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Autore: DolceCantoDellaNotte    22/12/2016    3 recensioni
Tutto si sarebbe aspettato, fuorché quello: tra le mani, Dean Winchester, si ritrovò un Album di Foto.
Ma non uno qualsiasi, no, era un album speciale.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutto il fandom,
Dopo secoli dal mio ultimo post mi sono rifatta viva, questa volta però con qualcosa di diverso rispetto al mio solito.
Sarà per via dell’atmosfera natalizia, sarà per l’influenza che sortisce effetti strani…mi sono voluta cimentare in questa nuova “Dimensione” alias: il fluff.
Avviso che non è nella mia indole scrivere così, chi segue le mie storie o ha avuto modo (per qualche arcano motivo) di leggerne una, saprà che io vivo per l’angst! XD
Anyway, avevo un impellente bisogno di scrivere e, dato che sono totalmente bloccata con la Long(abbiate pazienza!), ho trovato solo questo espediente come ispirazione.
Spero di non aver fatto casini e/o rovinato in qualche modo i personaggi.
Vi sarei grata se mi faceste sapere che ne pensate di questa “cosa”.
Grazie e Buone Feste!!! :D
 
DISCRAIMER: Nessuno dei personaggi mi appartiene, nemmeno Cas :(


 
A CHRISTMAS PRESENT
 
“And so lying underneath those stormy skies,
She’d say, ‘oh, ohohohoh I know the sun must set to rise’
Thi
s could be para-para-paradise”
Coldplay- Paradise



 
Era la notte della vigilia di Natale, i ragazzi erano al bunker.
Fuori aveva nevicato, le strade erano bloccate e per una buona volta il buon senso aveva raggiunto tutti i mostri e le creature sovrannaturali.
Difatti, erano giorni che i fratelli Winchester non avevano un caso.
Poco male, per una volta avrebbero passato realmente delle vacanze natalizie.

Quell’anno Sam aveva dato il meglio di sé nell’addobbare il Bunker.
Tutti i luoghi comuni della casa erano stati decorati con ghirlande di bacche rosse ed agrifogli, fiocchi, stelle, festoni e candele di ogni dimensione e forma.
Le Scale d’ingresso, l’atrio all’entrata, la cucina, le grandi sale, la biblioteca…tutto era ad hoc, perfino i corridoi, le porte e le finestre non avevano avuto scampo.
Al centro dell’atrio, troneggiava un maestoso albero di natale con fiocchi, palline colorate, festoni e lucine.
Sotto di esso, vi erano già adagiati quattro pacchi regali.

Erano passate da poco le 19 quando Castiel si materializzò.
Appoggiò il pacchetto che teneva tra le mani accanto agli altri e si diresse nella grande sala comune di quella che, ormai da un po’ di tempo, era diventata Casa.
“Ciao Sam”
“Castiel, hei!” Sam staccò lo sguardo dallo schermo, sorridendo all’angelo che stava sull’ingresso della sala.
“Hai visto gli addobbi? Come ti sembrano?” chiese il minore pieno di speranza.
Castiel iniziò a guardarsi in giro.
Andò all’ingresso ed iniziò ad osservare uno per uno tutti gli addobbi.
Ogni due passi si fermava ad ammirare ora un fiocco, ora una ghirlanda con occhi curiosi che brillavano di meraviglia come quelli di un bambino.


Sam assisteva alla scena fiero del lavoro svolto ma, soprattutto, al settimo cielo per l’emozione che vedeva sbocciare negli occhi della creatura celeste.
A dirla tutta, anche suo fratello aveva reagito nello stesso modo dell’angelo.
Dean aveva tentato di mascherarlo il più possibile, nonostante ciò Sammy l’aveva colta quella sfumatura che si creava negli occhi del suo fratellone ogni qual volta che vedeva qualcosa che lo colpiva e/od emozionava.

Sam era riuscito nell’intento.
Desiderava che, per la prima volta nella loro vita, potessero passare un vero natale in famiglia.
Se lo era ripromesso, sarebbe stato il migliore di tutti.
E questo era solo l’inizio.
Sam sorrise.
Non ci poteva credere di aver fatto stupire e meravigliare un essere millenario e suo fratello nell’arco di poche ore.
Se lo meritava, se lo meritavano tutti quell’atmosfera calda, domestica che sa di famiglia.
Dopo tutto quello che hanno passato e gli ultimi avvenimenti, un natale all’insegna della pace, della serenità e della festa era quello di cui avevano bisogno.
Sammy, se possibile, sorrise ancora di più.

“Ehi, Rapunzel? Per quanto ancora sognerai le lanterne?”
Sam si ridestò immediatamente dai suoi pensieri, Dean stava entrando nella sala tenendo in mano due birre.
“Come?” chiese il minore.
“Ho detto se devi star lì a sognare ad occhi aperti e lo sguardo da ebete ancora per molto…”
“sì…Dean?”
“mmh?” fece l’interpellato, portandosi alla bocca una delle due bottiglie sorseggiando la birra e, posando l’altra sul tavolo.
“Da quando hai una cultura sui film Disney?” chiese beffardo Sam, incrociando le braccia al petto e sorridendo sornione.

