniamo la calma, ho la situazione perfettamente sotto controllo.-
-Ma se non hai nemmeno il tuo gatto sotto controllo!-
-Il rapporto tra me e il Presidente all'apparenza può sembrare problematico, ma in realtà sono io che gliela do sempre vinta, perché gli voglio bene!-
-Ho cambiato idea, vi do entrambi in pasto a Simon!-
-Non darai il mio ragazzo e il nostro gatto in pasto ad un vampiro.- Si intromise Alec. -Adesso che sappiamo cos'è successo, Magnus potrà mettere tutto a posto. Vero che puoi?- La sua voce aveva un tono di supplica che non si addiceva per niente alla faccia di Jace.
-Certo che posso.- Tutti emisero un sospiro di sollievo -Ma mi serve un ingrediente di cui al momento non dispongo. Se andate a procurarmelo voi, io inizierò subito a preparare la pozione, così al vostro ritorno sarà pronta.-
-Cosa ti serve?- Chiese Jace alzandosi dal divano.
-Lacrime di fata.- Rispose Magnus e sia Jace che Alec emisero un verso simile ad un muggito. A nessuno dei due piaceva avere a che fare con i Seelie. -Ho un'amica fata che svolazza sempre per Central Park, si chiama Sya, cercatela e ditele che vi mando io.-
Alec e Jace avevano l'espressione di chi si stava dirigendo verso la propria morte quando uscirono. Clary aveva preferito restare a casa ad aiutare Magnus, aveva detto. In realtà voleva solo evitare di stare con Alec.
-Quindi hai traumatizzato il mio ragazzo.- Commentò Magnus con leggerezza mentre radunava sul tavolo della cucina gli ingredienti per la pozione.
-Ti giuro che non è successo niente!- Esclamò lei rossa di imbarazzo e Magnus scoppiò a ridere. -Biscottino, credi che se fosse successo qualcosa, Alec avrebbe avuto il coraggio di farsi vedere? Probabilmente ora starebbe correndo da Ragnor a farsi cancellare la memoria. Senza offesa, sia chiaro.-
-N-nessuna offesa.- Rispose lei. -Credi davvero che la tua amica ci darà quello che serve? I Seelie non sono proprio affidabili.-
-Ci aiuterà. Probabilmente vorrà qualcosa in cambio, ma non abbiamo scelta.-
Clary preferì non chiedere cosa la fata avrebbe potuto volere in cambio, sapeva fin troppo bene che i Seelie avevano un senso dell'umorismo contorto e spesso crudele.

Quando Jace e Alec tornarono a casa circa un'ora dopo, la pozione stava borbottando allegramente sul fornello e Chairman Meow si divertiva a scoppiare le bolle che salivano dalla superficie del liquido blu intenso. Alec era color peperone abbrustolito e sembrava agognare la morte come mai prima d'ora. Faceva uno strano effetto vedere la faccia di Jace così rossa, probabilmente non era mai arrossito in vita sua. Jace d'altro canto sembrava sfinito, ma stringeva con trionfo un boccettino di vetro contenente poche gocce di un liquido trasparente.
-Ce l'avete fatta!- Esclamò Clary senza nascondere il proprio sollievo -Cos'ha voluto in cambio la fata?-
-Un bacio.- Rispose Jace -Da me. O meglio, da lui. Insomma, le piacciono i biondi.-
Alec sembrava trovarsi dentro a un incubo fatto di seni e labbra femminili.
-Il mio povero tesoro.- Commentò lo stregone che cercava disperatamente di non ridere.
-Magnus, ti prego, fammi tornare nel mio corpo.- Lo implorò Alec. Si era seduto su una sedia in cucina e si teneva la testa tra le mani.
-Trace, dammi le lacrime di fata.- Disse Magnus e Jace gli diede il boccettino. Il fatto che non avesse nemmeno corretto il proprio nome era un chiaro segno che anche lui ne aveva abbastanza di tutta quella situazione. Magnus versò le lacrime nella pozione, che con un sonoro schiocco diventò verde brillante, e la versò in due bicchieri. -È il momento della verità.- Diede un bicchiere ad Alec e uno a Jace. I due ragazzi si guardarono, fecero un respiro profondo, poi bevvero. Per un attimo non successe niente, tanto che Magnus si preoccupò di aver sbagliato qualcosa, ma poi si tesero, come se fossero stati attraversati da una scossa elettrica. Vennero avvolti da un'intesa luce dello stesso verde della pozione, poi una luce più brillante, bianca, uscì dai loro corpi ed entrò violentemente in quello dell'altro facendoli sussultare. La luce verde svanì e Jace e Alec si guardarono scombussolati.
-Beh ha funzionato?- Chiese Magnus. Di fianco a lui Clary aspettava tesa il verdetto.
Alec e Jace iniziarono a toccarsi il petto, le braccia e il viso, come per volersi accertare che tutto fosse a posto e finalmente fecero un sospiro di sollievo.
-Tutto è bene quel che finisce bene! Propongo un brindisi per festeggiare.- Magnus fece per andare a preparare dei cocktail quando sentirono un gran fracasso dietro di loro. Il pentolino con i resti della pozione era per terra e una folta coda di gatto stava girando l'angolo uscendo di corsa dalla stanza.
-Chairman Meow!-
  
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