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Autore: Tamar10    22/12/2016    2 recensioni
Ci sono le giornate piene d'azione, di missioni pericolose e di criminali da assicurare alla giustizia. Poi ci sono i giorni d'ufficio, apparentemente più noiosi, ma in realtà nell'ufficio del Colonnello Mustang si rivelano essere sempre altrettanto movimentati.
Raccolta di natura abbastanza varia incentrata sul Colonnello Mustang e sulla sua squadra.
[Molti capitoli puramente Royai, altri con vaghi accenni]
Genere: Comico, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jean Havoc, Kain Fury, Riza Hawkeye, Roy Mustang, Team Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali:
Allora, sono stata a lungo indecisa se iniziare o meno questa raccolta. Il mio problema è che ho scritto davvero tante storielle che non so come classificare, nel senso che sono troppo stupide e insignificanti per essere pubblicare singolarmente, ma allo stesso tempo non hanno nessun filo comune che le può legare. Quindi avviso già qui che le OS saranno di natura più disparata, senza ovviamente esagerare, ma diciamo che ci saranno quelle di carattere più comico/stupido/demenziale (come quella qui sotto) e quelle più fluffose/romantiche (essenzialmente Royai, ma a volte con alcune comparse degli altri membri del Team).
In realtà tutt'ora sono indecisa se fare due raccolte distinte o postare tutto qui, in gran parte dipenderà anche dal vostro feedback/parere, di sicuro seguire una raccolta sola è più comodo.
Il titolo è ispirato a "Il giorno del bucato è mercoledì" di vannagio, una storia sugli Avengers. In realtà la mia storia non c'entra assolutamente nulla con quella di vannagio, semplicemente mi piaceva come suonava e inoltre mi divertiva pensare che nel Team Mustang ci fosse un giorno dedicato interamente al lavoro d'ufficio. In linea teorica tutte le OS dovrebbero essere ambientate in clima lavorativo, in pratica si vedrà (e poi si sa che "lavoro" e "Mustang" non vanno d'accordo nella stessa frase).
Spero di non avervi tediato troppo, vi lascio alla lettura e aspetto di leggere i vostri pareri nelle recensioni :)







Quel mercoledì il Sottotenente Havoc entrò in ufficio fischiettando un motivetto allegro.

“Cos’hai da essere tanto felice?” domandò scontroso Breda, che stava cercando di districarsi fra complicati procedimenti burocratici.

Gli altri membri della squadra, abituati alle frequenti distrazioni, avevano continuato a lavorare come se niente fosse.

“Le cose con Gemma vanno a gonfie vele!” rispose il biondo “Stava giusto pensando di farmi un tatuaggio con la sua iniziale”.

Breda non fece in tempo a demolire l’ennesima stupida trovata dell’amico, perché fu sorprendentemente preceduto dal Tenente Hawkeye.

“Mi sembra una pessima idea. I tatuaggi sono qualcosa di definitivo, bisogna essere certi riguardo a ciò che ci si tatua perché rimarrà inciso sulla pelle fino alla morte”.

“Non c’è problema, io e Gemma staremo insieme per sempre!”.

Ormai tutta la squadra aveva alzato la testa, interessata alla discussione.

“Scommetto che entro un mese sei di nuovo single” affermò Breda.

“Secondo me entro tre giorni, se davvero si fa il tatuaggio” rincarò la dose Falman.

Havoc si mise a strepitare contro i suoi compagni, fino a quando la porta dell’ufficio del Colonnello si aprì con violenza.

“Cosa sta succedendo?” domandò il Colonnello stesso, leggermente seccato. “Stavo cercando di lavorare”.

I suoi sottoposti si lanciarono un’occhiata significativa, sapevano tutti che in realtà era immerso in uno dei suoi pisolini.

“Stavamo parlando di tatuaggi” spiegò Fuery.

L’espressione dell’Alchimista di Fuoco mutò immediatamente, facendosi seria e addolorata, e automaticamente i suoi occhi andarono a posarsi su Riza.

“Il Sottotenente Havoc vuole tatuarsi il nome della sua momentanea ragazza” chiarificò il Tenente “Un gesto stupido e impulsivo, senza contare che farà male”.

“Da come ne parla sembra saperne molto. Non è che per caso lei ha qualche tatuaggio, Tenente?” insinuò Havoc, sospettoso ma allo stesso tempo incredulo.

Roy avrebbe voluto prenderlo a pugni per essere stato così sfacciato, ovviamente non poteva saperlo, ma quella domanda andava a toccare una parte molto intima e dolorosa della storia di Riza Hawkeye. E di riflesso anche di quella dell’Alchimista di Fuoco.

“Non è tenuta a rispondere” intervenne precipitosamente.

Una parte di lui temeva che la risposta del Tenente avrebbe scatenato ulteriormente la curiosità dei sottoposti e allora il loro segreto avrebbe rischiato di essere scoperto.

Roy trattene il fiato, implorando che Riza mentisse e che la conversazione si concludesse lì.

“Comunque la risposta è sì”.

Mustang le lanciò uno sguardo angosciato, ma lei non lo notò.

“Oh! Non l’avrei mai pensato” esclamò Fuery sorpreso “Ce lo può far vedere?”.

Quello fu troppo per Roy. Non era solo la paura che la squadra scoprisse in che modo aveva ottenuto i suoi poteri o che vedesse quale dolore terribile le aveva inflitto, ma era soprattutto il senso di protezione che provava per lei che lo spingeva a porre immediatamente fine a quella discussione.

“No!” gridò, facendo un passo avanti “Come osate? Sono cose private e personali, non potete chiedere a qualcuno di scoprirsi in questo modo. Il Tenente si rifiuterà di farvi vedere il tatuaggio e voglio che non se ne parli mai più!”.

Un silenzio sbigottito calò nell’ufficio, Fuery abbassò istintivamente gli occhi, ferito da quel rimprovero così aspro e imprevisto da parte del suo capo. Tutti, ad eccezione del Tenente Hawkeye, erano scioccati dalla reazione spropositata del Colonnello.

“In realtà, signore, non vedo quale sia il problema” osservò con tranquillità la donna dopo qualche secondo.

L’Alchimista aprì e chiuse la bocca a vuoto un paio di volte, totalmente a corto di parole.

“Cos-cosa?!” riuscì a dire infine “No! Cioè...no! Non devi...”.

“È tutto a posto, Colonnello” lo rassicurò lei con un sorriso, avanzando verso gli altri membri del team.

“No! Aspetta, Riza! Per favore...”.

Ma la donna aveva già appoggiato il piede destro su una sedia e alzato l’orlo dei pantaloni. Stava mostrando una zampa stilizzata, all’altezza della caviglia.

“L’ho fatto in onore di Hayate”.

Fuery sembrava entusiasta, Mustang invece era paralizzato, la mascella aveva raggiunto il pavimento e il cervello sembrava non dare più segni di vita. Per un attimo aveva davvero creduto che Riza si sarebbe sfilata gli indumenti e avrebbe mostrato a tutti la sua schiena.

“Tutto bene, Colonnello?” lo richiamò alla realtà proprio la voce della donna.

“Uh? Sì” rispose avvicinandosi per osservare meglio la piccola zampa d’inchiostro.

Era discreta ed elegante, inoltre il significato che c’era dietro la rendeva davvero adorabile.

“Le piace?”.

“È il più bel tatuaggio che abbia mai visto” rispose Roy riacquistando il sorriso.

  
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