Dean per poco non sputò la birra.
“Io NON ho una cultura sulla Disney, Samantha!” disse Dean tutto d’un fiato.
“mh…mh! Come no…” disse Sam scoppiando a ridere.
“Ridi, ridi…” Dean spostò gli occhi verso l’ingresso.
“Cas? Che diavolo stai facendo?” chiese il maggiore voltandosi verso l’angelo.
“Dean…stavo ammirando l’albero…è proprio bello!” disse quest’ultimo con fare affascinato.
“Non hai mai visto un albero di natale?” chiese Dean avvicinandosi a lui.
“Ne ho visti a migliaia, ma…questo è diverso” fece il serafino con gli occhi addolciti.
“Samantha c’ha messo del suo…è ovvio che è diverso!” fece Dean sogghignando.
Castiel scosse la testa e posò il suo sguardo su Dean.
“Non intendevo questo Dean…è diverso perché..” Castiel riportò gli occhi sull’albero “...sa di casa” sussurrò.
Dean guardò il suo angelo commosso e sorrise.
Strinse una mano sulla spalla della creatura celeste, senza dire nulla.

Ad un tratto, una sveglia suonò ridestando Dean da quella sorta di tepore.
“Dannazione!!!” gridò correndo in cucina.
Castiel si voltò di scatto nella stessa direzione in cui il Winchester si era diretto correndo ed, estraendo la sua spada angelica, si precipitò da lui.

La scena che si presentò a Sam subito dopo, fu memorabile:
Dean aveva estratto dal forno la teglia con l’arrosto pronto ma, quest’ultimo era stato ‘attaccato’ dalla spada angelica di Castiel.
Il soldato divino non solo aveva ancora la spada conficcata nell’arrosto, ma fissava ora Dean ora la pietanza con la sua classica faccia da ‘non ho capito ’.
Al contempo, Dean aveva una faccia che la diceva lunga.
Sam scoppiò in una fragorosa risata.
“Dov…ahahahahahah…dovreste…ahahahahaah….non….ahahahahaaha” Sam non riusciva a parlare
“Samuel, stai bene?” chiese Castiel preoccupato
“Cas?! Samantha sta più che bene, ora puoi cortesemente levare la spada angelica dalla cena?” chiese un Dean al limite.
“oh…scusa Dean” sussurrò Cas “Ho visto che ti dirigevi di corsa ed ho pensato…”
“aahahahahaa…..Ti prego Cas….ahahahahahaa puoi ….ahahhaha…puoi rifarlo anche nelle prossime festività?? Ahahahaha la…ahahahahaha…la faccia….ahahahaha la sua faccia…ahahahahaha non….ahahahahaah….oh cielo….ahahahahah dovevate….ahahahhaha dovreste…ahahahaha dovreste vedervi…ahahahhhaaha” Sam si era piegato su se stesso tenendosi con le braccia la pancia, aveva gli occhi colmi di lacrime e non riusciva più a smettere di ridere.

Dapprima Dean lo guardò accigliato poi, a quella visione più che rara del fratello, sorrise.
Nell’arco di poco anche il sorriso raggiante del maggiore si tramutò in una risata cristallina e fragorosa.
Castiel fissò Sam che ormai si era accasciato al suolo e continuava a ridere, poi Dean che rideva come un pazzo indicando prima suo fratello e poi il suo angelo custode ridendo, se possibile, ancora di più.
L’angelo sorrise, di un sorriso caldo.
Non aveva mai visto i Fratelli Winchester sorridere in quel modo, figuriamoci ridere!
Quell’atmosfera gli scaldò il cuore.
“Dai..ahahha….andiamo a mangiare…pfff,ahahha” disse Dean cercando di smettere, o quanto meno ridimensionare la sua risata.
“o…ok,….woow…era, era da tanto che non ridevo così!” disse suo fratello ancora sdraiato sul pavimento della cucina.
“Cas, prendi la teglia grande nel forno e seguimi; Sammy, appena sciogli l’abbraccio col pavimento prendi le due ciotole sul piano da lavoro e le tre bottiglie” disse Dean prendendo in mano altre due teglie medie.
Si sedettero a tavola dopo aver portato tutto il necessario e i piatti preparati da Dean.
C’erano tartine, pasta al forno, pudding, arrosto con patate, stinco, ogni sorta di antipasti e bottiglie di birra, acqua e coca cola.

“Mmh…buono! Dean, lascatelo dire…ti sei superato!” disse Sam estasiato.
“oh ma piantala Samantha!” fece eco il maggiore.
“Jerk!” disse ridacchiando il minore “Bitch” rispose prontamente Dean ridendo a sua volta.
Risero e chiacchierarono durante tutta la cena, ricordando quei pochi aneddoti divertenti di quando erano piccoli e di qualche gag di Castiel nei primi periodi in mezzo agli umani.

“Che ore sono?” chiese ad un tratto Castiel
“ tra una cosa e l’altra abbiamo tirato le 23” disse Sam.
“Bene!” disse Dean “…si aprono i regali?” chiese sogghignando.
“Manca ancora mezz’ora Dean!”
“oh andiamo Sam! Vuoi davvero rispettare tutte le tradizioni che esistono riguardanti il Natale?!”
“No, ma…” “Dai Samantha, così dopo possiamo dedicarci alla visione di un film o chessò io!”
“E va bene…”
Dean sorrise beffardo, alzandosi ed andando a prendere i pacchetti che aveva preparato per suo fratello e Castiel.
Gli altri due lo seguirono e ripeterono il gesto.

“Dean, possiamo almeno scartare i regali davanti all’albero?” chiese Sam bloccando per il braccio il fratello.
“Sam, non iniz…” Dean non riuscì a finire la frase, il minore aveva sfoderato i suoi infallibili ‘puppy eyes’.
“oh andiamo! Devi per forza reagire così??!...Cas, almeno tu, digli qualc…” per la seconda volta nell’arco di un minuto il maggiore venne azzittito ma, questa volta, per lo sguardo che l’angelo gli riservò.
Il servitore dei cieli lo guardava con occhi ricchi di speranza ed aspettativa.
“ohh….e va bene! …ma dopo, ci si sbronza, ho seriamente bisogno di qualcosa di forte!” sbottò il maggiore.
Si sedettero ai piedi dell’albero: Sam seduto a gambe incrociate con l’emblema natalizio dietro di sé, Castiel si era messo alla sinistra del più piccolo dei Winchester, in ginocchio; accanto a lui, Dean si era seduto con una gamba distesa e l’altra piegata, usata come appoggio per il suo braccio sinistro mentre il destro poggiava a terra.

