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Autore: Lady A    14/12/2016    2 recensioni
Dalla storia:
"[...] «Non tornerai a Spinner’s End per Natale? »
La voce di Lily cambiò. Una stilla di dolce preoccupazione attraversò le sue labbra, che si schiusero appena, come se quella domanda fosse troppo intima per essere ascoltata e condivisa da altri."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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[…] «Non posso più fingere. Tu hai scelto la tua strada, io la mia»
«No… senti, io non volevo»
«… chiamarmi Sanguemarcio? Ma chiami così tutti quelli come me, Severus. Perché io dovrei essere diversa?»
Piton stava per ribattere, ma con uno sguardo sprezzante lei si voltò e varcò il buco del ritratto.

 
Harry Potter e i Doni della Morte.



Nevicava profondamente quel giorno. Alcuni fiocchi cadevano sugli alberi nudi e s’addormentavano, altri superbi, dipingevano i tetti, i prati e i sentieri. Scivolavano sui fiumi e sui laghi, alterandoli in specchi. Il sole giaceva pallido nel cielo. Howgarts era foderata di bianco e come ogni anno all’approssimarsi del Natale, traboccava di vischio e sfolgoranti decorazioni. Numerosi erano gli alberi disposti al centro della Sala Grande. Una palpabile euforia colmava l’aria. Poche ore e molti avrebbero abbandonato il castello per riabbracciare le proprie famiglie.
Tranne lui. 
Il cortile brulicava di studenti dal chiacchiericcio allegro, nell’attesa febbrile di recarsi alla stazione.
Un Serpeverde camminava lentamente, un po’ ricurvo, guardandosi attorno ansiosamente. I capelli tagliati male e untuosi erano appiccicati al viso magro e giallognolo. In pochi ebbero voglia di incrociare il suo sguardo nero e intensamente cupo.
Un sorriso nacque sul suo volto, non appena scorse e riconobbe in lontananza, una figura di spalle. Era sola. I lunghi capelli rosso scuro, le ricadevano lungo la  schiena.
Piccole stelle di neve, vi si posavano leggiadre, creando un allettante contrasto.
«Lily»
Senza smettere di sorridere, si avvicinò a lei. Erano mesi che non si parlavano, che un muro oscuro e invalicabile si era innalzato tra loro, a distanziare sempre di più le loro vite.
Una volta che ebbe incontrato i suoi occhi verdi, il sorriso tuttavia, sfumò.
Una nota di tristezza vibrò nello sguardo della ragazza non appena il giovane fu davanti a lei, per mutare poi, in un guizzo d’orgoglio e determinazione che costrinsero Piton ad arretrare di un passo.
«Non abbiamo nient’altro da dirci, Severus!»
Non avrebbe ascoltato ancora le sue scuse, anche se lui gliele avesse urlate. Avrebbe dovuto rinunciare
per sempre alla sua amicizia? 
Quel pensiero gli parse assurdo e incredibilmente doloroso. Si vestì di coraggio e si avvicinò di più a lei, che non indietreggiò.
Ne osservò per un attimo il viso pallido, accarezzato anch’esso dalla neve.
Piton temette di arrossire. La folla attorno a loro, cominciò pian piano a scomparire, come una coda di fumo.
Nessuno sembrò badare a loro.
«Non tornerai a Spinner’s End per Natale?»
La voce di Lily cambiò. Una stilla di dolce preoccupazione attraversò le sue labbra, che si schiusero appena, come se quella domanda fosse troppo intima per essere ascoltata e condivisa da altri.
«Non ho alcun motivo di tornare in quel letamaio di babbani!» Lo disse con un incontrollato disprezzo. Si pentì subito. La ragazza parve rimproverarlo con lo sguardo; scosse leggermente il capo, guardandosi attorno quasi tristemente. Si strinse maggiormente nel suo capotto di lana. Le guance e il naso teneramente arrossate per il gelo.
«Avrai da fare con i Mangiamorte, suppongo…»
Incapace di replicare, la vide voltarsi e allontanarsi lentamente nella pioggia di neve. Le corse dietro e muovendosi quasi fosse un pipistrello, le afferrò un braccio, fermandosi appena alle sue spalle. 
Trattenne il fiato. 
Incontrò di nuovo il suo viso, vicinissimo al proprio. La guardò intensamente, come faceva spesso da bambino.
Il cuore picchiò più forte nel petto.
«Perché io dovrei essere diversa, Severus?»
Ancora quella domanda sulle sue labbra troppo vicine. Ancora gocce di amara delusione sui lineamenti del suo volto.
Piton si scoprì imbarazzato e temette di non trovare le parole. Poi, senza pensarci, l’avvolse appena in un abbraccio. Sentì lo stomaco contrarsi non appena avvertì il corpo di lei, premere contro il proprio. Si sforzò di ignorarlo e si avvicinò al suo orecchio. 
Come d’incanto, la neve smise di cadere.
«Perché per me sei speciale Lily, immensamente speciale…» Parlò velocemente, come un soffio di vento. Quelle parole risuonarono per un istante come un’accorata supplica o forse, una velata rivelazione. 
Due pupille verdi si dilatarono, incredule. 
Piton avvertì d’improvviso, la gola bruciare quasi avesse bevuto del Whisky Incendiario. Si separò da lei, senza cercare i suoi occhi. 
Lei lo imitò silenziosa e si allontanò lentamente.
«Evans! »
A quel richiamo, il giovane Serpeverde s’irrigidì bruscamente.
Potter!
Strinse violentemente i pugni.
Atletico, affascinante, malgrado i capelli scarmigliati e gli occhiali, si avvicinò rapidamente verso di lei. Insolente, sfacciato, strinse le mani della giovane nelle proprie. Lily sussultò appena. Si parlarono, si sfiorarono e si sorrisero. 
Immobile, come una statua oscura, Piton rimase ad osservarli. 
James le circondò una spalla con la mano e s’incamminarono assieme. A metà strada entrambi si voltarono.
Quando lo notò, James gli accennò un sorriso garbato. Severus lo ignorò con irritazione, cercando lo sguardo di Lily. Il cuore parve fermarsi così come il respiro. Per un attimo ebbe l’impressione di vedere un velo lucido brillare negli occhi della ragazza, ma si trattò forse, solo di una bieca illusione.
Rapida, gli diede nuovamente la spalle, scomparendo in compagnia del giovane Potter.
La neve cadde nuovamente dal cielo per posarsi sul suo cuore. 
 


 
 
  
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