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Autore: Depravity    24/12/2016    3 recensioni
“Mi piacerebbe che nevicasse almeno a Natale, ecco cosa desidero.” - ammise infine Allen.
“Eh?! Ma questo non posso esaudirlo! Non dipende da me!” - si imbronciò Lavi.
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei che nevicasse

 

 

 

“La notte è calda, la notte è lunga, la notte è magnifica per ascoltare storie.”

Allen se ne stava tranquillo, accoccolato comodamente sul divano, avvolto nel caldo abbraccio di una morbida coperta.
Il gomito poggiato pigramente al bracciolo del sofà ed il dorso della mano a sostenere il leggero peso di una candida gote, lo sguardo rivolto verso il basso e labbra carnose leggermente spiegate, si muovono al placido ritmo di una piacevole lettura.
Il rosso che sedeva al suo fianco si perse ad osservare quel tacito spettacolo, rimanendo in religioso silenzio, socchiuse leggermente il suo unico occhio smeraldino, beandosi della figura che si ergeva difronte a lui, una vista che risultava essere un balsamo ristoratore per il suo occhio ormai sfinito.
Nello sguardo di Lavi non c’era traccia di malizia alcuna, solo un candido e casto sentimento di tenerezza, fece un piccolo sospiro soffermandosi ad analizzare la figura del più giovane, covando la muta paura che quello spettacolo all’apparenza così effimero potesse svanire da un momento all’altro.

“Allen, non mi hai ancora detto che cosa vuoi per il compleanno…” - chissà d’un tratto Junior.
“Te l’ho già ripetuto mille volte Lavi, non ho bisogno di nulla.” - sospirò Allen.
“Ma non devi aver bisogno per forza di qualcosa, basta che ci sia una cosa che desideri.” - insistette il rosso.
“Lavi… non desidero nulla.” - concluse l’albino. 

Il rosso alzò entrambi le mani mostrandone i palmi in segno di resa.

“Mi piacerebbe che nevicasse almeno a Natale, ecco cosa desidero.” - ammise infine Allen.
“Eh?! Ma questo non posso esaudirlo! Non dipende da me!” - si imbronciò Lavi.

Scosse il capo Allen, mentre un piccolo ghigno si fece strada sul suo viso, in quella frase riponeva tutte le speranze che il rosso smettesse di importunarlo durante la sua lettura.
Tuttavia fu allora che la televisione si spense, facendo cadere all’interno della piccola stanza un silenzio a tratti quasi assordante.
Un sorriso giocondo adornava le sottili labbra di Lavi che senza pensarci due volte, si alzò di scatto dal divano, spostando le morbide coperte dalle proprie ginocchia.
All’improvviso una timida melodia proveniente della vecchia radio, iniziò a diffondersi nell’aria, era una soavità talmente aggraziate che sembrava cullare l’udito dei due amanti.
Il più anziano si avvicinò al ragazzo dai candidi capelli, porgendoli delicatamente la mano, invitandolo ad afferrarla.
Una risposta che non tardò ad arrivare, Allen sospirò e con uno sguardo quasi rassegnato, chiuse l’imponente manoscritto, ed afferrò la mano dell’altro.
Lentamente Lavi si portò la mano dell’albino vicino alle labbra, depositandogli sul dorso un casto bacio, un gesto così elegante ed al contempo così antico, da far arrossire il piccolo Allen.

“Mi concede questo ballo?” - chiese teatrale Junior.

Non poté fare a meno di sorridere l’argenteo, difronte a quelle movenze così romantiche e insolite, mosse il viso in segno di assenso, lentamente intrecciò le dita con quelle del compagno e con una spontaneità irriconoscibile si avvicinò al vermiglio.
Fu Lavi a muovere per primo qualche passo, delicatamente fece scivolare un braccio intorno alla vita di Allen, attirandolo maggiormente a sé.
Danzarono insieme come due foglie leggiadre che vengono cullate dal vento autunnale.
Ma così come era iniziato quel ballo spensierato terminò, il rosso posò la fronte su quella di Allen, gli occhi socchiusi, le labbra piegate in un dolce sorriso appena percettibile, il respiro calmo e regolare.
Ad un ratto la melodia che aleggiava nell’aria si fece secondaria, non appena i due amanti si accorsero che la neve aveva timidamente iniziato a cadere.
L’entusiasmo che si percepì negli occhi di Allen fu indescrivibile per il rosso, che senza alcuna pretesa, afferrò il mento del più giovane tra le dite, riportando la sua attenzione su di sé.
Con dolcezza depositò un casto bacio sulla punta del naso di Allen, regalandogli un piccolo sorriso, ma la tenerezza lasciò bene presto spazio alla passione, lentamente fece scivolare le sue labbra, bramose della pelle diafana del più giovane, sull’esile collo disegnando cerchi invisibile con la sua lingua umida.
Ignorò i piccoli gemiti di piacere che uscirono dalle labbra dell’albino, spostando la sua piccola tortura sull’orecchio dell’argenteo, mordendo appena il lobo soffiò semplici parole:

“Tanti Auguri Allen.” - sorrise Lavi.

La mezzanotte era scoccata, la neve aveva iniziato a cadere, il Natale era ormai giunto accompagnando sotto braccio dal compleanno di Allen.



 


Gli occhi serrati, le tempie imperlate da un leggero strato di sudore ed il diaframma che si abbassava e si alzava ad un ritmo tutt’altro che naturale.
Istintivamente si guardò intorno Allen, riconoscendo l’ambiente a lui famigliare della sua camera da letto, inspirò profondamente portandosi una mano sul viso.
Ogni anno, ormai da tre anni a questa parte, durante la notte di Natale, Allen faceva il medesimo sogno ed ogni volta si sentiva morire dentro difronte a quel dolce ricordo, mentre alcune lacrime gli rigavano il viso.
Con immensa fatica Allen riuscì a sollevare il busto, sedendosi al bordo del letto, gli occhi ancora arrossati ed il fiato rotto dai singhiozzi, non appena posò lo sguardo sofferente sulla finestra notò che la neve aveva iniziato a cadere.
Inevitabilmente le lacrime iniziarono nuovamente ad inondare le sue gote arrossate.
Voleva rivederlo Allen, voleva sentire nuovamente la sua voce allegra risuonare nella stanza, voleva sentire ancora una volta le sue labbra sulle sue ed infine, voleva solo per un’ultima volta potergli dire “ti amo”. 
Invece l’unica cosa che gli rimaneva di lui era un semplice ricordo in una fredda notte di neve.

 

 

 

 

 

 

Note di una sopravvissuta:
Era da un po’ che volevo “scrivere” qualcosa su Lavi e Allen ma la mia “ispirazione2 non voleva proprio collaborare e alla fine mi sono ridotta a scrivere alla vigilia di Natale… be’ direi che non c’è male.
Spero che vi possa piacere, non aggiungo altro e vado a deprimermi in un angolo aspettando Babbo Natale (?)

Baci
Karma~

  
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