“Ok, chi inizia?” chiese Dean “…Oh NO! Non questa volta Sam! Non c’è nessun “Sam”, nessuna “Samantha” né tanto meno “ Sammy ” che mi farà desistere!”
“ok,ok…Castiel? Vuoi iniziare tu?” chiese Sam gentilmente.
“Io… “ l’ interpellato guardò il pacchetto che teneva di fronte a sé, poi guardò prima Dean e poi di nuovo Sam con faccia incerta “Se non ti dispiace…vorrei rimanere per ultimo” rispose.
“Capito, inizio io…” disse Sam prendendo il primo pacchetto di fianco a lui “ Buon Natale Dean!” disse il piccolo porgendogli il pacchetto che aveva fra le mani.
Dean sorrise, prendendo quel pacchetto Verde con il nastro dorato tra le mani “ Cos’è?” tentò lui “Aprilo” fu l’unica risposta che ricevette.
 Tutto si sarebbe aspettato, fuorché quello: tra le mani, Dean Winchester, si ritrovò un Album di Foto.
Ma non uno qualsiasi, no, era un album speciale.
Sulla copertina c’era la scritta “ Family don’t end with blood” incisa nella pelle marrone del libro.
Dean aprì quel album con leggero timore ma, si rese conto immediatamente che il contenuto era qualcosa che andava ben oltre la sua immaginazione:
Sulla prima pagina, troneggiava centrale, una rappresentazione disegnata della foto che, qualche anno prima, avevano fatto con Bobby, Ellen e Jo.
Sia Sopra che sotto di essa vi erano due parole “ Never Forget”.
La mano di Dean iniziò a tremare in modo impercettibile, nonostante ciò il cacciatore voltò la pagina.
Subito dietro alla prima, vi erano due ritratti disegnati raffiguranti uno John con un’espressione seria (in alto a destra)vicino al quale c’era la scritta “ Saving People, Hunting things, The Family Business“ ed uno Mary con espressione serena ed un sorriso dolce sulle labbra (in basso a sinistra) vicino alla quale vi era “ Angels are watching over you”.
Inconsciamente, il Maggiore dei Winchester iniziò ad accarezzare la pagina, con occhi lucidi.
Subito accanto, al centro della pagina, vi era una ritratto di Bobby con il suo tipico sguardo burbero, la didascalia di fianco citava “Idjits”.
Dean sorrise, quella parola era tipica di quel vecchio orso.
Cambiando pagina, vide due mini ritratti, uno affianco all’altro, che raffiguravano una Ellen dietro il bancone della Roadhouse ed una Jo con indosso un grembiule ed un vassoio nella mano.
Entrambe sorridevano ed avevano lo sguardo fiero.
Accanto ad esse vi era raffigurata, con un ritratto a mezzo busto, Charlie.
Non era in posa, bensì aveva le braccia piegate con le mani che sorreggevano le due estremità delle cuffie che solitamente usava per ascoltare la musica, gli occhi erano chiusi ma la sua bocca era spalancata in un sorriso frizzante; il suo viso era il ritratto della spensieratezza, del divertimento, i capelli lunghi erano svolazzanti dietro di lei, il busto leggermente inclinato faceva intuire che, nel momento ritratto, lei stava ballando.
La Scritta “What’s up bitches” arricchiva e rifiniva il tutto.
Quanto gli mancava quella ragazza? Quanto tempo era passato da quando lei…
A quel pensiero Dean non riuscì a trattenere una lacrima.
Decise di voltare pagina, non sarebbe riuscito a sostenere il colpo un secondo di più.
Quella ferita era ancora fin troppo vivida.
Voltò la pagina, ma per un certo senso, il dolore aumentò.
Ritratto abbracciato ad una donna sulla cinquantina, vi era Kevin.
La scritta “I’m Kevin Tran. I’m in advanced placement” completava il tutto.
A fianco vi era un ritratto di Ash con le braccia incrociate al petto ed un sorriso sghembo di chi la sa lunga, con accanto la frase “Business up front, party in the Back”.
Lacrime calde solcavano le guance del Winchester.
Con gli occhi ormai appannati dalle lacrime, girò la pagina e vide ritrattata Claire sorridente più che mai, con lo sguardo strafottente classico da adolescente.
Accanto vi era un’immagine di Sam poco dopo Standford, un Sammy imbarazzato con un sorriso timido.
La scritta “ I lost my Shoe” accompagnava il disegno.
Dean sorrise ed una piccola risata uscì inaspettata.
Che tempi furono quelli? Quante novità? Quante cose avevano ancora da scoprire? Sembrava passata un’eternità.
Girando l’ennesima pagina color pergamena, il cuore perse un battito.
Grande tutta la pagina, vi era il disegno di un Dean che non poteva avere più di quattro anni e mezzo, con in braccio un Sammy appena nato.
Il viso fanciullesco di Dean emanava una tranquillità quasi surreale, sembrava un estraneo rispetto a quell’uomo che stava fissando ora il ritratto.
Gli occhi giovani e spensierati di quel bimbo però, emanavano in modo cristallino fierezza.
Accanto la scritta “I will always be with you”.
A quel punto Dean alzò lo sguardo su Sam, notando che anche lui era commosso.
Il più piccolo sorrise imbarazzato, mantenendo lo sguardo sul fratello disse “…non è finito…”
Dean aggrottò la fronte riportando gli occhi sul album.
Solo allora si accorse dell’immagine che ritraeva Castiel, in una delle rare volte che sorrideva.
La frase “I’m the one who gripped you tight and raised you from perdition”.
Al Winchester scappò una piccola risata, ripenso alle prime volte che aveva incontrato Cas, non si fidava e non si voleva fidare di lui.
Ed ora? A momenti non poteva fare a meno del suo amico angelico.
Guardò Castiel e sorrise.
Riportò velocemente lo sguardo sul regalo del fratello, voltò di nuovo pagina…ma questa volta non c’erano più ritratti, bensì una scritta “Wherever you will go, nobody will forget you”.
Dopodiché le pagine erano vuote.
Dean richiuse quel oggetto prezioso.
“Ma come… Sam, come hai fatto a farlo?” chiese esterrefatto.
“ Ho aiutato un anziano signore tempo fa, la sua casa era infestata da un fantasma, per sdebitarsi mi offri il suo aiuto per creare questo album.
Sai, era un artista.
Dato che non possiamo avere foto, per forza di cose, ho chiesto se era possibile creare delle riproduzioni di esse tramite il disegno e i dipinti.
Ovviamente abbiamo usato una particolare matita e dei particolari colori creati apposta per evitare sconvenienti…sai…”
“l’ho sempre detto che sei intelligente Sammy!” disse il più grande con un moto d’orgoglio, il sorriso di Sam si allargò ancora di più.

