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Autore: Miyan    21/05/2009    3 recensioni
Lei non fa che pensare a lui. E' nella sua testa,è nel so cuore. Ma è tutto normale?
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Amo la tua voce

 

L’acqua scorre dal rubinetto aperto. Scivola, sprecata, mentre io mi fisso nello specchio. Sono io? Si lo sono eppure mi sembro diversa. La mia attenzione sui due forellini rossi alla base del collo. Come fare a farli passare inosservati? Ah fosse inverno! Almeno potrei  mettermi una maglia a collo alto, ma in piena estate non so che fare. Alzo la mano destra e vado a sfiorare la pelle, non mi fa male, solo un leggero fastidio. Come quando una zanzara viene a pizzicarti la pelle per succhiare un poco del tuo sangue. Effettivamente è la stessa cosa che ha fatto lui.

Chiudo l’acqua con un gesto brusco della mano, recupero i vestiti e vado in camera mia cercando di fare il minor rumore possibile. Sono così stanca, ho voglia solo di dormire, solo di riposare. Mi sembra che le mie braccia siano pesantissime, fatico a muovere le gambe. Sarà l’effetto di ciò che ha fatto? Non ne ho la più pallida idea. Sinceramente e la prima volta che un vampiro mi morde.

Non sono spaventata. Forse solo un pochino. A dire la verità mi sento vuota, come se con la perdita del sangue avessi perso parte dei miei sentimenti. Forse quando si sarà riformato anche i sentimenti ritorneranno e avrò il tempo di assimilare la paura. Forse come ha detto Lui, io ho una buona intelligenza, o forse al contrario sono proprio stupida, ma quanto mi è accaduto non mi ha shoccato come avrebbe dovuto.

Mi infilo nel letto, è piacevole il contatto del fresco lenzuolo di cotone contro la pelle calda delle gambe. Chiudo gli occhi, sfinita. Eppure non riesco ad addormentarmi. Ho il suo viso stampato nella mente, il ricordo dei suoi baci mi fa sorridere compiaciuta. È un vampiro! Me lo urlo nella testa, ma diamine non me ne frega proprio nulla.

Da quant’è che il vampirismo è legalizzato? Una decina d’anni? Si direi più o meno che il tempo è quello. Eppure non ho mai frequentato un vampiro, non dico come legame sentimentale, ma nemmeno a scuola o per lavoro. È anche vero che lavorando come segretaria faccio orari diurni, mentre loro lavorano e soprattutto vivono di notte, eppure avrei potuto avere l’occasione. E invece nulla.

E poi sbuca lui. Come ho fatto a non accorgermene? Ora che ci ripenso gli indizi c’erano tutti. In primo luogo è freddo. Non è che abbia avuto molte occasioni di toccarlo prima di stasera, ma è freddo. Poi è pallido, ma quello lo sono anche io e il sangue mi scorre nelle vene. Tutte le volte che l’ho visto è stato di sera, o di notte. Ma anche qui ci poteva essere una giustificazione valida, visto che io lavoro tutto il giorno e poteva fare anche lui lo stesso. Per ultimo non mangia, o almeno non ricordo di averlo mai visto mangiare. Quando usciamo insieme con gli altri amici ordina sempre un cocktail particolare, non sarà sangue vero? Dovrò indagare.

Sto facendo questo malsano elenco quando sento il telefono suonare. Lo infilo sotto il cuscino per attutire il suono e non svegliare i miei genitori. Vediamo. È lui. E il cuore perde un battito.

“pronto?”

Domando con voce titubante.

Ehy su sento la tua voce tremare, ma non devi avere paura, davvero”

Oh che voce! Bassa, limpida, calda. Io rispondo sussurrando, nella speranza che lui riesca comunque a sentirmi.

“La fai facile tu. Sono io quella che ha scoperto un grande segreto anche se…

Lascio la frase in sospeso, volutamente in sospeso. Sistemo il cuscino e mi siedo nel letto, premendo il telefono all’orecchio.

Mh anche se cosa?”

Borbotta lui, sento diffidenza nella voce.

“Anche se non mi sento particolarmente impaurita. Credo che avrei dovuto urlare quando mi hai morsa. Tu che ne pensi?”

