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Autore: redeagle86    21/05/2009    8 recensioni
Quando i ruoli sembrano essere assegnati, quando non sembrano esserci dubbi, la realtà si rivela per ciò che è: un'illusione... Perché anche il gioco perfetto può sfuggire di mano ai giocatori e prendere il comando, costringendo tutti ai suoi ordini. C'è sempre qualcosa che può sfuggire, anche in un piano perfetto...e può essere la differenza tra la pace e la distruzione.
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16. Epilogo

 

Era trascorsa una settimana dalla vittoria delle gemelle sulle tenebre e Wonder stava tornando alla normalità: restava però qualcosa nell'aria, come l'odore di bruciato dopo un incendio…un vago senso di rancore…forse verso Bright, forse verso sé stessi.

L'unica cosa a non essere cambiata era il veleno di certe malelingue che non trovavano di meglio da fare che sparlare e lanciare accuse con sguardi sospetti. Ma al principe dei Gioielli non interessavano quelle chiacchiere, quei sussurri che accompagnavano il suo passaggio: era preparato ad affrontare loro e la diffidenza che aleggiava sul pianeta. Era uno solo il giudizio che contava per lui: quello di Rein.

Era solo per lei che aveva fatto ritorno sul suo mondo.

Però più si avvicinava alla meta, più i dubbi lo assalivano: era giusto quello che stava facendo? Era finito sul fondo…forse non aveva il diritto di chiedere amore a quella che un tempo era la sua fidanzata: le aveva dato solo menzogne e dolore…non capiva nemmeno perché lo avessero salvato, perché non lo avessero ucciso…

Percorse il cortile del Palazzo Solare, rivolgendo l'attenzione al cielo: era davvero finita per sempre? Non c'era alcuna possibilità che le tenebre lo catturassero di nuovo? Si guardò le mani, lisce e perfette…le mani di un principe: ai suoi occhi erano lorde di sangue, peccati e petali neri.

Fine aveva pagato a caro prezzo la sua caduta nell'oblio. Non poteva correre il rischio che la stessa sorte toccasse a Rein.

Doveva mettere termine a tutto…era l'ultimo gesto d'amore per la sua principessa.

 

***

 

Fine salutò Lulu e si incamminò verso il giardino: ultimamente trascorreva in quel luogo intere giornate… Si prendeva cura dei fiori e delle piante: la aiutava a non pensare, la rilassava e la faceva sentire in pace con quel mondo che aveva rischiato di distruggere.

Aveva raccontato tutto ai suoi genitori…o meglio, tutto quello che era giusto sapessero: aveva evitato di parlare delle violenze subite o di quanto era accaduto con Shade. Non voleva procurare loro altro dolore, non lo meritavano. E, inoltre, erano entrambe storie che appartenevano al passato.

A Rein, invece, aveva dovuto rivelare ogni cosa: era la sua gemella e nasconderle parte della verità avrebbe creato una crepa nel loro legame. Sapeva di averle dato una grande sofferenza, anche se la sorella non aveva fatto pianti o scenate: aveva davvero paura che Bright la lasciasse per lei.

-Dirti che mi dispiace non basta, lo so- le aveva detto, abbracciandola. –Ma non dubitare di Bright: lui ti ama, posso giurartelo.

Sospirò, gettando un'occhiata alla finestra e notando qualcosa su una delle strutture del palazzo…anzi, qualcuno.

-Bright…- pronunciò, correndo fuori. Che diavolo aveva in mente? Di buttarsi dal Regno Solare?

Doveva impedirgli quella follia.

-BRIGHT!- urlò, raggiungendolo e afferrandolo in vita.

-Fine…

-Che stai facendo?- domandò, tenendolo stretto.

-Evito che quanto è accaduto possa ripetersi- rispose. –Non posso andare da Rein come se nulla fosse…dopo quello che ho fatto. Lei non può stare con me, non ci si può fidare di qualcuno che ha ceduto alle tenebre…che ha usato la violenza per conquistare il pianeta… Tu dovresti darmi una spinta, non fermarmi!

-Non essere stupido! Non sei sopravvissuto per piangerti addosso.

-Sono sopravvissuto perché il destino è crudele.

-No, perché sei un principe buono e giusto che può davvero cambiare Wonder in meglio senza bisogno del Potere Oscuro.

-Fine…non ho più un buon motivo per vivere… Ho perso tutto, anche la persona che amo…

-E hai un buon motivo per morire?- ribatté la principessa, lasciandolo. –Girati, Bright…guardami negli occhi, ti prego.

