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Autore: brvkenalec    18/12/2016    4 recensioni
Proprio quando Alec Lightwood e Magnus Bane iniziavano ad abituarsi all'essere genitori e a tutto ciò che ne deriva, ecco che nelle loro vite avviene qualcosa di inaspettato.
Fra le strade affollate di Buenos Aires, Alec fa un incontro insolito. Un piccolo bambino, vestito di stracci logori e sporchi e ferito, tenta di rubargli il portafogli dalla tasca del giubbotto di pelle che il Cacciatore è solito indossare.
Nel momento in cui il Nephilim decide di inseguirlo, non pensa a ciò che questa azione potrà comportare.
Dinamiche della famiglia Malec e dei suoi nuovi membri.
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood-Bane, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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You gave me more than a hand to hold, caught before I hit the ground.
Tell me I'm safe, you've got me now. Would you take the wheel If I lose control? If I'm lying here, will you take me home? 


PROLOGO. 

P.O.V Alec.


Quando Alec Lightwood, su ordine del Conclave, si era recato a Buenos Aires per seguire un’indagine su alcuni attacchi da parte del clan dei vampiri della zona, non si aspettava di vedere la sua vita venire stravolta ancora una volta.
E di certo non si sarebbe mai aspettato di dover passare una notte in una camera di un hotel mondano in compagnia di un bambino di poco più di cinque anni che solo poche ore prima aveva tentato di rubargli il portafogli dalla tasca della giacca. 
Quando Alec lo aveva colto sul fatto il bambino era rimasto a fissarlo con un paio di grandi occhioni spaventati che spuntavano da sotto una chioma troppo lunga e arruffata, prima di mettersi a correre fra la soffocante folla di Plaza del Mayo. Lo Shadowhunter aveva deciso di non lasciarselo scappare, incuriosito dal gesto che il piccolo aveva tentato di compiere, e si era messo all’inseguimento cercando di velocizzare il suo ritmo, avanzando al massimo delle sue potenzialità, nonostante in quel momento, dopo aver trascorso una giornata estenuante fra Consigli e riunioni, esse non fossero così al massimo come avrebbero potuto essere se Alec si fosse disegnato una runa della velocità sulla pelle prima di uscire dalla sua stanza, quella mattina stessa.
Fortunatamente per Alec, il bambino dopo qualche minuto di corsa si era stancato e il Nephilim era riuscito, compiendo un ultimo e decisivo scatto, ad afferrarlo per la maglietta logora che stava indossando. Era evidente come il piccolo, a differenza di Alec, non fosse addestrato e non possedesse quindi la resistenza necessaria per correre più a lungo di quanto avesse appena fatto. Nonostante questo, però, Alec si era trovato a chiedersi come mai il bambino fosse riuscito a vederlo, per quale ragione avesse la Vista. Era uno di quei rari casi di mondani nati con il dono della Chiaroveggenza pur non avendo nessun sangue angelico o demoniaco nelle vene?
L’aspetto da mondano lo ha, aveva pensato Alec ad una prima occhiata. Il piccolo non poteva avere più di cinque anni. La corporatura esilissima gli conferiva un aspetto ancora più giovane e i vestiti sporchi e rovinati erano evidentemente di almeno una taglia più piccola di quella che avrebbe dovuto portare. Gli occhi erano marrone scuro, quasi nero, e, nella loro grandezza, avevano un ruolo da protagonisti sul suo viso scavato.Lo Shadowhunter aveva notato che era scalzo e che il suo ginocchio destro sanguinava. 
«Stai bene?» aveva chiesto, cercando di usare un tono calmo. Ormai stava imparando; Era abituato ad utilizzarlo con Max quando lui piangeva, per tranquillizzarlo.Su quel bambino, però, la voce di Alec aveva avuto l’effetto opposto. Il piccolo infatti aveva iniziato a dimenarsi col tentativo disperato di scappare dalla morsa del Cacciatore, ma Alec gli aveva bloccato le braccia in una presa salda, impedendoglielo.
«Hey, non voglio farti del male. Dove sono i tuoi genitori?» 
Nessuna risposta da parte del piccolo, i cui occhi avevano iniziato a diventare lucidi. Alec aveva riconosciuto il segnale ed era arrivato alla conclusione che, se non avesse fatto qualcosa, quel bambino si sarebbe messo a piangere.
«Ti sei perso? Sai, posso aiut-»
«Déjame ir!1» aveva urlato lui, in spagnolo. Lo Shadowhunter era rimasto spiazzato per una frazione di secondo, poi aveva chiuso gli occhi maledicendosi.
«Quanto sei stupido, Alec?» si era detto ad alta voce, lottando contro l’impulso di darsi uno schiaffo.
Non solo il bambino doveva essere terrorizzato nel trovarsi davanti agli occhi un uomo mai visto prima, che indossava nero da capo a piedi e una cintura straboccante di armi, ma molto probabilmente, il fatto che Alec non avesse avuto l’accortezza di parlare in spagnolo, e quindi di permettere al bambino di capire ciò che stava dicendo, doveva aver incrementato ulteriormente le sue paure, e non di poco.
«Discùlpame, debi haber sabido que tu habla espagñol.2 » aveva detto Alec, ringraziando mentalmente Hodge per le lezioni di lingue straniere alle quali lo aveva sottoposto sin da bambino.Il piccolo sembrava essersi calmato un po’, smettendo di divincolarsi e fissando con intensità gli occhi del Nephilim.
« ¿Dónde estan tu padres? 3» aveva ripetuto, questa volta nella lingua giusta.
Gli occhi del bimbo si erano riempiti di lacrime mentre lui scuoteva la testa e abbassava lo sguardo. Le labbra carnose di Alec si erano contratte in una smorfia di dolore e dispiacere. Alec aveva lasciato andare una delle braccia del piccolo e lui stava già iniziando a portarsela verso il volto per asciugare una lacrima che gli rigava la guancia, ma Alec lo aveva preceduto e gliel’aveva asciugata con una carezza gentile.
«Lo siento.4»

