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Autore: Addy6702    21/12/2016    3 recensioni
Questa è una fan fiction per augurarvi buon Natale, e anche se oggi non è il 25 capitemi, quel giorno starò in un luogo senza Wi-Fi!
Trama:
Ogni anno, il giorno di Natale Merida guarda il cielo, aspettando che qualcosa di speciale accada, e quando rimarrà delusa troverà una sorpresa ancora più grande ad accoglierla dietro l'angolo.
Spero vi piaccia, e in ogni caso Buon Natale!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Merida
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Merida guardava il cielo. Era felice. Fissava il cielo scuro tempestato di stelle sorridendo e aspettando pazientemente.

Quello era il momento dell’anno che più amava, il Natale. Era in assoluto la sua festa preferita, forse la preferiva anche al suo compleanno. Perché? Per l’attesa ovviamente!

Merida ogni sera la vigilia di Natale si calava dalla finestra con una corda rubata la sera prima, attraversava i giardini reali e si nascondeva dalle guardie di ronda, fino ad attraversare la cittadella e uscire dal portone.

Andava nel bosco, con solo il suo mantello e una torcia accesa a riscaldarla, e seduta su un tronco si metteva ad aspettare. Durante l’attesa si divertiva a contare le stelle, anche se perdeva sempre il conto non riuscendo mai ricordare quali aveva contato e quali no.

Aspettava scrutando il cielo affascinata da tutto quello splendore, aspettando il momento in cui lui sarebbe arrivato.

Tutto era cominciato con una vecchia storia che la sua balia le aveva raccontato quando era piccola:

“Sai principessa” le aveva detto “io vengo da una piccola isoletta in mezzo al mare. Non è molto ospitale, ma in ogni caso amavo stare lì. Però avevamo un problema: draghi. Oh principessa in quell’isola eravamo infestati dai draghi, non potevamo avere un attimo di pace che subito ci mandavano a fuoco le case e rubavano le nostre pecore!”

Merida era affascinata da quei racconti, e nonostante le fossero stati descritti come orribili lei voleva un drago. Voleva averne uno, o quantomeno vederlo! Sua madre continuava a ripeterle che era impossibile, ma non c’era stato verso di farle cambiare idea.

“Ok principessa, mi arrendo!” disse un giorno la balia dopo la centesima richiesta di poter vedere un drago “vuoi vedere un drago? Allora la vigilia di Natale guarda il cielo, e vedrai che almeno un drago passerà volando! Non so perché ma a Natale migrano, e un giorno ne ho visti passare un paio, contenta?”

Merida da allora ogni vigilia andò nel bosco nel bosco per vedere i draghi migrare. E tutti gli anni non vedeva nulla! Ogni anno restava fuori fino all’alba e non riusciva a vedere un singolo drago! Ma non aveva mai perso la fiducia, e anche a un’età più matura continuava a sperare che il suo drago sarebbe apparso nel cielo.

E finalmente accadde.

Era quasi mattina, il sole già faceva capolino dietro le montagne, e Merida aveva già raccolto la sua torcia pronta a tornare al castello con la solita delusione.

Poi sentì dei rami spezzarsi dietro di lei. Si voltò di scatto ma non vide niente.

Stava per ignorarlo, quando lo sentì un’altra volta, ma più vicino. Decise di andare a controllare, nonostante con lei non si fosse portata neanche la spada.

Camminò tra gli alberi, stando attenta a non fare rumore, quando finalmente lo vide: un enorme e stupendo drago.

Era grande, nero e con due enormi ali scure ripiegate. Stava evidentemente dormendo, così Merida decise di avvicinarsi un po’ di più. Il cuore le batteva forte, non poteva credere che quella creatura fosse reale, e che stesse proprio lì, di fronte a lei! Allungò la mano, pensava che se solo l’avesse sfiorato non si sarebbe svegliato, e non sarebbe diventato pericoloso! Ma poco prima che la mano potesse toccare quelle lucenti scaglie una voce sorprese la ragazza: “Ehi, che fai?”.

