Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _Fux_    24/12/2016    2 recensioni
Ad Harry non piace Dicembre - figuriamoci il Natale - Louis in una sua vita precedente è stato sicuramente un elfo ed il loro incontro non è così disastroso come si potrebbe pensare. Anzi.
| 3K | Christmas!AU | CoffeeShop/Bar!AU | Larry | Side!Ziam |
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Buon compleanno al mio raggio di sole, Louis 💚
 


 







«

The best gift ever
Infiltrated in my heart
I plan to keep you always
Forever to start.


»

 

Christmas Love Poems, KYB

 

 

 


 

E’ Dicembre, fiocchi grossi quasi quanto un pollice cadono dal cielo scuro e si gela tremendamente. Harry odia questo periodo dell’anno. Si stringe di più fra le braccia, cerca di nascondere le mani sotto le ascelle perché ha dimenticato i guanti a casa e sprofonda metà volto nella sciarpa. Si muove nervosamente sulla panchina di metallo, infastidito nel sentirsi il sedere ghiacciato e quasi privo di sensibilità. L’autobus è in ritardo. L’autobus è sempre in ritardo quando è inverno, nevica, fa freddo, ti scappa terribilmente la pipì e vuoi tornare a casa. Deve essere una specie di legge cosmica -o qualcosa del genere. Ammette la sconfitta e libera le mani dalla presa, sfregandole fra di loro e alitandoci sopra nel disperato tentativo di salvarle dallo ghiacciarsi e cadere al suolo. 

Una ventata improvvisa di vento lo fa rabbrividire e gli scompiglia tutti i capelli, facendogli finire numerosi ricci in faccia. Sbuffa irritato e se li toglie dagli occhi, notando solo all’ultimo minuto il tanto agognato autobus avvicinarsi e quasi ignorarlo; con uno scatto da velocista si alza in piedi ed inizia a sbracciarsi per farsi notare, quasi scivolando sul marciapiede ghiacciato. A causa del brutto tempo il mezzo è strapieno di persone, quindi rinuncia all’idea di trovare un posto comodo ed afferra con difficoltà uno dei pali blu, sospirando e sentendosi lentamente privato del suo spazio vitale ad ogni nuova persona che entra dalle porte cigolanti. Deve combattere persino per farsi largo verso l’uscita e potere scendere alla fermata più vicina al suo appartamento. Lo ha già detto che odia questo periodo dell’anno?  

Cammina ciondolando fino al portone del suo condominio, controlla la cassetta delle lettere - sempre piena di volantini di pizzerie e ristoranti cinesi take-away - e chiama l’ascensore. Una volta dentro incontra il riflesso del suo sguardo stralunato e si accascia contro di esso, appannando lo specchio con il suo respiro mentre aspetta pazientemente di raggiungere il sesto piano. Entra sbadigliando in casa e nel togliersi la sciarpa sventola per aria una mano, salutando il suo coinquilino: “Ciao Niall!”. 

“Haz! Hazza! Hazzino!” lo saluta entusiasta il biondo, mettendosi seduto dalla sua posizione stravaccata sul divano “Come stai in questo bel pomeriggio tardo?”. Termina di svestirsi, si accascia al suo lato e risponde in un mugugno quasi reso incomprensibile dall’ennesimo sbadiglio: “Stanco”.

Il biondo lo fissa con gli occhi spalancati e le mani giunte davanti al petto, trepidante come un cucciolo di cane. La cosa è sospetta. Socchiude gli occhi con fare minaccioso: “Perché mi stai guardando in questo modo” indaga con un tono piatto che elimina l’inflessione interrogativa. 

“Questa sera usciamo!” esulta Niall, alzando le braccia al cielo mentre si apre in un grosso sorriso. “Cosa? No, Niall, non credo proprio tu abbia capito-” cerca di protestare, ma l’altro lo interrompe sul nascere: “Harry Styles, forse una cosa non ti è chiara: non ti è stata data possibilità di scelta” gli punta un indice contro “Tutta la mia famiglia è in Irlanda, sono rimasto per farti compagnia e oggi è il 24 Dicembre. La Vigilia di Natale, Harry. Zayn ci ha invitati ad uscire, quindi noi usciamo”.

Niall torna a sorridere e gli dà una leggera pacca sul ginocchio: “Forza! Non dovresti prepararti per uscire, in questo momento?”. Il riccio sprofonda il capo nelle spalle e sospira: sa di avere già perso in partenza.

