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Autore: trenodicarta    14/12/2016    2 recensioni
Simone e Viola si avvicinano, lui le offre la sua amicizia e lei la accetta con diffidenza. Lei nasconde una storia tormentata e lui un segreto doloroso. Lei è ferita, lui è l'ultimo che possa guarirla. Il loro rapporto si fortifica ogni giorno sempre di più, fino a quando Viola non scopre la vera identità di Simone, da quel momento ogni sua certezza si distrugge, di nuovo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Notti perse a non dormire

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Prologo

- Vorrei che tu ti fidassi di me. -

Davanti a quelle parole, per non ridere, Viola dovette fare un notevole sforzo. Fidarsi? Le stava davvero chiedendo di farlo? Ormai quella parola non rientrava più nel suo vocabolario, non dopo tutto ciò che aveva passato. Non riusciva a fidarsi nemmeno più di se stessa, come poteva farlo con qualcun'altro? Specie se quel qualcuno era Simone. 

- So che ti sembra impossibile, io non sono la persona adatta, però non puoi punirmi per quello che ha fatto Riccardo. - 

Uno spasmo attraversò il corpo di lei. 

- Non pronunciare il suo nome. - Sibilò mettendosi improvvisamente sulla difensiva, più di quanto non fosse già.

Non riusciva nemmeno più a sentire o pronunciare quel nome, quello che apparteneva all'uomo che le aveva fatto così male. Male? Era un eufemismo, aveva fatto ben peggio: l'aveva spogliata della sua sicurezza, delle sue certezze, le aveva tolto la fiducia negli altri, le aveva strappato ogni briciolo di sentimento che non fosse paura o diffidenza. Riccardo l'aveva resa tutto ciò che lei mai avrebbe voluto divenire. 

- Vattene, io non ... non ti voglio. Non ho bisogno di te, so perchè sei qui, cerchi di rimediare perchè ti senti in colpa, ma la verità è che fare beneficienza nei miei confronti non riuscirà a pulire la tua coscienza o quella della tua famiglia. - Viola gli sputò quelle parole in faccia, con un tono talmente duro e freddo che persino lei si sorprese di essere stata più gelida di quanto volesse.

Il viso di Simone assunse una sfumatura di tristezza, i begli occhi azzurri si abbassarono. Lui rimase in silenzio osservando il pavimento, soltanto in seguito rialzò gli occhi, come a voler fare un ultimo disperato tentativo. Fece un passo verso di lei e in risposta Viola ne fece due indietro. 

- Non ti avvicinare. -

- Non tenermi fuori da tutto questo. - Sussurrò il ragazzo, avanzando ulteriormente.

Era così cauto nei suoi movimenti, come un cacciatore che lentamente cerca di avvicinarsi alla propria preda. 
Viola avrebbe voluto allontanarsi ulteriormente, ma si ritrovò con la schiena bloccata dalla parete, non poteva andare da nessuna parte. Era una situazione così familiare. 

- Per favore non ti avvicinare. - Ripetè, stavolta assumendo una nota di paura nella voce. 

Forse fu proprio quello a frenare Simone, il quale rimase immobile, limitandosi ad osservarla. Si ritrovò a pensare che fosse terribilmente dolce, mentre cercava di apparire fredda e distaccata, ma in realtà non era altro che una ragazza terrorizzata.

- Non sono lui. - 

- Ah no? Ma hai mentito, hai mentito su tutto. Come faceva lui. Hai fatto finta, era tutto programmato...tu volevi solo ingannarmi. -

Simone scosse la testa davanti a tutte quelle accuse. 

- No, era tutto vero, lo giuro. Se tu mi dessi la possibilità... -

- No. Voglio che tu te ne vada, non voglio più averti nella mia vita, te e tutta la tua famiglia. Spero che finiate tutti all'inferno, siete solo un mucchio di bastardi! Vattene! - Viola recuperò la grinta perduta e in un moto di rabbia fece un passo in avanti, ringhiando quelle parole davanti al viso di Simone. 

Quest'ultimo incassò anche quegli insulti, quella volta fu lui a rimanere in silenzio e a indietreggiare. 

- Mi dispiace per averti mentito... - Si limitò a dire, mentre la osservava contrito. 

Era così bella con quegli occhi lucidi color nocciola, della stessa tonalità dei capelli mossi. Aveva le guance arrossate dalla rabbia e gli occhi pronti a scoppiare in un pianto. Simone avrebbe voluto abbracciarla ma avrebbe solo ottenuto un rifiuto. Non voleva terrorizzarla, ci aveva già pensato Riccardo a farlo. Rimasero a guardarsi per qualche secondo, prima che Simone facesse qualche passo indietro fino a scomparire, uscendo dalla porta di casa. Non appena fu sola nella stanza, Viola attese qualche secondo prima di lasciarsi andare. Scivolò con la schiena contro il muro, lasciandosi cadere a terra, con le ginocchia strette al petto e le lacrime che le scivolavano lungo le guance. Era stata ingannata da una persona da cui non se l'aspettava, di nuovo. 



Chiarimenti
Ciao a tutti! Ho riflettuto a lungo sul pubblicare o meno questa storia, però alla fine l'ho fatto. Volevo solo precisare alcune cose prima di andare avanti:

- Tutti avrete capito che Viola nasconde alle spalle un passato violento, dovuto a questo Riccardo (tenete a mente il suo nome perchè ritornerà parecchie volte), ci tengo a dire che non descriverò scene violente nei particolari perchè trovo sia una tematica troppo delicata che non mi sento di affrontare nei minimi dettagli, ci saranno dei flashback nel corso della storia che vi faranno capire cos'è accaduto a Viola. 
- Questo è solo un prologo, riprende una scena che vi sarà in futuro, quindi capisco che possa essere poco chiaro, essendo anche piuttosto corto, però vi prometto che presto pubblicherò il primo capitolo (magari lo farò stasera o domani) in cui le cose vi saranno più chiare e comprenderete cos'è accaduto.
- Ho inserito una gif con Mila Kunis e Stephen Amell perchè loro due sono i volti a cui mi sono ispirata e inoltre quella gif mi sembra molto adatta alla scena descritta qui nel prologo. 

Spero di aver stuzzicato la vostra curiosità. Presto pubblicherò un altro capitolo, nel frattempo avrei piacere nel ricevere una piccola recensione per sapere se ne vale la pena continuare. A presto :3
   
 
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