“ok….e…questo, invece, è per te Castiel” disse porgendogli un pacchetto blu elettrico con un fiocco argento.
“Grazie Sam” disse l’angelo iniziando ad aprire il regalo.
Inserì la mano all’interno del pacchetto, afferrando qualcosa di morbido che sfilò lentamente verso l’esterno.
Dapprima, il servitore celeste inclinò la testa di lato titubante; dopodiché aprì con entrambe le mani il regalo e sorrise.
Davanti al suo viso vi era una camicia di flanella, rigorosamente a scacchi nelle tonalità del blu scuro e del nero.
“Ho scelto la taglia andando ad occhio, se non dovrebbe andarti bene posso cambiarla con una più piccola o più grande” disse Sam
“Samuel, è bellissimo. Davvero. Grazie!”
“Che ne dici di provarla subito?” propose Dean.
“Ma, non ho nessun tipo di maglietta da metter sotto Dean, e poi non mi sembra il caso…insomma, mancano ancora dei reg..”
“Dean, per una volta, ha ragione. Dai, la maglia può prestartela Dean oppure puoi prenderne una mia…decidi tu!”
“Forza, Seguimi!” disse Dean alzandosi ed andando verso camera sua.

Arrivato in camera di Dean, Castiel lo trovò a rovistare in diversi scatoloni sbucati da “nonsisadove”.
“Ah ha! Eccola! Cas, questa dovrebbe starti…era di Sammy quando ancora era alto come noi comuni mortali; presumo sia precisa come taglia.” Disse mostrandogli una classica maglia nera a mezze maniche
“ ah! E questi non possono mancare” disse aggiungendo un paio di jeans sbiaditi semi-larghi
“anche questi erano di Sam, non sono il massimo ma come inizio possono andar bene”.
“Grazie Dean.” Disse Castiel.
“Puoi usare il bagno per cambiarti” gli disse il cacciatore indicandolo con il pollice.
Dopo dieci minuti buoni, Castiel uscì vestito di tutto punto: aveva indossato la vecchia maglia di Sam (che gli andava precisa), sopra la quale vi era la nuova camicia di flanella, i jeans gli andavano giusti sia di lunghezza che larghezza ed erano estremamente comodi.
L’unico problema erano le scarpe, quelle che aveva indosso erano troppo eleganti.
“tranquillo, abbiamo anche queste” disse Dean porgendogli delle Sneakers nere e grigie con delle strisce blu.
L’angelo ringraziò con un gesto del capo e infilò le scarpe, calzavano a pennello.

Tornarono nell’atrio dove un “Wow Cas, stai benissimo!” gli accolse.
Dean, poco dietro di lui, sorrise.
Suo fratello aveva ragione, Castiel in quella versione stava proprio bene.
In più vestito così, valorizzava di gran lunga il suo fisico…se fossero andati in qualche bar avrebbe fatto colpo ad occhi chiusi.
“Ok, io ho finito!” disse Sam alzando le mani in segno di resa “Tocca a te Dean!”.
“ok, ehm…Sam, questo è per te!” disse porgendogli un pacchetto rosso.
Il minore aprì incuriosito il pacchetto ed appena vide il contenuto, si bloccò di colpo.
Un sorriso luminoso si creò sul viso del più piccolo “ Un cappello a cuffia! Dean erano mesi che lo cercavo!!” Disse entusiasta Sam.
“Lo so, ed è per questo che ho girato tutti i negozi nelle città vicine” disse sogghignando Dean “ ….quindi Sappi che in qualche modo dovrai sdebitarti!” disse in tono scherzoso il più grande.
“E, questo è per te!” disse porgendo un pacchetto arancione a Cas.
“Grazie Dean!” disse il Serafino.
Scartò il regalo, svelando una scatola blu rettangolare, non molto grande.
L’angelo aggrottò la fronte “ Dean, ma..” “Non dir nulla Cas, aprilo e basta..”
Incerto sul contenuto, l’angelo del Signore aprì la scatola.
Ciò che vi era dentro spiazzò tutti i presenti, eccetto Dean che aveva una faccia preoccupata.
All’interno vi era una collana maschile con un albero celtico come ciondolo.
“Ma è…” disse Sam.
“L’albero celtico, si…” lo interruppe Dean.
“Non è un albero celtico qualsiasi, è l’emblematico “Tree of Life”…simbolo di vita, rinascita, saggezza…Dean, ma..”
“Non chiedere, l’ho visto in una vetrina e mi sembrava adatto a te” spiegò Dean, liquidando ogni sorta di dibattito.
Cas fissò Dean per qualche istante, gli occhi luminosi e con il viso illuminato di una luce nuova.
Dean ricambiò lo sguardo, tra il meravigliato e il perplesso: Non aveva mai visto il suo angelo così.
“Tocca a te!” disse Dean tutto d’un tratto.
Castiel si ridestò dai pensieri ed annui, porgendo l’unico pacchetto che aveva a Sam.
“Grazie!” disse il Winchester, scartando il regalo e trovando “…che significa Cas? Una lettera?? Ed una scatolina?” chiese allarmato Samuel.
Dean contemporaneamente era raggelato sul posto, con sguardo pieno di terrore misto a preoccupazione facendolo vagare da suo fratello a Castiel e viceversa.
“Tranquillo Sam, non è nulla di spiacevole o pericoloso” tentò l’angelo.
Il Winchester, titubante annuì.
Aprì la lettera ed iniziò a leggere tra sè e sé.
“Ehi Pasticcino,
Come Stai? :D
E’ da un po’ che non ci si vede XD
…ok, scherzi a parte; se stai leggendo questa lettera vuol dire che ho fatto ciò che pensavo fosse indispensabile fare.

