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Autore: VeronicaFranco    24/12/2016    1 recensioni
Più che una storia, questa fanfiction è un oggetto. Un libro, per la precisione, con tavole illustrate e tanti capitoli quante fiabe. Sono le storie di Zaffiro, la principessa cresciuta come un principe, che André Grandier narrava a suo figlio François quand’era molto piccolo e che poi mise per iscritto, fino a farle pubblicare da una tipografia di Parigi. Questo, almeno, se ci trasferiamo nella fiction dei racconti di "Rivoluzione"!
Per dirla in altre parole, questo è un crossover tra "Lady Oscar" e "La principessa Zaffiro" di Osamu Tezuka, e si lega in modo molto stretto alle mie "Rivoluzioni". Per tutti i dettagli rimando alla prima pagina della storia, che è anche il frontespizio.
In particolare, questa fanfiction nasce in seno alla rassegna natalizia "A white rose for Christmas", cui è dedicata la storia "XIII: Il castello delle rose"!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rivoluzioni'
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Les Contes de

La Princesse Saphir

 
Par André Grandier


IllustrÉ

par Eloise Aube Claire de La Lorencie

 
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 A PARIS

Chez Pierre et Firmin DIDOT

MDCCXCII

***


Prefazione

 

 

Un secolo fa, quando la Francia viveva all’ombra del Sole, sorse un gusto particolare per i racconti per bambini, grazie a Monsieur La Fontaine, Monsieur Perrault, Monsieur Galland.

Il primo raccolse quanto d’antico e popolare i classici ci avessero tramandato, ridando vita a lupi, agnelli, favole d’animali misteriosamente capaci di usare l’umana favella. Traspose insieme alle storie anche delle morali utili a grandi e piccoli, perché ciò che è valido per i bambini può rinfrescare la memoria e la coscienza di chi, adulto, non riflette più su come vada il mondo.

Il secondo credette fermamente che era nel Nuovo che bisognava cercare le risposte alle domande presenti, in ciò che i Moderni possono offrire rispetto agli Antichi, a noi niente affatto superiori. Ciò che accade nei suoi racconti di Mamma Oca sono prodigi, eventi strabilianti, dove principesse dormono per cent’anni, uomini oscuri dalla barba blu insidiano povere mogli, bambine incaute vestite di rosso incontrano lupi famelici travestiti da nonne, e altre storie fantastiche. Alla fine, ecco giungere anche stavolta la morale necessaria, perché i bambini capiscano meglio il mondo in cui si troveranno ad abitare.

Il terzo ha condotto le fiabe agli adulti. Gli è bastato rifarsi all’Oriente misterioso, ai suoi geni, alle fate vestite da odalische d’impareggiabile bellezza, ai Sultani, alla Cina, all’India, all’Arabia sontuosa. Monsieur Montesquieu ha così potuto scrivere Lettere Persiane d’impatto straordinario, e perfino il nostro Voltaire ha voluto ricorrere all’Oriente per i suoi Racconti filosofici, carichi di umorismo e sorriso, dove l’elemento moralistico aleggia per contrasto tra l’ironia deliziosa della prosa.

Oggi, grazie all’Emilio di Jean-Jacques Rousseau, vediamo il bambino come una creatura nel pieno dei diritti, dedita al gioco per meglio imparare; in lui vive già l’uomo che sarà, dunque egli è degno di rispetto assoluto da parte di noi chiamati adulti, che pure amiamo indulgere, e i signori che ho citato lo dimostrano, in facezie infantili.

 

Questo libro nasce per incoraggiamento di Monsieur Nicolas e Madame Sophie de Condorcet, che mi onorano d’amicizia, consigli, insegnamenti. Mettendo a frutto il faticoso progetto di una nuova Scuola per i figli di Francia, ora che la Rivoluzione ha suonato l’inno dell’Uguaglianza, abbiamo concordato insieme che non fosse fuori luogo immaginare altre fiabe, moderne, con una morale nascosta ma presente per chi avrà voglia di scoprirla.

Abbiamo attinto alle fiabe dei signori succitati, al racconto popolare, alla tradizione cavalleresca (Voltaire amava l’italiano Ariosto, e anche noi), ai miti classici, alla nostra modesta inventiva.

Il mio ringraziamento non va solamente ai Marchesi Condorcet. Devo moltissimo alla fantasia dei miei allievi, che nel nostro percorso d’istruzione elementare mi hanno formato tanto quanto io ho formato loro; a mia nipote, Eloise de La Lorencie, cui sono da attribuire tutte le tavole illustrate che accompagnano i racconti; a Jacques Alaste, coltissimo primo lettore, cui devo correzioni, miglioramenti, suggerimenti; a Marie Grandier, che come tutte le nonne e le nutrici del mondo ha raccontato fiabe ai bambini di cui si prendeva cura, donando loro, con il latte e le carezze, sogni e consapevolezza.

