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Autore: Najara    21/12/2016    6 recensioni
"Cosa desidera trovare sotto l'albero Lena Luthor?"
Il party di Natale del sindaco è rinomato e Kara deve parteciparvi per scriverne un pezzo, qui avrà l'occasione di parlare con Lena e chissà, magari, potrà scoprire qualcosa di più sulla bellissima Luthor.
La storia partecipa all'Iniziativa FemStmas2016.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Kara Danvers, Lena Luthor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il regalo di Natale

 

“Miss Danvers, benvenuta! Spero che scriverà meraviglie del mio piccolo party di Natale!” Il sindaco di National City la accolse con un grande sorriso e Kara, sorpresa che la donna conoscesse il suo nome, si aggiustò gli occhiali con nervosismo.

“Di certo non è piccolo, sindaco Keller.” Rispose. La padrona di casa rise e poi con un cenno la salutò spostando la sua attenzione alla coppia di nuovi arrivati.

Kara si guardò attorno, l’atmosfera era di certo natalizia, ovunque vi erano alberi di Natale e luci colorate, oltre che ghiaccio e neve finti. I camerieri vestivano eleganti completi da elfi così come i barman e i musicisti. Tutto brillava e tutto risplendeva e gli ospiti non erano da meno: le persone più ricche e influenti di National City erano tutte presenti e indossavano vestiti da sogno. La festa ricordava a Kara i party che aveva organizzato per Cat e il ricordo la fece sorridere. Era felice di non doversi preoccupare della consegna delle casse di champagne o della scelta della musica. Essere un report aveva i suoi vantaggi, poteva godersi la festa senza troppa agitazione.

Si avvicinò ad una montagnola di pasticcini e ne prese un paio per poi infilarseli velocemente in bocca.

Kara?” Cercò di trangugiare in fretta e poi si voltò pulendosi la bocca, maledicendosi per non aver osservato meglio la sala.

“Lena, ciao!” Salutò incontrando il sorriso della donna, i cui occhi brillarono.

“Non immaginavo di vederti qui.”

“Oh, è per un articolo, il mio caporedattore ha deciso che ero la più adatta a cito testualmente: parlare di sciocchezze e frivolezze.”

“Qualsiasi sia il motivo, sono felice che tu sia qui.” Kara sorrise alla donna, senza sapere cosa rispondere, aveva avuto l’intenzione di fare un giro, assaggiare tutte le prelibatezze che il sindaco offriva e poi andarsene alla vera festa, quella con la sua famiglia e i suoi amici. Lena però continuò a parlare togliendola dall’imbarazzo. “Natale non è mai stato un periodo felice per me, anzi in realtà tutte le feste sono sempre… tristi.” Il sorriso della donna questa volta non si espanse ai suoi occhi e Kara ne percepì la sofferenza.

“Immagino che non sia facile quando tutta la tua famiglia…” Si interruppe arrossendo e Lena fece una smorfia.

“Puoi dirlo sai. Tutta ciò che resta della mia famiglia è in prigione. Comunque non sarebbero delle belle feste anche se loro fossero fuori dal carcere.” L’amarezza nel suo tono era più che evidente, ma la donna scosse la testa e sorrise. “Ma non parliamo di questo, è Natale e bisogna fare discorsi più allegri.”

“Giusto.” Approvò Kara. Lena sorrise poi, nel veder passare un cameriere, lo fermò e prese due bicchieri di champagne dal vassoio offrendone uno a Kara.

“Allora, quali sciocchezze e frivolezze scriverai su questo elegante party natalizio?” Lena si era seduta su un piccolo divanetto rosso facendo cenno a Kara di imitarla.

“Non ne ho idea, non è il genere di cosa su cui vorrei lavorare…”

“Hai un dono naturale per la scrittura, sono sicura che troverai qualcosa di interessante da dire.” Lena sorrise e Kara si ritrovò a pensare che era bella. I capelli scuri raccolti in uno chignon mettevano in evidenza i suoi penetranti occhi verde-azzurri e l’abito dal color borgogna, sobrio, ma elegante rispecchiava la sua personalità. “Posso aiutarti in qualche modo?” Chiese allora Lena, gli occhi fissi nei suoi, un sorriso sulle labbra.

“Ehm… ehm…” Si mise ad annuire mentre il suo cervello cercava una risposta a quella domanda; era strano, ma quando parlava con quella donna finiva sempre col rincorrere i suoi pensieri. “Cosa desidera trovare sotto l’albero Lena Luthor?” Chiese di getto. La donna rise.

“Bella domanda.” E, come sempre, non ebbe bisogno di riflettere prima di rispondere: “La neve.”

“La neve?” Chiese Kara perplessa.

