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Autore: Evose    21/12/2016    0 recensioni
Ma' Bass un Natale decide di tornare dai suoi piccoli figli, i Bassotti, che nel frattempo aveva scaricato a suo suocero Capitan Bassotto.
Nel frattempo Nonna Papera tenta di riallacciare i rapporti con Paperon de' Paperoni, in modo che l'aiuti nel crescere il piccolo Paperino...
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Paperino, Paperon De' Paperoni
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Mi avevano rapito tre ragazzini che conosco... Sono più grandi di me, si fanno chiamare Bassottini.
Qualche giorno fa mi hanno aggredito mentre stavo tornando alla fattoria e poi mi hanno portato in una casa abbandonata. >>
Paperino spiegava la dinamica degli avvenimenti a tutti i parenti, che si erano riuniti attorno a lui: c'erano la nonna, gli zii Eider e Daphne, i loro coniugi e i loro figli, lo zio Gedeone con Della e la famiglia Pitagorico al gran completo, con Cacciavite, suo figlio Fulton con la moglie e loro figlio Archimede. C'era anche lo zio Paperone, che però stava in disparte, seduto sulla borsa che aveva portato con sé, appoggiata a terra, come a voler nasconderla agli altri. Paperino era tornato a casa insieme a lui... che il de' Paperoni, dal cuore di ghiaccio e bramoso solo di denaro avesse alla fine pagato il riscatto? Ma come mai se ne stava così in disparte e aveva un'aria così contrariata? Queste erano le domande che Nonna Papera si faceva, mentre ascoltava Paperino.
<< Ma... come hai fatto a liberarti? >> chiese alla fine la Nonna
<< Ovvio! Con le mie doti da agente segreto! A furia di vedere i telefilm alla tv ormai sono un esperto di fughe e evasioni! >> disse ridacchiando Paperino.
<< Non dovevo inventare la televisione, nel 1909... Frigge la mente dei giovani! >> commentò Cacciavite.
<< Seriamente, Paperino. Come sei uscito da quella casa? >> richiese Nonna Papera.
<< Ehm... I tre ragazzini mi avevano rapito per conto della madre. A quanto ho capito loro madre era stata via per molti anni e loro erano stati cresciuti dal nonno, e la mamma era tornata solo poco tempo prima per incaricare i figli di rapirmi. Loro si chiedevano se la mamma fosse tornata per restare,o solo per rapire me... E allora mi hanno liberato, per vedere se la mamma sarebbe rimasta anche senza di me. >> disse infine il paperotto. Paperone si alzò di scatto, con un gesto isterico.
<< Ed è qui che arrivo io! Stavo venendo qui per... Per riscuotere il tuo debito. Arrivo in limousine e me lo trovo sulla strada mentre vaga confuso cercando la strada di casa! C'è mancato poco che lo investissi! >> disse Paperone con voce contrariata << Ma adesso piantatela con la commedia. Ho capito benissimo! Voi, come avevo ipotizzato, avete simulato il rapimento di Paperino per ottenere soldi da me! Lui stava tranquillamente a giocare qua fuori e ora state costruendo questa storiella commovente dei criminali bambini abbandonati dalla madre per rendere la cosa coerente! E io che... Che mi ero... BHA!! >> concluse Paperone con un misto di rabbia, risentimento e tristezza.
<< Ancora con questa storia! >> disse esasperata Nonna Papera << Ti sembra per caso che io possa mandare mio nipote a giocare in mezzo a una strada alle dieci di sera, per di più a dicembre, con indosso solo una leggerissima blusa da marinaio? Non dire scempiaggini, Paperone! Il fatto è che hai imparato a ragionare ponendo come unico scopo il denaro, e non riesci a concepire che qualcuno ragioni in maniera differente! Non mi servirei mai di un bambino per ottenere dei soldi! Piuttosto tu... Tu te ne saresti servito? >>
<< Ehm... Ecco, io... >> disse incerto il miliardario.
<< E poi perché tu stavi venendo qui? >> domandò Cacciavite.
<< Cosa ti interessa? Lo ho già detto: stavo venendo qui per riprendere i soldi del mutuo! >> rispose con veemenza Paperone.
<< Davvero? Il Paperone che conoscevo io non sarebbe mai venuto a togliere la casa a una vedova con a carico un nipote di otto anni... Non due giorni prima la scadenza del termine di pagamento, almeno! >>
<< UHN! Il Paperone che conoscevi tu non esiste più da vent'anni! Da quando tu lo abbandonasti e lo lasciasti solo! >> controbatté Paperone cercando di contenere la rabbia.