Il ragazzo ubbidì, fissando quelle iridi che aveva fatto piangere innumerevoli volte, da cui aveva strappato la gioia.

-Io non ti accuso di niente- proseguì la fanciulla. –Non eri tu a servirti di me, ma un altro che si impadroniva del tuo corpo, che ha approfittato dei tuoi sogni per soggiogarti… Qualcuno che abbiamo sconfitto per sempre. Sei stato solo un contenitore, niente di più.

-Come puoi parlarmi così? Come fai a non odiarmi?

-Eri imprigionato come me in qualcosa di più grande che non potevamo controllare. E questo lo sa anche Rein: lei ti ama e aspetta solo che tu le tenda una mano. Ora, ti va di scendere da qui?

Bright annuì e insieme rimisero i piedi al sicuro sul pavimento del cortile.

-E se ti sbagliassi? Non può volermi dopo ciò che mi ha visto fare! Io merito di rimanere solo: è l'unico modo perché altri non soffrano a causa mia.

-Bright…- mormorò dolcemente la giovane, prendendogli il viso tra le mani. –Il tuo cuore è puro e nobile: non mi avresti mai sfiorata, nemmeno con un dito. Tutto questo è accaduto perché volevi la pace e la felicità di Wonder: non sei un tiranno, non accusarti ingiustamente- concluse, dandogli un lieve bacio sulla fronte. –Il resto del mondo non può capire e ti punterà un dito contro, ma per me tu non hai fatto nulla che meriti una punizione.

Bright rimase un attimo in silenzio, poi l'avvolse tra le braccia, stringendola fraternamente a sé.

-Grazie, Fine- sussurrò, alzando lo sguardo e incontrando degli occhi azzurri. –Rein…

Fine si separò dal giovane, scambiando un sorriso con la gemella e riprendendo la strada per il giardino.

-Sei tornato…

-Sì. Io…- iniziò.

-Bright, rispondi sinceramente: sei innamorato di mia sorella?

Doveva togliersi quel dubbio, anche se la risposta poteva spezzarle il cuore.

-Fine ha, o almeno aveva, un'energia e una vitalità che attirano inevitabilmente e sì, un tempo ero convinto fosse la ragazza per me, quella che desideravo al mio fianco- confessò. –Ma lei non ha mai accettato la mia corte, così mi sono interessato a te, pur continuando a pensare a Fine. In realtà non è mai stato amore ciò che provavo: questa storia ha messo una pietra sul passato, mi ha permesso di capire che io e Fine non siamo adatti a stare insieme perché desideriamo cose diverse…un amore diverso. Quella che amo veramente, sei tu, Rein.

-Bright…

-So di aver perso la tua fiducia e il tuo amore, e non hai bisogno di giustificarti…lo capisco.

-Quello che hai fatto con Fine, il dolore che le hai dato, le bugie che entrambi mi avete raccontato…non dimenticherò facilmente tutto questo. Io ti amo, Bright, però non mi sento pronta a ricominciare da dove ci siamo fermati- disse Rein. –Io…vorrei partire da zero, come se non ci fosse stato niente prima di adesso.

-Lo vuoi…davvero, Rein?- balbettò lui, incredulo. Gli stava concedendo un'altra possibilità?

-Sì. Devo riscoprire chi sei e tu devi riguadagnarti la mia attenzione…riconquistarmi… Accetti, principe Bright del Regno dei Gioielli?

La luce di felicità che apparve nei suoi occhi fu la sua risposta.

 

***

 

Fine stava dando da bere ai fiori di luna, i più delicati tra quelli di cui si occupava…e quelli a cui era più legata, perché le ricordavano un periodo felice…la piccola Milky, la regina Maria…e lui…

-Fine- la chiamò re Toulouse, facendola voltare. –C'è una visita per te.

Il cuore le balzò in gola nel vedere di chi si trattava: cosa ci faceva lì?

-Shade…

Dopo la sconfitta dell'oscurità non si erano più incontrati, ognuno rinchiuso nel proprio regno a cercare di rimettere ordine e riportare il tutto alla normalità. Soprattutto dentro di loro.

-Ciao, Fine- la salutò. Ora che tutto si era concluso per il meglio, Fine gli appariva più serena, più spontanea: nei suoi occhi faceva capolino una luce che le tenebre avevano spento durante quell'anno di prigionia e ricatti. Stava tornando sé stessa, una ragazza che Shade aveva potuto solo immaginare nel periodo trascorso insieme. –C'era la mongolfiera del Regno dei Gioielli…

-Sì, Bright è tornato…sta chiarendosi con mia sorella.