“Sì, ricordo ancora le magnifiche nevicate invernali. Io e Lex giocavamo all’esterno e lui mi permetteva di scegliere dove costruire il pupazzo di neve e mi lasciava sempre mettere la carota per il naso, sapeva che era la cosa che mi piaceva di più fare.” I suoi occhi si persero nel ricordo, poi la donna sospirò e si strinse nelle spalle. “La neve nasconde tutto, porta il silenzio e rende il paesaggio magico, ma qui, a National City, fa tropo caldo e non nevica, quindi: ecco ciò che mi piacerebbe trovare sotto l’albero.” Kara che aveva estratto in fretta il taccuino lo ripose senza aver scritto una riga, quello che le aveva detto Lena era profondamente privato e non le sarebbe sembrato giusto metterlo sotto il naso di migliaia di lettori.

È un bel regalo.” Lena sorrise, guardandola con quegli occhi intensi che la spiazzavano più di ogni altra cosa al mondo, facendola arrossire senza un reale motivo.

“Miss Luthor!” La donna si voltò verso il sindaco che la chiamava a gran voce.

“Pausa finita, devo tornare a lavorare.” Sul volto apparve tutto il dispiacere che la donna provava, velocemente nascosto da un sorriso. “Alla prossima volta, Kara, spero di averti aiutato.”

“Oh, certo, grazie Lena.” La donna annuì per poi allontanarsi e raggiungere il gruppetto di invitati campeggiato dalla Keller.

Kara rimase ancora un momento alla festa chiedendo agli invitati cosa avrebbero desiderato trovare sotto l’albero. Alla fine sarebbe stato un bell’articolo, grazie a Lena. Quando ebbe raccolto un certo numero di desideri natalizi Kara uscì, ma non prima di aver gettato un ultimo sguardo alla donna intenta a chiacchierare amabilmente con un gruppo di ricchi banchieri. I loro occhi si incrociarono e Lena le sorrise poi le fece un cenno di saluto con la testa e tornò alla sua discussione.

 

“Allora? Com’era la festa?” Chiese Alex nel vederla arrivare.

Mmm…”

“So che il commissario e sua moglie ci andavano.” Affermò Maggie passando loro accanto con un cappello da elfo sulla testa.

“Sì, il commissario sotto l’albero vorrebbe trovare un Natale senza crimini.”

“Sicuro, così non dovrebbe far finta di leggere i nostri rapporti e potrebbe andarsene alle Hawaii con la moglie per capodanno.” Alex rise, all’affermazione della sua ragazza. “Ma questo non lo scrivere.” Aggiunse Maggie con un sorriso. Kara si guardò attorno, avevano deciso di festeggiare in Natale nell’appartamento di Alex che era stato decorato per l’occasione, ma non era quello a rendere speciale la festa, ma il fatto che fossero lì tutti assieme.

Alex si avvicinò a Maggie e le mormorò qualcosa, le due risero, complici.

Hank le consegnò una fetta di torta mentre continuava a chiacchierare allegramente con Eliza. Poco più in là Mon-El, Winn e James stavano complottando qualcosa parlando fitto, fitto, avrebbe potuto ascoltare, ma era troppo educata per farlo.

Kara sorrise, felice di avere una famiglia che l’amava e felice che i suoi amici ne facessero parte. Gli occhi di Mon-El si alzarono fissandosi nel suoi e sul volto del giovane apparve quel sorriso dolce che da qualche tempo le dedicava. Kara sorrise di rimando, ma si rese conto, con un tuffo al cuore, che erano di un’altra persona gli occhi in cui voleva specchiarsi.

Osservò l’orologio che segnava quasi la mezzanotte e poi spinse il suo udito lontano, ascoltando con concentrazione.

“Grazie Arthur, credo sia finalmente giunta l’ora di tornare a casa.”

Riconobbe senza difficoltà la voce stanca di Lena.

“Torno subito.” Annunciò poi, ricordando che Maggie non doveva vederla volare via, raggiunse la porta d’ingresso e uscì.

In volo sopra la città seguì, da lontano, la macchina di Lena raggiungere la L-Corp, dove, all’ultimo piano, vi era l’appartamento della Luthor. L’osservò mentre scendeva dalla macchina, salutava l’autista ed entrava nell’edificio. Allora scattò in alto nel cielo, catturò in un vortice una piccola massa nuvolosa e la spostò sopra al palazzo, infine usò il suo soffio congelante su di essa. Pochi istanti e le gocce d’acqua si condensarono iniziando a cadere sotto forma di delicati fiocchi di neve.

Kara sorrise, non era stata sicura di farcela, ma aveva funzionato. Con i raggi X vide Lena uscire dall’ascensore, entrare nell’appartamento e fermarsi di botto davanti alla grande finestra dalla quale era ben visibile la neve cadere lenta.

La giovane Luthor lasciò andare la borsa e poi uscì sul balcone alzando le mani verso il cielo cercando di catturare qualche fiocco. Grazie al suo super-udito riuscì a sentire la donna ridere.

Kara sorrise arrossendo un poco, chissà, forse quell’anno, sotto l’albero, lei aveva trovato qualcosa di più che un’amicizia.

“Buon Natale, Lena.” Mormorò, poi volò via, un sorriso felice sulle labbra.

 

  
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