 

E’ Dicembre, fiocchi grossi quasi quanto un pollice cadono dal cielo scuro e dentro il piccolo bar la stufa produce un piacevole tepore. Louis adora questo periodo dell’anno, con i maglioni morbidi e caldi, le berrette di lana da cui lascia fuoriuscire solo un ciuffo di capelli, la cioccolata calda profumatissima e, ovviamente, il Natale

Inspira profondamente ed alza un indice in aria, appena in tempo per sentire un piccolo trillo risuonare nella cucina: “Ah-ah!” esclama, andando nel retro per tirare fuori i biscotti dal forno e osservare quindi con soddisfazione il frutto del suo lavoro. Li appoggia sul piano di lavoro per farli raffreddare e torna nella zona aperta al pubblico, posizionandosi felicemente accanto a Liam, che sta alla cassa. Quest’ultimo si gira verso di lui e gli dedica un breve sorriso, prima di tornare a battere lo scontrino della cliente che ha di fronte. Le porge il resto e si gira nuovamente verso l’amico: “Zayn ha detto che riesce a venire” mormora, arrossendo appena. 

“Magari sarà la volta che ti chiederà ufficialmente di uscire, eh, Lee?” domanda allegramente Louis, prendendo a pulire il bancone con uno straccio. Liam storce il labbro: “Non voglio illudermi, lo sai.  E comunque non verrà da solo, ma con due suoi amici e- uhm. Uno di loro non condivide il tuo stesso spirito, quindi, potresti per favore-”

“Lee, tranquillo! Non sarò molesto! Giuro!” esclama, incrociando gli indici e portandoli alle labbra per baciarli. Liam gli lancia un’occhiata poco convinta, ma è costretto a lasciare perdere quando una voce lo richiama chiedendogli un americano al caramello; afferra uno dei bicchieroni di carta e un pennarello nero: “Come ti chiami?”. 

Louis ha appena terminato di preparare l’ordine che gli è stato girato, quando sente la porta aprirsi e vede la testa del collega alzarsi di scatto e tendersi per vedere chi sta entrando. Nasconde una risata dietro una mano mentre con l’altra appoggia il bicchiere sul bancone, accingendosi ad esclamare ad alta voce il nome della ragazza. Nel frattempo nota con la coda dell’occhio tre figure che hanno approcciato Liam, quindi gli si avvicina. 

“Ehi, amico!” lo saluta Zayn, facendo scontrare il pugno contro il suo e tornando immediatamente dopo a prestare attenzione a Liam. Louis ridacchia e alza le spalle, voltandosi verso gli altri due. Il biondo gli sorride ampiamente, mentre invece l’altro si butta su uno degli sgabelli ed appoggia la testa nella conca di una mano. 

“Non fare caso a lui” gli dice quello ancora in piedi, allungandogli una mano per presentarsi “Io comunque sono Niall. E gradirei davvero tanto una bella birra alla spina. Si può fare?”. “E’ in arrivo!” annuisce allegramente, girandosi per andarla a spinare. Inclina il bicchiere di vetro per stare bene attento che non si crei troppa schiuma e torna da Niall, allungandogliela.

 

Harry ha cercato di darsi malato, davvero! Ma non ha ingannato nessuno, disgraziatamente. Pensava che le cose non potessero peggiorare, poi però l’hanno fatto entrare in quel bar, e la prima cosa che gli ha raggiunto le orecchie è stata una canzone natalizia. Seriamente?

Non pensava nemmeno potesse esistere un posto del genere. 

Borbotta ancora un po’ fra sé e sé, fino a quando una voce sconosciuta non lo richiama dai suoi pensieri: “E quindi tu devi essere il nostro piccolo Grinch”. Alza lentamente lo sguardo ed incontra dapprima il corpo di un ragazzo evidentemente minuto che naviga in una t-shirt verde mela e poi- oh. Un volto dagli zigomi affilati, le guance ricoperte di una barba leggera e due brillanti occhi grigio-azzurri. Harry potrebbe volere chiedergli di sposarlo, prima o poi.

Continua a fare vagare lo sguardo sulla sua figura e corruccia la fronte, notando il cappellino da Babbo Natale che il ragazzo sta indossando. Per prima cosa, per quale razza di motivo sta indossando una cosa del genere?! E in secondo luogo: “Non dovrebbe essere rosso, quello?”.

