Tears

Ti guardo, sgranando gli occhi, mentre il mio cuore si spezza in due.
La fermezza nella tua voce mi spaventa.
"Dopo la finale sarà meglio chiudere." mi hai appena detto.
...meglio chiudere... mi ripeto nella testa.
Seduto sul letto, di fronte a me, mi riveli che hai deciso di ritirarti al termine del Gran Prix.
Poi abbassi la testa e mi ringrazi per essere stato il tuo coach.
Io capisco solo che non hai più bisogno di me.
Ogni tua parola è un pugnale che trafigge la mia anima.
Piango.
Non ricordo quando sia stata l'ultima volta che ho pianto così... forse non l'ho mai fatto.
Le lacrime inondano i miei occhi. Non posso e non voglio fermarle.
Quando te ne accorgi, mi osservi stranito.
Non capisci.
"Non mi aspettavo che Katsuki Yuri fosse una persona così egoista." ti rinfaccio.
E tu non neghi, ammetti di aver preso questa decisione da solo.
Non posso accettarlo.
Sollevi una ciocca di capelli dalla mia fronte
"Che stai facendo, Yuri?" ti rimprovero.
Sei sorpreso dal mio pianto. Non puoi, o non vuoi, coglierne il senso.
"Sono arrabbiato, va bene?!" affermo scostando malamente la tua mano.
In realtà sto soltanto soffrendo da morire.
Non sono pronto a lasciarti andare, Yuri.
Non sono pronto a separarmi da te.
"Ma sei stato tu a dire che mi avresti seguito solo fino alla finale del Gran Prix!" rimarchi deciso.
E' vero, ma era stato prima di imparare a conoscerti... e ad amarti...
"Pensavo avessi ancora bisogno di me." confesso amareggiato.
"Quindi non tornerai a gareggiare?" mi chiedi deluso.
"Non devi preoccuparti per me..." aggiungi.
E' per questo, Yuri, che vuoi far finire tutto?
E' per questo?!
Non lo sopporto.
"Come fai a dirmi di tornare a pattinare un secondo dopo avermi detto che intendi ritirarti?!" alzo la voce afferrandoti per le spalle.
La mia presa si sposta poi sulle tue braccia.
Ti spingo indietro finché non ti ritrovi disteso sul letto, prigioniero sotto di me.
Appoggio un ginocchio sul materasso.
Continuo a piangere. Le mie lacrime cadono sul tuo viso.
In questo momento non riesco a pensare a nient'altro se non a te.
Non ce la faccio, Yuri, a dirti addio.
Non ne ho la forza.
Reggendomi sulle braccia, mi abbasso lentamente, riducendo la distanza che ci separa.
Una morsa mi stringe lo stomaco.
Sfioro le tue labbra con le mie.
Tu non ti muovi. I tuoi occhi, dietro agli occhiali, sono spalancati su di me.
Capisci adesso, Yuri, quello che sto provando?
Resisto all'impulso di baciarti e mi allontano, lasciandoti libero.
Mi rimetto in piedi e ti do le spalle, voltandomi verso la finestra.
"Aspettiamo fino al termine della finale per prendere qualsiasi decisione." ti propongo, asciugandomi il viso.
"Va bene." mi rispondi.
"Adesso meglio dormire. Domani sarà una giornata impegnativa." concludo, muovendomi verso il mio letto.
Siamo improvvisamente così lontani che sento il vuoto intorno a me.
Ho freddo.
Tremo mentre mi infilo sotto le lenzuola.
Il nostro destino, Yuri, si deciderà domani.
Ed io so soltanto una cosa: non voglio dirti addio.

Questi personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Mitsurō Kubo, Sayo Yamamoto. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro.