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Autore: Chocolat95    21/12/2016    2 recensioni
“Ma secondo te – Taemin ruppe la quiete rivolgendosi al fratello – chi comanda tutte le nevicate, dicendo ai fiocchi dove andare?”
Il più grande sorrise, avvicinandoglisi e mettendo una mano sul vetro freddo, vicino alla sua
“I fiocchi di neve sono come un grande popolo e anche loro hanno un sovrano che li guida”
“Ah sì?” chiese stupito
“Già, lo spirito dell’inverno è il loro re”
“E come è fatto?” continuò curioso”
“Non lo si può dire con certezza, non è facile vederlo sai, gira sempre circondato dai suoi fedeli sudditi… ma nelle notti più fredde, può capitare di scorgerlo… ”
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non era raro nelle tiepide giornate di primavera, vedere rondini svolazzare alte nel cielo limpido, rincorrersi intrecciarsi e poi rifugiarsi sotto il tetto di una qualche casa.
A Taemin piaceva puntare il naso in su e seguirle nei loro viaggi vorticosi, soprattutto quando poi finivano nel nido che si trovava proprio sotto il suo di tetto. Tetto che tra l’altro era vicinissimo a quello di un’altra casa, la casa del suo migliore amico Jonghyun.
Per la verità, Jonghyun era più vicino d’età a suo fratello maggiore Jinki, quindi era prima diventato amico suo che di Taemin, ma entrambi avevano lo stesso spirito un po’ infantile quindi si era trovati presto. E proprio grazie alla vicinanza dei due edifici, spesso capitava che, con un po’ di abilità sviluppata nel corso egli anni, avessero imparato a spostarsi da un’abitazione all’altra tramite i balconi, così il piccolo Kim poteva andare a giocare dai fratelli Lee e viceversa.

Quel gran viavai che caratterizzava tutta la primavera e tutta l’estate, era però più difficile da attuare d’inverno quando la neve e il gelo rendevano pericoloso l’attraversamento. Se non potevano scendere in strada allora, si limitava a salutarsi attraverso i vetri, dopo averli spannati per bene con le mani.

Una di quelle sere, la neve scendeva a grandi fiocchi, candidi e delicati
“Ma secondo te – Taemin ruppe la quiete rivolgendosi al fratello – chi comanda tutte le nevicate, dicendo ai fiocchi dove andare?”
Il più grande sorrise, avvicinandoglisi e mettendo una mano sul vetro freddo, vicino alla sua
“I fiocchi di neve sono come un grande popolo e anche loro hanno un sovrano che li guida”
“Ah sì?” chiese stupito
“Già, lo spirito dell’inverno è il loro re”
“E come è fatto?” continuò curioso”
 “Non lo si può dire con certezza, non è facile vederlo sai, gira sempre circondato dai suoi fedeli sudditi… ma nelle notti più fredde, può capitare di scorgerlo… ” rispose semplicemente Jinki

Per un po’ nessuno parlò più e i due fratelli rimasero semplicemente alla finestra a contemplare ancora la neve che cadeva, finchè non decisero che era giunta l’ora di coricarsi.
In realtà Taemin non aveva sonno, la neve lo rendeva sempre molto eccitato e sarebbe stato capace di guardarla cadere all’infinito, fino a che non fosse venuta giù tutta e forse era davvero questo il suo obbiettivo mentre si riavvicinava alla finestra incollando il naso al vetro.
La notte era buia, i fiocchi rilucevano solo grazie alla poca luce proveniente dall’esterno, in realtà non c’era molto da vedere, la cosa si sarebbe fatta monotona molto presto quand’ecco che, fu un attimo, ma gli parve di intravedere qualcosa.

Poco più in là, sulla sommità dei tetti vicini, sembrava esserci un ammasso più fitto di fiocchi che si muoveva di un moto apparentemente solo suo, danzava veloce ma leggero sulle tegole spostandosi da una parte all’altra e fu solo quando gli fu più vicino, che lo vide.
Un ragazzo esile, dai capelli chiari e la pelle ancora più bianca, i cui  tratti delicati rendevano impossibile stabilire una vera età. Si guardarono per un attimo, un momento soltanto che a Taemin fu sufficiente per essere trapassato dal suo sguardo di ghiaccio e notare, mentre quello si allontanava agile e aggraziato com’era arrivato, come i suoi abiti sembrassero fatti della stessa sostanza della sua candida corte di fiocchi di neve.


Il giorno dopo il ragazzino raccontò lo strano sogno all'amico, ma il tono leggero con cui entrambi ne discussero fece loro dimenticare l’argomento non appena venne concluso e ben presto tornarono a pensare solo a con quali giochi impiegare le giornate.