“Nu-uh” il ragazzo gli scuote un indice davanti agli occhi “Il vestito di Babbo Natale era verde, prima di diventare rosso”. Appoggia i gomiti sul bancone ed il mento sui palmi delle mani: “Lo sanno tutti, questo” lo sfida, guardandolo con sguardo birichino. “Inoltre” aggiunge poi “Penso che il verde sia particolarmente adatto a me, visto che sono certo di essere stato un elfo, in una vita precedente” gira il capo di lato “Vedi? Ho anche un orecchio un po’ a punta!”. 

Harry ritratta tutto ciò che ha detto sulla questione matrimonio, davvero. 

“Sai che questo non è possibile, vero? E che Babbo Natale non esiste?”. Il castano spalanca gli occhi e gli intima di tacere “Shh!” sibila freneticamente, quasi lanciandosi sul bancone per azzittirlo mentre si guarda attorno con circospezione “Non vorrai mica che qualcuno ti senta! Rischi di non ricevere nessun regalo, se fai il cattivo...” 

“Harry” lo informa, sentendo la domanda implicita nel tono interrogativo dell’ultima frase.

Il castano scuote appena il capo per spostarsi i capelli da davanti gli occhi e gli sorride: “Io sono Louis. E ho un metodo molto efficace per farti cambiare idea sul Natale!”. Gli punta contro un dito e scompare dalla sua vista per poi tornare con una ciotola piena di omini di marzapane. “Tadahhh!” intona Louis, posando la ciotola. Incrocia le braccia sul bancone e con un movimento del capo gli indica i biscotti: “Forza, prendine uno! Mi hanno detto che quelli con un braccio solo sono particolarmente deliziosi” commenta, prendendo a sua volta un omino storpio e mordendolo felicemente. 

“Li hai fatti tu?” domanda sorpreso, afferrandone uno con due gambe di lunghezza diversa e staccando uno dei bottoncini di caramella per mangiarlo. Louis annuisce: “Mi occupo sempre io di tutto ciò che riguarda questa festività”.

Harry sbuffa una risata: “Ma perché? E’ una festa come un’altra, io non capisco cosa prenda a tutti a Dicembre”

“Harold! A Natale tutti si sentono più buoni e fanno del bene, si possono fare regalini per fare sorridere le persone, si sta in compagnia e si è semplicemente felici! E’ magico!” spalanca le braccia per enfatizzare meglio il concetto. “Come se tutto ciò non bastasse per adorare il Natale, si dà il caso che io sia nato il 24 Dicembre. Quindi, quale motivo migliore per festeggiare, se non la venuta al mondo di un essere meraviglioso come me?” alza le sopracciglia più volte con fare allusivo, lasciandolo a sbuffare una risata. 

“Aspetta” riflette “Vuoi dirmi che oggi è il tuo compleanno?”

“Sissignore” conferma Louis, annuendo fieramente. “Sei nato la- Vigilia di Natale” ripete sbalordito Harry, cercando di immagazzinare l’informazione. Alza lo sguardo sul barista, osservandolo nella sua natalizia maestosità: “In effetti, non avrei dovuto stupirmi così tanto” scuote il capo, stropicciandosi gli occhi con pollice ed indice. 

 

Aww” Louis non riesce ad impedirsi di tubare nel vedere il faccino provato e la guancia schiacciata contro il bancone, i ricci sparsi tutto attorno “Sei stanco?”. Harry apre un occhio per osservarlo: “Tremendamente. Ti dirò, è come se Dicembre mi stesse prendendo a calci in culo”.

Louis si volta ed inizia a trafficare con le macchinette in acciaio, alzandosi sulle punte per afferrare una tazza: “E’ che tu, Harold, ti concentri sulle cose sbagliate".

Harry alza il capo, confuso: “Tipo?”

Louis non gli risponde, ma gli si avvicina con una tazza fumante e con un nuovo bicchiere di birra ghiacciata. Allunga quest’ultimo a Niall, che sta guardando alla TV una partita silenziata di calcio e che si gira per ringraziarlo con un: “Grande, amico!” ed un pollice alzato, tornando quindi a focalizzarsi sullo schermo. “Ma ti pare!” gli sorride e passa la tazza ancora bollente ad Harry, che ci allaccia le mani attorno per riscaldarle. 