So bene che ti ho causato casini su casini, ma…sappi che non erano voluti.
Ogni qualvolta che cercavo di rimediare, creavo altri problemi.
Coprivo i miei continui sbagli con l’ombra di sorrisi, scherzi…ma non era solo per quello.
La verità era, è che ho paura!
Si Sam, hai letto bene.
Io, un arcangelo, che ho paura.
Sembra una barzelletta, ma di quelle tristi…che sfiorano il meschino.

Ti chiedo perdono per tutti quei momenti che ti ho fatto passare e che potevo risparmiarti…ad esempio il lop temporale dove tuo fratello continuava a morire, ripensandoci ora, sono stato veramente un coglione.
Il fatto è che, non sapevo come fare ad avere un contatto con te.
Hai sempre creduto negli angeli e questo era un bene ma…Samuel, non sono stato forte abbastanza!

Quando mio Padre mi disse ciò che aveva in serbo per me, iniziò a crescere il terrore di sbagliare, di farti del male.
Iniziai la mia personale e lenta discesa.
Sono sempre stato un messaggero, un portatore di speranza…mai un custode!
Andiamo, chi mai vorrebbe me come angelo protettore?
Eppure, mio Padre mi affidò un umano davvero speciale: tu.
(Tranquillo zuccherino, non sto scrivendo una lettera tutta glassa! ;) )
Dopo che fui nominato tuo custode, la situazione a “casa” peggiorò di giorno in giorno.
Ogni pranzo, ogni cena, ogni qualvolta che mi trovavo vicino ai miei fratelli maggiori qualsiasi argomento sfociava nella stessa e medesima discussione.
Non esageravo quando vi dicevo che “l’Apocalisse era ogni pranzo del venerdì”.

Ho sempre amato tutti i miei fratelli e sorelle, dal primo all’ultimo.
L’unico con cui avevo problemi di relazione era proprio Lucifer, ti lascio immaginare cosa divennero dopo che fui nominato custode.
Ho sempre detestato i litigi, ho sempre cercato di essere al di sopra delle parti ma, non ci riuscii per sempre.

Quando venni al mondo, notai subito il luccichio nei tuoi occhi che da sempre ti contraddistingue.
Eri un bimbo paffutello e zuccheroso, tutto sorrisi e coccole…mi era impossibile credere che eri davvero tu il fantomatico vessel del Diavolo!
Sei sempre stato un bambino curioso, positivo, sempre pronto ad aiutare gli altri; come potevi diventare come Lui?

La notte in cui il demone ti fece visita, il mio settimo senso suonava di continuo, peggio di una sirena anti bomba!
Avrei dovuto esser lì…ma non feci in tempo, questa però è un’altra storia ancora fin troppo vivida per scriverla su di un misero pezzo di carta.
Ti posso solo dire, che riuscii a portare l’anima di tua mamma in paradiso.

A questo punto ti starai chiedendo il senso di questa lettera sconclusionata e, molto probabilmente, ai tuoi occhi priva di senso.
La risposta è perché sono un codardo, sono così paralizzato dalla paura che non riesco a parlartene.

Seguendoti passo per passo, durante tutta la tua vita, ho imparato a conoscerti meglio ed inevitabilmente mi sono affezionato.
Non voglio perderti come protetto, sei una persona meravigliosa Sam; promettimi che non cambierai per nessuna ragione.

Il pacchetto che accompagna questa ‘cosa’  vedilo come una sorta di scusa per tutto ciò che hai passato a causa mia.
E’ poco, ma ti prego di accettarlo.
Una, la riconoscerai, è una piuma; l’altro oggetto è una collana con un ambra a forma di dente di squalo.
E’ un amuleto ambivalente: può essere usato come protezione o come ‘cerca persone’.
Fanne buon uso, confido nel tuo buon senso.

Sarò sincero, non so dove andrò, non so se ci vedremo più.
Se così fosse, voglio chiarire una cosa: Veglierò sempre su di te, sei una persona davvero Speciale Sam!
E sappi che, farò di tutto per proteggerti poiché, a mio avviso, meriti il paradiso più di chiunque altro.

Non smettere di credere Sam,
Mai!