Merida balzò in aria dallo spavento, e si voltò a guardare il proprietario della voce: era un ragazzo mingherlino, con un’armatura di pelle, capelli marroni spettinati e profondi occhi verde smeraldo.

Merida lo guardò, squadrandolo da cima a fondo.

“Chi sei?” le chiese il ragazzo.

“Merida di Dumbruch. E abbassa la voce o il drago ci mangerà entrambi!” disse sussurrando.

“Che? Ma figurati, se non sei un pesce o una pecora lui non ti farà nulla, te lo assicuro!”

“E come fai a saperlo?” ribattè la rossa.

“Beh, perché lui è un mio amico!”

Merida aggrottò la fronte non riuscendo a capire.

“Ma è un drago…” sbottò poi.

“Già, strano eh? Però sono molto più amichevoli i draghi degli umani te lo assicuro!” disse il ragazzo ridacchiando.

Merida ancora non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

“Cioè vorresti dirmi che tu hai un drago per amico? Ma non ti mangia le budella staccandoti la testa a morsi e poi bruciando quello che rimane di te?” Merida sembrava quasi delusa.

“Cos… Ma… No! Da chi l’hai sentito?” Hiccup invece sembrava proprio disgustato.

“Dalla mia balia Freya! E non guardarmi così i draghi sono delle subdole creature mangiatrici di umani!” si arrabbiò la principessa.

“Ok, ora ti dimostro che non è vero!” sbottò il giovane avvicinandosi alla rossa e prendendole la mano.

“Che stai facendo?! No no no no no no no, non voglio toccare quel…” troppo tardi la sua mano stava già accarezzando l’ala di quel grande animale.

Lui non fece nulla, nemmeno si svegliò, ma sembrava che un po’ gli piacesse quel contatto.

“Visto?” sorrise il ragazzo “è innocuo!”

Merida sorrise, arrossendo poi nel notare che le loro mani si toccavano ancora.

“Oh scusa” disse lui accorgendosene “a proposito, io sono Hiccup!” disse il ragazzo con nervosismo.

“Piacere Hiccup, e scusa se ho disturbato te e…”

“Sdentato!” rispose il ragazzo riferendosi al drago.

“Che razza di nome è?!” rise Merida.

E senza accorgersene si ritrovarono a chiacchierare fino al tardo pomeriggio, quando Merida realizzò che ore fossero e del caos che sua madre avesse probabilmente scatenato non trovandola nel letto.

“Oh santo cielo, io devo tornare al castello!”

“Eh? Ah, certo, in realtà anch’io dovrei ecco… Tornare a casa” rispose Hiccup un po’ deluso.

“Oh diavolo, però non è giusto!” sbottò la principessa “io mi stavo divertendo!”

“E dai non fare così! Ci rivedremo no?” sorrise Hiccup.

“Certo ma… Casa tua è lontana?”

“Beh ecco… Effettivamente si, ma ci possiamo rivedere per Natale!”

“Sul serio? E porterai anche il tuo drago?”

“Dove vado io va Sdentato, quindi certo!”

“Promettimelo!” disse Merida con serietà.

Hiccup sorrise, quella ragazza gli piaceva anche se la trovava un po’ matta.

“Prometto” disse infine.

Merida allora si ritenne soddisfatta, e corse via urlando: “Al prossimo anno amico dei draghi!”

E così,quell’anno in cui come sempre era seduta ad aspettare non era felice perché sperava di vedere un drago, ma lo era perché aveva la certezza che il suo Hiccup sarebbe arrivato a dirle Buon Natale.

 


Ehi ciao! Come va? Come ho anticipato nell’introduzione questa è la One-shot di Natale che non esce a Natale per problemi tecnici.

Ok, spero vi sia piaciuta anche se non è proprio il mio genere (prima fan fiction senza Jelsa, mi sento male!) mi sono divertita a scriverla, e prima o poi ne scriverò altre di altri generi! Ce la farete a sopportarmi? Io non credo, comunque ciao ciao e buon Natale a tutti!

Addy

   
 
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