“Su quali cose sbagliate mi concentro?” insiste, prendendo un assaggio della cioccolata calda e scottandosi la punta della lingua. Rilascia una breve imprecazione e si lamenta “Ma è amara!”. Louis ride ed arriccia il naso: “Ti concentri sulla cioccolata che ti ha scottato, ad esempio” si allunga sulla tazza per soffiarci sopra, lanciandogli un’occhiata da sotto il ciuffo di capelli “E non sul fatto che basta semplicemente un po’ di fiato per farla diventare della temperatura perfetta”. Si raddrizza  e allunga un braccio per prendere un barattolo da sotto il bancone: “O sul suo sapore amaro, senza ricordarti che basta qualche marshmallow per addolcirla” fa cadere cinque o sei dei dolcetti nel liquido denso. 

Harry fissa i marshmellow sciogliersi lentamente, il bianco ad infestare  prepotentemente il nero del cioccolato. Prende con cautela un sorso e mugugna con soddisfazione al sapore di gran lunga più piacevole. Louis rotea gli occhi divertito quando nota il labbro superiore del riccio imperlato di cioccolata. Le note iniziali di una canzone diversa cominciano a risuonare dalle casse poste negli angoli della stanza, facendogli venire improvvisamente un’idea.

Deve agire velocemente. Sorride predatore e chiama il ragazzo per fare sì che lo guardi: “Ehi, Harry?”. “Che c’è?” chiede quello alzando il capo. Ha ancora le labbra socchiuse quando Louis si issa con le braccia sul bancone per fare scontrare brevemente le loro labbra. Louis ride alla vista degli occhi verdi sgranati e si lecca via dalle labbra le tracce di cioccolato che gli ha rubato. Salta poi sul bancone, le scarpe eliminate in precedenza e le calze a righe bianche e rosse in bella mostra. Con la coda dell’occhio può vedere Liam scuotere il capo con rassegnazione, ormai si è abituato alla sua teatralità, sa che non può essere fermata.

I'm hurting baby, I'm broken down”  inizia a cantare in contemporanea con il cantante dei Maroon 5, fingendo di starsi asciugando le lacrime per un rifiuto di Harry, portandosi poi le mani al petto, indicando ripetutamente il riccio: “I need your loving, loving, I need it now! When I'm without you
I'm something weak”
. Si butta in ginocchio davanti ad Harry, che ha iniziato a coprirsi il viso con la mano per la vergogna, mentre qualche cliente ha iniziato a battere le mani a tempo, accompagnando il barista nel suo spettacolo: “You got me begging, begging, I'm on my knees”. Louis ride: “Sono davvero sulle mie ginocchia per te, Harold! Oh right here, cause I need little love and a little sympathy” annuisce verso il suo piccolo pubblico “Yeah you show me good loving, make it alright, need a little sweetness in my life”. Mette su un piccolo broncio ed indica al ragazzo le bustine di zucchero che riposano al suo fianco: “Sugar, yes, please! Won't you come and put it on on me?”. Harry ride e nega con il capo: “Non credo proprio!”. Niall lo fissa contento mentre si lascia finalmente andare ai suoi ventidue anni. Louis soffia una risata e si perde qualche battuta della canzone, poi si stende sul bancone, tenendo per aria i polpacci ed incrociando fra loro le caviglie, il viso appoggiato sulle mani: “Don't leave me hanging, hanging, come get me some” rotola sulla schiena prima di rialzarsi in piedi ed esibirsi in qualche tentennante passo di danza: “You are the one thing, one thing, I'm never full” punta un indice contro di lui e scuote i fianchi vigorosamente, facendolo scoppiare nuovamente a ridere “I don't wanna be needing your love, I just wanna be deep in your love”. Scende con un balzo dal bancone e trascina con sé un po’ di clienti del bar: “Convincetelo voi, per favore!” li prega, unendo le palme delle mani fra di loro. I ragazzi iniziano a cantare con Louis come coristi, cercando di fare intervenire Harry e ripetendo il ritornello mentre il barista dice con finta disperazione: “Devo davvero fare tutto da solo?” afferrando quindi teatralmente una bustina di zucchero e versandosi un po’ del contenuto sulla lingua, leccando i granelli rimasti sulle labbra. Harry si copre nuovamente il volto con le mani, ma non riesce ad impedirsi di osservarlo tra le fessure lasciate dalle dita. Lascia vagare lo sguardo sulle labbra diventate rosse come fragole e deglutisce lentamente prima di lasciarsi andare completamente. Si alza a sua volta e prende il controllo della canzone: “Yeah, I want that red velvet, I want that sugar sweet” ammette, alzando gli occhi al cielo per fingersi esasperato “Don't let nobody touch it, unless that somebody is me” alza le braccia in una mossa di arresa, indicando poi con un dito a Louis di avvicinarsi a lui “I gotta be a man, there ain't no other way”. Harry avvicina ulteriormente a sé Louis, facendo scontrare i loro petti passandogli un braccio dietro la schiena. Canta guardando direttamente nei suoi occhi color ghiaccio: “Cause you're hotter than Southern California, bae. I don't wanna play no games, I don't gotta be afraid, don't give all that shy sh-t” si piega appena verso Louis per riprendersi senza paura il bacio che gli era stato rubato in precedenza da quelle labbra di velluto rosso. Niall e Zayn spalancano la bocca e si guardano sbalorditi. Si scambiano un paio di pugni scherzosi sulle braccia, poi Zayn intrappola la testa di Niall con un braccio ed inizia a strofinare due nocche sul suo capo, esultando: “Ti avevo detto che era perfetto per lui!”. Il biondo ride e si lamenta: “Ahi, va bene, hai vinto!”. 

