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Autore: Lilith_supernatural    12/12/2016    0 recensioni
Salve! Vi avverto, ho dato libero sfogo alla mia fantasia; una fantasia da molti anni tenuta nascosta.
Nella storia i due protagonisti, Hermione e Tom Riddle, saranno costretti ad affrontare sentimenti strani e bizzarri per loro. Non c'è bisogno di dire che i due si odieranno a morte, ma sarà solo quello? O qualcosa di più? Chi lo sa ;) Leggete e scoprirete tutto.
Mi raccomando fate tante recensioni per farmi sapere se vi piace la storia e, se volete, scrivete nei commenti quello che vorreste vedere nel capitolo dopo, forse riuscirò ad accontentarvi.
Sono nelle vostre mani. Divertitevi e godetevi la lettura.
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Tom O. Riddle, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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{Chiedo scusa se sbaglierò qualcosa, ma vi avviso. In questa storia, insieme a Tom Riddle, vi saranno anche Lucius, Narcissa e Bellatrix da giovani anche se la loro "epoca" non è proprio la stessa. Scusate ancora...Spero vi piaccia lo stesso anche così. Detto questo, buona lettura a tutti ;) }



 “L’unica possibilità.“
Tutto era ancora immerso nel buio. Nessun spiraglio di luce. Oscurità totale.
La guerra era appena iniziata e già la forza dell’Oscuro Signore si faceva sentire nell’aria, soffocante e scura. Il giovane trio era in preda al panico per soccorrere i feriti, pregando ogni volta di non vedere una faccia troppo familiare, e cercare di proteggere i confini della scuola. Un lavoro troppo faticoso per dei ragazzi. Ad aiutarli, ovviamente, c’era il professore Lumacorno che, come al suo solito, spronava anche gli altri studenti a dare una mano con le medicazioni, facendo uso delle sue strane e bizzarre pozioni.
Le urla dei feriti si espandevano per tutto l’edificio; urla di dolore e sofferenza. Urla strazianti d’ascoltare; urla che stringevano il cuore anche a tutti coloro che cercavano in tutti i modi di non sentirle, o di prestarci attenzione. Improvvisamente un suono rieccheggiò per tutto il corridoio principale della scuola, così forte e assordante da far riversare tutti gli studenti e professori fuori dalle varie aule. “Cos’è stato?” continuarono a ripetersi e a chiedersi tutti nella mente, finché, da un’aula, uscirono Ron e Neville completamente bruciacchiati in viso e sorridenti per l’imbarazzo.

“Scusate per il rumore” dissero in coro, facendo scoppiare tutta la scuola in una grossa e fragorosa risata. Non era possibile, anche in una situazione come quella, di panico e paura, loro riuscivano sempre a portare gioia e risate in tutti quanti. Erano incredibili.

“Che idioti” dissero Hermione e Ginny accompagnate dalla risata di Harry che non riusciva a togliere lo sguardo da quei due ragazzi rossi in viso per tutto il disagio che avevano appena creato; un rossore difficile da individuare per colpa di tutta quella fuliggine che li ricopriva dalla testa ai piedi, ma al compenso impossibile da dimenticare.
I due ragazzi si avvicinarono a loro, chiedendo scusa nuovamente mentre il resto degli alunni tornava alle sue mansioni per dare una mano in giro. Dopo qualche altra risata nel piccolo gruppo che si era creato, una voce li fece leggermente sobbalzare.

“Harry, Ron ed Hermione. La Professoressa McGranitt vi vorrebbe vedere. Ha detto che vi deve dire una cosa di estrema importanza.”  I ragazzi nominati rivolsero un saluto agli altri come per salutarli, sparendo poco dopo in un’aula non molto distante da dove si trovano prima.

“Eccovi finalmente. Sedetevi, per favore” disse la professoressa osservando il Trio con occhi attenti e agitati. I ragazzi si sedettero come gli era stato chiesto e subito si lanciarono degli sguardi preoccupati riguardo il comportamento strano della loro professoressa. Non fecero in tempo a dire nemmeno una parola che la McGranit riprese subito a parlare.

“Questo è il momento giusto per agire. Silente mi aveva avvisata e questa è la nostra unica possibilità” disse quasi tutto d’un fiato, portando i ragazzi subito ad intervenire dato che non avevano capito nulla di ciò che la professoressa voleva dirgli.

“Unica possibilità? Che cosa?” chiese Harry, rompendo il silenzio che si era appena creato nella stanza.

“Uno di voi dovrà tornare ad Hogwarts nel 1943, anno dell’adolescenza del Signore Oscuro e sarà Hermione. Harry tu non puoi perché lo uccideresti subito e non è questo che ci serve, dobbiamo solo fargli cambiare le idee. Mentre tu Ron…tu ti scorderesti semplicemente il compito assegnato” spiegò velocemente ai tre studenti che rimasero senza parole, soprattutto Hermione. I due ragazzi si ripresero subito, iniziando a contestare la scelta della professoressa, volendo sapere molte più informazioni e motivazioni di quella scelta; Hermione, invece, rimase ancora pietrificata. Doveva tornare indietro nel tempo per scoprire cosa aveva reso quel giovane ragazzo il mostro che era ai giorni d’oggi. Un’impresa, a parere suo, impossibile. Un’impresa suicida ed estremamente pericolosa, ma se sarebbe servita a salvare il mondo che conosceva da un’era infita d’ombra ed oscurità…era pronta a tutto.
Nel frattempo, nel posto più oscuro e isolato della Foresta Proibita, i Mangiamorte e Voldemort in persona, escogitavano un nuovo piano per cercare di intrufolarsi nella scuola o, semplicemente, per far uscire alla “luce” il Prescelto, ignari di cosa i loro nemici erano pronti a fare pur di mettere fine a questa gigantesca e disastrosa guerra.
Tutto era pronto ad Hogwarts per il viaggio della giovane ragazza. Si prese cinque minuti per salutare gli amici, rassicurandoli per farli stare tranquilli e partire senza doverli lasciare in ansia o preoccupati. Finiti quei pochi minuti, afferrò tutte le sue cose e salutò la professoressa che le ricordò la sua missione e il numero di giri che doveva far fare alla sua giratempo. Era pronta. Aveva paura, ma doveva farlo. Fece un grosso respiro e mandò indietro il tempo, vedendo tutto quello che aveva attorno a sé cambiare durante gli anni che passavano.
Il tempo si fermò e la giovane Granger si ritrovò nel Settembre 1943. Non riusciva ancora a crederci. Era finalmente arrivato il suo momento. Aveva l’occasione di cambiare il futuro e non avrebbe fallito. Non poteva permetterselo, ma una voce la svegliò dai suoi pensieri.

“Scusa, ma chi sei tu?” chiese una giovane ragazza con i capelli neri ricci e arruffati, con un’aria abbastanza strafottente. L’avrebbe riconosciuta ovunque. Quella era di sicuro Bellatrix.
   
 
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