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Autore: imunfjxable    22/12/2016    1 recensioni
Dove la distanza tra la vita e la morte è una questione di passi.
Scritta seguendo "preghiera in gennaio" di Fabrizio de Andrè.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.



La vita è una questione di passi.
Letteralmente.
Non riesco a sopportare il brusio delle auto che passano nella larga strada sottostante.
Ci vorrebbe un secondo per saltare. Un secondo per saltare, circa 47 secondi per cadere giù fino a terra e...quanto ci vuole per morire?
Tutti si preoccupano di come si muore, ma ci avete mai pensato a quanto ci voglia per morire?
Quanti secondi devono passare prima che io non senta più niente? Quanti giorni devono passare prima che nessuno si ricordi più di me?

Mi ha sempre dato fastidio l'idea di dover morire. Che senso ha? Che tu sia un barbone, un africano, un politico, una rockstar, una prostituta, un personaggio storico, morirai comunque. E la gente si scorderà di te.

Prima o poi lo fanno tutti, è nell'indole umana sostituire. È l'unico modo per rendere il dolore un po' più sopportabile, distrarsi con qualche altra cosa. A volte basta un libro. Una canzone. Una sigaretta. Un bacio.

Ma a volte no. Ci sono persone come me che non ce la fanno e sprofondano nell'abisso.

La maggior parte delle volte non è colpa nostra. Il seme della tristezza è già dentro di noi, la vita contribuisce solo a farlo crescere. Le sue radici s'attorcigliano al cuore, penetrano nei polmoni e anche solo respirare è difficile. Sono belli i fiori della tristezza, ma coglierli fa male. Chi sei quando non sei più triste? Come fai a diventare qualcuno dopo che hai vissuto credendo di non essere nulla?

E allora non vivi.

Le auto mi danno ancora fastidio.

Salto? Forse.

 

Dio di misericordia 
il tuo bel Paradiso 
lo hai fatto soprattutto 
per chi non ha sorriso 
per quelli che han vissuto 
con la coscienza pura 
l'inferno esiste solo 
per chi ne ha paura

Ma se salto poi che succede? Non mi ha mai spaventato la morte, ma ho sempre avuto un po' di paura per quello che potrebbe succedere dopo. Mi mordo la lingua, come faccio spesso.

Stasera il cielo è limpido, le stelle brillano così come la luna, a spicchio, come piace a me. Oggi sarebbe proprio una bella notte per morire, dove tutto attorno a me, compresa la leggera brezza estiva, mi parla di vita.

Come ho fatto a ridurmi così? Non me lo ricordo.

Il pregnante odore delle mie lacrime si fa più forte, iniziano a raccogliersi nei miei occhi stanchi.
Sto perdendo tempo, come al solito.
Non concludo mai nulla, non sono capace di fare nulla. Dovrei solo saltare.

Ma non lo faccio.

Ascolta la sua voce 
che ormai canta nel vento 
Dio di misericordia 
vedrai, sarai contento

Fa male. Ha sempre fatto male.
Non riesci a controllare il dolore a volte, e non sai cosa fare. Ti mangia vivo, e ci sono momenti in cui vuoi uccidere dall'esterno la cosa che hai dentro, ma non basta.
Sono imperterrito, paralizzato davanti alla freddezza di me stesso. C'è qualcosa di marmoreo nella mia figura, scolpita sul calco del dolore, intrappolata dalla fredda pietra della tristezza che a poco a poco credevo si stesse sgretolando.
Ma io mi sono sgretolato con lei.
Forse salto. 

Dio di misericordia 
vedrai, sarai contento

L'unica cosa che vorrei sarebbe riuscire a fuggire da me stesso, scappare via da tutto questo dolore. Mi piacerebbe essere un uccello, così da poter volare altrove.
Già. Un eccello. (che paragone banale).
Vorrei volare alto nel cielo, come gli uccelli.
Beh, potrei sempre fare un tentativo.
Si, allora provo.
Salto, ma (magari) volo.

AYEEE.
L'avevo scritta l'anno scorso ma è rimasta sepolta per molto tempo.
Fondamentalmente non dice nulla, non ha lo scopo di salvare persone suicide, ne tantomeno di incitarle a fare quello che stanno per fare.
"Preghiera in gennaio" è la mia canzone preferita di De Andre' e ho sempre voluto scrivere qualcosa attorno ai suoi versi, eppure solo ora credo che possa essere concluso.
È breve, lo so, ultimamente quello che scrivo è sempre più scarno, non so spiegarmi perché; è solo che non è più come prima.
Non so cosa dire esattamente su quello che ho scritto, spero solo che vi sia piaciuto, o che vi abbia fatto volare.
Grazie per aver letto;
Sara 💙

 

 

 

   
 
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