Ironia, non so come ma la mia voce ha una nota ironica. E la sua risata si alza, lo sento benissimo.

“Oh sei proprio fuori. Non ti so dire a che categoria appartieni, ma ci sono persone che urlano come pazze quando capiscono che hanno davanti un vampiro, altre invece ne sono così affascinate che diventano ossessive, infine vi sono quelle a cui non importa proprio nulla. Non dirmi che sei una di queste ultime?”

Anche nella sua voce c’è del divertimento, riesco a percepirlo benissimo. Mi mordicchio il labbro inferiore mentre ascolto le sue parole. Mi piace la sua voce. Forse l’ho già detto. Adoro la sua voce.

Ehy ci sei?”

Non ricevendo risposta mi richiama all’attenzione.

“Si si ci sono, stavo solo pensando…

E di nuovo rimango vaga. La mano destra regge il telefono, la sinistra invece sollevo e va a  giocare con alcune ciocche dei miei capelli lunghi.

“Tu pensi troppo. Te lo dico sempre. Dovresti lasciarti andare un po’, segui l’istinto. Cosa ti dice?”

L’ilarità scompare lasciando spazio alla serietà. Secondo me questa domanda gli importa davvero. Fantastico su dove sia. Sarà a casa sua, o per strada in macchina? Magari è parcheggiato sotto casa mia. Non ricordo di aver sentito la sua macchina allontanarsi, ma ero così confusa che potrebbe anche averlo fatto.

“Il mio istinto mi dice che non devo avere paura di te, anche perché se volevi farmi del male ne avresti già avuto l’occasione. Certo sono impreparata a frequentare un eterno. Cioè, è come uscire con un ragazzo… umano?”

Aggiungo alla fine quell’aggettivo, non so bene come definire le due cose. Vivo e morto? Umano e eterno? Boh.

“Si è più o meno la stessa cosa. Bene, sono le tre, direi che dovresti dormire un poco, quindi buonanotte…

Mi risponde lui, congedandosi poi.

“No dai aspetta, ho voglia di parlare con te!”

Cerco di fermarlo io. Ma non ci riesco. Sento la sua risata e ma poi mi dice.

“Abbiamo tutto il tempo per parlarci, ma tu devi riposarti. Quindi salutami e buonanotte.”

Brontolo un poco, per poi dire.

“Va bene, anche se non mi va. Buonanotte a te. Anche se non so se andrai a dormire. A domani.”

Ecco cado in un cattivo umore. Mentre lo sento ridere ancora e rispondermi.

“Prima o poi te lo dirò. Ad ogni modo grazie della buonanotte. A domani piccola.”

E sento il clic della conversazione conclusa. Non mi va di dormire ora, parlare con lui ha risvegliato i miei sensi intorpiditi dal sonno. Prendo quindi il libro che ho sul comodino e incomincio a leggerlo. Ma dopo poche frasi devo chiuderlo, non ha senso cercare di concentrarmi su di esso, tanto ho la testa altrove. Sbuffo quindi andando a appoggiarlo nuovamente sul comodino, lo sguardo mi cade sul cellulare acceso e in quel momento lampeggia la casellina dei messaggi.

Mi tremano un poco le mani mentre lo afferro, il messaggio è suo, vediamo che dice.

“Vedi come sei fatta? Invece di non volermi più vedere, tu sei curiosa di sapere. Ciò mi piace immensamente. Buonanotte regina dei curiosi.”

Mi viene da ridere ma mi trattengo, ridacchio quindi a bassa voce mentre scrivo la risposta e poi gliela invio.

“Eccome se so come sono fatta, mi piace sapere, mi piace conoscere. E tu mi piaci ancora di più, re dei misteri”.

Non attendo risposta, spengo il telefono e mi accoccolo meglio tra le coperte. Vediamo di dormire.

 

Eccomi di nuovo, nessun commento per ora sigh sigh povera me. Vediamo se almeno una persona si muove a compassione.

Ad ogni modo ecco il secondo capitolletto, si saranno molto brevi, e non so nemmeno se ne scriverò altri, vedremo come è la luna.

Buona lettura. Miyan

  
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