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Autore: Kat Logan    21/12/2016    1 recensioni
Ami, bambina prodigio della nazione, studentessa eccellente, ora insegue il sogno di diventare un medico nel miglior ospedale del paese. Minako è la migliore amica di Ami, un concentrato di energia e spensieratezza. Entrambe, sotto la guida del proprio mentore Mamoru, passano le giornate per imparare sul campo quella che un giorno sarà la loro professione. Ma che succede se Ami si rende conto di essersi invaghita del proprio insegnate che per di più è un uomo sposato? E se per un caso del destino incontrasse nei momenti di sconforto un altro affascinante pretendente?
Quello che è certo è che il mondo governato dalla ragione, in cui Ami si è rifugiata fino al momento in cui il suo cuore fremerà per Mamoru, sarà destinato ad entrare in collisione con quello indomabile dei sentimenti.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ami/Amy, Mamoru/Marzio, Minako/Marta, Un po' tutti | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessuna serie
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Piccolo avviso ai nuovi lettori:
La seguente fanfiction è uno spin-off della mia storia "Kissing The Dragon", seguito di "Stockholm Syndrome". Tuttavia, non è necessario aver letto queste fanfiction poiché la trama è a sè stante. Ci saranno dei riferimenti alle due storie (ad es. Michiru è la sorellastra di Ami) ma saranno comunque esplicati di modo che il tutto sia leggibile per chiunque. Detto questo, vi auguro una buona lettura! 




 

 
“Something always brings me back to you.
It never takes too long.
No matter what I say or do, I still feel you here ’till the moment I’m gone.
You hold me without touch.
You keep me without chains.
I never wanted anything so much than to drown in your love and not feel your rain.
Set me free, leave me be. I don’t want to fall another moment into your gravity.
Here I am and I stand so tall, just the way I’m supposed to be.
But you’re on to me and all over me.
You loved me ’cause I’m fragile.
When I thought that I was strong.
But you touch me for a little while and all my fragile strength is gone”.
 
Sara Bareilles – Gravity


 
 

Non poteva essere vero, non poteva essere successo sul serio a lei. Era assolutamente fuori da ogni logica o schema.
Matematicamente impossibile.
Persino il calcolo delle probabilità le avrebbe remato contro.
Lei era la ragazza timida, riservata, studiosa. Quella che non sarebbe stata mai e poi mai la protagonista di un romanzo rosa a lieto fine né tanto meno quella capace di ritrovarsi al centro di uno scandalo amoroso. Ma inspiegabilmente, nonostante i numeri, la statistica e la ragione, Ami si era ritrovata ad essere – la tanto temuta dagli studiosi - eccezione alla regola. Da un momento all’altro si era trasformata nell’ inaspettato contro ogni previsione.
La bambina prodigio che era diventata una giovane e brillante specializzanda in uno dei più rinomati ospedali del paese, la ragazza che dopo aver passato la giornata a svolgere il suo tirocinio in ospedale spendeva la notte sui libri ad aggiornarsi e i giorni liberi in pantofole - indossando il proprio pigiama - a riordinare la sua libreria in ordine alfabetico, si era trasformata all’improvviso in quella sulla quale nessuno avrebbe scommesso per diventare l’amante di qualcuno.
 
Ami si portò una mano al petto. Sentì il suo cuore battere all’ impazzata contro la cassa toracica e rimbalzare sotto al suo palmo.
Poteva ancora sentirlo. Poteva ancora avvertire le labbra tiepide di lui entrare in collisione con le proprie.
Quel bacio, lei, l’aveva segretamente desiderato solamente nei suoi sogni notturni più profondi e senza quasi potersene rendere conto era diventato all’improvviso realtà. Ed era fuggita.
Era corsa via senza dire una parola come se il demonio le fosse alle calcagna. Ma anche ritrovandosi lontana, lui era incessantemente lì. S’insinuava in ogni suo pensiero, fin sotto pelle.
 
Non poteva rincorrere un sentimento così sbagliato. Non si sarebbe mai presa l’uomo di un’altra; lei non era mai stata quel tipo di persona anche se ogni cosa in quel momento le stava sussurrando l’esatto contrario.
 
Ami strinse i pugni lungo i fianchi ed emise un versetto di frustrazione per tutta quella situazione.
Calciò una bottiglietta abbandonata sul selciato, ma si sentì in colpa nel lasciarla rotolante fuori posto per cui rimediò buttandola immediatamente nell’apposito cassonetto, sentendosi ancora più scoraggiata. Era tanto inquadrata da essere incapace di non curarsi del rifiuto di qualcun altro. Ami era prigioniera di una gabbia che si era costruita con le sue stesse mani nel corso degli anni.
Un uccellino dalle ali tarpate che forse per la prima volta aveva sentito il desiderio di volare altrove.
Ami, un passo dopo l’altro cercò di tornare in sé. E ogni passo fatto verso casa cercava un teorema che potesse confortarla, ma con sua grande delusione non lo avrebbe trovato. Non quella sera, non per quella situazione, poiché lo avrebbe imparato a proprie spese: non c’è ragione o logica per il sentimento.
L’amore è tanto indomabile e cieco quanto la furia di una fiera.


 
Note dell'autrice: Coff, coff eccomi qui. Non dovevo farlo, ma è stato più forte di me. Non ho mai scritto niente a proposito di Ami né tanto meno ho idea di come possa essere un'accoppiata con Mamoru, ma mi è partito un trip assurdo. Per evitare figuracce ho messo un bel OOC così ho risolto il problema alla radice.
Devo smettere di scrivere alla notte. Lo so. Ma le cattive abitudini sono dure a morire! 

 
 
 
 
 

 
   
 
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