Un pomeriggio meno freddo degli altri si ritrovarono a giovare fuori ma non era passato tanto tempo che il più piccolo si sentì strano
“Ehi, che ti prende?” Jonghyun gli si fece vicino non appena lo vide piegarsi su se stesso
“Non lo so all’improvviso, ho sentito come una fitta al petto” e fece appena in tempo a finire la frase che si portò una mano a sfregarsi gli occhi
“Cosa c’è, non stai bene?!” chiese di nuovo l’altro cominciando a preoccuparsi davvero
“No… non lo so… - balbettò – farse è quest’aria ancora pungente… forse avevi ragione tu Jinki – riprese rivolgendosi al fratello – era meglio rimanere a casa…”
“Non importa, ci torniamo ora” stabilì il più grande, e preso il fratello sotto braccio si avviò a passo deciso.

Appena arrivati, Taemin s’infilò a letto sentendo la testa scoppiare mentre il fratello gli preparava qualcosa di caldo, di tanto in tanto poi, si affacciava alla finestra per aggiornare brevemente l’amico.
Non sembrò essere nulla di particolarmente grave, solo qualche linea di febbre e una dormita lunga un giorno anche se, quando si riprese, Jinki ebbe come l’impressione che avesse qualcosa di strano.
Una volta ripresosi infatti, non andò a salutare Jonghyun alla finestra quando questo chiese di lui, ma sul momento il maggiore pensò fosse solo per evitare di raffreddarsi subito un’altra volta, fu ciò che accadde nei giorni seguenti ad impensierirlo maggiormente.
Taemin infatti appariva più freddo e distaccato, all’inizio in maniera quasi impercettibile, solo per piccoli atteggiamenti, poi in modo sempre più manifesto.

“Sai Jonghyun… sono un po’ preoccupato per mio fratello…” era chiaro dal tono quanto la preoccupazione non fosse poca come voleva far intendere, ma l’amico lasciò che fosse lui a parlare e sfogarsi
“Non riesco a capire… da quando è stato male ha cambiato totalmente atteggiamento e mi chiedo allora cosa sia veramente accaduto… finchè si comporta in maniera strana con me, posso ancora provare a capire e ad aiutarlo, ma con gli altri… non vorrei finisse nei guai…”
Jonghyun aveva intuito a cosa si riferisse, non era tanto il fatto che avesse smesso di cercarlo per passare i pomeriggi, quanto che avesse cominciato a frequentare un gruppo di ragazzi più grandi che trascorrevano  le giornate nella piazza principale a far chiasso e infastidire di tanto in tanto i passanti.
E dato che nessuno dei due era riuscito a far sentire le proprie ragioni a Taemin, l’amico aveva deciso per il momento, di limitarsi a seguirlo e tenerlo d’occhio, senza interferire troppo.

Per quel motivo quindi, quel pomeriggio si trovava vicino alla fontana  della piazza principale, quella dal getto completamente gelato, mentre quei teppistelli si divertivano ad attaccare gli slittini alle vetture della gente.
Il piccolo ribelle per non essere da meno, si era appena agganciato al suo obbiettivo, una slitta chiara, particolarmente più elegante delle altre tanto che Jonghyun immaginava sarebbe stato costretto a straccarsene abbastanza presto. Invece questa, inaspettatamente, non appena il ragazzino fu a portata cominciò ad accelerare. Come se ne accorse, il più grande scattò in direzione della vettura per aiutare il suo amico a liberarsene ma il mezzo aveva sollevato un polverone candido nella sua corsa che lo avvolse completamente e quando si diradò, slitta e slittino erano svaniti, sotto lo sguardo sbigottito del maggiore.


Incredulo, Jonghyun si fermò col fiatone, per poi guardarsi intono nel caso Taemin fosse stato sbalzato più in là, ma anche andando avanti, nessuna traccia.
Corse allora a casa da Jinki per  riferirgli l’accaduto, magari il fratello era solo da un’altra parte, in due avrebbero fatto prima  a cercarlo, ma doveva sbrigarsi, a breve sarebbe calato il buoi e anche la neve aveva ricominciato a scendere. 




Angolo dell'autrice: 
Salve a tutti! Premetto che questa è la mia prima storia in questo fandom, ed è pure la prima volta in assoluto che scrivo una storia su personaggi reali, quindi sono abbastanza nervosa... ^^
L'idea mi frullava in testa da un po' perciò ho deciso di liberarla, e dato il tema, quale giorni migliore per farlo se non il primo giorno d'inverno??
Ma a parte le sciocchezze, spero che non ne venga fuori un casino totale e che possa piacervi :-)
  
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