Titolo: Favola
Autore: Slayer87
Beta: Nonna Minerva, Lostris87
Rilettrice: Nikeforos
Genere: romantico, generale
Rating: PG
Pairing: un accenno di Harry/Draco
Note: ogni tanto mi escono queste cose che colano melassa. Leggete e sopportatemi, anche perché prendendo spunto da questa mini shot, potrei scrivere qualcosa su Sirius [e chi ha orecchie per intendere, intenda, vero Ny? ;)))] Grazie a Lostris e Nonna per il betaggio, e a Nike per la rilettura.
Dedica: a PolarLight per il suo compleanno. Anche se non ami lo slash, spero che ti piaccia. Passa una bella giornata e divertiti. In fondo, 20 anni si hanno una volta sola. E speriamo di riuscire ad organizzarci per Gardaland! Un bacio grande tesoro. Noemi

FAVOLA

“La notte in cui scoprirono la Stanza delle Necessità era una serata come tutte le altre. Nessun indizio lasciava presumere che qualcosa, di lì a poco, sarebbe successo. Erano al loro quinto anno, e ormai il parco di Hogwarts non aveva più segreti per i Malandrini. Diverso era il discorso del castello. Sembrava che nella scuola ci fossero più cose da scoprire che in un parco grande quanto un piccolo paese.
Quella sera avevano deciso di esplorare il settimo piano, ma se non fosse stato per Sirius e i suoi tic nervosi probabilmente non avrebbero scoperto nulla. Quel pazzo di un Black, infatti, dopo un paio d’ore passate a girare per i corridoi silenziosi, si era stancato. Lui si stancava sempre, se non c’era da scappare o da inventarsi scuse strampalate. Così si era messo a camminare davanti ad un muro, andando avanti e indietro per due minuti buoni, fin quando James non riuscì a catturare la sua attenzione.
Solo a quel punto Sirius si accorse della porta che era spuntata proprio su quel muro. Sgranò gli occhi, e senza perdere tempo la aprì. Non era mai stato un tipo particolarmente propenso all'attesa, e non gli importava cosa avrebbe potuto trovarvi dietro. Una volta dentro, restò immobile per un bel po’, e spostandosi solo quando James lo spinse da parte. Era arredato esattamente come la Sala Comune dei Grifoni, con l’unica differenza che non c’erano scale che portavano ai dormitori. Sirius si spaparanzò su un divano, e appoggiò la Mappa del Malandrino sul tavolo. Doveva riportare la sua nuova scoperta sulla pergamena, o almeno era quella la sua intenzione. Con suo sommo stupore si accorse di non riuscire a disegnarla. Tentarono tutti gli incantesimi conosciuti, ma senza risultato. Finalmente desisté, e i Malandrini poterono tornare al loro dormitorio. Cosa strana, quella notte lì non persero nemmeno un punto.
Fu in seguito che si accorsero dei poteri della Stanza. Un giorno James e Sirius stavano scappando da Gazza, e accorgendosi di essere al settimo piano cercarono di far apparire la Stanza, ma pensarono di essersi sbagliati, perché al posto della Sala apparve loro un ripostiglio delle scope. Fu quello a indurli a fare indagini più approfondite: capirono così che la Stanza forniva loro ciò di cui avevano bisogno, e che se chiusa era invisibile agli occhi degli altri. Negli anni successivi, James e Sirius furono quelli che più utilizzarono la Stanza. Ma anche tuo padre, Remus, non disdegnava di passarci qualche notte, specie quando c'era la luna piena in cielo. Era il loro rifugio segreto, un piccolo angolo di Hogwarts che conoscevano solo loro...”

Harry guardava gli occhi semichiusi dal sonno di Teddy. Aveva iniziato fin da quando era piccolissimo a raccontargli le storie che aveva sentito da Remus nei pochi anni in cui erano stati insieme. Era un modo come un altro per non fargli dimenticare da dove veniva. Sapeva come ci si sentiva a non avere una storia, e non voleva che lo stesso capitasse a quel bel bambino. Con uno sbadiglio Teddy si addormentò tra le sue braccia, ed Harry non poté fare a meno di sorridere. Nonostante il sangue non circolasse più, non voleva muoversi. Era una sensazione senza pari quella di tenere un bambino così. Quando sentì che al peso sulle sue braccia se ne stava aggiungendo un altro sulla schiena, si mosse leggermente per andargli incontro.

“Si è addormentato?”
“Si. Ha voluto che gli raccontassi di come hanno scoperto la Stanza delle Necessità.”
“La sua preferita. Dai, mettiamolo a letto.”

Draco prese il bimbo dalle sue braccia e lo posò con gentilezza sul lettino. Harry guardò il suo ragazzo accarezzare il nasino del bimbo prima di dargli un bacio. Quelli che sostenevano che Draco fosse un iceberg, avrebbero dovuto vederlo con Teddy in braccio. Era incredibile come si fosse affezionato a quel bambino.

“Dai, andiamo a letto.”
“No. Vai tu, ti raggiungo dopo.”

Harry sorrise. Sapeva già come sarebbe finita. Avrebbe dovuto alzarsi nel cuore della notte per andare a recuperare il suo ragazzo, addormentato sul divano con in braccio Teddy. Come succedeva da mesi, ormai. Forse anche Draco sentiva il bisogno di dare al bimbo una storia. Si avvicinò al suo ragazzo e lo baciò sulle labbra, solo un leggero tocco carico di sentimento, prima di chinarsi a baciare anche Teddy. Se ne andò pensando a quanto amasse i suoi due ometti.

The End