Nel frattempo Harry ha rubato il cappello di Louis e se lo è calcato in testa.  Riprendono a cantare assieme al gruppetto che si è creato dietro di loro e ballano fino a quando sfumano le note finali della canzone, terminando con una posa d’effetto. Un allegro scroscio di applausi parte subito dopo.

“Ed è sulle note di Sugar dei Maroon 5, cari amici, che vi auguriamo Buon Natale!” annuncia dall’altoparlante la voce di Nick Grimshaw. Un mormorio generale accompagna i vari auguri che vengono scambiati mentre tutti ritornano ai loro posti. Harry si riavvicina al bancone, sedendosi nuovamente sul suo sgabello. 

Louis lo avvicina e alza un angolo delle labbra: “Suppongo che da oggi anche tu inizierai a credere nella magia del Natale”. “Per quale motivo dovrei?” il riccio inarca un sopracciglio, sfidandolo con lo sguardo. “Beh. Per prima cosa, hai indossato di tua spontanea volontà un cappello da Babbo Natale” inizia ad elencare Louis, appoggiando le braccia sui lati dello sgabello per impedirgli di alzarsi “E poi, io ti ho conosciuto la notte della Vigilia. E non penso di avere mai vissuto qualcosa di più magico”. Harry ammorbidisce lo sguardo e rilascia il sorriso che stava trattenendo: “Già” concorda in un mormorio, continuando ad osservarlo. Louis gli porta delicatamente una mano sulla guancia: “Esci con me?”. Fa scivolare leggermente un dito sulle sue labbra prima che possa aprirle per risponderle: “Però ti avverto che se tu dovessi rifiutare spezzeresti il cuore anche a tutto il nostro fan club” scherza, indicando con un gesto del capo i clienti dietro di loro che li fissano cercando inutilmente di non farsi notare. Harry ridacchia: “Beh, allora non posso davvero rifiutare, dico bene?”. Lo guarda di sottecchi, notando il suo sguardo intenerito. Louis gli fa alzare delicatamente il capo, accogliendo il suo viso fra le mani. Harry si avvicina timidamente e per la terza volta in una notte fa incontrare le loro labbra, questa volta più dolcemente e appena più a lungo. Sbatte lentamente le ciglia nel riaprire gli occhi, come se credesse di avere sognato tutto. “Buon Natale, Lou” sussurra, quando si rende conto di essere sveglio. Louis si apre in un ampio sorriso, stringendolo a sé.

 

E’ Dicembre, fiocchi grossi quasi quanto un pollice cadono dal cielo scuro e si gela tremendamente, ma non importa davvero poi tanto: il cuore non è mai stato più al caldo di così ed  Harry inizia ad amare questo periodo dell’anno.

 







 






I miei migliori auguri per una felice fine di anno ed un migliore inizio a tutti voi.

 

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Fux_