-E noi?- le domandò il ragazzo, cogliendola decisamente di sorpresa.

"Noi". Una parola che feriva quanto la spada più affilata. Era impossibile un "noi" per quanto li riguardava: lei, con i suoi peccati e i suoi crimini, con il suo passato e i suoi fantasmi, non poteva certo ambire al principe della Luna. Lui e il suo regno meritavano di meglio.

-Noi cosa?- ribatté. –Non esiste un "noi".

-Davvero?- continuò Shade, senza lasciarsi bloccare da quella freddezza. –Quindi per te non c'è stato niente, siamo due estranei…

-È stata una notte, Shade: non darle un significato particolare.

-Stai mentendo- disse, con tutta la tranquillità possibile. –Guardami negli occhi e sii sincera: ora non hai più il mondo di carta velina che ti eri costruita con le bugie.

Fine sospirò, dandogli le spalle e ammirando il giardino. Verità…in quel terribile anno aveva scoperto quanto fosse flebile come concetto, quanto spesso fosse più facile una bugia, quante persone accontentasse la menzogna.

-Ti devo la fine della mia storia- aggiunse, infrangendo il silenzio. –Ora l'ho trovato… Ti racconterò la conclusione, ma non aspettarti il lieto fine: ho smesso di crederci tanto tempo fa…- ammise. –Prima di arrivare nel Regno della Luna, ero convinta che amare significasse distruggere ed essere amati fosse uguale all'essere distrutti. Questo era ciò che avevo provato sulla mia pelle e non pensavo esistesse qualcosa di diverso. Poi ho conosciuto te e ho capito cosa fosse davvero l'amore, quanto potesse scaldare il cuore un gesto o un semplice sguardo. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo- proseguì. –Ora sai tutto. Come vedi, il "vissero per sempre felici e contenti" appartiene soltanto alle favole. Per noi c'è un addio.

-Aspetta. È vero, per giungere a me hai mentito, hai complottato per uccidermi…ma hai scelto di salvarmi, pur conoscendo le conseguenze- replicò il giovane. –Ho anch'io i miei segreti da svelare- annunciò, portando una mano in tasca ed estraendo una cravatta gialla.

-Eclipse…eri tu… Quindi hai sempre saputo tutto…

-Sì. Non i dettagli, ma sapevo che Bright voleva conquistare il pianeta: è stato il ministro del mio regno a liberare il Potere Oscuro, sperando di ottenere il trono. Ma ha fatto una fine diversa… E sapevo perché tu eri venuta da me.

-Io non capisco…perché non hai…- iniziò, bloccandosi improvvisamente e facendosi triste. Si era illusa: l'amore era veramente un'invenzione dei romanzi. –Anche tu mi hai usata…ti sei solo divertito con me… Sono stata solo una bambola tra le mani di un altro giocattolaio …

-No, Fine- negò, prendendola per le spalle e fissandola con serietà. –Quando ci siamo conosciuti volevo studiarti, scoprire il tuo ruolo nei piani di Bright e giocare d'anticipo. Ma poi è successo qualcosa che non avevo previsto…

-Cosa?

-Mi sono innamorato di te.

La rossa sgranò gli occhi, cercando la menzogna nei suoi di cobalto, senza trovarne traccia. Era sincero…

-Ma io avrei potuto ucciderti…

-Non sei la prima, mi dispiace. E non sarai nemmeno l'ultima- scherzò. –Avrei potuto lasciarci la pelle, ma il cuore è stato molto insistente…e non ho potuto far altro che ascoltarlo e correre il rischio.

-Oh, Shade…- singhiozzò, abbracciandolo. –Perdonami…

-Certo. È tutto passato, ormai. Non hai più niente da temere: adesso ci sono io e non permetterò ti accada nulla di male.

-E ci sarai per sempre?

-Se lo vorrai, ci sarò per molto di più.

Fine si abbandonò nella sua stretta: per la prima volta dopo un anno, sentiva di potersi fidare di qualcuno…qualcuno che l'avrebbe protetta, difesa e, soprattutto, amata.

Forse si era sbagliata: doveva ancora credere alle favole e alla loro magia. Non erano tutte un'invenzione, un mondo fittizio costruito con mattoni di inutili fantasie che non reggevano al contatto con la realtà. Alcune uscivano dalle pagine e diventavano vere.

Forse non avrebbe raggiunto il "per sempre felice e contenta", ma era certa che con Shade ci sarebbe arrivata molto vicino.

FINE

 

  
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