 
Gabriel   ”



Sam staccò gli occhi dalla lettera “È …è …” “No Sam, non è tornato. Questa lettera l’ha scritta prima che…” Castiel strinse gli occhi energicamente, suo fratello gli mancava in maniera dolorosa.
“Ma…quello che c’è scritto è…è vero?” tentò nuovamente il piccolo Winchester “Si, ogni cosa” ribatté l’angelo.
“Posso?” chiese dubbioso Samuel, indicando la scatolina.
“Ovviamente, è tuo Sam” disse Castiel addolcendo il tono.


Dean, dal suo posto, assisteva muto alla scena.
Sembrava così intima, così preziosa che si sentiva fuori posto.
Un leggero moto di gelosia gli attraversò il corpo.
Lui con Castiel non aveva mai avuto nulla di simile, né tanto meno aveva ricevuto un regalo di quella portata.
Ricacciò indietro quei pensieri con una smorfia del viso.
In cuor suo, in qualsiasi caso, era felice per il fratello.
Il viso di Sammy, dopo aver letto la lettera, era mutato.
In qualche modo era più dolce, luminoso…aveva un certo non so ché di diverso.
‘Sta’ a vedere che anche quel tenerone di mio fratello, si è affezionato a quell’arcangelo da quattro soldi’
inconsciamente Dean sorrise all’idea.
Nonostante tutto, anche quel combina guai aveva trovato un posto nel cuore del fratellino.
L’espressione sul volto di quest’ultimo mutò repentinamente aprendo la scatola.
Sam era sorpreso ed incredulo.
Il ciondolo era esattamente uguale alla descrizione, ma la cosa più straordinaria fu quello che c’era sotto.
Una Piuma bianca e dorata spiccava sullo sfondo nero.
Samuel la prese delicatamente tra le dita, era soffice all’inverosimile ed emanava un odore di miele e cacao.
La riadagiò nel contenitore e prese il ciondolo, sganciò il gancino e lo mise al collo.
“Grazie mille Cas, è veramente il miglior regalo tra tutti; lo apprezzo molto” disse Sam abbracciandolo.
Castiel ricambiò l’abbraccio in modo un po’ goffo e sussurrando un “ non ce di che, era il minimo”.

“ehm…ehm?! Io sarei qui!” sbotto Dean colto da un moto di fastidio improvviso.
“Manca solo il regalo di Dean, ma…Cas, avevi solo un pacchetto” constatò Sam “Si” disse tranquillo l’angelo.
“Ma…” “ Quindi a lui a momenti lo fai piangere di gioia e a me nulla?” cercò di sdrammatizzare il più grande.
Andiamo, non era possibile che il SUO angelo custode si fosse dimenticato di lui!
Castiel mise il ciondolo regalatogli da Dean e si alzò, provocando un moto di stupore ed incomprensione in Sam e riattivando il fastidio e l’irritazione di poco prima del suo protetto.
“ Castiel ma che caz…” iniziò Dean alzandosi a sua volta e facendo due passi verso il servitore celeste
“ Copriti e seguimi” disse Castiel senza batter ciglio “ Come?” chiese Dean “ Dean prendi giacca, sciarpa e tutto l’occorrente che ti serve per coprirti bene e seguimi fuori dal Bunker” ripeté pacato l’essere celeste.
“Ok, ok…” fece l’interpellato andando a prendere la giacca più pesante che avesse.
“Posso venire anch’io o è un’esclusiva?” chiese Sam “Puoi venire benissimo Sam” disse l’angelo sorridendo
Una volta che anche Sam fu pronto ( con guanti, sciarpa, cappello e giacca pesante) uscirono dal bunker.

Castiel si avviò su per il bosco che circondava la zona a grandi passi, seguito da un Sam preoccupato e un Dean che non la smetteva di imprecare per il freddo.
“Castiel, puoi degnarci di una spiegazione?”
“Dean, aspetta e vedrai”
“Ma Cas, è da più di dieci minuti che ci fai girovagare per il bosco e ti posso assicurare che senza munizioni e con la luna nuova non è veramente il massimo!”
“Dean, non ti serviranno munizioni di nessun genere, te lo prometto”
“Puoi almeno dirci dove stiamo andando, di grazia??”
“Deean! La grazia non centra nulla, e comunque stiamo andando…”
“in cima alla montagna” finì Sam
“In…in c…state scherzando??” chiese il Maggiore
“No, è esattamente lì che c’è il tuo regalo” disse il soldato divino come se fosse la cosa più ovvia del mondo “ Il mio regalo è in cima alla mont…” Dean, troppo preso dal far sentire le sue ragioni, non si era accorto che Castiel si era fermato; così facendo gli andò addosso.
“ah! Cas..”
“Siamo arrivati”.

Lo scenario che si presentò davanti a loro parve surreale.
C’erano circa due metri di prato, oramai ricoperto da parecchi strati di neve, dopodiché vi era uno strapiombo sulla pianura sottostante.
La volta celeste era costellata da una miriade di stelle più o meno luminose.
La pianura era innevata ed illuminata a sprazzi da qualche addobbo natalizio luminoso nei diversi paesi situativi.