Dedico questo libro a mia moglie e a mio figlio. La prima è la mia anima; il secondo, colui che la erediterà.

  

 

André Grandier

Arras, 25 dicembre 1791







***

Cornice

 

Una volta, nella lontana Terra d’Argento, nacque una principessa di nome Zaffiro.

Era una bellissima bambina, ma suo Padre, il Re, annunciò a tutto il popolo che era nato... un principe.

Fu una bugia necessaria, perché in quel Regno la Legge proibiva a una donna di diventare Re, e se non vi fosse stato un principe ereditario, avrebbe preso il potere il Granduca Geralamon, fratello del Re: un uomo davvero molto crudele. 

Per fugare ogni dubbio sull’identità di Zaffiro, la Regina propose che nella culla della bambina fossero messi giocattoli da maschio: una trottola, un coltellino dal manico rosso, un pupazzo a forma d’orso e il burattino di un soldato. In tal modo si riuscì a ingannare il Granduca e nascondere la verità alla Corte e al popolo. Da allora, Zaffiro fu allevata come un maschietto, con la complicità del Dottore, della Nutrice e del Ciambellano. 

Le stagioni passarono: Zaffiro intanto cresceva, e le venivano concessi solo i giochi che erano caratteristici dei maschi. La verità veniva accuratamente tenuta celata; Zaffiro venne pian piano educata ad avere la mentalità di un bambino, con grande costernazione della Nutrice e di tutti coloro che si trovavano a tiro dei suoi dispetti. Perché il Regno d’Argento non cadesse un giorno nelle mani del malvagio Granduca, Zaffiro cresceva senza conoscere le piccole grandi gioie che fioriscono nell’animo femminile

 


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_____________
Note!

- Grazie alla mia Pamina71 per la revisione del francese nel frontespizio! (spero di non aver fatto io ulteriori errori, gosh!)
Mi sono stati d'ispirazione alcuni frontespizi storici delle opere di Perrault e altri, risalenti alla fine del Seicento, inizi Settecento. Esempio:


Barbin

(I racconti delle Fate di Madame D**(D’Aulnoy), ill. di P. G. Eugene Staal, Paris, Claude Barbin 1698)

- I Didot furono una famiglia di stampatori parigini che fece la storia della tipografia europea. Dal 1789 la stamperia passò a Pierre e Firmin Didot, fratelli, figli di François-Ambroise. Mi risulta che furono loro a stampare la seconda serie degli assegnati, una sorta di banconote cartacee nate in corrispondenza alla vendita dei beni del clero, la cui emissione incontrollata portò in pochi anni la Francia rivoluzionaria all'inflazione.

- Istruzioni di lettura. Questa fanfiction, come è scritto nell'introduzione, è una specie di gioco: va letta come se fosse un oggetto, un libro, che vi potrebbe capitare tra le mani se viveste negli anni Novanta del Settecento, a Parigi o ad Arras, nel mondo immaginario dei racconti di Rivoluzione. Dopo queste prime pagine, ossia frontespizio, prefazione e cornice, saranno aggiunti altri capitoli di tanto in tanto (la pubblicazione sarà occasionale), corrispondenti alle puntate de La principessa Zaffiro di Osamu Tezuka, e che vanno interpretati come le diverse fiabe del libro. Ne potete già trovare una, la XIII, in tema con questa giornata! Nella finzione i disegni del libro sono di Loulou, ma nella realtà sono, ovviamente, del "Dio dei manga" Tezuka, che adoro.

- Il mio crossover con La Principessa Zaffiro è iniziato con la mia piccola long L'aria e il vino, al capitolo 9 (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3563265), che si incastra tra Rivoluzione-Ashiteru e Rivoluzione-Hikari to Kage. Come avevo accennato in quell'occasione, ci sarebbe stato modo di riprendere quello spunto, e questa fanfiction si propone proprio di continuarlo e approfondirlo. L'occasione mi è stata data dal contest in amicizia "A white rose for Christmas", rassegna di racconti, disegni e immagini sul tema Lady Oscar, promossa dal gruppo "La rosa di Versailles/Lady Oscar e André"; l'iniziativa è partita ieri, 23 dicembre, e si concluderà domani, il 25. Natale è un giorno speciale per tutti i fan della nostra Oscar, non c'è neanche bisogno di dirlo, e questo è il mio personalissimo regalo per chi capita tra le mie pagine e regala un po' del proprio tempo ai miei racconti. Una nevicata, anzi, una valanga di rose bianche a voi!!

Cuore di rose bianche






   
 
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