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Autore: dadless    20/12/2016    1 recensioni
Esiste una cosa peggiore di una cotta per il proprio migliore amico, fidanzato con la capo cheerleader della scuola? Sì, purtroppo: il Progetto Anonymous di quell'idiota di Clifford.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lotto con tutta me stessa per evitare di addormentarmi durante l'assemblea d'istituto di inizio anno, ma Lottie Jackson non mi rende la cosa facile. Sta parlando da circa mezz'ora a proposito del solito noioso argomento dei cassonetti della pattumiera davanti al nostro liceo che, okay, facilitano la raccolta differenziata della mensa, ma puzzano davvero tanto. Soprattutto se devi stare interminabili minuti ad aspettare l'autobus. Potrebbero tipo spostarli sull'altro marciapiede, magari? A quanto pare no, pazienza.
La ragazza si schiarisce la gola un paio di volte durante una sola frase per attirare l'attenzione degli alunni ma, diciamoci la verità, queste cose non interessano a nessuno. I primini non hanno ancora provato l'ebrezza di stare accanto alla pattumiera, quindi dubito che interessi loro qualcosa. I ragazzi del secondo anno sono ancora troppo timidi per intervenire durante la discussione, quindi si fanno gli affari propri. Quelli di terza hanno finalmente capito che i professori non possono mandarli in presidenza se utilizzano il cellulare durante l'assemblea d'istituto, quindi passano queste due ore a chattare o (nel caso di maschi in crisi ormonale) sui siti porno. Quelli del quarto e del quinto anno... be', si comportano da diciassettenni e diciottenni: cantano coretti senza senso, ridono indicando i brufoli sulle facce dei più piccoli e battono i piedi per terra, mentre i professori cercano invano di calmarli.
«Jackson, ritirati!» grida qualcuno dal fondo, mentre la ragazza arrossisce fino alla punta dei capelli. Non capisco ancora chi l'abbia votata l'anno scorso, ma in questo momento non me ne faccio un problema.
«Poverina,» sussurra Abigail nel mio orecchio, per poi spostarsi dalla fronte una ciocca di capelli ricci e rossi. Annuisco e sorrido debolmente agli altri membri della banda scolastica che, sentendola bisbigliare, si sono voltati verso di noi, da veri impiccioni. Ricambiano, prima di tornare alle loro cose, come il resto degli studenti.
Lottie scende dal palchetto per lasciare la parola all'altro rappresentante degli studenti, Michael Clifford. Porge il microfono al ragazzo dai capelli bizzarri, che scuote la testa, per poi balzare sul palco con un megafono in mano. I ragazzi dell'ultimo anno lo acclamano, improvvisando anche un coretto in suo onore.
Michael fa un inchino e mostra un sorriso fiero, mentre metà scuola si è rianimata dal suo stato vegetativo, me compresa. Non che sia meglio di Charlotte, ma sono curiosa di sapere cosa proporrà per quest'anno scolastico.
Si avvicina alla lavagnetta bianca, che Lottie aveva precedentemente utilizzato per illustrare varie percentuali e statistiche sul pericolo di far attraversare la strada alle inservienti della mensa con i sacchi della spazzatura pieni in mano, e scrive 'Progetto Anonymous' a caratteri cubitali con il pennarello nero.
«Ragazzi,» grida poi nel megafono, spaccandomi molto probabilmente un timpano. «Quest'anno ho in mente una grande idea e non mi importa se il preside non accetterà: noi lo faremo comunque!» Il suo tono da leader trova riscontri del tutto positivi negli alunni, che urlano nuovamente in suo onore, mentre io mi limito ad alzare un sopracciglio. Ricordo perfettamente come lo scorso anno abbia praticamente implorato in ginocchio il preside Ford per inserire il gelato nel menù della mensa. Considerando che la solita mela gialla ha trionfato illesa sui vassoi degli studenti, dopo l'ardua battaglia frutta-gelato, come crede di fare quello che vuole quest'anno?
«Due ragazzi saranno selezionati dal sottoscritto per questo progetto e rimarranno in completo anonimato,» comincia, tenendoci tutti sulle spine. «Uno si occuperà della stazione radio del nostro istituto, facendo risuonare tutte le vostre canzoni preferite nell'edificio subito dopo il pranzo. Potrete fare dediche, far dire a lui o lei quello che pensate di quella troia che vi ha lasciato o di quel coglione che non capisce che lo amate, cose del genere. L'altro sarà invece una specie di consulente personale a cui chiedere consigli di ogni tipo, una persona con cui sfogarvi senza problemi perché non conosce la vostra identità e voi la sua.»
Gli alunni gridano entusiasmati da questa novità, mentre i professori non riescono a non mostrare il loro disappunto.
Ho come l'impressione che questa cosa finirà male, ma evito di condividere il mio pensiero con Abigail, notando che anche lei è eccitata da tutto questo.
Roteo gli occhi al cielo, sentendomi terribilmente sola.
«I prescelti saranno del quinto anno e farò ovviamente in modo che tutto questo procuri loro crediti extra e le stronzate varie che vi interessano per l'università.»
I cori si intensificano e Michael sfoggia un sorrisetto pieno di orgoglio, mentre i ragazzi del terzo e del quarto anno sbuffano perché non potranno prendere parte al Progetto Anonymous come uno dei due 'fortunati'.
Io, invece, sospiro sollevata al pensiero che non farò parte di questo spettacolino, essendo al quarto anno. Suonerò come sempre nella banda scolastica durante le partite di football nella mia uniforme blu, nera e argento con Abigail e gli altri, rimanendo anonima a modo mio.
«I moduli per le selezioni saranno gentilmente inseriti da Rachel nelle copie per il quinto anno del giornalino scolastico,» dice e rivolge un occhiolino alla redattrice, che arrossisce in risposta. «Felice anno a tutti!» esclama in conclusione, con un tono di voce talmente alto da far fischiare il megafono.
Mi tappo le orecchie, infastidita dalle urla dei ragazzi e da quel minchione di Clifford che non avrebbe potuto avere un'idea peggiore in quella sua testolina. Evidentemente le tinte troppo frequenti gli hanno danneggiato il sistema nervoso, povero.
Ci alziamo tutti da quelle sedie estremamente scomode per tornarcene a casa, visto che fortunatamente Ford ci ha concesso un'intera giornata di interruzione delle lezioni, anche se le assemblee durano solo due ore nella maggior parte dei casi. Certo, ci sono quelle volte in cui gli alunni iniziano a tirarsi per i capelli e allora centoventi minuti servono solo per districare le unghie curate delle ragazze dai capelli degli altri, ma oggi non è uno di quei casi, ringraziando il cielo.
Abigail inizia a saltellare sul posto, senza nascondere il suo entusiasmo, mentre una cheerleader le rivolge un'occhiata raggelante. Nonostante questo, la mia amica continua a strillare come una bambina, «È una cosa così emozionante, Tayla!» esclama e mi stritola il braccio, per poi accorgersi che non sono esaltata tanto quanto lei. «Non sei felice?»
Reprimo l'istinto di roteare gli occhi per come storpia tutte le volte il mio nome, per poi stringermi semplicemente nelle spalle.
  
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