“Wow” esclamo Sam “Non avevo mai visto niente del genere in vita mia!”
“ Samuel, ci sono diverse cose sulla terra che sono di un’immaginabile bellezza, ma purtroppo con tutte le luci artificiali e tutta la fretta che avete voi uomini, non fate altro che perdervele una dopo l’altra… Dean, ora posso darti il tuo regalo; ma prima… ti fidi di me?” chiese Castiel con un moto d’insicurezza
“ Cos….ovvio che mi fido di te!” rispose Dean tutto d’un fiato, l’angelo annuì di rimando
“ ok, Sam tu stai fermo qui! Dean, mettiti nel punto più lontano ed inizia a correre il più velocemente possibile verso lo strapiombo ...”
“Stai scherzando? Io non rischio di mor…”
“ Hai detto che ti fidavi..”
“Si Cas, l’ho detto ma ciò non significa che tento il suicidio a cuor leggero!”
“Dean…”
“Dean niente! Insomma…se questo è un tentativo per liberarvi di me, bè sappiate che no…non lo farò!” ironizzò il Winchester;
“Dean, io non vorrei mai liberarmi di te!”
“CAS!! Era una batt…”
“Dean, forse questa volta è meglio se ascolti Castiel, non so cos’ha in mente ma mi fido di lui.” Intervenne Sam.
“Dean, fidati di me e fai quello che ti dico…per favore..” chiese Castiel addolcendo il tono, gli occhi supplichevoli ed un leggero timore che lo trapassava da parte a parte.
Se Dean non si fosse fidato? Se alla fine tutto andava all’aria? E se Dean non avesse accettato il regalo? Forse aveva sbagliato, forse avrebbe dovuto comprargli qualcosa per Baby o una Pie…forse ….
“Ok, …che devo fare?” la voce bassa del cacciatore fece ridestare Castiel dai dubbi.
“Come ti ho detto prima, prendi una grande rincorsa e poi salta; non aver paura... può sembrare una pazzia ma, ti prego fallo!”
“ok…ok…” il Winchester fece un respiro profondo “ Sono pronto…”
“Dean…”
“Si Cas?”
“Una volta che hai saltato, chiudi gli occhi e non aprirli fino a quando non te lo dico io..”
“OK” Detto ciò Dean prese tutto il coraggio che aveva e saltò.
Dean chiuse gli occhi, sentendosi attratto verso il basso; un moto di terrore lo pervase.
Stava precipitando, come anni addietro fece prima di finire all’inferno.
Preso dal panico iniziò a gridare e di rimando strinse ancora di più gli occhi.

Ad un tratto, la sua caduta fu frenata dolcemente.
Si sentì di colpo più leggero,
il vento prese a soffiagli delicatamente in faccia come una carezza;
Volle aprire gli occhi ma una voce conosciuta lo fermò “ Non ancora, rilassati”.
Dean sentiva le mani di Castiel chiuse sui suoi fianchi forti ed al contempo quasi eteree.
Si lasciò andare e solo in quel momento realizzò che, lentamente, stava andando verso l’alto.

Quell’ascesa lenta, in qualche modo era anche piacevole.
Le sensazioni erano tutte in subbuglio,  Dean per un attimo si scordò dov’era.
Era leggero come una piuma, non sentiva la forza di gravità gravargli addosso e lo stesso valeva per i suoi classici sensi di colpa.
Stava bene, a livello interiore avvertiva una strana pace dei sensi.
Ad un tratto sentì aumentare la velocità di salita, fino a che non si fermarono di colpo.
“Cas? Cos..”
“Apri gli occhi Dean” sussurrò Castiel.

Lo spettacolo che accolse gli occhi smeraldini del Winchester, lo lasciò senza fiato.
Milioni e milioni di Stelle li avvolgevano come una calda coperta;
Erano tantissime e…così vicine!
Dean, come un bimbo che scopre qualcosa di nuovo, allungò un braccio verso una di esse.
Lì il buio non faceva paura, al contrario sembrava un genitore che proteggeva i suoi figli.
Volse lo sguardo sia a sinistra che a destra…erano circondati da infiniti punti luminosi.
Si girò a guardare dietro di lui e ciò che vide, lo colpì ancora di più: un ammasso di stelle si stagliava sopra di loro tagliando il manto notturno in diagonale.

Dean si alzò ancora di più verso quel grande tentacolo celeste.
“E’…”
“ La via lattea, si Dean.” Disse Castiel portandosi al suo fianco.
“non ho mai visto nulla del genere! E’ qualcosa che va ben oltre a ciò che credevo…io …è stupendo” gli occhi del cacciatore si inumidirono, sulla bocca sbocciò un sorriso genuino, vero.
“Dovresti vedere l’universo Dean, questo ne è solamente una minuscola parte…” Castiel lo fissò e solo allora Dean si rese conto che, gli occhi blu dell’angelo, rispecchiavano il cielo notturno esattamente come fa uno specchio con un’immagine.
“Cas, ma… se tu sei qui affianco a me, chi mi sta tenendo?” chiese preoccupato.
“TU” rispose Castiel
“ Ma com’è possibile? Io non ho poteri…”
“Lo so, ed è per questo che ti ho lasciato un ‘regalo’, o meglio…un incantesimo: E’ un antico rituale celtico temporaneo, che dà la capacità a chi lo possiede di poter volare.”
“ Come ‘volare’…io…io ho il terrore di volare!!” sbottò Dean.
“Non mi sembra, dato che lo stai facendo da ormai cinque minuti buoni!”
A quell’affermazione Dean strabuzzò gli occhi.
“ok…facciamo che ci penso dopo a questa…ehm…cosa” disse gesticolando nel vuoto
“Dean, ora girati di schiena e butta fuori l’aria” riprese Cas
“perché?”
“ Tu fallo…lasciati andare completamente”