Da lì la conversazione era proseguita con difficoltà. Anche se Alec sembrava starsi guadagnando la fiducia del bambino, egli non rispondeva quasi mai alle sue domande e si limitava solamente a starsene seduto contro il muro del vicolo con le ginocchia strette al petto, tremando.
« ¿Te duele?5 » aveva domandato lo Shadowhunter, riferendosi al ginocchio ancora sanguinante che aveva notato prima. Il piccolo aveva seguito lo sguardo di Alec e si era sfiorato la ferita con il piccolo indice.
« Un poco.6»
Alec si era avvicinato cautamente, per esaminare meglio la lesione.
« Necésitare algo para desinfectar la herida7
Il bambino lo fissava con lo stesso sguardo col quale Max era solito fissarlo quando lui si allenava nella palestra dell’Istituto: curiosità mista ad una punta di inspiegabile ammirazione.
Il Nephilim si era guardato intorno. I passanti, che si recavano con passo deciso verso le proprie rispettive abitazioni, ovviamente non potevano vederlo, essendo dei semplici mondani. Eppure sembrava che ignorassero anche la presenza del piccolo bambino ferito, malgrado Alec fosse convinto che se solo avessero abbassato lo sguardo, avrebbero potuto vederlo.
Il ragazzo aveva sbuffato ed era tornato a rivolgere la propria attenzione al bambino. Rannicchiato lì, con una ferita che rischiava di infettarsi da un momento all’altro e una sola maglietta strappata a ripararlo dal freddo e dall’umidità, sembrava sul punto di cadere a pezzi. Per qualche secondo ad Alec era apparsa nella mente l’immagine di Max, quando era ancora in fasce e giaceva sulle scale dell’Accademia con un biglietto adagiato al suo fianco.
Lo stomaco di Alec si era chiuso in una morsa d’acciaio.
« Quieres venir conmigo? Yo puedo ayudarte. Debe tener mucha hambre.8 » Il piccolo sembrava ancora titubante ma il suo sguardo si era illuminato nel sentire parlare di cibo.
«No te haré daño.9» aveva insistito Alec, ponendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.
«¿Prometes?10» La domanda del bambino era uscita in un sussurro ma il ragazzo l’aveva colta ugualmente e aveva sorriso.
« Prometes.11»
Sentite queste parole, il bambino aveva allungato la mano e aveva afferrato quella più grande del Cacciatore e insieme avevano iniziato allontanarsi verso l’hotel presso il quale Alec alloggiava.

Fu dall’istante in cui Alec e il piccolo varcarono la soglia della stanza, proprio nel momento in cui fuori iniziò a tuonare, che la vita del Cacciatore iniziò a cambiare.

Ancora una volta.



Traduzione dialoghi in spagnolo:

1: Lasciami andare!
2: Perdonami, avrei dovuto sapere che parli spagnolo.
3: Dove sono i tuoi genitori?
4: Mi dispiace.
5: Ti fa male?
6: Un po'.
7: Mi serve qualcosa per disinfettare la ferita.
8: Vuoi venire con me? Posso aiutarti. Avrai sicuramente molta fame.
9: Non ti farò del male.
10: Promesso?
11: Promesso. 

N.B: Non ho mai studiato lo spagnolo quindi mi scuso per eventuali errori!

Note d'autore.


Hey Shadowhunters! Come state?
Sono finalmente tornata, dopo mesi di hiatus, con una storia incentrata sulle dinamiche famigliari di una delle nostre coppie preferite, la Malec! 
Personalmente sono curiosissima di vedere Alec e Magnus nei panni di genitori, anche se sono già convinta che saranno fantastici e che daranno ai propri figli lo stesso amore che si danno reciprocamente, ogni giorno. 

La seconda stagione si avvicina! Siete emozionati quanto lo sono io? 

Fatemi sapere se la storia vi piace e se vorreste leggere i capitoli successivi!

Un bacione, Alice. 

  
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