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Autore: Lluvia    24/12/2016    1 recensioni
Esistono vari tipi d'amore al mondo, ciascuno dei quali si può provare in diversi momenti della nostra vita. E ognuno di questi viene recepito in maniera diversa da persona a persona.
- Raccolta: [Pliroy] -
"Quanto lo voleva. Lo voleva così tanto da fare male. Persino osservarlo mentre si allenava lo faceva fremere dalla felicità certe volte, facendogli capire il motivo per cui quel ragazzo aveva attirato così tanto la sua attenzione, ormai. Innamorato? Forse. Sapeva solo di avere bisogno di lui."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jean Jacques Leroy, Un po' tutti, Yuri Plisetsky
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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yoi
Eros.
 
Yuri Plisetsky, detto anche Yurio Plisetsky o “la Fata russa”.
Aggraziato era probabilmente la parola con cui lo avrebbe descritto meglio. Mentre si muoveva in pista non sembrava neanche umano, quanto più una sorta di angelo che scivolava sul ghiaccio. Così esile, dai movimenti così fluidi e leggeri… sì, sembrava volare. Eppure, non appena si spostavano gli occhi dal suo costume argentato e luccicante, ci si rendeva conto di quanto pericoloso potesse effettivamente essere quel tanto grazioso angioletto. Gli occhi adombrati dalla concentrazione, i muscoli che guizzavano in ogni direzione per quanto erano tesi, le labbra strette in una linea così sottile da diventare quasi invisibili e dei capelli di un biondo così luminoso da sembrare tanti sottilissimi fili d'oro. 
《Prima le signore!》gli aveva anche detto lui per stuzzicarlo durante una gara.
Beh, non aveva mai fatto errore più grande che considerare quel russo come una ragazzina troppo piatta per la sua età. Era bastato qualche anno e il passare del tempo aveva cambiato tutto. 
Yuri Plisetsky adesso era "sensuale", per Jean.
Quella che all'inizio era stata una piacevole rivalità per il canadese -un po' meno invece per il russo-, si era poi trasformata in una vera e propria ossessione. Non che non potesse vivere senza avere la sua presenza vicina ogni attimo… ma era proprio quando Yuri gli era vicino che quello che anni prima era stato un angelo lo trascinava verso l'inferno più incandescente. 
Uno sfiorarsi di mani gli faceva andare a fuoco la pelle. Un minimo soffio del suo profumo lo inebriava a tal punto da fargli girare la testa.
Quanto lo voleva. Lo voleva così tanto da fare male. Persino osservarlo mentre si allenava lo faceva fremere dalla felicità certe volte, facendogli capire il motivo per cui quel ragazzo aveva attirato così tanto la sua attenzione, ormai.  Era innamorato? Forse. Sapeva solo di avere bisogno di lui.
《Ottimo lavoro, Yuri》sentì esclamare Jean dal vocione intenso dell'allenatore della squadra russa, cosa che lo fece riscuotere dai suoi pensieri. 
Il russo si passò una mano tra i lunghi capelli biondi, lunghi fino a metà schiena, cresciuti ancora di più da quando, dopo i vent'anni, aveva fatto voto di non tagliarseli fino alla sua successiva sconfitta. Aveva la fronte imperlata di sudore e il respiro pesante per l'affanno, un insieme di cose che fece soltanto rabbrividire il canadese per il piacere. 
Era incredibile. Un vero portento nonostante fosse ancora nel fiore degli anni, qualcosa in grado di far tremare per qualche attimo le gambe al re.
《Ho fatto di meglio》 rispose semplice Yuri in un borbottio. 《…Molto meglio.》
Jean non poté fare a meno di ammirarlo mentre il ragazzo si legava i capelli in una coda di cavallo, osservandolo scivolare verso l'uscita dell'anello di ghiaccio. Perché? Perché doveva essere così dannatamente sensuale, sempre e comunque? Era irraggiungibile.  Era da così tanto tempo che aspettava di poter sentire come minimo il sapore delle sue labbra che quasi dava per autentico quello che si era immaginato da solo, più e più volte.
《Jean》
 Si era ritrovato a passare notti insonni a causa del suo bisogno, la necessità di poter mettere mano su Yurio anche solo una volta...
《Jean!》 
…Si era graffiato il corpo per la frustrazione, aveva morso il cuscino per poter trattenere delle urla esasperate, ma alla fine tutto finiva come al solito: una doccia fredda per potersi distrarre e calmare. A volte riusciva persino a sentire la sua voce tanto quel bisogno diventava disperato.
《OI, LEROY! IDIOTA! Ti vuoi levare sì o no dai piedi?!》
Solo a quel punto Jean riuscì a tornare in sé, con la realtà che gli era piombata addosso con la violenza di una mandria di tori imbestialiti. Si era ritrovato con Yurio davanti, reso qualche centimetro più alto grazie alle lame dei pattini che lo alzavano da terra.
《C-come?》 Jean si schiarì la voce ripetutamente, ma l'unico suono che usciva era formato da parole sussurrate roche. Il ragazzo russo lo squadrò con aria critica da capo a piedi, per poi battere un piede a terra con una certa decisione. Che diamine, quel canadese sembrava non volergli prestare attenzione negli unici momenti in cui avrebbe dovuto farlo!
《Togliti. Devo passare. Uscire, andare a cena, hai presente? La mia vita. Che vorrei continuare a vivere. Fuori di qui.》Yurio si mise le mani suoi fianchi, lasciando ricadere da un lato la testa mentre i suoi occhi continuavano a vagare sul volto del canadese. Poteva giurare di non averlo mai visto così agitato e… arrossato. Anzi, sì, quando gli aveva tirato una palla fatta più di ghiaccio che di neve dritta in faccia, ma quella era un'altra storia.
Jean scosse la testa una, due, tre volte, mordendosi furiosamente le labbra prima di riuscire a trovare le parole per continuare il discorso per non pensare a chi aveva davanti.
《…Scusami, Yuri-chan. Sai che quando ti ho davanti perdo completamente la testa, no?》chiese ironicamente lui, con un ghigno divertito che gli alzava gli angoli della bocca. Yurio si limitò ad osservarlo con aria corrucciata. E subito dopo partì la sua mano verso il viso di Jean, colpendolo con così tanta forza da fargli girare la testa dal lato opposto. Rimasero fermi in una posizione statica per dei secondi che al canadese sembrarono eterni prima che uno dei due si muovesse. Jean si portò una mano ad accarezzarsi la pelle gonfia e arrossata. 
Quel caratterino pepato… lo adorava! Un giorno sarebbe riuscito ad averlo, e quel giorno Yurio avrebbe avuto la notte più pazzesca della sua vita. Si lascia sfuggire una risata di cuore, percependo un fiume di adrenalina invadergli le vene che altro non faceva se non fargli girare ancora di più la testa.
《…Wow! Sai che mi piace violento, Yuri-chan!》
Forse non aveva ricevuto il bacio dalla bella principessa come invece avrebbe voluto, ma gli bastava poter vedere il naso arricciato del biondo per il disgusto provocato dalle sue parole. 
Yurio sarebbe caduto ai suoi piedi. Non c'era scelta, sarebbe successo e basta. Nessuno poteva resistere al fascino di Jean-Jacques Leroy, dopotutto… quale folle non si sarebbe piegato al volere di un re? Ci sarebbe stato solo un modo per descrivere il russo, un giorno.
Yuri Plisetsky. La sua... regina.
   
 
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