Dean seguì le istruzioni e si lasciò cadere all’indietro, buttando fuori tutta l’aria che aveva e chiudendo nuovamente gli occhi;
Stava di nuovo precipitando ma questa volta non aveva paura.
Passarono diversi secondi prima che avvertì la voce del suo custode
“ Ora cerca di buttarti all’indietro e di cadere in verticale con la testa verso il basso…non temere, ma ricorda di tenere le gambe chiuse e le braccia lungo il corpo”.
Dean annuì e fece come gli aveva detto.
Immediatamente, iniziò a precipitare più velocemente…sembrava una caduta senza fine.
“Dean, ora girati a pancia in sotto ed apri le braccia e le gambe contemporaneamente”
Senza pensarci due volte lo fece e, seguendo l’istinto, riaprì gli occhi nello stesso momento in cui una spinta di aria ascensionale lo indirizzò verso l’alto.
“WoooW!!!!!!!!!! E questo?????” chiese entusiasta.
“Venti ascensionali, se li trovi mentre stai precipitando sei salvo; ma vengono usati anche come sorta di ‘gioco’ o ‘giostra’, come li chiamereste voi” spiegò il Serafino.
“Cas…posso…no, lascia stare…è una cazzata!”
“No, dimmi Dean…sono tutto orecchie”
“Ok, ma ribadisco che è una cazzata colossale!”
“Dean…”
“Ok, …ehm….sai nei film quando vedi dei personaggi che stanno cadendo e si abbracciano?...”
“sì…ho presente…”
“ottimo…ehm, tu sai cosa si prova?” chiese incerto Dean.
Castiel sorrise ed avvicinandosi un po’ imbarazzato rispose “Se vuoi posso farti rispondere da solo alla domanda…”
Dean annuì energicamente, seguendo Castiel che stava ritornando in un punto piuttosto alto del cielo.
“ok, Dean…devi rifare ciò che hai fatto prima ...”
“Intendi cadere a pancia in su?”
“Si…ma questa volta lascia braccia e gambe morbide”
“ok…e tu?”
“Io ti raggiungo qualche frazione di secondo più tardi” disse sorridendo.

Il Maggiore dei Winchester iniziò la sua caduta, dapprima con occhi aperti fissi su Castiel e dopodiché chiudendoli.
Passarono circa venti secondi di caduta libera.
Ad un tratto Dean percepì vicino a lui una presenza, aprì gli occhi di scatto scoprendo Castiel, parallelamente vicino a lui e nella sua stessa posizione.
L’angelo abbozzò un sorriso prima di avvolgere in un abbraccio impacciato, ma ricco di emozioni, il proprio cacciatore.
Dean si aggrappò a quell’abbraccio come se fosse stato l’unica ancora di salvezza in quella caduta.
I suoi sensi erano in subbuglio, non aveva punti di riferimento, un mix incontrollato tra gioia, pace, tranquillità, eccitazione, sorpresa, meraviglia e…qualcos’altro che non riuscì a catalogare s’impossessarono di lui.
Non si era mai sentito così, mai avrebbe pensato di superare la sua più grande fobia, mai si sarebbe reso conto di quanto fosse importante per lui quell’angelo col trenchcoat.
Si strinse ancora di più a lui, sperando che quel momento non finisse più.

Ad un tratto Castiel riportò entrambi in posizione corretta e, senza slegare l’abbraccio, iniziò a risalire lentamente fino a quando i loro piedi non toccarono terra.
Solo allora, Dean sciolse l’abbraccio con un lieve rossore che gli evidenziava le lentiggini.

Sam per tutta la durata del volo, aveva assistito con occhi commossi, la bocca aperta dalla meraviglia ed il naso rivolto verso l’alto.
Aveva intuito che quello non era un semplice regalo di natale.
Non voleva intromettersi in un momento che, si vedeva a chilometri di distanza, non gli apparteneva.
Inconsciamente prese a toccare il ciondolo d’ambra.

“Sam! Sam!!! Hai visto?? Ho volato!!!” iniziò a gridare Dean in direzione del fratello.
“Ho visto Dean….è stato uno spettacolo senza pari!” disse il piccolo.
“La prossima volta tocca a te, sappilo!” Minacciò il maggiore ridacchiando.
“Ok, affare fatto! Ora, se non vi spiace, torno al bunker…si congela e quello che ci serve è una grande quantità di cioccolata calda” affermò Sammy incamminandosi sulla via del ritorno.

Castiel stava per seguirlo quando Dean lo afferrò per un braccio, bloccandolo.
“Come…che trucchetto angelico hai usato per farmi passare la fobia?” chiese incuriosito il biondo
“Semplicemente ti ho fatto vedere l’oggetto della tua fobia da una prospettiva diversa…” spiegò il moro
“Oh…e quale sarebbe? La prospettiva intendo...perché è davvero una bella prospettiva” insistette Dean “…in questo caso, la mia…” sussurrò la creatura celeste.

Lo sguardo del cacciatore si addolcì di colpo.
Si avvicinò di poco al suo amico alato, con occhi ricolmi di gratitudine.
L’angelo, da parte sua, teneva il viso basso con gli occhi ancorati al suolo; sapeva come la pensava il Winchester sulla questione “Momenti teneri e frasi sdolcinate”.
“Cas…” lo richiamò “…Grazie! “.
Quelle parole sortirono l’effetto sperato, la creatura angelica alzò di colpo la testa incatenando i suoi occhi a quelli di Dean.
Un piccolo sorriso si delineò su quel viso angelico.
Solo allora si accorse della poca distanza che c’era tra loro.
Di colpo le guance di Castiel si tinsero di rosa acceso.
“Io…Dean…” inutile, le parole erano bloccate in gola.
“E’ stato il regalo più bello di tutti Cas,  grazie a te ho superato la mia paura più grande…non è cosa da poco”
“… mi fa piacere che ti sia piaciuto il regalo…”
Dean guardò il suo angelo con lo sguardo imbarazzato e quel piccolo sorriso sulle labbra, era strabiliante come quell’essere pluricentenario riuscisse ad essere così terribilmente tenero.
“Dovrò sdebitarmi in qualche modo…prima o poi!” affermò, esattamente poco prima di avvolgere Cas in un dolce, caldo, infinito abbraccio.
 
  
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