Nonna Papera frattanto continuava a ragionare... Come sosteneva Cacciavite, era infatti strano che Paperone fosse venuto a prendere i soldi del debito prima dell'ultimo giorno utile per il pagamento. Allora le tornò alla mente la borsa di Paperone... Cosa conteneva? Aveva l'aria di essere piena!
In casa c'erano molti bambini, nonostante fossero tutti tranquilli. Erano stati anche loro agitati per il rapimento del loro cuginetto Paperino, ed erano rimasti pure loro in attesa e silenziosi, attanagliati dall'ansia. Ora cominciavano a distendersi, a giocare e a scorrazzare per la casa. Mentre Paperone era in piedi vicino alla borsa appoggiata a terra, gli si mise accanto, gattonando, il piccolo Paperoga. Silenzioso, aprì la borsa e cominciò a frugarci dentro. Paperone, preso dalla discussione con Cacciavite, non si accorse  di nulla. Paperoga prese allora una banconota dalla borsa, la avvicinò alla bocca e le diede un morso.
<< Puà! Che schifo! >> disse il piccoletto sputando il pezzo di cartamoneta.
<< Acc! Che stai facendo, piccola piaga sotto forma di anatra lattante vestita di rosso?! >> sbraitò Paperone, rendendosi conto solo in quell'istante di cosa stava combinando il paperotto. Si avvicinò quindi Nonna Papera, per allontanare il bambino dalla borsa, prendendolo in braccio.
<< Suvvia Paperone, è un bambino, sii più gentile! >> rimproverò Nonna Papera. Mentre si chinava verso il nipote, non seppe resistere alla tentazione di dare uno sguardo alla borsa: era piena di denaro! Paperone allora si affrettò a racchiudere la borsa e a raccoglierla da terra.
<< Comunque, zio Paperone... Io sono stato rapito sul serio! >> disse Paperino << I tre bassottini mi avevano rapito e portato da loro mamma Ma' Bass e dal loro nonno Capitan Bassotto! >>
<< Capitan Bassotto? Tu come fa a sapere che esiste un criminale chiamato Capitan... >> Paperone finalmente si rese conto che tutto ciò che gli avevano detto Nonna Papera e Paperino era vero, e si vergognò di come si era comportato. << Capitan Bassotto... Ha cercato di nuovo di vendicarsi, e stavolta lo ha fatto rapendo un semplice bambino che aveva solo la colpa di essere mio nipote... E questo paperotto non ha scelto di certo di essere mio nipote...! >> sussurrò il miliardario, con aria pensosa. In pochi riuscirono a capire quel che disse, forse solo Nonna Papera. 
<< Scusate! >> riprese con tono più forte << Scusate l'intrusione! Ora devo andare, domani mattina presto ho impegni! >> disse per congedarsi.
Paperone uscì in fretta e si diresse alla sua limousine che era davanti la fattoria. Non c'era nessun autista... Evidentemente costavano troppo e Paperone preferiva guidare da solo. Nonna Papera lo seguì. Ormai aveva quasi la certezza di quello che era accaduto: Paperone dopo il colloquio avuto tempo prima si era pentito, e aveva chiuso l'accesso al Deposito a chiunque per stare da solo e ragionare su cosa fare, indeciso se fidarsi e pagare il riscatto, oppure se tenersi i soldi. Alla fine doveva aver deciso di pagare, ed era venuto alla fattoria per portare i soldi del riscatto, ma sulla strada aveva trovato Paperino. Credendo di essere stato imbrogliato, per imbarazzo aveva mentito fino a poco prima dicendo di essere venuto per prendere i soldi del debito. O almeno questo era quello che aveva capito lei. Prima di uscire e seguire Paperone, aveva preso anche lei una borsa piena di soldi.
<< Paperone >> disse al parente, che stava per salire sull'auto.
<< Cosa volete ancora? >> rispose l'altro.
<< Ecco... qui ci sono tutti i soldi per saldare il mio debito, dato che eri venuto a riscuotere questo. >>
<< Oh... Grazie. Addio. >> salutò seccamente.
<< Paperone... >> Nonna Papera voleva dirgli ancora qualcosa... ma non sapeva cosa dirgli << Paperone... Vorresti venire alla festa di Natale organizzata da me e dai nostri parenti qui alla fattoria? È il 25 a pranzo... >>
Paperone rimase interdetto. Dopo qualche secondo di esitazione disse semplicemente:

<< Va... Va bene, Elvira. Ti ringrazio per l'invito, ci vediamo il 25 allora. >>
   
 
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